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Cultura e Società - Problematiche sociali, culture diverse.
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Vecchio 15-04-2006, 17.05.07   #1
antonio greco
L' Emigrato
 
Data registrazione: 26-05-2004
Messaggi: 637
La Grande Coalizione

Berlusconi ha indicato l’ interesse per una grande coalizione al governo. Il motivo da lui menzionato: la spaccatura del Paese in due blocchi ed il senso di responsabilità che avrebbe la CdL.

Qualche commento a tali proposte, da emigrato (1):

- il clima di bassa propaganda elettorale, provocato dalla CdL, é stato caratterizzato da almeno due fatti: a) accuse a Prodi di voler aumentare le tasse (senza tener conto che, nel Paese degli sprechi in aumento, dell’ assenza di volontà di combatterli, dei conti in rosso, qualunque governo é costretto prima o poi ad aumentare le tasse).
b) attribuzione della qualifica di “comunista” (o peggio) a politici o elettori dell’ opposizione, dimenticando che il pericolo rosso costituito dall’ URSS é tramontato.
- che credibilità ha il senso di responsabilità di un leader che, agendo in conflitto di interessi, ha messo sullo stesso piano gli interessi del Paese e quelli propri, economici e giuridici ? Peggio: ha contribuito a ingessare la giustizia, per evitare a giudici di indagare sui suoi trascorsi.....
- é più preoccupante la spaccatura in due blocchi degli elettori (che dura il periodo elettorale), oppure lo scollamento continuo ed in progressione fra i diritti dei cittadini, consegnati dalle leggi e la loro misera, reale, applicazione pratica, per l’ incapacità di chi gestisce le istituzioni, qualsiasi sia l’ alleanza o il partito in carica ?
- é più importante la spaccatura fra due blocchi di elettori, o la divaricazione gigantesca fra le promesse della CdL prima delle elezioni, e i risultati pratici ?
- quale il principale interesse per suggerire una grande coalizione ? forse
il desiderio di tenere sotto controllo il ministero della Giustizia ?

Spero che l’ Unione non trascuri di rispondere a tono a Berlusca, pubblicamente e senza trascurare anche i punti su citati (anziché occuparsi pricipalmente di poltrone).

Propongo, a chi condivide questi commenti, di girarli nelle direzioni più appropriate dell’ Unione. Senno’, Internet a che serve ?


L’ Emigrato
(disponibile a presentare le cause dei guai sociali italiani)

--------------------------------
(1) la precisazione “emigrato” ha un senso: la grande diversità di valutazioni, in campo sociale, di emigrati (o almeno di quelli che vivono in Paesi seri) e Italiani dello Stivale.
antonio greco is offline  
Vecchio 15-04-2006, 17.31.04   #2
Alessandro D'Angelo
dnamercurio
 
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Data registrazione: 14-11-2004
Messaggi: 563
Re: La Grande Coalizione

Citazione:
Messaggio originale inviato da antonio greco
Berlusconi ha indicato l’ interesse per una grande coalizione al governo. Il motivo da lui menzionato: la spaccatura del Paese in due blocchi ed il senso di responsabilità che avrebbe la CdL.

Qualche commento a tali proposte, da emigrato (1):

- il clima di bassa propaganda elettorale, provocato dalla CdL, é stato caratterizzato da almeno due fatti: a) accuse a Prodi di voler aumentare le tasse (senza tener conto che, nel Paese degli sprechi in aumento, dell’ assenza di volontà di combatterli, dei conti in rosso, qualunque governo é costretto prima o poi ad aumentare le tasse).
b) attribuzione della qualifica di “comunista” (o peggio) a politici o elettori dell’ opposizione, dimenticando che il pericolo rosso costituito dall’ URSS é tramontato.
- che credibilità ha il senso di responsabilità di un leader che, agendo in conflitto di interessi, ha messo sullo stesso piano gli interessi del Paese e quelli propri, economici e giuridici ? Peggio: ha contribuito a ingessare la giustizia, per evitare a giudici di indagare sui suoi trascorsi.....
- é più preoccupante la spaccatura in due blocchi degli elettori (che dura il periodo elettorale), oppure lo scollamento continuo ed in progressione fra i diritti dei cittadini, consegnati dalle leggi e la loro misera, reale, applicazione pratica, per l’ incapacità di chi gestisce le istituzioni, qualsiasi sia l’ alleanza o il partito in carica ?
- é più importante la spaccatura fra due blocchi di elettori, o la divaricazione gigantesca fra le promesse della CdL prima delle elezioni, e i risultati pratici ?
- quale il principale interesse per suggerire una grande coalizione ? forse
il desiderio di tenere sotto controllo il ministero della Giustizia ?

