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Cultura e Società - Problematiche sociali, culture diverse.
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Vecchio 12-03-2006, 02.44.01   #71
Weyl
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Messaggio originale inviato da gyta
Felicità della negazione o negazione della felicità?

(Marvin)


[da www.anarcotico.net]


"Finché una minoranza di usurpatori possederà i nove decimi della ricchezza del pianeta, finché dureranno queste forme di potere che corrompono chi ce l'ha, rincretiniscono gli esclusi e distruggono il pianeta, finché ci sarà un oppresso e uno sfruttato, come potrò non dirmi comunista?"

(da redazione di rifondazionefrancavilla.it)

Sottoscrivo.. Naturalmente!



Gyta

Smettila. E vergognati.
Vergognati nei confronti di quegli uomini che avevano la schiena dritta tra i tuoi avi, quelli che hanno fatto della loro angoscia la forza con cui spaccare una terra ghiacciata, con cui, al prezzo del dolore e degli spasmi nelle loro ossa per la malaria e i reumi di un'epoca che non poteva curarli, hanno seminato la terra nella quale tu solo depositi i tuoi escrementi.
Vergognati, di fronte a coloro dalle cui febbri nascono le cure ai tuoi blandi e ipocriti tormenti.

Vergognati, e smettila di dichiarare la tua sterile e cupa solidarietà ad un mondo del quale non sai nulla.
Se nel corso della tua vita hai conosciuto la vera miseria, quella che ha per nome la "fame" e per intenzione lo stomaco, allora ti dico: guarda in faccia, senza i miseri orpelli di questo dibattito, il "colore" della fame e dello stomaco e chiediti quante nozioni tu hai di esse.
Getta alle ortiche, cara Gyta, le farisaiche ipocrisie di chi parla a pancia piena e, con il coraggio della memoria, considera il pegno che i tuoi avi ti hanno consegnato: spaccando il ghiaccio per seminare il granturco, frustando i buoi per dissodare una terra ingrata e dura.

Prova, per un istante, a vergognarti per ciò che dici, al cospetto di queste genti semplici, il cui sacrificio, finalizzato al tuo scontato benessere, è affondato nel nulla della memoria.
Se con lo stesso disprezzo che mostri tratterai le loro rovine, la loro miseria e il loro dolore: considera che esso non è diverso da quello che pretendi di promuovere presso popoli che, per molte ragioni, si sono sottomessi all'indolenza della pigrizia e dell'accidia.

Ma questo è il messaggio che proviene dalle temperie della sinistra italiana: odiare i propri simili, odiare come modo di esprimere la rabbia e l'angoscia.
Si è visto oggi a Milano: si vedrà sempre, poichè nesuno osa dire che le parole dicono quel che dicono, e che il Verbo, oggi, è "Nulla, e, se non nulla, Cosa di cui non posso dire".
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Vecchio 12-03-2006, 03.26.39   #72
Elijah
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Messaggio originale inviato da Weyl a gyta
Smettila. E vergognati.
Io - se fossi in te - mi vergognerei a parlare in questo modo con una donna...
Fatti valere Gyta...

E tra le altre cose parli di Marx in modo così spregevole, che mi lasci allibito...

Ma a parte ciò, la cosa più strana... è il successo di questa discussione...
Come se votare uno o l'altro cambiasse la vita...
Ma prendetevela con comodo e non preoccupatevi!

Chi mi consigliate di votare - non so nulla della politica italiana, non essendo mai vissuto in Italia e non seguendo i dibattiti, ma dato che posso votare...?

Notte,

Elia
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Vecchio 12-03-2006, 06.11.48   #73
Weyl
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Non mi permetterei...

Citazione:
Messaggio originale inviato da Elijah
Io - se fossi in te - mi vergognerei a parlare in questo modo con una donna...
Fatti valere Gyta...

E tra le altre cose parli di Marx in modo così spregevole, che mi lasci allibito...

Ma a parte ciò, la cosa più strana... è il successo di questa discussione...
Come se votare uno o l'altro cambiasse la vita...
Ma prendetevela con comodo e non preoccupatevi!

Chi mi consigliate di votare - non so nulla della politica italiana, non essendo mai vissuto in Italia e non seguendo i dibattiti, ma dato che posso votare...?

