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Cultura e Società - Problematiche sociali, culture diverse.
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Vecchio 13-06-2006, 08.19.03   #21
Lucio Musto
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Messaggio originale inviato da borderline65
Io stessa non credo in dio come creatore del cielo e della terra ne come creatore dell'uomo come le storielle della bibbia dio e' frutto della mente umana per darsi delle risposte che altrimenti resterebbero insolute.
Io credo nella vita nella natura che e' un circolo di distruzione e di creazione e noi ne facciamo parte .

cioè praticamente abbiamo spostato dio dal suo misterioso triangolo di luce in un altrettanto misterioso circolo di trasformazioni!...

Ultima modifica di Lucio Musto : 13-06-2006 alle ore 08.20.22.
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Vecchio 13-06-2006, 22.10.04   #22
borderline65
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Il triangolo di luce forse e' misterioso ma il ciclo della natura no si nasce si cresce si vive e si muore cosi' e' per tutti gli esseri viventi poi se vuoi dare un senso a questo puoi anche dirmi che il suo mistero sta nel triangolo di luce che sarebbe un Dio a cui uno puo' credere o non credere.
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Vecchio 13-06-2006, 23.28.11   #23
Lucio Musto
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[i]ma il ciclo della natura no si nasce si cresce si vive e si muore cosi' e' per tutti gli esseri viventi . [/b]

detto così sembra una cosa da nulla. Forse è un pò di più
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Vecchio 15-06-2006, 23.17.31   #24
Bige
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Exclamation

Vi lancio una provocazione, citando un autore che sicuramente molti di voi conoscono:

«Non avete mai sentito parlare di quell'uomo pazzo che, in pieno mattino, accesa una lanterna, si recò al mercato e incominciò a gridare senza posa: "Cerco Dio! Cerco Dio!" Trovandosi sulla piazza molti uomini non credenti in Dio, egli suscitò in loro grande ilarità. Uno disse: "L'hai forse perduto?", e altri: "S'è smarrito come un fanciullo? Si è nascosto in qualche luogo? Ha forse paura di noi? Si è imbarcato? Ha emigrato?". Così gridavano, ridendo fra di loro...
L'uomo pazzo corse in mezzo a loro e fulminandoli con lo sguardo gridò: "Che ne è di Dio? Io ve lo dirò. Noi l'abbiamo ucciso - io e voi! Noi siamo i suoi assassini! Ma come potemmo farlo? Come potemmo bere il mare? Chi ci diede la spugna per cancellare l'intero orizzonte? Che facemmo sciogliendo la terra dal suo sole? Dove va essa, ora? Dove andiamo noi, lontani da ogni sole? Non continuiamo a precipitare: e indietro e dai lati e in avanti? C'è ancora un alto e un basso? Non andiamo forse errando in un infinito nulla? Non ci culla forse lo spazio vuoto? Non fa sempre più freddo? Non è sempre notte, e sempre più notte? Non occorrono lanterne in pieno giorno? Non sentiamo nulla del rumore dei becchini che stanno seppellendo Dio? Non sentiamo l'odore della putrefazione di Dio? Eppure gli Dei stanno decomponendosi! Dio è morto! Dio resta morto! E noi l'abbiamo ucciso! Come troveremo pace, noi più assassini di ogni assassino? Ciò che vi era di più sacro e di più potente, il padrone del mondo, ha perso tutto il suo sangue sotto i nostri coltelli. Chi ci monderà di questo sangue? Con quale acqua potremo rendercene puri? Quale festa sacrificale, quale rito purificatore dovremo istituire? La grandezza di questa cosa non è forse troppo grande per noi? Non dovremmo divenire Dei noi stessi per esserne all'altezza? Mai ci fu fatto più grande, e chiunque nascerà dopo di noi apparterrà per ciò stesso a una storia più alta di ogni altra trascorsa". A questo punto l'uomo pazzo tacque e fissò nuovamente i suoi ascoltatori; anch'essi tacevano e lo guardavano stupiti. Quindi gettò a terra la sua lanterna che andò in pezzi spegnendosi. "Vengo troppo presto, disse, non è ancora il mio tempo. Questo evento mostruoso è tuttora in corso e non è ancor giunto alle orecchie degli uomini. Per esser visti e riconosciuti lampo e tuono hanno bisogno di tempo, la luce delle stelle ha bisogno di tempo, i fatti hanno bisogno di tempo anche dopo esser stati compiuti. Questo fatto è per loro ancor più lontano della più lontana delle stelle e tuttavia sono loro stessi ad averlo compiuto! " Si racconta anche che l'uomo pazzo, in quel medesimo giorno, entrò in molte chiese per recitarvi il suo Requiem aeternam Deo. Condotto fuori e interrogato non fece che rispondere: "Che sono ormai più le chiese se non le tombe e i sepolcri di Dio?" (Nietzsche, Aforisma 125 - L'uomo pazzo).