Spero che l’ Unione non trascuri di rispondere a tono a Berlusca, pubblicamente e senza trascurare anche i punti su citati (anziché occuparsi pricipalmente di poltrone).

Propongo, a chi condivide questi commenti, di girarli nelle direzioni più appropriate dell’ Unione. Senno’, Internet a che serve ?


L’ Emigrato
(disponibile a presentare le cause dei guai sociali italiani)

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(1) la precisazione “emigrato” ha un senso: la grande diversità di valutazioni, in campo sociale, di emigrati (o almeno di quelli che vivono in Paesi seri) e Italiani dello Stivale.
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A m i c i ,

il 21 giugno 1945 l’onorevole Ferruccio Parri, guidò il nuovo governo di unità nazionale formato dai rappresentanti dei partiti antifascisti della Resistenza. Vi aderirono i democratici cristiani con De Gasperi che assunse il dicastero degli Esteri; i liberali e il Partito Socialista di Unità Proletaria con Manlio Brosio e Pietro Nenni, che furono nominati entrambi vicepresidenti del Consiglio.
Mentre ai comunisti Palmiro Togliatti, Mauro Scoccimarro e Fausto Gullo fu conferito rispettivamente il ministero della Giustizia, delle Finanze e dell'Agricoltura.
###
Poiché il momento storico attuale è molto complesso, quasi simile ad allora, ci chiediamo perché i politici, invece di litigare fra loro, non pensano al futuro della nazione come fecero i padri della Repubblica italiana.

Saluti a Tutti
Alessandro D'Angelo is offline  
Vecchio 15-04-2006, 17.48.40   #3
Mr. Bean
eternità incarnata
 
L'avatar di Mr. Bean
 
Data registrazione: 23-01-2005
Messaggi: 2,566
Il fatto che solo ora Berlusconi avanzi queste proposte, mi fa pensare che si senta finito. Non so se vi ricordate le sparate degli esponenti degli altri partiti della Cdl. La Lega affermò che in caso di sconfitta della sua coalizione, avrebbe potuto anche decidere di uscirne, mentre Casini e Fini, affermarono che avrebbero messo in dubbio la leadership dello stesso schieramento. Dunque, la mancata vittoria della Casa delle Libertà poni i leader dei partiti alleati di Forza Italia di fronte a due possibilità: avere la lingua biforcuta (come direbbero gli indiani, nel senso di rimangiarsi quanto affermato in campagna elettorale), oppure la defenestrazione di Berlusconi.
Nel caso, invece, in cui si arrivasse alla grande coalizione, Berlusconi potrebbe ancora contare qualcosa e di fronte tanto agli elettori quanto agli alleati potrebbe tentare di dimostrare di non essere ancora finito politicamente.
Il paragone che fai, Alessandro, con la Costituente non può reggere, o meglio reggerebbe se paragonassimo gli anni di Berlusconi a quelli del fascismo. Cosa che, con tutta la fantasia possibile ed immaginabile credo comunque improponibile...
Inoltre, ci si dimentica che in Germania la Große Koalition è formata da due partiti e non da due schieramenti contrapposti. Se anche da noi ogni partito avesse corso per conto proprio, forse il discorso sarebbe più facile, anche se comunque occorrerebbe tener conto della matematica che, nel caso di singoli partiti, la somma dei voti (e dei relativi seggi in parlamento) deve esprimere il 50% +1 dei voti. Diversamente si avrebbe un governo di minoranza che, alla prima votazione potrebbe essere mandato a casa....
Mr. Bean is offline  
Vecchio 15-04-2006, 22.56.39   #4
antonio greco
L' Emigrato
 
Data registrazione: 26-05-2004
Messaggi: 637
TEDESCHI E ITALIANI

Ancora qualmche altro punto da precisare.