Notte,

Elia


...Di usare toni simili con le donne: ma le italiane sono di una specie a parte.
Perlopiù cattoliche e di sinistra, esse nutrono un sostanziale disprezzo per l'uomo che si scelgono, indirizzando alla prole una forma di collagene affettivo che ne devasta la colonna vertebrale.
Per quanto possa sembrare assurdo, qui è "normale" che un uomo di venti o ventidue anni, magari iscritto all'università, viva in "famiglia" e soggiaccia all'imperio della mamma.
Anche io non sono italiano e mi sorprendo sempre di questo strano Paese.
Benchè al mondo tutto questo paia assurdo, qui è assolutamente normale.
Pure, chiunque ci viva può ben vedere che in questo Paese la vita non è facile: il nord è freddo e lugubre, molto simile alla pianura bavarese, oppure a quella magiara.
Una terra che, senza impegno e fatica, non dà nulla.
Il sud è meno sfortunato: ma l'indolenza e la pigrizia delle genti si confrontano e soggiacciono al fatalismo mafioso, che vagamente ricorda il mondo islamico.
Solo il centro pare vivace ed è straordinariamente ricco di vestigia classiche, di un patrimonio culturale che non ha riscontro nel mondo intero.
Per tutto il resto si tratta di un Paese la cui ricchezza è del tutto presunta, fondata solo sul capitale finanziario accumulato nei secoli trascorsi, attraverso la valorizzazione del suo ambiente e della sua cultura.
Solo questo valore contrappesa uno stile di vita del tutto improprio rispetto alle reali possibilità del paese: quivi ogni attività si fonda sul debito, ed il debito sul valore presunto del "passato" che, direttamente o no, essa manipola.
I finanziatori vengono tutti da fuori: in parte dalla pianura cisalpina, dal lavoro di masse che si sono finanziate, per trovar mezzi adeguati a rendere competitiva una terra dura, emigrando laddove la tecnologia offriva modi più evoluti di sbarcare il lunario, e rimettendo il denaro sufficiente ad esportare a sud le stesse tecnologie.
In parte dal nordovest europeo, ricco dell'effettivo sfruttamento, manu militari, della propria rete di possessi coloniali.

Questo paese si è dato, dopo la guerra, e dopo i disastri del socialismo mussoliniano, un assetto costituzionale incerto: ancora diviso tra istanze liberali e laiche (del tutto prive di riscontro nella società civile) ed elementi socialisti che, perlopiù, si rifacevano alla dottrina mussoliniana, sia pure in un dettato linguistico rifiltrato dal comunismo staliniano che ne era l'erede immediato e legittimo.

A pochi anni dal disastro della sconfitta bellica, l'Italia ebbe una crescita economica straordinaria: in parte dovuta agli effetti del prestito Marshall, in parte alle rimesse degli emigranti del nord, in parte ad un meccanismo perverso di prestiti auto-indotti che permisero di costruire sul nulla una cartilagine di infrastrutture.

Nel tempo il modello, ricalcato caricaturalmente da quello liberista di Keynes, divenne il mostro di un indebitamento pubblico fondato sulla navigazione a vista ed il soddisfacimento immediato dei bisogni: mettendo insieme le istanze socialiste postmussoliniane con la realtà di un'assenza assoluta di strutture tecnologiche e produttive all'altezza dei tempi, gli anni '70 edificarono l'unica realtà sudamericana in Europa: l'Italia.

Il resto è storia recente. Svendita della lira, al fine di compartecipare ad un Europa nella quale la Lettonia, a tredici anni dall'indipendenza dal socialismo, ha avuto meno difficoltà ad entrare.
Esplosione dei prezzi al consumo in italia: ed inizio di quello che negli anni '70 si diceva, ossia che di quel Bengodi i figli ed i nipoti avrebbero dovuto saldare il conto.

In questa edificazione sul nulla, o meglio, sulla garanzia di un passato nobile ma remoto, la collettività italiana ha permesso a molti arricchimenti fondati su cordate amicali, occupazioni indebite di posizioni altrove prestigiose, ma qui "macchiate" dal consenso comune sul demerito tecnico e morale di chi indegnamente le occupa: direttori generali di enti pubblici, primari ospedalieri, amministratori, magistrati e questori, prefetti, diplomatici ed ogni altra manifestazione satanica.


