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Vecchio 27-04-2006, 14.30.46   #1
redbloodsky
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Viaggio

Il viaggio secondo il dizionario: lo spostarsi (per lo più non a piedi) per andare da un luogo ad un altro lontano, il cammino per recarsi in un luogo. Viaggiare è quindi l'atto di chi compie il viaggio. Ma dietro questo termine si celano infiniti significati, esso può essere metafora di tantissime azioni a loro volta collegate alla scoperta e riscoperta: di un luogo, di se stessi, del proprio "io" interiore, delle proprie paure e delle proprie idee; di attività legate al divertimento, alla necessità, alla sopravvivenza, alla passione. Il viaggio è vita, o meglio è la vita o, viceversa, la vita è un viaggio.
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Vecchio 27-04-2006, 16.40.29   #2
klee
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Messaggi: 0
%&

Penso che il Viaggio è come un fiume che scorre dentro di noi.
Il viaggio può essere anche il "ricordo" di un viaggio che hai fatto
e che stai ricordando dentro di te.

Un Viaggio: si dice sempre che viaggiare fa bene alla mente a noi stessi
Perchè osservando tante cose ti soffermi su cose che hai visto o vissuto nella tua infanzia o 10 anni prima.

Viaggiare è ridare ossigeno al corpo e alla mente.

Viaggiare è anche passeggiare nel bosco...

Viaggiare...andare per una Via...errare...
klee is offline  
Vecchio 28-04-2006, 02.36.09   #3
redbloodsky
Ospite abituale
 
Data registrazione: 17-03-2006
Messaggi: 32
Esercitazione...

Il viaggio secondo il dizionario: lo spostarsi (per lo più non a piedi) per andare da un

luogo ad un altro lontano, il cammino per recarsi in un luogo. Viaggiare è quindi l'atto di

chi compie il viaggio. Ma dietro questo termine si celano infiniti significati, esso può

essere metafora di tantissime azioni a loro volta collegate alla scoperta e riscoperta: di

un luogo, di se stessi, del proprio "io" interiore, delle proprie paure e delle proprie

idee; di attività legate al divertimento, alla necessità, alla sopravvivenza, alla

passione. Il viaggio è vita, o meglio è la vita o, viceversa, la vita è un viaggio.


Viaggiare standosene inginocchiato nella propria stanza, segnando con il dito l'itinerario

da seguire sull'atlante geografico, volando in un cielo immaginario e navigando gli oceani;

innamorandosi dei nomi delle città. E' il viaggio di un bambino, che fa così entrare

l'infinito del mondo nella sua camera, facendolo diventare famigliare e a portata di mano.

Ma anche il viaggio di chi lo compie in aula, sulla grande cartina geografica appesa al

muro, guidato dai propri alunni, slavi, arabi, africani e asiatici; passando per Volgograd,

Benares e Ketchum; fin sull'Ortigara.

Il viaggio del poeta, che seguita l'angosciosa muraglia su cui vi sono cocci aguzzi di

bottiglia; del letterato, bistrattato, dirottato, a forza, insieme ad altri cento, ad altri

mille, verso il campo di concentramento, verso la morte. Quello del filosofo fatto di

interrogativi e di risposte, susseguenti, a forma di mattonelle che fluttuano

nell'universo, nell'ignoto.

Viaggiare è una delle facce della felicità, è lo spazio tra la nascita e la morte, un

passaggio, attraverso lo spazio ed il tempo; tutto è viaggio, vivere significa viaggiare.

Come fossimo ognuno un novello Ulisse, sempre meno assomigliante a quello omerico o

joyciano e molto più vicino a quello, perso nell'illimitato, di Dante.

Viaggiare dovrebbe essere tutt'altro che girare, spostandosi frettolosamente da un luogo

all'altro, da una città all'altra, bisognerebbe fermarsi per più tempo. Vi è un rapporto di

realtà e irrealtà tra luogo di partenza e meta: essi sono reali ed irreali in due momenti

distinti. La meta è reale nell'istante in cui la si raggiunge, il luogo di partenza

diventa, a sua volta, irreale nell'istante in cui raggiungiamo la meta. Ed è per questo che

si vorrebbe sempre essere e mai essere stati.

Il viaggio è nostalgia, crea in chi lo compie per la prima volta la sensazione di

lontananza, non solo dalla patria, ma anche dagli altri luoghi in cui si è stati. Perchè si

vorrebbe essere contemporaneamente dappertutto, il desiderio ambito dal viaggiatore è

probabilmente il dono dell'ubiquità.

Il filo conduttore che lega tutti i tipi di viaggi è il desiderio di perseguire la

conoscenza, è il desiderio di scoperta, di incantarsi e di stupirsi; di capire e

comprendere. E i viaggi dai quali non si ritorna, sono quelli che non portano a soddisfare

questo desiderio.




[Esercitazione...]
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Vecchio 28-04-2006, 06.03.04   #4
klee
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Data registrazione: 04-01-2005
Messaggi: 0
????^^^^^°°°°°°°°°°°°°°°°°

Viaggiare è meditare...meditare è viaggiare gratis..

è un FAI DA TE
klee is offline  
Vecchio 28-04-2006, 08.20.27   #5
Mr. Bean
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Messaggi: 2,566
viaggiare? il viaggio? la vita è un viaggio. Ogni secondo che passa è un viaggio dalla nascita alla morte. Poi ci sono i viaggi "strani" con droghe et similia, quindi gli esodi e i cntroesodi. Il viaggio migliore, a mio avviso, è quello interiore. Sarà pur gratis ma quante energie si spendono....
Mr. Bean is offline  
Vecchio 28-04-2006, 15.26.54   #6
redbloodsky
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Data registrazione: 17-03-2006
Messaggi: 32
ho cercato di fare un'esercitazione di saggio breve dell'esame di stato dell'annoscorso... Una delle tante cose che non ho mai capito è proprio il saggio breve... Non sono molto soddisfatto del risultato, soprattutto dell'ultima frase, forse era meglio se non la mettevo.

Come si fa il saggio breve? :( Non so attenermi e mettere insieme tutti i vari documenti, che il più delle volte non coincidono per niente.
redbloodsky is offline  
Vecchio 28-04-2006, 17.09.29   #7
Pantera Rosa
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Data registrazione: 08-03-2006
Messaggi: 290
...passaggio, attraverso lo spazio e il tempo; tutto è viaggio, vivere significa viaggiare.




viaggiare è:

osservare, stupirsi delle forme, dei colori della natura, delle sfumature incredibili del cielo.
Meravigliarsi continuamente dell'esperienza che stiamo facendo.

Viaggiare è ritrovare un pò se stessi.
Pantera Rosa is offline  
Vecchio 30-04-2006, 10.29.05   #8
Mary
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Data registrazione: 02-04-2002
Messaggi: 2,624
La nostra stessa vita è un viaggio con stazione di partenza e di arrivo.

Un viaggio che raramente facciamo ad occhi aperti e da svegli.

Nasciamo desti e man mano ci addormentiamo o ci fanno addormentare.

Un viaggio straordinario che ci sfugge ogni giorno.

La bellezza di un viaggio non consiste nel partire e raggiungere la meta ma nel viversi il tragitto.

Quando il maratoneta si lascia alle spalle il limite della partenza vive il percorso più che il raggiungimento del traguardo.

Un viaggio fuori e dentro di noi che dobbiamo cogliere al meglio del meglio che possiamo.

Ciao
Mary
Mary is offline  

 



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