Non si puo' paragonare la Costituente di 60 anni fa (l' Italia era ancora un Paese civile e sapeva gestirsi) alla non-società di oggi (cioé l' insieme di cordate, parrocchie, clans, tribù di oggi). Che sta traghettando l' Italia verso l' America (latina)).

Per quanto riguarda i Tedeschi che hanno la grosse coalitione, sappiate che essi lavorano seriamente in squadra. Infatti....




METODI E RISULTATI SOCIALI


Cartesio scrisse IL DISCORSO SUL METODO.

Io, che Cartesio non sono, propongo qualche considerazione che ha risvolti interessanti sui metodi e comportamenti sociali italiani.

Immaginiamo due situazioni tipiche ed estreme, in fatto di assemblee di molte persone (per es. più di 40), che discutano argomenti difficili o conflittuali.

A. Un gruppo di persone che discute liberamente, per giorni, problemi di difficile soluzione. Ogni persona che interviene ha, anche se in misura diversa, caratteristiche di questo tipo. Le proposte sono presentate con l’ imperativo della chiarezza e della completezza di tutti gli elementi importanti che le distinguano da altre proposte. All’ inizio viene presentato il quadro entro cui discutere; poi la novità che si propone; indi i vantaggi della nuova opzione presentata. Gli svantaggi, se ce ne sono. Dati, cifre, qualche dettaglio, se necessario. La conclusione, anche in termini di differenze rispetto alla situazione attuale. Le persone parlano una alla volta, con calma. Seguono l’ ordine del presidente. Sia questo metodo di presentazione, che il tipo di loquela della persona, possono dare un buon contributo alla discussione. Probabilmente l’ assemblea tirerà delle buone conclusioni.

B. Stessa situazione precedente, ma persone diverse. Ogni persona che interviene ha il suo metodo personale. Alcuni non hanno mai imparato l’ imperativo della chiarezza. La gran parte dei presenti mette molto impegno nel criticare le proposte altrui, ma non ha fatto, prima della riunione, una riflessione per immaginare una soluzione più pratica e risolutiva. Molti presentano proposte in forma casuale, senza preoccuparsi di precisare i dettagli più importanti. Senza fare paragoni utili. Senza cercare di menzionare tutti i vantaggi della propria proposta. Dimenticando le differenze tra la proposta e la situazione esistente. Dimenticandi i dati e le cifre più importanti. Capita che due persone parlino contemporaneamente, che qualcuno faccia innervosire qualcunaltro a causa della incapacità di esprimersi in modo chiaro. In assemblee come questa, le probabilità di arrivare a decidere soluzioni efficaci, ponzate, soluzioni comunque, possono essere ridotte, molto ridotte. Dipende dalla fortuna, o da qualche angelo che passa nei pressi, o che non passa.......

Ogni Italiano che abbia partecipato a riunioni in Europa, o che abbia esperienza di lavoro a livello internazionale, conosce tali differenze fra situazioni del tipo A e quelle del tipo B.

Ognuno di noi puo’ avere una risposta diversa alla domanda: “Come sono in gran parte dei casi le assemblee numerose in Italia ? (di qualsiasi tipo, dal parlamento al condominio). Datevela da soli....

Ma la mia idea (più di venti anni di esperienza di assemblee europee e mondiali) é la seguente. E’ possibile, talvolta facile, arrivare a conclusioni positive in un’ assemblea europea di 250 persone, di lingua e cultura diversa. Mentre é più improbabile arrivare a conclusioni positive, su tutti i punti in discussione, in un’ assemblea italiana di 50 persone, con lo stesso tipo di argomenti. E cio’ non solo per mancanza di METODO.

C’ é un’ altra ragione. In gran parte dei Paesi della U.E. ci sono degli imperativi in termini di livello di soglia dei comportamenti accettabili. Questa soglia, in un gran numero di situazioni sociali, sta spesso al livello del naso. Cioé non si accettano dichiarazioni pubbliche, politiche o non, che siano al di sotto del livello di soglia.

