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Vecchio 26-04-2006, 02.18.34   #1
metodico
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Data registrazione: 25-04-2006
Messaggi: 79
il " perfettismo ecologico " è un bene ?

ciao a tutti
non è uno slogan tendenzioso, chiarisco subito che anch'io sono un ecologista convinto. Ma certamente non posso non osservare che l'estremismo ecologico, non porta da nessuna parte. Anzi sono convinto che molti ne approfittano per farsi una pubblicità gratuita. Non mi piace fare nomi, ma non capisco una persona come Beppe Grillo, che non vede altro che nemici dell'ecologia ed è critico di ogni alternativa alla nostra dipendenza energetica dagli altri paesi.
I termovalorizzatori no perchè generano nanopolveri, le centrali a gas idem, i rigassificatori no perchè pericolosi, il nucleare no perchè ci sono le scorie, l'eolico no per via dell'impatto ambientale.
Qualcuno però mi deve spiegare, come Nazioni a noi vicine, dove i partiti ambientalisti sono anche più " forti " dei nostri hanno da decenni, termovalorizzatori, rigassificatori, centrali nucleari ed è vero un utilizzo maggiore delle fonti rinnovabili, quali il solare.
Credo che in questi paesi non ci siano e non vivano persone meno ecologiste di noi. La realtà è che sanno conciliare la necessità dell'energia, con un giusto mix di energie alternative, utilizzo e ricerca di tecnologie sempre più innovative ed ecologiche, con controlli e normative severe sulle emissioni nocive, pur sapendo che le " emissioni zero " sono oggi impossibili e utopiche. Se ragionassero solo su questo ultimo parametro, enunciato, appunto " emissioni nocive zero " si ritroverebbero con un pugno di mosche, proprio come noi italiani.
Beati loro o beati noi ?
A voi la sentenza.
ciao da metodico
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Vecchio 26-04-2006, 09.15.06   #2
ancient
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Data registrazione: 10-01-2003
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l'argomento che proponi è importante: mettiamo da parte Grillo per ora, per avere un'idea delle posizioni ecologiste in Italia sentiamo il parere del presidente di Legambiente:

http://www.lanuovaecologia.it/ecosvi...tiche/5665.php

Ultima modifica di ancient : 26-04-2006 alle ore 09.17.37.
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Vecchio 26-04-2006, 13.06.45   #3
Monica 3
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Messaggi: 697
Io credo che si tratti di sviluppare coscienza e sensibilità nel cittadino e approfondite conoscenze tecniche al di là delle emozioni. Poi le soluzioni più razionali per conciliare sviluppo economico ed ecologia vengono da sole.

L'ecologia oggi può essere un enorme business e dare lavoro a un sacco di gente mentre si ricostruisce un ambiente a misira d'uomo, in cui ogni individuo si sente partecipe dell'ambiente.

Monica 3 is offline  
Vecchio 26-04-2006, 14.10.52   #4
metodico
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ciao Monica e Ancient
l'obiettivo ragionevole è appunto considerare gli enormi sviluppi dello svipuppo sostenibile, non solo dal punto di vista ambientale, ma occupazionale, economico. Quello che non capisco negli ecologisti italiani, è questo assurdo paradosso : riduciamo la dipendenza dal petrolio e dal carbone responsabili delle emissioni di anidride carbonica, ma siamo contrari a qualsiasi alternativa che abbia un minimo di nocività ambientale.
Ripeto le altre nazioni, hanno una rappresentanza di forze politiche ecologiche ma hanno anche la responsabilità di risolvere i problemi dell'inquinamento e del fabbisogno energetico con provvedimenti e fatti concreti.
Mentre noi stiamo a criticare tutto e più di tutto, gli altri agiscono e costruiscono : termovalorizzatoti, rigassificatori, impianti fotovoltaici, eolico, geotermico, biocarburanti, ecc.
Noi continuamo a dipendere dal petrolio al 90 % e importiamo energia elettrica dall'Europa.
Veramente un nonsenso!
ciao tutti
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venite a trovarci sul sito
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Vecchio 26-04-2006, 16.09.53   #5
ancient
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ciao Monica e Ancient
l'obiettivo ragionevole è appunto considerare gli enormi sviluppi dello svipuppo sostenibile, non solo dal punto di vista ambientale, ma occupazionale, economico. Quello che non capisco negli ecologisti italiani, è questo assurdo paradosso : riduciamo la dipendenza dal petrolio e dal carbone responsabili delle emissioni di anidride carbonica, ma siamo contrari a qualsiasi alternativa che abbia un minimo di nocività ambientale.

per quanto ho visto in questi anni, mi pare che finora non vi si stata una politica ambientale seria e lungimirante. La recente legge delega varata dal governo uscente è stata la ciliegina sulla torta...
Mi pare che gli ambientalisti siano tutt'altro che contrari alle energie rinnovabili (come sembrava sottintendere il tuo intervento), tipo fotovoltaico (che ha avuto sinora finanziamenti irrisori) ed eolico (la cui variante offshore ha grandi potenzialità e non presenta nemeno quei problemi di impatto paesaggistico che alcuni paventano). I critici (i fautori del nucleare, ad es.) sostengono che ciò non basterebbe comunque al nostro fabbisogno energetico. Non sono un tecnico, e quindi preferisco non pronunciarmi in merito.

