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Vecchio 08-04-2006, 12.01.03   #1
ancient
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Data registrazione: 10-01-2003
Messaggi: 758
Meno proteine animali per l'umanità

Il passaggio alle proteine vegetali offrirebbe molti vantaggi, soprattutto in campo energetico

Il mondo ha bisogno di una “transizione proteica”: senza necessariamente diventare tutti vegetariani, è essenziale che nelle abitudini alimentari si inizi a preferire decisamente le proteine di origine vegetale – come quelle derivate da fagioli, piselli e soia – a quelle di origine animale. È questa la conclusione dello studio PROFETAS (Protein Foods, Environment, Technology And Society) finanziato dall’Accademia delle scienze olandese e condotto da ricercatori dell'Università di Amsterdam, di Wageningen e di Twente.

L’argomentazione dei ricercatori punta principalmente su considerazioni che riguardano il bilancio energetico e delle risorse globale. Per produrre 1 kg di proteine animali servono da 3 a 10 kg di proteine vegetali a seconda delle specie animali allevate e dalla specifica situazione. Inoltre, 1 kg di carne richiede 15 metri cubi di acqua, 1 kg di carne di agnello 10, mentre per 1 chilo di cereali bastano da 0,4 a 3 metri cubi. Di fatto attualmente il 75 per cento dell’acqua dolce utilizzata, il 35 per cento dei terreni utilizzabili e il 20 per cento dell’energia consumata sono destinati alla produzione di carne. Dal 1950 al 2000 la popolazione mondiale è passata da 2,7 a oltre 6 miliardi di persone e la produzione di carne da 45 a 233 miliardi di chilogrammi all’anno. Secondo la FAO nel 2050 a fronte di 9 miliardi di persone vi sarà una produzione di 450 miliardi di chilogrammi di carne all’anno.

Secondo i ricercatori la situazione sarebbe ecologicamente difficilissima, mentre il passaggio a un nuovo tipo di alimentazione offrirebbe svariati vantaggi. Per esempio, buona parte del terreno utilizzato per fornire l’alimentazione agli animali da macello potrebbe essere convertita nella produzione di biomassa a fini energetici, tanto da coprire un quarto dei consumi elettrici globali, fermando la crescente distruzione di foreste e anzi invertendo la rotta. Inoltre gli allevamenti che resterebbero sarebbero molto meno esposti al rischio di patologie simili alla BSE e anche lo stato di salute degli esseri umani ne trarrebbe in generale vantaggio.

http://www.lescienze.it/sixcms/detail.php3?id=12071
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Vecchio 08-04-2006, 22.26.01   #2
oizirbaf
Ospite abituale
 
 
Data registrazione: 11-01-2005
Messaggi: 168
Purtroppo, Ancient, problemi come questo non polarizzano l'attenzione come le elezioni, eppure l'alimentazione mondiale e le risorse richieste per produrla sono uno dei temi fondamentali per una globalizzazione solidale.
Queste cifre sono fredde solo se non ci vediamo i drammi che nascondono:

1 miliardo 300 mila: le persone che potrebbero essere nutrite con grano e soia destinati ai bovini.

20%: la quota di grano coltivato per nutrire persone.

38%: la quota coltivata per nutrire bestiame nel mondo.

9 milioni di acri: il terreno destinato alla coltivazione di vegetali, frutta e semi.

56 milioni di acri: il terreno destinato alla coltivazione del fieno destinato a nutrire gli animali da allevamento.

260 milioni: acri di foresta distrutta per fare spazio a pascoli.

40 mila: i bambini che muoiono di fame ogni giorno.

10 mila: i chili di patate che si ottengono da 1 acro di terra.

63: i chili di manzo che si ottengono da 1 acro di terra.

5000 le tonnelate: di antibiotici impiegate negli allevamenti europei. Di cui 1.500 per favorire la crescita degli animali.

1000: animali estinti ogni anno a causa della distruzione delle foreste pluviali.

3 dollari: costo di un chilo di proteine presenti nel frumento.

31 dollari: costo di un chilo di proteine animali.

260 anni: durata delle riserve se tutti fossero vegetariani.

13 anni: durata delle riserve petrolifere mondiali se tutti gli esseri umani fossero carnivori

500 mila chili al secondo: produzione di escrementi da parte di tutti gli animali d'allevamento negli Usa.

120 milioni di chili: i rifiuti tossici prodotti ogni giorno dagli allevamenti di polli negli Usa.

17 miliardi: i dollari spesi ogni anno per dare da mangiare agli animali nella sola Europa.

"Milioni di occidentali consumano hamburger e bistecche in quantità incalcolabili, ignari dell'effetto delle loro abitudini sulla biosfera e sulla sopravvivenza della vita nel pianeta. Ogni chilo di carne è prodotto a spese di una foresta bruciata, di un territorio eroso, di un campo isterilito, di un fiume disseccato, di milioni di tonnellate di anidride carbonica e metano rilasciate nell'atmosfera" (Jeremy Rifkin)
oizirbaf is offline  

 



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