In tanti ambienti sociali italiani il livello di soglia dei comportamenti accettabili, che é sceso paurosamente negli ultimi dieci anni, é ormai al livello delle scarpe. Cioé si accetta tutto. Non mi sembra necessario indicare le conseguenze.

Se pensassimo ora di fare un paragone fra il tasso di successi ottenuti dalla politica e dai contesti sociali italiani, e i corrispondenti tassi in contesti simili in altri Paesi U.E., potremmo fare un ‘ inchiesta (tempi e metodi) e indicarne i risultati. Io non ho fatto un ‘inchiesta quantitativa, ma ho fatto sufficienti paragoni qualitativi in Europa, per poter raggiungere la mia conclusione. Che non vi racconto in dettaglio.....

Mi basti pero’ dire che non sono affatto sorpreso della situazione sociale ed economica del Bel Paese. Essa era prevedibile, o almeno temibile, già tre anni fa. Ho lanciato negli ultimi anni allarmi a parecchi VIPs, senza avere altra reazione che una risposta cortese, in pochi casi. Il primo allarme lo lanciai a Romiti, Fiat, nell’ anno 1990, spiegandogli perché c’ era un rischio. Mi rispose esser d’ accordo colle mie conclusioni..... Ma non mi ricevette. Né io mi sorpresi, conosco infatti la rassegnazione italica......

UN PAESE RASSEGNATO, CON DIFFICOLTÀ AD ORGANIZZARSI PER SODDISFARE NUOVE DOMANDE, A CAUSA DELLE CORTINE FUMOGENE ATTIVATE DAI PADRINI, É UN PAESE SENZA FUTURO.


L’ Emigrato
Antonio Greco
angrema@wanadoo.fr
antonio greco is offline  
Vecchio 16-04-2006, 20.06.12   #5
wilhelmina frederika
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Ora da straniera che risiede da 41 anni in Italia,do una unica risposta che da l'italiano medio,in una assemblea condominiale.."Poi si vedra"
Domandando perchè era assente"Ci pensano gli altri"!
Totale assenza di senso civico...solo una cultura del più dritto,il più furbo....chi sa truffare di più e meglio.
wilhelmina frederika is offline  
Vecchio 16-04-2006, 23.24.03   #6
antonio greco
L' Emigrato
 
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Messaggi: 637
VERO QUANTO DICI

Quel che dici é verissimo.

Il senso sociale ? Ma nessuno ce lo ha insegnato.....

E per questo che mi trovo benissimo in Francia.

Il punto da sottolineare é:

a causa delle superficialità diffusa, l' Italiano tipo che in società distrugge , non costruisce, non immagine neanche che....

... il suo comportamento ha mandato l' economia all' ultimo posto della competitività europea...


Inoltre, mi é chiarissimo che le prospettive sono nere, non grige...... Cosa che avevo capito, anche se meno chiaramente, nel ' 90, quando paragonai il modo di lavorare italiani all' Europa....

Rebus sic stantibus, la sociatà italiana va al terzo mondo con leggerezza, rassegnazione e incoscienza....

L' Emigrato
antonio greco is offline  
Vecchio 18-04-2006, 00.10.04   #7
Weyl
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Re: La Grande Coalizione

Citazione:
Messaggio originale inviato da antonio greco


b) attribuzione della qualifica di “comunista” (o peggio) a politici o elettori dell’ opposizione, dimenticando che il pericolo rosso costituito dall’ URSS é tramontato.

il desiderio di tenere sotto controllo il ministero della Giustizia ?




