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Cultura e Società - Problematiche sociali, culture diverse.
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Vecchio 04-05-2006, 16.15.03   #1
Gianf
Ospite
 
Data registrazione: 03-05-2006
Messaggi: 12
Suicidio : atto di estremo coraggio o estrema codardia ?

Ma il suicidio si puo veramente considerare un atto di coraggio o e solo la paura di vivere in questo mondo ?
Ogni suicidio e differente dall'altro o hanno tutti uno stesso fondamento ideologico ?
Gianf is offline  
Vecchio 04-05-2006, 20.12.59   #2
Mary
Ospite abituale
 
Data registrazione: 02-04-2002
Messaggi: 2,624
Ogni suicidio credo che sia unico, perché unica è la persona che lo sta compiendo. Possono esserci motivazioni comuni ma a determinare la scelta o la non scelta resta lo stato d'animo di chi vive.

Mi è stato dato conoscere una delle cause, (per averla vissuta).
La perdita del senso della vita. Il senso di impotenza. L'incapacità di vedere una via d'uscita dalla trappola che può avvolgere chi si credeva di essere libero.

Nessuno può giudicare un suicida. Perché dovrebbe potersi trovare nell'attimo stesso in cui compie il gesto.

La solitudine, il sentirsi soli e schiacciati da un mondo che sembra voler fare a meno di noi.

Mettere fine alla propria vita non credo sia segno di coraggio e neppure di vigliaccheria. E' una sofferenza del corpo o della mente o dell'anima che non trova più ragion d'essere.

Ciao
Mary
Mary is offline  
Vecchio 04-05-2006, 20.44.19   #3
klee
Ospite abituale
 
L'avatar di klee
 
Data registrazione: 04-01-2005
Messaggi: 0
Nessuno può capire cosa significa trovarsi..in quel momento..su quel posto..

E dire adesso ..BASTA..voglio ammazzare la parte nera di me..

Penso che quando arrivano queste brutte idee nella mente..
Bisogna agire subito..e chiedere aiuto.

Ci sono persone competenti pronte ad aiutarci.

Il suicidio è personale...ammazzi quella parte "malata"

L'altra parte positiva desidera ancora vivere ma è soffocata...dall'altra diabolica.

Il suicidio colletivo non lo condivido.Per me è omicidio premeditato

Ultima modifica di klee : 04-05-2006 alle ore 20.47.12.
klee is offline  
Vecchio 05-05-2006, 00.00.50   #4
Viola
Ospite abituale
 
Data registrazione: 12-04-2006
Messaggi: 48
Il suicidio per me è un diritto. Nasciamo senza il nostro parere, lasciateci almeno la libertà di scegliere se vivere o no!
Viola is offline  
Vecchio 05-05-2006, 16.12.14   #5
Gianf
Ospite
 
Data registrazione: 03-05-2006
Messaggi: 12
Non la pensa così la chiesa . Per il cristianesimo ogni omicidio e la distruzzione di un dono divino qual'è la vita, non solo quella altrui ma anche la propria.
Vi sembra corretto considerare alla stessa stregua suicidio e omicidio?
Gianf is offline  
Vecchio 05-05-2006, 16.59.48   #6
Ulysses
Ospite
 
Data registrazione: 08-04-2006
Messaggi: 20
"E in vero, colui che si uccide da se stesso, non ha cura né pensiero alcuno degli altri; non cerca se non la utilità propria; si gitta, per così dire, dietro alle spalle i suoi prossimi, e tutto il genere umano: tanto che in questa azione del privarsi di vita, apparisce il più schietto, il più sordido, o certo il men bello e men liberale amore di se medesimo, che si trovi al mondo."

G. Leopardi "Dialogo di Plotino e Porfirio"

be', stavolta condivido pienamente con Leopardi. e se lui era di questa opinione figuriamoci gli altri! leggetevi il dialogo, non può che farvi bene!
saluti
Ulysses is offline  
Vecchio 05-05-2006, 17.58.41   #7
Adele
Ospite abituale
 
Data registrazione: 31-05-2005
Messaggi: 72
Quanto meno il suicidio viola due norme antitetiche: quella religiosa e quella naturale. La vita è un dono - dice la religione- la vita è un istinto - dice la legge naturale. Per cui ciascun individuo - religioso a ateo che sia - potrà trovare un fondamento alla vita.
Vero è che chi si trova in determinate situazioni ( depressione, mancanza di libertà o altro ) non si pone di certo il problema se uccidersi sia conveniente o meno. Sinceramente ho molte difficoltà a ritenere "coraggioso" chi si uccide, ma non mi sento neanche così superficiale da etichettarlo molto sbrigativamente come "codardo". Il rapporto che ciascuno di noi tesse con la propria vita è molto complesso e varia in funzione a particolari situazioni e stati d'animo. In taluni momenti noi tutti possiamo diventare psicologicamente fragili ed essere indotti perlomeno a " pensare " al suicidio come ad una via di fuga da una condizione ritenuta in quel momento insostenibile e spiacevole. Quando ci rendiamo conto che questo pensiero sta diventando ricorrente è necessario, a mio avviso, avere il "coraggio " ( e in questo caso il termine risulta appropriato) di chiedere aiuto.
Non credo sia un nostro diritto suicidarci perché:
- non sappiamo se la nostra vita ha un senso o una finalità
- La vita merita comunque di essere vissuta perché, anche quando ci volta le spalle ( o riteniamo che lo faccia), ci dà la possibilità di crescere, capire, conoscere.