Ultima modifica di ancient : 26-04-2006 alle ore 16.11.41.
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Vecchio 27-04-2006, 00.39.34   #6
metodico
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forse non riesco a farmi capire, cerco di esprimere il concetto meglio : in Germania, in Austria, in Svezia il partito dei verdi e degli ambientalisti è molto forte, ma non ha solo in testa il fotovoltaico o l'eolico, ma i termovalorizzatori, i rigassificatori, le centrali a gas, il nucleare o almeno la ricerca di un nucleare più sicuro e con meno scorie. Voglio dire sono realisti, non utopisti, sono persone che sanno che il problema petrolio è serio, non solo perchè è sempre più difficile e costoso estrarlo, ma perchè inquina e un giorno finirà. Sono favorevoli quindi a soluzioni alternative, sapendo che la soluzione è determinata da un mix di energie alternative. Un mix che deve tollerare anche una percentuale ragionevole di emissioni dannose, con controlli e normative pesanti per chi non agisce secondo le regole.
Secondo me invece di fare ostruzionismo dannoso per lo sviluppo del nostro Paese, si dovrebbe essere più costruttivi e concentrare l'attenzione e le richieste appunto sui controlli ( display che evidenziano le emissioni, costituzione di comitati cittadini di sorveglianza ). Non sulle soluzioni energetiche da adottare, visto che sono già da decenni operative negli altri Paesi.
Spero di essere stato più chiaro
ciao a tutti da metodico
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Vecchio 27-04-2006, 10.36.14   #7
ancient
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forse non riesco a farmi capire, cerco di esprimere il concetto meglio : in Germania, in Austria, in Svezia il partito dei verdi e degli ambientalisti è molto forte, ma non ha solo in testa il fotovoltaico o l'eolico, ma i termovalorizzatori, i rigassificatori, le centrali a gas, il nucleare o almeno la ricerca di un nucleare più sicuro e con meno scorie. Voglio dire sono realisti, non utopisti, sono persone che sanno che il problema petrolio è serio, non solo perchè è sempre più difficile e costoso estrarlo, ma perchè inquina e un giorno finirà.

sei stato chiarissimo. Ma il paragone con gli altri Paesi non regge perché qui in Italia gli ambientalisti non hanno lo stesso peso. Nel governo uscente quel peso era nullo, in quello futuro sarà, temo, molto limitato. In più, qui siamo nella terra dei demagoghi (come dimostra l'episodio, citato altrove, del Consiglio comunale di Reggio Emilia) e può accadere di vedere schierato su certe posizioni un dato partito solo per un ritorno d'immagine e/o per tener perversamente fede al proprio ruolo di opposizione.
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Vecchio 27-04-2006, 11.28.21   #8
metodico
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scusa Ancient, ma su un punto non siamo in sintonia.
io contesto proprio il ruolo degli ambientalisti italiani, non il loro peso in Italia. Sono contrari al petrolio e al carbone, giustamente, ma poi non vogliono le soluzioni alternative che ti ho proposto, perchè anch'esse inquinano o le ritengono pericolose.
Di questo passo dove andiamo ?
ciao da metodico
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Vecchio 27-04-2006, 12.48.55   #9
ancient
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scusa Ancient, ma su un punto non siamo in sintonia.
io contesto proprio il ruolo degli ambientalisti italiani, non il loro peso in Italia. Sono contrari al petrolio e al carbone, giustamente, ma poi non vogliono le soluzioni alternative che ti ho proposto, perchè anch'esse inquinano o le ritengono pericolose.
Di questo passo dove andiamo ?

non vedo perché ti preoccupi. Se gli ambientalisti non hanno peso, non saranno loro a decidere dove andremo (ahimè).
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Vecchio 28-04-2006, 11.17.26   #10
maxim
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Come ho già avuto modo di scrivere altre volte in questo forum l’”ecologismo” italiano è, tanto per cambiare, molto differente da quello praticato negli altri paesi europei ove alcuni aspetti legati all’ambiente, vengono valutati in maniera molto più logica e razionale.
I nostri ecologisti stanno abusando addirittura del termine.
Ecologia significa studio dell’ambiente e si distingue in tre indirizzi fondamentali.
L’autoecologia studia le relazioni tra organismi e fattori abiotici.
La sinecologia indaga i rapporti tra le diverse specie che vivono in un ambiente.
L’ecologia applicata invece usa i metodi per risoluzioni di problemi pratici (in agricoltura, silvicoltura o inerente l’inquinamento).
Queste “ecologie” devono essere supportate da dati scientifici (certi e non di parte) e studi del settore per poter dare risultati.
Quella italiana è una ecologia fai da te. Tutti ci sentiamo un po’ ecologisti e siccome le decisioni spettano sempre a livello politico credo abbiate ben compreso in quali mani siamo. Basterebbe forse un minimo di umiltà nel comprendere la propria incompetenza in materia.

Chi cura l’ambiente in Italia è come quel falegname che si crede convinto di poter operare una appendicite.

maxim is offline  

 



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