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Cultura e Società - Problematiche sociali, culture diverse.
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Vecchio 20-06-2006, 14.36.51   #21
Monica 3
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Ieri sera sono andata a una conferenza sull'immigrazione in Quebec e questa domanda è stata posta all'oratore.

In Quebec il problema non se lo pongono proprio. E' possibile infatti vedere le guardie a cavallo della polizia in divisa tradizionale e con il turbante sik (indiano).

Durante la "rivoluzione tranquilla" negli anni '60 e '70 il Quebec (all'epoca molto cattolico) ha deciso di laicizzare la società. Qualunque religione è un fatto assolutamente privato. La religione non mette naso nelle cose di stato e lo stato non mette naso nelle cose di religione.

Basta. Finito tutto.

Quand'è che ci libereremo dal nostro fondamentalismo cattolico? Allora anche molti volti musulmani si scopriranno.

Monica 3 is offline  
Vecchio 20-06-2006, 14.40.07   #22
acquario69
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La religione non mette naso nelle cose di stato e lo stato non mette naso nelle cose di religione.

ma ne sei proprio sicura?..
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Vecchio 20-06-2006, 15.26.35   #23
Monica 3
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Citazione:
Messaggio originale inviato da acquario69
La religione non mette naso nelle cose di stato e lo stato non mette naso nelle cose di religione.

ma ne sei proprio sicura?..


Ultrasicura. E' semplicemente un discorso economico. L'economia funziona meglio senza religione.

Tra l'altro ho anche condotto classi di conversazione per richiedenti asilo delle religioni più svariate ed abbiamo discusso insieme del problema. Tutti, ma proprio TUTTI i partecipanti si sono dichiarati per una società laica.

Più ci avviciniamo a noi stessi, meno abbiamo bisogno di manipolatori.

Monica 3 is offline  
Vecchio 20-06-2006, 16.53.23   #24
wilhelmina frederika
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Aspettando in sala d'aspetto,per fare delle radiografie,mi trovai seduta assieme a una giovane mamma col velo.Il suo bambino doveva fare i controlli alle ance...controlli che per noi fanno parte della prevenzione,nel suo paese non esiste.
Va bene non andiamo OT.
Ma parlando,parlando,gli dissi che odiavo quel loro velo,perchè secondo me non era una libera scelta,quel coso in testa...era un obbligo.
Mi disse che chi è di religione cristiane non lo portano,e quando si fa vecchi,non è più un obbligo.
Ma dopo che lo hanno portata per tanti anni,non ne sanno fare almeno.
Perchè le bimbe già da tenera età,vengono messi il velo.Per loro andare senza velo,le fa sentire come se noi fossimi usciti senza slip!!
Le fa sentire nude.
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Vecchio 20-06-2006, 17.08.52   #25
Fragola
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Riflessioni sparse

Se è estate, il mio primo pensiero è proprio molto banale: "chissà che caldo che ha!"

Penso che molte donne che in italia portano il velo, nel loro paese non lo portavano. E so per certo che in certi casi è così. Che c'è tutta una questione di sradicamento, di legami con la cultura di origine, con una identità culturale. C'è anche una diversa idea di femminilità e di rapporto con il corpo. Penso che il velo in fondo non è meno limitante dei tacchi a spillo.
Gli abiti arabi tradizionali sono molto belli. E sono soprattutto sempre morbidi e comodi. Nessuna costrizione per il corpo. I nostri sono molto costrittivi e spesso scomodi.
Penso che per capire un pochino qualcosa di un'altra cultura, bisogna conoscerla. Ma anche se ci potessimo immergere molto profondamente in una cultura veramente diversa dalla nostra, non potremmo mai conoscerla fino in fondo. Ho consciuto e parlato con donne arabe in marocco, ma ho conosciuto pochissime donne arabe che vivono qui. Mentre ho conosciuto qui uomini arabi. Mi piacerebbe, invece, avere l'occasione di parlare con loro e della loro visione della femminilità. Potrebbero avere anche molte cose da insegnarci.

Per la tua tesina, se hai tempo, leggi "le donne del profeta" di Fatima Mernissi. E' una sociologa marocchina molto brava e che scrive cose molto interessanti.