E così, giunto al tedio dopo questa disamina, caro amico Elia, anche tu non italiano, vorrai capirne il senso, ossia perchè una lunga sequela di disgrazie a "monte" del nefasto giudizio sulle donne italiane.
Perchè esse sono le artefici di questo sfascio.
Perchè non sanno produrre uomini, ma solo bambini.
Perchè non sanno educare i propri figli al dovere ed al sacrificio, premesse di ogni responsabilità adulta, ma solo all'attesa di diritti e di prebende obbligate, nella folle pretesa che la collettività (lo Stato) si faccia carico di accogliere i loro bimbi trentenni quando le forze di mammà vengano meno.
Donne che si muovono con grande spregio dell'uomo, quasi a malincuore cedendo alla necessità di un fuco riproduttore, e poi disprezzandone l'assenza di ossatura, mentre non fanno che perpetuarne la specie.

Ho sempre considerato il fatto che la parola "lingua", "madrelingua" è femminile in italiano, come in quasi ogni linguaggio.
Ma anche il termine "patria", sebbene richiami la paternità, è femminile in questo strano paese: Vaterland in tedesco è neutro, come io sento giusto che sia, rispetto al senso (terra di mio padre) che ha.

Donne che ieri baciavano le pile in Chiesa, mormorando contro i propri mariti, ed oggi disprezzano i loro padri e gli avi mentre ne rinnegano il sudore, il dolore e la fatica, il sangue versato per loro stesse, mentre plaudono al prete e al giornalista che, dal pulpito, le invita a rinnegare, come fosse una colpa, quel sacrificio: ipocrisia farisaica di chi davvero "calcola" e attribuisce loro il privilegio che vuole per sè.
Weyl is offline  
Vecchio 12-03-2006, 07.23.52   #74
gyta
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Messaggio originale inviato da Weyl
Prova, per un istante, a vergognarti per ciò che dici, al cospetto di queste genti semplici, il cui sacrificio, finalizzato al tuo scontato benessere, è affondato nel nulla della memoria.
Se con lo stesso disprezzo che mostri tratterai le loro rovine, la loro miseria e il loro dolore: considera che esso non è diverso da quello che pretendi di promuovere presso popoli che, per molte ragioni, si sono sottomessi all'indolenza della pigrizia e dell'accidia.

Mi spiace Weyl ma evidentemente ti sfugge il senso dei miei post:
o non leggi attentamente od aggiungi alle mie parole significati che non hanno.

Mi rapporto con chi accetta il confronto
e non con chi distorge pesantemente il senso delle parole.

Citazione:
Messaggio originale inviato da Weyl
..ed oggi disprezzano i loro padri e gli avi mentre ne rinnegano il sudore, il dolore e la fatica..
Mamma Santissima!! Che vedesti..?!?
Oltrepassai a mia insaputa qualche tua dissonanza gravissima.. ?!?

I tuoi si scritti si commentano da soli!
[Attenzione agli "specchi".. Attenzione!!]




Gyta

Suggerimento: A proposito di "ignorare" alcune cosette:
mai visto "Il Prestanome" di Woody Allen?
Non per nulla.. ma con la citazione in calce che ti porti appresso
converrebbe cambiare linea o citazione!

Grazie per solidarietà espressa, Elijah
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Vecchio 12-03-2006, 09.31.34   #75
klara
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...una voce dal mondo

Citazione:
Messaggio originale inviato da Weyl
...Di usare toni simili con le donne: ma le italiane sono di una specie a parte.
Perlopiù cattoliche e di sinistra, esse nutrono un sostanziale disprezzo per l'uomo che si scelgono, indirizzando alla prole una forma di collagene affettivo che ne devasta la colonna vertebrale.
Per quanto possa sembrare assurdo, qui è "normale" che un uomo di venti o ventidue anni, magari iscritto all'università, viva in "famiglia" e soggiaccia all'imperio della mamma.
Anche io non sono italiano e mi sorprendo sempre di questo strano Paese.
Benchè al mondo tutto questo paia assurdo, qui è assolutamente normale.
.

mi scuso per un off topic


...spesso batti su questo tasto...ma senti questa :

"Gli effetti benefici e duraturi di una relazione stretta con i genitori"

"Quando offro consulenza alle coppie,sono spesso colpito dal fatto che molte delle capacita' richieste per avere successo nei rapporti tra adulti sono le stesse che rifiutiamo di insegnare ai ragazzi : capacita' di connessione,empatia,negoziazio ne e compromesso anziche' competitivita';capacita' di essere dipendenti e vulneralbili e di parlare dei propri problemi,anziche' la forza di stringere e di affrontare da soli la sofferenza.Si tratta delle qualita' che le madri apprendono a non incoraggiare nei ragazzi,i quali,una volta adulti,persevereranno nel non insegnare ai loro figli.