E’ un annuncio drammatico perché la morte di Dio implica il crollo di tutte le illusioni con cui gli uomini riuscivano a vivere, crollo che implica un forte senso di vertigine e smarrimento. L’uomo folle infatti conclude di essere venuto "troppo presto": l’uomo non è ancora pronto ad affrontare questo evento.

Si comprende già da questo passo ciò che Nietzsche dirà tramite le parole di Zarathustra, cioè che la dimensione traumatica è solo un momento di passaggio in relazione ad un contesto più ampio che prevede l’avvento di un uomo nuovo (oltreuomo).

Coincidendo con il venir meno delle certezze metafisiche, la morte di Dio coincide con la fine del platonismo, la metafisica occidentale per eccellenza e permette di maturare la possibilità di un nuovo modo di esistere dell’uomo, in nuove condizioni sorte da una persuasione filosofica ed una presa di coscienza di un processo storico-epocale errato.

Ultima modifica di Bige : 15-06-2006 alle ore 23.19.51.
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Vecchio 15-06-2006, 23.36.27   #25
nicola185
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Messaggio originale inviato da Bige
Vi lancio una provocazione, citando un autore che sicuramente molti di voi conoscono:

«Non avete mai sentito parlare di quell'uomo pazzo che, in pieno mattino, accesa una lanterna, si recò al mercato e incominciò a gridare senza posa: "Cerco Dio! Cerco Dio!" Trovandosi sulla piazza molti uomini non credenti in Dio, egli suscitò in loro grande ilarità. Uno disse: "L'hai forse perduto?", e altri: "S'è smarrito come un fanciullo? Si è nascosto in qualche luogo? Ha forse paura di noi? Si è imbarcato? Ha emigrato?". Così gridavano, ridendo fra di loro...
L'uomo pazzo corse in mezzo a loro e fulminandoli con lo sguardo gridò: "Che ne è di Dio? Io ve lo dirò. Noi l'abbiamo ucciso - io e voi! Noi siamo i suoi assassini! Ma come potemmo farlo? Come potemmo bere il mare? Chi ci diede la spugna per cancellare l'intero orizzonte? Che facemmo sciogliendo la terra dal suo sole? Dove va essa, ora? Dove andiamo noi, lontani da ogni sole? Non continuiamo a precipitare: e indietro e dai lati e in avanti? C'è ancora un alto e un basso? Non andiamo forse errando in un infinito nulla? Non ci culla forse lo spazio vuoto? Non fa sempre più freddo? Non è sempre notte, e sempre più notte? Non occorrono lanterne in pieno giorno? Non sentiamo nulla del rumore dei becchini che stanno seppellendo Dio? Non sentiamo l'odore della putrefazione di Dio? Eppure gli Dei stanno decomponendosi! Dio è morto! Dio resta morto! E noi l'abbiamo ucciso! Come troveremo pace, noi più assassini di ogni assassino? Ciò che vi era di più sacro e di più potente, il padrone del mondo, ha perso tutto il suo sangue sotto i nostri coltelli. Chi ci monderà di questo sangue? Con quale acqua potremo rendercene puri? Quale festa sacrificale, quale rito purificatore dovremo istituire? La grandezza di questa cosa non è forse troppo grande per noi? Non dovremmo divenire Dei noi stessi per esserne all'altezza? Mai ci fu fatto più grande, e chiunque nascerà dopo di noi apparterrà per ciò stesso a una storia più alta di ogni altra trascorsa". A questo punto l'uomo pazzo tacque e fissò nuovamente i suoi ascoltatori; anch'essi tacevano e lo guardavano stupiti. Quindi gettò a terra la sua lanterna che andò in pezzi spegnendosi. "Vengo troppo presto, disse, non è ancora il mio tempo. Questo evento mostruoso è tuttora in corso e non è ancor giunto alle orecchie degli uomini. Per esser visti e riconosciuti lampo e tuono hanno bisogno di tempo, la luce delle stelle ha bisogno di tempo, i fatti hanno bisogno di tempo anche dopo esser stati compiuti. Questo fatto è per loro ancor più lontano della più lontana delle stelle e tuttavia sono loro stessi ad averlo compiuto! " Si racconta anche che l'uomo pazzo, in quel medesimo giorno, entrò in molte chiese per recitarvi il suo Requiem aeternam Deo. Condotto fuori e interrogato non fece che rispondere: "Che sono ormai più le chiese se non le tombe e i sepolcri di Dio?" (Nietzsche, Aforisma 125 - L'uomo pazzo).

