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Vecchio 19-04-2006, 12.34.02   #1
ancient
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Pechino e l'apocalisse di sabbia

Soffocata da una nube, la capitale cinese a caccia di pioggia e il governo vuole "bombardare" la nuvola di polveri e smog
Finora i tentativi di arginare il disastro si sono rivelati inefficaci
Le sostanze tossiche cinesi arrivate in Corea, Giappone e Usa



PECHINO - Il governo cinese si prepara a "bombardare" chimicamente i cieli per
provocare la pioggia: è l'estremo rimedio allo studio, contro l'apocalisse di
sabbia e polveri tossiche che si è abbattuta da una settimana su Pechino e tutte
le regioni settentrionali del paese. Una miscela esplosiva di inquinamento e
intemperie naturali è all'origine dell'emergenza ambientale.

Le tempeste che soffiano dalla Mongolia Interna, alimentate dalla deforestazione
e dalla desertificazione, hanno scaricato su Pechino nella sola notte fra lunedì
e martedì 20 grammi di polveri per ogni metro quadro, l'equivalente di 300.000
tonnellate di sabbia cadute sugli abitanti della capitale. Il disastro colpisce
anche la città portuale di Tianjin, le provincie dello Shanxi, Hebei e Shandong.
L'immensa nube giallastra ha ricoperto 1,61 milioni di chilometri quadrati,
colpendo 562 città e 200 milioni di abitanti.

A Pechino strade, automobili, alberi e tetti delle abitazioni sono coperti da un
fine strato di terriccio, il sole è invisibile da giorni, il cielo è grigio
antracite. I vortici di vento in una megalopoli afflitta da mesi di siccità
rendono l'atmosfera irrespirabile. Le sabbie del deserto si mescolano alle
polveri di migliaia di cantieri edili in azione, alle emissioni carboniche di un
traffico automobilistico sempre più congestionato.

L'ospedale Chaoyang di Pechino ha rivelato ieri che è triplicato il numero di
pazienti ricoverati al pronto soccorso per problemi respiratori, la televisione
di Stato Cctv conferma che tutte le strutture sanitarie sono assediate da
persone colpite da malattie dei polmoni, degli occhi e della pelle.

I mezzi di informazione lanciano appelli alla popolazione perché resti in casa,
la polizia tenta di far chiudere i cantieri edili e coprirli con teli finché non
si placano i vortici di polveri.

È uno scenario da perfect storm, l'incubo che Pechino non avrebbe mai voluto
avere, mentre mancano solo due anni alle Olimpiadi e le autorità di governo
hanno promesso un drastico miglioramento delle condizioni ambientali. Mantenere
quegli impegni oggi sembra un'impresa disperata.

La tempesta di sabbia è solo l'ultimo segnale di un degrado spaventoso degli
equilibri ecologici. Normalmente queste tempeste stagionali provenienti dalle
regioni desertiche della Mongolia avvengono con una frequenza media di sei
all'anno, ma su Pechino se ne sono già abbattute otto dall'inizio del 2006. È un
altro prezzo che la Cina sta pagando alla sua formidabile crescita economica.

L'industrializzazione a tappe forzate che ha trasformato la Cina nella fabbrica
del pianeta ha anche fatto esplodere i consumi energetici, alimentati a
maggioranza dalle centrali elettriche a carbone altamente inquinanti. Le
maggiori metropoli si avvicinano al collasso demografico: Chongqing supera i 30
milioni di abitanti, Pechino Shanghai Canton e Shenzhen si avvicinano alla
soglia dei 20 milioni ciascuna. Con la motorizzazione privata sale
inesorabilmente il livello delle emissioni carboniche nei centri urbani.
Dall'inizio del 2006 Pechino ha avuto 16 giornate di "cieli puliti" in meno
rispetto allo stesso periodo del 2005.

Il primo ministro Wen Jiabao, nel piano quinquennale presentato al Congresso il
mese scorso, ha indicato la difesa dell'ambiente tra le priorità del suo
governo. Ma finora i tentativi di arginare il dissesto ecologico sono
insufficienti e inefficaci. Le campagne di riforestazione lanciate per creare
dei cordoni di difesa naturale attorno a Pechino sono dei timidi palliativi,
mentre la desertificazione avanza insieme con il prosciugamento di fiumi e
laghi, nell'emergenza idrica provocata dall'industrializzazione.

L'inquinamento prodotto dalla Cina si trasforma rapidamente in un problema
planetario, si fanno frequenti i ritrovamenti di polveri tossiche cinesi nei
cieli della Corea, del Giappone, della California e perfino della East Coast
americana.

Proprio mentre Pechino soffoca sotto l'immensa nube gialla, procede verso la
conclusione un cantiere della capitale che è il simbolo di una disperata lotta
contro il tempo. È la nuova sede della facoltà di Scienze ambientali
dell'università Tsinghua, frutto di una cooperazione italo-cinese che coinvolge
il nostro ministero dell'Ambiente, il ministero della Scienza e della Tecnologia
della Repubblica popolare, il Politecnico di Milano e lo studio di architettura
Mario Cucinella.