Ultima modifica di Adele : 05-05-2006 alle ore 18.00.21.
Adele is offline  
Vecchio 05-05-2006, 19.00.23   #8
Viola
Ospite abituale
 
Data registrazione: 12-04-2006
Messaggi: 48
Avete tutti ragione, ma continuo a considerare il suicidio come un diritto. So che la chiesa è contraria, ma non si può obbligare a vivere chi non vuole.
Chi si suicida ha perso ogni voglia di vivere, ogni motivazione, sta così male da non vedere via di uscita. Come può chiedere aiuto? ormai non ha più voce, non crede più a nessuno.
Ci sono momenti in cui riesco a sopportare la vita perchè so, che se proprio non ce la farò più, potrò andarmene da qui.
Ci ho provato, sapete? avevo programmato tutto perchè non mi scoprissero e non mi salvassero, ma un particolare mi ha tradito e ora sono qui. Spesso penso al torto che mi hanno fatto "salvandomi". Hanno leso la mia ultima libertà.
Mi hanno costretto alla vita.
Viola is offline  
Vecchio 06-05-2006, 02.02.19   #9
ScratchingGirl
Ospite
 
L'avatar di ScratchingGirl
 
Data registrazione: 05-05-2006
Messaggi: 4
Dal mio punto di vista, il suicidio non è un atto di coraggio nè di codardia, ma un atto di autodeterminazione: credo, infatti, che chiunque ne abbia il pieno diritto e, come qualcuno ho già scritto, può costituire una sorta di ancora mentale nei momenti davvero bui, nei quali puoi sempre consolarti pensando che, se proprio non dovessi più farcela, puoi sempre smettere quando vuoi.
Ciò non toglie che, a mio avviso, il suicidio rimane comunque un atto evidentemente estremo che presuppone necessariamente una situazione estrema: voglio dire, insomma, che nessuno si suiciderebbe solo per autodeterminarsi.

Viola, non entro nel merito del tuo problema personale perché mi sembra troppo delicato per essere affrontato con la superficialità con cui potrei trattarlo io stasera, soprattutto perché questo è il primo messaggio che scrivo in questo forum, quindi mi limito a considerazioni di carattere generale.

Ultima modifica di ScratchingGirl : 06-05-2006 alle ore 02.06.00.
ScratchingGirl is offline  
Vecchio 06-05-2006, 12.33.09   #10
Mary
Ospite abituale
 
Data registrazione: 02-04-2002
Messaggi: 2,624
Citazione:
Messaggio originale inviato da Viola
Avete tutti ragione, ma continuo a considerare il suicidio come un diritto. So che la chiesa è contraria, ma non si può obbligare a vivere chi non vuole.
Chi si suicida ha perso ogni voglia di vivere, ogni motivazione, sta così male da non vedere via di uscita. Come può chiedere aiuto? ormai non ha più voce, non crede più a nessuno.
Ci sono momenti in cui riesco a sopportare la vita perchè so, che se proprio non ce la farò più, potrò andarmene da qui.
Ci ho provato, sapete? avevo programmato tutto perchè non mi scoprissero e non mi salvassero, ma un particolare mi ha tradito e ora sono qui. Spesso penso al torto che mi hanno fatto "salvandomi". Hanno leso la mia ultima libertà.
Mi hanno costretto alla vita.

Io non l'ho mai programmato ma sono stata più volte sulla soglia del limite estremo. Sarebbe bastato un niente.

Non vedo il suicidio come un diritto se non veramente ponderato, scelto, meditato, convinto.

Credo sia davvero cosa rara che la scelta di andarse definitivamente venga da una scelta di abbandonare il campo.

Si vuole abbandonare il gioco per infinite ragioni ma difficilmente possono essere chiamate scelte.

Se io potessi tornare indietro e annullare la mia nascita lo farei, ovviamente con la conoscenza che possiedo attualmente.

Ma una volta nati si viene imbrigliati in una connessione che non è più nostra, di esclusivo nostro dominio. Appartiene anche agli altri. Come la Gioconda di Leonardo da Vinci. Lui l'ha dipinta ma una volta messi quei colori sulla tela appartengono al genere umano non più a lui in modo esclusivo.
Così sono le nostre vite.
Una volta venuti al mondo non apparteniamo più unicamente a noi stessi.

Il percorso della mia vita, come di ciascuno di noi, ha inciso, condizionato, modificato troppe persone incontrare sul cammino per poter arbitrariamente decidere di "essere inutili".

Ci si può sentire stanchi, affaticati, sconfitti, delusi, amareggiati, abbandonati ma la nostra presenza (per il tempo a noi concesso) è importante per il nostro viaggio e quello degli altri.

La vera sconfitta è quella di abbandonare il campo prima del fischio dell'arbrito e non aver preso cento goal.

Un immenso abbraccio a tutti coloro che sanno cosa vuol dire desiderare di andare via.

Ciao
Mary
Mary is offline  

 



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