Personalmente non mi stanchero' mai di sottolineare che non sono le madri le responsabili di questa "incompiuta" identita' maschile dei ragazzi.Sono piuttosto i miti sulla virilita' celebrati dalla societa' a forgiare individui adulti incapaci di stabilire relazioni profonde con le persone.

La ricerca attuale dimostra che gli uomini capaci di sviluppare le loro vite emotive in modo piu' ricco conducono una esistenza piu' sana a livello fisico e psicologico.In un'indagine condotta dal Wellesey College,per esempio,Rosalind Barnett ha scoperto che giovani uomini con un legame particolarmente stretto con i loro genitori soffrono di un piu' basso livello di stress psicologico e riescono ad affrontare in modo piu' equilibrato le difficolta' della vita adulta.

L'impatto positivo che le madri possono avere sui loro figli viene testimoniato anche da ricerche condotte al di fuori degli Stati Uniti.In Italia per esempio,"il mammismo" non e' considerato un marchio d'infamia...(ops!)... Secondo l'Istituto nazionale italiano di statistica, nel 1997 piu' del 58% dei "ragazzi" tra i diciotto e i trentaquattro anni viveva ancora in famiglia. In Italia madri e figli difendono con veemenza il diritto di restare uniti.Come ha dichiarato un giovane: "E' meglio essere amati da grandi che abbandonati da piccoli...I ragazzini che escono di casa a tredici o quattordici anni in Inghilterra sono qualli che hanno carenze affettive".

...Lungi dall'indebolire un ragazzo,l'amore di una madre puo' renderlo piu' forte emotivamente e psicologicamente.Lungi dal rendere il figlio dipendente,le fondamenta di sicurezza che una madre amorevole puo' creare-un legame su cui puo' contare per tutta la vita- generano in lui il coraggio di esplorare il mondo esterno.Ma,sopratutto,lungi dal fare di lui "una femminuccia",una madre autorevole gioca un ruolo essenziale nello sviluppo della virilita' di un ragazzo,della sua autostima e della forza di carattere di cui ha bisogno per sentirsi sicuro del proprio Se' maschile. "

da "No macho" William Pollack (Nuove Edizioni Tascabili)

...voci da una societa' che spinge i ragazzi a staccarsi quando non sono ancora pronti?...evidentemente qualcosa non funziona...





,klara

Ultima modifica di klara : 12-03-2006 alle ore 09.34.47.
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Vecchio 12-03-2006, 10.07.52   #76
Mary
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x Weyl

alcune cose che dici sono esatte ma molte altre no.

Non classificare le donne, per favore. Non è corretto.
Come non lo è farlo con gli uomini. (anche se qualche volta a me capita, ma quando sono proprio incavolata nera)

Ci sono individui, ci sono culture, ci sono situazioni.

In quanto ai figli che restano a casa fino a età avanzata, posso dirti che per tantissimi non è una scelta. Se non hai un lavoro, se sei un precario non puoi permetterti nè una convinvenza nè una casa tua.

Io ero fuori casa all'età di 19 anni, ma solo perchè avevo trovato un lavoro. Più di trent'anni fa ci lamentavamo della precarietà della vita, ma era anche più facile trovare lavoro rispetto ad oggi.

Oggi è un lusso che non tutti possono permettersi.

E per alcuni è un lusso persino mangiare.