Il palazzo in costruzione nel campus della Tsinghua è un condensato di tutte le
tecnologie più avanzate per il risparmio energetico e la tutela dell'ambiente.
Dai vetri speciali isolanti ai pannelli per l'energia solare, dalle terrazze
coperte di vegetazione ai dispositivi per l'illuminazione naturale, il Sieeb
(Sino-Italian Ecological and Energy Efficient Building) è il prototipo di un
nuovo modo di costruire.

Ma visitare il cantiere in questi giorni offre uno spettacolo di un'ironia
crudele. Le squadre di operai cinesi, incluse donne e ragazzi giovani, annaspano
nelle nuvole di sabbia che sommergono i materiali avanzati spediti dalle aziende
italiane. Le baracche-dormitorio dei muratori sono coperte dalle polveri.

Il prezioso gioiello del design "verde" italiano è avvolto nella nebbia acre
dello smog che brucia occhi e polmoni, mentre tutt'attorno il paesaggio urbano è
una selva di grattacieli tirati su in tempi record, con criteri tutt'altro che
eco-compatibili. La nuova sede della facoltà di Scienze ambientali sarà pronta
per l'inaugurazione due anni prima delle Olimpiadi. È un altro record di
velocità che va ad aggiungersi alle performance dell'edilizia cinese. Ma la
promessa che quel cantiere rappresenta sembra allontanarsi ogni giorno.

(19 aprile 2006)

http://www.repubblica.it/2006/04/sez...be-sabbia.html
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Vecchio 19-04-2006, 17.10.00   #2
ancient
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non poteva mancare un commento di Grillo:


La nuvola gialla


Numeri, numeri, numeri. La Terra ci parla attraverso i numeri.

1,6 milioni di chilometri quadrati in Cina sono coperti da una nube color zolfo. 200 milioni di abitanti di 562 città scrutano il cielo per rivedere il sole. In una sola notte a Pechino sono caduti 20 grammi di polveri tossiche e di sabbia per metro quadro, per un gran totale di 300.000 tonnellate. E’ come essere in spiaggia senza però il problema dei raggi solari e delle scottature, i pechinesi risparmiano così in occhiali da sole e creme solari.
L’immensa nuvola gialla (e come poteva essere di un altro colore?) sta depositando le sue scorie in tutto il Pacifico.
Corea, Giappone e Stati Uniti stanno importando sabbia inquinata dalla Cina senza pagare dazio.

Questa è la vera economia globale. Quella che fa girare la sabbia, le merci, che fa aumentare il Pil. L’economia globale dei grandi tunnel, dei grandi ponti, delle multinazionali senza controllo politico. Di tante macchine in coda, di tanti camion vuoti, di tanto cemento pulito.
Questa concezione dell’economia che prescinde dal pianeta e dalle persone in Cina sta producendo deforestazione, desertificazione, siccità. Malattie dei polmoni e della pelle. Inquinamento causato dalle centrali elettriche a carbone. Inaridimento dei grandi fiumi.

Ma allo stesso tempo, per fortuna, produce una crescita del Pil del 10% annuo, quella che tutti i si-global del pianeta ammirano, ed enormi spazi urbani con 20, 30 milioni di abitanti.

In questo scenario c’è però una buona notizia, anche per i cinesi. In Cina si immatricolano nuove auto con molta circospezione perchè il petrolio importato è insufficiente.
Il petrolio sta finendo e come conseguenza il suo prezzo sale, i 100 dollari a barile non sono lontani.
I cinesi dovranno darsi al car sharing.
Speriamo che finisca prima il petrolio del pianeta...


http://www.beppegrillo.it/index.html
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Vecchio 19-04-2006, 20.35.02   #3
wilhelmina frederika
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Perchè c'è quella nuvola gialla...perchè il contadino cinese ha abbandonata quelle terre,che non producevano più nulla.
Ora se un terreno non produce più nulla,una causa ci sarà?
Magari hanno fatto come stanno facendo nelle foreste pluviali...dove si disbosca la foresta.Si impianta l'agricoltura,o un allevamento di bestiame.Dopo pochi anni,quel terreno non produce più nulla.Si abbandona,e si continua a distruggere foreste.
Anche nel nostro meridione,ho vista dal aereo enorme distese di terreni nudi.Dove non cresce neanche l'erba.
La desertificazione,incomincia cosi...terreni che si traformano in polvere.Gia noi in Italia abbiamo le piogge "rosse".(sabbia del deserto Sahariana framista all'acqua)si porta il deserto in casa.
Sopra la mia citta in estate c'è sempre una cappa di polvere,eppure i terreni che circondano la città sono coltivati.Ma esiste sempre la spiaggia,dove c'è la sabbia che viene coperta di terra argilosa secca.E quando tira il favonio...vola tutto,sabbia e terra argilosa.
Vedo il futuro peggio anche per noi,perchè anche i nostri contadini non producono più....la produzione estero ha costi irrisoria.Non c'è concorenza che tiene.
I loro terreni,col tempo come diventeranno....deserti?
wilhelmina frederika is offline  
Vecchio 20-04-2006, 11.22.13   #4
Mary
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Ci stiamo scavando la fossa in cui poi saremo sepolti dalla natura ferita a morte.