Fragola is offline  
Vecchio 21-06-2006, 00.38.24   #26
cannella
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La mamma di un compagno di classe di mio figlio porta il velo.
Quando anch'io non conoscevo gli altri genitori, in attesa del suono della campanella, osservavo.
Vedevo gruppi di mamme che parlavano e pian piano mi sono avvicinata anch'io.
Ma la mamma col velo no, non le parlava nessuno.

Così ho cercato il suo sguardo, ma mi sfuggiva.

Ci fu però un'occasione, in attesa dei colloqui, in cui suo figlio più piccolo sul passeggino, piangeva.

Così ebbi l'occasione di avvicinarmi al bambino per cercare di tranquillizzarlo, ma mi sembrava che invece altre persone fossero molto infastidite, come se i figli sui passeggini delle mamme senza velo non piangessero mai.

Così ebbi l'occasione di scambiare due parole, sui bambini piccoli in generale, cose molto banali.

Lei stava molto sulle sue, ma a poco poco capii che quando arrivavo nel cortile della scuola, in un certo senso aspettava il mio saluto.

Uno degli ultimi giorni di scuola mi salutò con uno di quei sorrisi molto larghi e notai sotto il velo dei bellissimi occhi.

Un oggetto può essere usato come una difesa, come un'arma, come una tradizione, un'abitudine o come un nulla al quale passare sopra.

Può essere recepito come una provocazione, come un'appartenenza, o come qualcosa che fa parte di un'individualità in cui, se non richiesto, non è nemmeno giusto entrare in merito.

A me il velo fa pensare che è un oggetto che riguarda chi lo porta, ma che sotto ci sono donne tutte diverse fra loro; forse alcune non mi piacerebbero, ma esattamente come non mi piacciono alcune persone che il velo non lo portano.
cannella is offline  
Vecchio 21-06-2006, 01.03.48   #27
acquario69
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La religione non mette naso nelle cose di stato e lo stato non mette naso nelle cose di religione.

ma ne sei proprio sicura?..

Ultrasicura. E' semplicemente un discorso economico. L'economia funziona meglio senza religione.


ok,ce' stato un fraintendomento...pero quello che volevo appuntare era proprio il fatto che in realta non succede mai che la religione non entri nelle cose dello stato e viceversa!
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Vecchio 21-06-2006, 01.55.39   #28
Weyl
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Come al solito

metterò tutti d'accordo, ponendo il mio punto di vista.
Giuro che non ho consultato l'archivio dell'Unità e del Manifesto per conoscere il vostro , ma che sono andato a naso, come dicono i vecchi.

1) Assimilare l'uso del velo a quello della giacca e cravatta, rappresenta un'iperbole retorica.
Giacca e cravatta "rappresentano" una presunzione di appartenenza, dunque, in qualche modo, una "scelta" che non pregiudica alcun altra appartenenza.
Se, per i lettori del Manifesto, l'ultimo concetto è troppo difficile, poichè inusitato e non dogmatico, cercherò di chiarirlo: esso significa " liberi di scegliere al di là delle proprie fedi".
Dopo di che, essendo io retrivo e incorreggibile e, avendo scapato lager e gulag per questioni anagrafiche, aggiungo che, personalmente, le donne col velo le "escludo" automaticamente dal campo dei miei interessi, esattamente come faccio con le suore di ogni ordine e grado.

E ciò, per tutti voi, rappresenta, ovviamente, una benevolenza del destino. Ma, nel mio piccolo, è una restrizione significativa ed emergente.

2)Se vi piace, mettetevi tutte il velo, il burqa ed anche, se proprio lo volete, spaccatevi le ossa nei campi di pomodori mentre il vostro uomo se ne sta, come un pascià, a fumare il narghilè nella piazza del paese.
La sera, attendete che egli, sul dorso dell'asino, vi venga a prelevare dalle vostre fatiche e vi sbatta per qualche minuto, finchè non abbia soddisfatto ai suoi bisogni.
Infine vi abbandoni, sudice e stanche, alla vostra miseria, mentre lui si stravacca sui cuscini e sui tappeti da voi lavorati, fantasticando di qualche donna più giovane che il vostro lavoro gli permetterà di comprare.

