Il mio era così: una decisione presa da anni.
Ora, però, non lo faccio più per non danneggiare psicologicamente mio figlio. Prima, pensavo di essergli solo di fastidio, di fargli quasi un piacere a levarmi di mezzo.
Mi sono accorta che sbagliavo.
Se un giorno sarò completamente sola e sicura che nessuno soffrirà della mia perdita, se sarò disperata e senza via d'uscita...non so, lo confesso, se troverò ancora il coraggio.
Ci vuole coraggio, eccome!
E' passato tanto tempo (4 anni che sembrano secoli) e sono diventata più saggia, la vita mi è diventata più sopportabile.
Mi sforzo di amarla.

Ne sono felice, hai trasformato la sofferenza in esperienza positiva.

Il domani non ci appartiene, a malapena possiamo cercare di vivere il presente nel presente.

La sfida si gioca ogni giorno e la sola cosa che possimao fare e non arrenderci.

Ancora oggi i momenti di sconforto e depressione mi assalgono. Ma li vivo diversamente. Li accetto, li osservo come se appartenessero ad un'altra e poi so che, come tutto il resto, sono effimeri, transitori.
Come la nebbia in una valle sembrano inamovibili, eterni, immmensi, soffocanti ma basta che si sollevi un poco di vento, basta un niente e si dissolve nel nulla come se non fosse mai esistita.

Non siamo soli, non lo siamo mai anche se possiamo sentirci soli.

Un grande abbraccio
ciao
mary