Perché la stupidità umana cresce meno del suo cervello?

Già molti anni fa sentivo timidi accenni ai pericoli che oggi stiamo vivendo.

L'esplosione demografica. Di chi la colpa?
Il responsabile per l'Occidente e l'America è la chiesa che non incentiva il controllo delle nascite ma anzi istiga alla riproduzione.

Non so l'islam in che condizioni si trovi con tale controllo ma trattando le donne come esseri inferiori non credo ci tenga molto a tale controllo, o peggio, ritenga peccato limitare i figli.

Le religioni sono responsabili più di altri, perchè in nome dell'amore avrebbero dovuto comprendere che amare vuol dire anche non mettere al mondo figli a uffa. E aiutare le donne a non concepire. Che, ovviamente, è diverso dall'aborto.

Poi ci sono i capi di stato che non hanno interesse a liberare i popoli dall'ignoranza.

Il blocco della crescita demografica dovrebbe essere il primo intervento. E, a seguire, l'uomo dovrebbe riprendersi il proprio cervello e il proprio cuore e rendersi conto di quel che sta facendo.

In nome di un benessere costruito ad arte per arricchire pochi,
in nome di una tecnologia senza controllo stiamo distruggendo il Pianeta e noi stessi. Non è stupidità questa?

Non è Dio che ci punisce è la nostra stupidità a farla da padrone.

Saremo ancora in tempo a fermare la bomba a tempo per l'autodistruzione? Non lo so.

Non dimentichiamo che una farfalla che batte le ali in Asia crea un uragano in America (più o meno fa così una teoria sul caos mi sembra)

La Cina è lontana ma si sta avvicinando molto in fretta.
La sua mercanzia è già in vendita nei negozi, ma ci offrirà altro gratis quando meno ce lo aspettiamo.

Ciao
Mary
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Vecchio 21-04-2006, 15.33.30   #5
visir
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La Cina è vicina

Siamo su un'autobus che viaggia a forte velocità su una strada piena di tornanti, presto attraverseremo il ponte non acora finito, i cartelli che ci avvisano dell'interruzione non possono essere letti.

Gli occcupanti del bus sono toppo impegnati a mangiare, bere e sc+++re. I più furbi sono seduti, gli altri in piedi che sgomitano per sedersi anche loro. Tutto è avvolto da una musica di samba fortissimo.
Fumo, odore d'alcol e sigarette aleggiano nell'aria e rispondono alla domanda "perchè nessuno se né accorge? Gli sguardi persi dei passeggeri si affaticano alla ricerca di altro cibo, sigarette, whisky, forse nascosti in qualche scomparto dimenticato.

Mi avvicino al conducente, spintono il mio vicino che continua a urlare al cellulare pensando di parlare a una sua amica che in realta dorme in un posti in fondo.

Naturalmente il sedile del guidatore è vuoto, ma c'è un biglietto e naturalmente vi dirò cosa sto leggendo: Non volevo la responsabilità di questo viaggio assurdo, sono sceso all'ultima stazione di rifornimento, auguri!
E' firmato Dio, ma io non ci credo (naturalmente) gurdo fuori dal finestrino appanato: il sole tramonta in un rosa magnifico!
visir is offline  
Vecchio 30-04-2006, 00.44.48   #6
Mary
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Re: La Cina è vicina

Citazione:
Messaggio originale inviato da visir
Siamo su un'autobus che viaggia a forte velocità su una strada piena di tornanti, presto attraverseremo il ponte non acora finito, i cartelli che ci avvisano dell'interruzione non possono essere letti.

Gli occcupanti del bus sono toppo impegnati a mangiare, bere e sc+++re. I più furbi sono seduti, gli altri in piedi che sgomitano per sedersi anche loro. Tutto è avvolto da una musica di samba fortissimo.
Fumo, odore d'alcol e sigarette aleggiano nell'aria e rispondono alla domanda "perchè nessuno se né accorge? Gli sguardi persi dei passeggeri si affaticano alla ricerca di altro cibo, sigarette, whisky, forse nascosti in qualche scomparto dimenticato.

Mi avvicino al conducente, spintono il mio vicino che continua a urlare al cellulare pensando di parlare a una sua amica che in realta dorme in un posti in fondo.

Naturalmente il sedile del guidatore è vuoto, ma c'è un biglietto e naturalmente vi dirò cosa sto leggendo: Non volevo la responsabilità di questo viaggio assurdo, sono sceso all'ultima stazione di rifornimento, auguri!
E' firmato Dio, ma io non ci credo (naturalmente) gurdo fuori dal finestrino appanato: il sole tramonta in un rosa magnifico!


Hai già visto come va a finire?
Io spero tanto che l'autista torni a guidare.

Che ci perdoni la nostra arroganza e presunzione

Ciao
Mary
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Vecchio 02-05-2006, 19.34.39   #7
visir
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Si lo vistooooooooooooooo!


visir is offline  

 



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