Ci sono videogames che mi fanno meditare.

Ultimamente spopolano a furor di popolo giochini(es "The Sims ma non solo) in cui non ci sono affatto draghi mitologici da abbattere, personaggi di ariose e recondite fantasie, fusti e arcigni super-eroi… Bensi’ situazioni tipo che vanno dalla gestione di una casa con tanto di faccende domestiche, alla piu’ difficile creazione di rapporti d’amicizia e d’amore, la difficile ricerca del lavoro dei tuoi sogni, addirittura situazioni in cui bisogna portare semplicemente il proprio amico a quattro zampe a fare bisogni nei verdi parchi. Eventi che ricalcano esattamente quelli della vita reale, rappresentati con una minuziosità virtuale quasi maniacale.

Sono due lustri ormai che ho appeso “la Playstation” al chiodo, quindi non so dire se sono un buon interprete di questa nuova tipologia di divertimento , tuttavia non vorrei che dietro la passione per questo nuovo format di videogiochi, non ci sia sfiducia ed abissale paura nei confronti della vita vera. Almeno li’ male che va “game-over”, ti rifai il personaggio e buonanotte ai suonatori.

Sì, c'è il rischio che si scambi la finzione per realtà e viceversa... inoltre, i videogiochi devono essere e rimanere una forma di intrattenimento, mentre ora tendono a diventare una forma di vita virtuale che svaluta quella reale. Non credo che imparerò i conti per gestire la casa o come fare colpo su una ragazza stando seduto e giocando davanti al computer o alle consolle... ma vivendo autenticamente la vita.