L’ Emigrato
(disponibile a presentare le cause dei guai sociali italiani)




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(1) la precisazione “emigrato” ha un senso: la grande diversità di valutazioni, in campo sociale, di emigrati (o almeno di quelli che vivono in Paesi seri) e Italiani dello Stivale. [/b]


Certo, con il senno di poi... Ma il "pericolo rosso" probabilmente questo Paese non lo ha mai corso seriamente.
Il problema "comunista" in Italia non fu mai davvero quello di una rivoluzione sovietica, poichè l'annesione al blocco comunista sarebbe stata impossibile (e, comunque, un pericolo di tal fatta lo si corse, eventualmente, solo negli ultimi anni '40).
Il problema comunista è legato alla sussistenza, fino alla fine degli anni '80, di grandi istituzioni partitiche legate in primo luogo agi interessiu di una potenza straniera nemica, prima che a quelli nazionali, ivi compresi quelli concernenti i patti internazionali che ratificavano e sancivano le "appartenenze" dell'Italia.
In questo contesto, il fatto che l'attuale centro-sinistra abbia ereditato, in parte, gli stessi establishments burocratico-istituzionali, giustifica, a parer mio, il sospetto.
Chi, per anni, usciva con l'ombrello a Bologna, quando a Mosca pioveva, dovrebbe essere screditato per sempre, e non dovrebbe poter ambire a cariche istituzionali (sebbene gli sia già stato permesso).
Chi ha potuto tradire gli interessi della propria nazione in passato, non è affidabile al presente, nè per il futuro.

Di tutto ha bisogno questo Paese, se non di un clima politico di assoluta instabilità, magari capace di sopravvivere a se stesso per due-tre anni.
Meglio sarebbe, in effetti, pensare ad una grande coalizione che metta all'opposizione solo comunisti ed ex-comunisti, e che sia in grado di governare effettivamente per i cinque anni della legislatura.
In alternativa: tornare alle urne.

Ultima modifica di Weyl : 18-04-2006 alle ore 00.11.13.
Weyl is offline  
Vecchio 18-04-2006, 05.46.30   #8
svirgola
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Re: Re: La Grande Coalizione

Citazione:
Messaggio originale inviato da Weyl
Certo, con il senno di poi... Ma il "pericolo rosso" probabilmente questo Paese non lo ha mai corso seriamente.
Il problema "comunista" in Italia non fu mai davvero quello di una rivoluzione sovietica, poichè l'annesione al blocco comunista sarebbe stata impossibile (e, comunque, un pericolo di tal fatta lo si corse, eventualmente, solo negli ultimi anni '40).
Il problema comunista è legato alla sussistenza, fino alla fine degli anni '80, di grandi istituzioni partitiche legate in primo luogo agi interessiu di una potenza straniera nemica, prima che a quelli nazionali, ivi compresi quelli concernenti i patti internazionali che ratificavano e sancivano le "appartenenze" dell'Italia.
In questo contesto, il fatto che l'attuale centro-sinistra abbia ereditato, in parte, gli stessi establishments burocratico-istituzionali, giustifica, a parer mio, il sospetto.
Chi, per anni, usciva con l'ombrello a Bologna, quando a Mosca pioveva, dovrebbe essere screditato per sempre, e non dovrebbe poter ambire a cariche istituzionali (sebbene gli sia già stato permesso).
Chi ha potuto tradire gli interessi della propria nazione in passato, non è affidabile al presente, nè per il futuro.

Di tutto ha bisogno questo Paese, se non di un clima politico di assoluta instabilità, magari capace di sopravvivere a se stesso per due-tre anni.
Meglio sarebbe, in effetti, pensare ad una grande coalizione che metta all'opposizione solo comunisti ed ex-comunisti, e che sia in grado di governare effettivamente per i cinque anni della legislatura.
In alternativa: tornare alle urne.
Condivido in pieno quanto esposto da Weyl.
svirgola is offline  
Vecchio 18-04-2006, 06.30.21   #9
klee
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unicamente per scrivere

La democrazia è fragile,
e a piantarci sopra troppe bandiere
si sgretola.»

Enzo Biagi
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Vecchio 18-04-2006, 08.39.53   #10
wilhelmina frederika
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D'accordo con il chiamare gli ex-comunisti....comunisti.Ma quanti di questi ex,hanno cambiata casacca,e bandiera di partito?
Persino l'uomo di fiducia del Berlusca,il suo portavoce Bondi era un ex-comunista...o ricordo male?
Dove???!!!! esistono ancora i puri e duri di un partito????
wilhelmina frederika is offline  

 



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