Sarete un po' provate, ma almeno serene nell'aver compiuto il vostro dovere transculturale, obbedendo alla Rivelazione manifesta.
(E dire che, un tempo, esso era il manifesto di una rivoluzione...!!!)
Weyl is offline  
Vecchio 21-06-2006, 08.06.56   #29
r.rubin
può anche essere...
 
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Messaggi: 2,053
Re: Come al solito

solo se il velo non può essere liberamente tolto da colei che lo porta, esso può pregiudicare qualche altra appartenenza. La costrizione in sè, poi, è deprecabile, perchè priva dell'appartenenza a ciò che di più importante ci sia, la libertà di agire come soggetto.

riguardo al punto 2) spero la tua sia un esagerazione. Ad ogni modo, tale situazione non dipende tanto dal velo, quanto dalla cultura.
r.rubin is offline  
Vecchio 21-06-2006, 11.34.36   #30
Fragola
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Re: Come al solito

Citazione:
Messaggio originale inviato da Weyl

E ciò, per tutti voi, rappresenta, ovviamente, una benevolenza del destino. Ma, nel mio piccolo, è una restrizione significativa ed emergente.

2)Se vi piace, mettetevi tutte il velo, il burqa ed anche, se proprio lo volete, spaccatevi le ossa nei campi di pomodori mentre il vostro uomo se ne sta, come un pascià, a fumare il narghilè nella piazza del paese.
La sera, attendete che egli, sul dorso dell'asino, vi venga a prelevare dalle vostre fatiche e vi sbatta per qualche minuto, finchè non abbia soddisfatto ai suoi bisogni.
Infine vi abbandoni, sudice e stanche, alla vostra miseria, mentre lui si stravacca sui cuscini e sui tappeti da voi lavorati, fantasticando di qualche donna più giovane che il vostro lavoro gli permetterà di comprare.

Sarete un po' provate, ma almeno serene nell'aver compiuto il vostro dovere transculturale, obbedendo alla Rivelazione manifesta.
(E dire che, un tempo, esso era il manifesto di una rivoluzione...!!!)

Luoghi comuni, che dimostrano una scarsissima conoscienza di quanto sia variegata la condizione femminile nel vastissimo mondo islamico. Ho conosciuto MOLTE donne mussulmane perfino più emancipate di noi, nonostante il velo. Medici, ingegneri, matematiche, docenti universitarie. Apprezzate e rispettate dai loro uomini e dalla società in cui vivono. E comunque qui si parla di velo e non di burqa!!! E in moltissimi paesi a prevalenza mussulmana il velo non è affatto obbligatorio. E' proprio una scelta.
Il motivo per cui è nato il velo islamico è stato proprio quella di segnalare un'appartenenza. E la necessità di segnalare questa appartenenza derivava dalla condizione veramente drammatica della donna nella società araba preislamica. (Araba proprio nel senso di "dell'arabia", la difusione della lingua araba coincide con la diffusione dell'islam). Indossarlo, per una donna araba di allora, significava dichiarare la propria appartenenza e pretendere, per questa sua appartenenza, rispetto anche da parte dei non mussulmani!
Il velo non è particolarmente costrittivo. Oggi si usa semplicemente un foulard. Indossarlo per strada significa dichiarare: "sono una donna mussulmana".
Del resto, tutte le religioni del libro chiedono che le donne si coprano il capo e che gli uomini se lo scoprano! Semplicemente per mia nonna, uscire per strada a capo scoperto era una cosa poco decorosa. Le donne ebree si coprono in capo. Le suore cattoliche si coprono il capo. E lo fanno anche molte altre donne cattoliche che, benchè laiche, usano indumenti simili a quelli delle suore. Io stessa, da bambina, quando ucivo con mia nonna indossavo un foulard. E ricordo che nella chiesa del paesino della lombardia in cui passsavole vacanze, il prete tuonava contro le donne che entravano in chiesa senza velo. E parlo di 30 anni fa!

E sul "che vi sbatta per qualche minuto, finchè non abbia soddisfatto ai suoi bisogni." vorrei ricordare un discorso di Maometto, contenuto nella Sunna, un cui Maometto dice che un buon mussulmano, quando fa l'amore con sua moglie, deve aver cura di fare in modo che lei raggiunga il piacere prima di abbandonasri al piacere!!

Il discorso del burqa è profondamente diverso e non ha origine islamica.
Fragola is offline  

 



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