Se non sono responsabili coloro che sono andati in parlamento di chi la colpa?
delle donne?
degli uomini?

qualcuno, qualcosa, extraterrestri compresi deve esserne responsabile

Ciao
Mary
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Vecchio 12-03-2006, 10.51.20   #77
Dunadan
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Messaggio originale inviato da Elijah
Chi mi consigliate di votare - non so nulla della politica italiana, non essendo mai vissuto in Italia e non seguendo i dibattiti, ma dato che posso votare...?
Notte,

Elia [/b]

Non votare La casa delle libertà, tutto qui.
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Vecchio 12-03-2006, 11.43.46   #78
webmaster
Ivo Nardi
 
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Visto lo sviluppo degli ultimi interventi molto interessanti ma sicuramente off-topic, vi invito a continuare su un nuovo thread.
Grazie
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Vecchio 12-03-2006, 14.14.19   #79
bside
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>Rendere l'ideologia non cristallizzata significa porla in >continua critica costruttiva...

Pienamente daccordo, occorre mantenere vivo il senso critico anche verso la propria parte e riconoscere i limiti del proprio modo di pensare, partendo dal presupposto che siamo tutti ideologici, soggettivi e parziali...a destra come a sinistra.


>Il centrare su fatti concreti è una risposta obbligata
>di cui l'elettorato ed il cittadino dispone al fine di tutelarsi quel "possibile" da ciò


I fatti concreti non sono solo i dati economici o quelli numerici...inoltre occorre dare un senso politico ai fatti.

L'Italia ha mandato le truppe in Iraq. Ecco un fatto concreto, ma il significato politico è diverso a seconda del valore che si attribuisce alla pace e ai mezzi per raggiungerla. Non c'è una visione oggettiva della questione che possa accomunare tutti...

Il reato in falso in bilancio è diventato una "bagatella" secondo la riforma attuata dall'attuale governo (art. 2621 C.C. comma 1), mentre nei paesi del capitalismo "duro" è un reato grave, punito severamente.
Ecco un altro fatto concreto che concerne la giustizia, ma anche qui il significato politico può essere diverso.

Non mi pare che parlare di queste questioni induca "il cittadino ad allontanarsi da un'informazione che si presenta per la maggior parte dei casi "lacunosa", "astratta", non "tangibile".

Tutt'altro, come il Caimano abbia stravolto i codici piegandoli ai propri interessi è "tangibilissimo" basta leggersi gli articoli delle leggi

bside is offline  
Vecchio 12-03-2006, 18.25.38   #80
gyta
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Messaggio originale inviato da bside
..Non mi pare che parlare di queste questioni induca "il cittadino ad allontanarsi da un'informazione..

Assolutamente d'accordo (su questo e sul resto)!!
Se un reato è facilmente riconoscibile informandosi sulle relative leggi,
più complicato diviene accertare la validità di alcune mosse finanziarie
che spesso aggirano tranquillamente alcuni diritti basilari senza preoccuparsene minimamente..
Allora cercando spiegazioni dirette intorno all'agire si dovrebbe man mano portare l'informazione a livello comprensibile per il cittadino chiunque esso sia, a prescindere dal suo livello di conoscenza in materia!
Il linguaggio italiano lo conosco relativamente in modo sufficiente da potermene servire come mezzo di comunicazione e di comprensione dell'altrui pensiero.. ma garantisco (!!!!) che chiunque voglia farsi un vago quadro di cosa sia il linguaggio e la teoria dell'economia si ritrova mano in un "universo parallelo" dove persino gli stessi fondamenti sembrano in realtà scavalcare non solo la giustizia ma persino la logica più elementare!!

******************************

Un matematico, un contabile ed un economista concorrono per lo stesso lavoro.
L'intervistatore chiama il matematico e chiede: "Quanto fa due più due?" Il matematico rispose "quattro". L'intervistatore chiede "Quattro, esattamente?". Il matematico guarda l'intervistatore ed incredulo disse: "Si, quattro, esattamente".
Successivamente l'intervistatore chiama il contabile e gli fa la stessa domanda: "Quanto fa due più due?". Il contabile risponde: "In media, quattro - più o meno il 10%, ma in media quattro".
Infine l'intervistatore chiama l'economista e gli pone la stessa domanda: "Quanto fa due più due?". L'economista si alza, chiude la porta a chiave, abbassa le tapparelle, si siede accanto all'intervistatore e gli dice: "Quanto vuole che faccia?".

****************************** ***


x Dunadan: carino il tuo suggerimento!!
Simpatico anche l'intervento di Mary:
Citazione:
Messaggio originale inviato da Mary
..qualcuno, qualcosa, extraterrestri compresi deve esserne responsabile



Gyta
gyta is offline  

 



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