Molto piacevole la tua lettura, tanto di immedesimarmi nella tua esperienza che non è mistica bensì terrena, umana, spontanea ed essenziale...

Ma anche questo amore deve anche manifestarsi quando si rientra in città e la terra diventa asfalto e gli alberi sono sostituiti dal cemento..

E questo rispetto che di solito manca... Uno si sente sopraffatto della magnificenza della Natura quando è dentro, ma poi, fuori, magicamente, si dimentica tutto (e non lo dico per te, parlo in generale!)

Oizirbaf.....dalle tue parole comprendo benissimo quanto possa valere per te l’incontro con la natura.
Potrei star qui a riempire pagine e pagine di cosa significhi per me…un po’ come tentar di descrivere in “spiritualità” le sensazioni che si provano. Ogni mattina mi alzo presto per ammirare l’alba (anche a caccia chiusa) e più di qualche notte (a caccia aperta) il mio letto son le foglie del bosco o il fondo della piccola barca che mi accompagna in laguna di Venezia. Tutto ciò immancabilmente da 35 anni a questa parte (ho cominciato più o meno all’età di 5 anni seguendo mio padre ed io sto facendo la stessa cosa con mio figlio).
Chissà…avremo modo di parlarne anche in altre discussioni…questa credo riguardi più il lato scientifico.
Quindi…cari oizirbaf e ancient…vi svelo un segreto…e già da qui potrete comprendere quante balle ci vengano raccontate sulla natura.
Il merlo che conosciamo noi è una sola specie. Quelli che nidificano dalle nostre parti hanno il becco giallo (maschio) perché è il colore primaverile. I merli che migrano, pur essendo la stessa specie, hanno il becco nero (tutti) e quando arrivano da noi (ottobre/novembre) si possono distinguere dai merli casalinghi perché questi ultimi, pur variando il colore del becco, mantengono comunque un colore giallino. I merli di passo che si fermano stanziali nelle nostre pianura in primavera faranno anch’essi il becco giallo. Per i boschi, in aperta campagna, difficilmente in autunno trovi merli dal becco giallo.
PS lascia perdere le guide tascabili.

... già al rientro faccio le corna in auto, butto la cartaccia dal finestrino, parcheggio sul marciapiede e sulle strisce non ho mai mancato un pedone!

che differenza c'è tra rispetto per la natura di cui siamo Parte e per il nostro simile anch'esso granello cosmico del Tutto?

c'è chi pensa che rispettar la natura sia odiare o fuggire l'umano (tipo Hitler che amava tanto il suo pastore tedesco)?



p.s.
... se vuoi risposte al tuo messaggio ... fammi spazio (tracking compresa)

ciauzzzzzz

E strano. Avevo buttato là questa discussione per far cantare gli uccellini dopo tutto quel gracchiare du corvi e la discussione ha preso una piega del tutto differente, se pur interessantissima.

Maxim, per ora nel mio bosco gli uccelli sono ancora di una ricchissima varietà e voglio sperare che continuino il loro canto durante tutte le mie passeggiate.