E’ un annuncio drammatico perché la morte di Dio implica il crollo di tutte le illusioni con cui gli uomini riuscivano a vivere, crollo che implica un forte senso di vertigine e smarrimento. L’uomo folle infatti conclude di essere venuto "troppo presto": l’uomo non è ancora pronto ad affrontare questo evento.

Si comprende già da questo passo ciò che Nietzsche dirà tramite le parole di Zarathustra, cioè che la dimensione traumatica è solo un momento di passaggio in relazione ad un contesto più ampio che prevede l’avvento di un uomo nuovo (oltreuomo).

Coincidendo con il venir meno delle certezze metafisiche, la morte di Dio coincide con la fine del platonismo, la metafisica occidentale per eccellenza e permette di maturare la possibilità di un nuovo modo di esistere dell’uomo, in nuove condizioni sorte da una persuasione filosofica ed una presa di coscienza di un processo storico-epocale errato.

Ho trovato interessante questo tuo intervento tra l'altro ancor più approfondito su alcuni punti in questo link
http://www.corsodireligione.it/scien...nz_relig_3.htm

Ultima modifica di nicola185 : 15-06-2006 alle ore 23.37.41.
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Vecchio 16-06-2006, 00.10.49   #26
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Vi lancio una provocazione, citando un autore che sicuramente molti di voi conoscono:

(Nietzsche, Aforisma 125 - L'uomo pazzo).

E’ un annuncio drammatico perché la morte di Dio implica il crollo di tutte le illusioni con cui gli uomini riuscivano a vivere, crollo che implica un forte senso di vertigine e smarrimento. L’uomo folle infatti conclude di essere venuto "troppo presto": l’uomo non è ancora pronto ad affrontare questo evento.

.

Con tutto il rispetto per il grandissimo filosofo, conosco molte più persone che recitano con fede il Credo, di quante si sentano turbate dal suo aforisma 125

Lucio Musto is offline  
Vecchio 16-06-2006, 15.15.25   #27
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L’uomo folle infatti conclude di essere venuto "troppo presto": l’uomo non è ancora pronto ad affrontare questo evento.
La stragrande maggioranza della gente è ancora influenzata da correnti cristiane, che affondano le loro radici nella società da 2000 anni; mentre i testi di Nietzsche sono conosciuti solo da poco e solo da un pubblico di nicchia... se ci sono più persone che recitano fedelmente il Credo, di quante si sentano turbate dall' aforisma 125 è per il semplice fatto che l' aforisma 125 proprio non lo conoscono...


P.S. il sito che hai proposto nicola 185, è molto curato e approfondisce molto bene

Ultima modifica di Bige : 16-06-2006 alle ore 15.19.55.
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Vecchio 17-06-2006, 21.15.05   #28
ilcantodelgrillo
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bordeline wrote:

Rispondetemi solo a questa domanda
ESISTE DIO?

Bentrovata Bordeline. Sono contento che stai bene.

Esiste il Creatore ( perchè no Creatrice? )delle cose visibili ed invisibili. Se Tu vuoi chiamarlo/a Dio è lo stesso.
GuardaTi e Guarda il Creato e la risposta Te la darai da sola.

Bacio le mani
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Vecchio 17-06-2006, 23.20.27   #29
Elijah
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Vi lancio una provocazione, citando un autore che sicuramente molti di voi conoscono:

Dio è morto! Dio resta morto!
(Nietzsche, Aforisma 125 - L'uomo pazzo).

"Dio è morto." (Nietzsche)

"Nietzsche è morto." (Dio)



L'autore è sicuramente sconosciuto, ma la frase rende l'idea...
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Vecchio 18-06-2006, 19.29.21   #30
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Messaggio originale inviato da Elijah
"Dio è morto." (Nietzsche)

"Nietzsche è morto." (Dio)

L'autore è sicuramente sconosciuto, ma la frase rende l'idea...
Bè che Nietzsche dovesse morire prima o poi non è una novità. Il paradosso sta nella sua tesi per cui Dio, teoricamente immortale, è stato ucciso. Con questo in ogni caso non intende la morte fisica di Dio, ma la soppressione di tutte le vecchie tavole di valori, che devono essere riscritte.

Ultima modifica di Bige : 18-06-2006 alle ore 19.30.36.
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