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Vecchio 15-01-2007, 12.10.40   #11
Rolando
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la scienza non ha il monopolio della verità perché la correttezza di nessuna delle sue teorie può essere accertata definitivamente, perché la scienza non ha il monopolio del metodo sperimentale, perché quello sperimentale non è l' unico metodo per scoprire nuove verità.
Se la scienza non sia l'unico modo di arrivare alla verità, allora quale metodo raccomandi?
R
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Vecchio 15-01-2007, 13.48.22   #12
Argo
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Riferimento: Scienza e verità

Citazione:
Citazione:
la scienza non ha il monopolio della verità perché la correttezza di nessuna delle sue teorie può essere accertata definitivamente, perché la scienza non ha il monopolio del metodo sperimentale, perché quello sperimentale non è l' unico metodo per scoprire nuove verità.

Se la scienza non sia l'unico modo di arrivare alla verità, allora quale metodo raccomandi?
R

Non considero la scienza come un metodo, ma come un' indagine su ciò che è vero in natura, per la quale sono indispensabili dei metodi oggettivamente validi. Quello più comune è la sperimentazione, ma a pensarci bene ne esistono molti altri seguiti dagli scienziati: la ricerca, la classificazione (zoologia), l' osservazione sul campo, la ricerca, l' analisi, l' argomentazione (per farsi pubblicare gli articoli), e altri ancora. Siccome tutti questi metodi sono validi a fini conoscitivi, e siccome la scienza non è la sola a utilizzarli, è chiaro che andranno bene anche a fini non strettamente scientifici, come l' individuazione di un colpevole (analisi del DNA), l' osservazione dei comportamenti e dei rapporti sociali, la ricerca di opere musicali e letterarie inedite, la conoscenza di sè (introspezione e autoanalisi, ma non solo), e chi più ne ha più ne metta.
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Vecchio 15-01-2007, 20.16.40   #13
Rolando
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Originalmente inviato da Argo
Non considero la scienza come un metodo, ma come un' indagine su ciò che è vero in natura, per la quale sono indispensabili dei metodi oggettivamente validi. Quello più comune è la sperimentazione, ma a pensarci bene ne esistono molti altri seguiti dagli scienziati: la ricerca, la classificazione (zoologia), l' osservazione sul campo, la ricerca, l' analisi, l' argomentazione (per farsi pubblicare gli articoli), e altri ancora. Siccome tutti questi metodi sono validi a fini conoscitivi, e siccome la scienza non è la sola a utilizzarli, è chiaro che andranno bene anche a fini non strettamente scientifici, come l' individuazione di un colpevole (analisi del DNA), l' osservazione dei comportamenti e dei rapporti sociali, la ricerca di opere musicali e letterarie inedite, la conoscenza di sè (introspezione e autoanalisi, ma non solo), e chi più ne ha più ne metta.
Lo scopo della scienza è arrivare alla comprenzione della realtà, vale a dire documentare e spiegare la verità della realtà o dell'universo.
È chiaro che la scienza adesso, con la sua impostazione materialistica, non può mai analizzare o spiegare scientificamente le cose immateriale; ad esempio la coscienza dell'uomo, il mondo dei pensieri ecc., Però penso che ciò che la scienza non sia in grado di raggiungere oggi, lo farà sicuramente nel futuro.
Non vedo nessun motivo perché la scienza con un'impostazione più aperta e sensibile non possa arrivare alla conoscenza della Verità.
L'idea che "le vie di Dio sarebbero incomprensibili" è superstizione.
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Vecchio 16-01-2007, 18.14.26   #14
Argo
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Riferimento: Scienza e verità

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Non considero la scienza come un metodo, ma come un' indagine su ciò che è vero in natura, per la quale sono indispensabili dei metodi oggettivamente validi. Quello più comune è la sperimentazione, ma a pensarci bene ne esistono molti altri seguiti dagli scienziati: la ricerca, la classificazione (zoologia), l' osservazione sul campo, la ricerca, l' analisi, l' argomentazione (per farsi pubblicare gli articoli), e altri ancora. Siccome tutti questi metodi sono validi a fini conoscitivi, e siccome la scienza non è la sola a utilizzarli, è chiaro che andranno bene anche a fini non strettamente scientifici, come l' individuazione di un colpevole (analisi del DNA), l' osservazione dei comportamenti e dei rapporti sociali, la ricerca di opere musicali e letterarie inedite, la conoscenza di sè (introspezione e autoanalisi, ma non solo), e chi più ne ha più ne metta.

Lo scopo della scienza è arrivare alla comprenzione della realtà, vale a dire documentare e spiegare la verità della realtà o dell'universo.
È chiaro che la scienza adesso, con la sua impostazione materialistica, non può mai analizzare o spiegare scientificamente le cose immateriale; ad esempio la coscienza dell'uomo, il mondo dei pensieri ecc., Però penso che ciò che la scienza non sia in grado di raggiungere oggi, lo farà sicuramente nel futuro.
Non vedo nessun motivo perché la scienza con un'impostazione più aperta e sensibile non possa arrivare alla conoscenza della Verità.
L'idea che "le vie di Dio sarebbero incomprensibili" è superstizione.

Forse ci capiamo male, e diamo alla parola 'scienza' due significati diversi. La tua visione della scienza, che secondo te deve interessarsi alla realtà tout court, io la riferisco alla conoscenza, di cui la scienza, sempre che esista , è una parte ma non l' unica. Esistono tante altre sfere del sapere che, anche da un punto di vista puramente razionale, sono altrettanto valide. La scienza si interessa della physis, che è fatta di fenomeni materiali e immateriali (come si fa a considerare la fisica una scienza materialista se studia le forze e l' energia?). Però non può andare oltre i confini della natura tradizionalmente intesa, pena l' autodistruzione. Ma che cos' è la physis? E il pensiero lo è? Se non lo è, allora non chiediamo alla scienza di fare ciò che non può fare: darà il meglio nel proprio campo, in cui cade il cervello con le sue reazioni e strutture, e lasci ad altri ciò che non le è lecito. A chi, a Dio? Per carità, prima che arrivi lui fanno in tempo ad aprirsi le porte del giudizio. Meglio affidarsi alla fantasia e al senso pratico degli uomini.
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Vecchio 16-01-2007, 20.33.29   #15
spirito!libero
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Riferimento: Scienza e verità

Caro Argo,

ho seguito questo 3d, prima di intervenire a sproposito evitando il solito errore che fanno gli utenti quando intervengono in discussioni sparando sentenze prima di comprendere a fondo la questione e soprattutto l'area semantica delle parole utilizzate dagli altri foristi, vorrei innanzitutto capire quali sarebbero le altre discipline che secondo te, oltre alle scienze cosiddettte esatte, potrebbero portare l'uomo ad avere una conoscenza oggettiva ed intersoggettiva del reale.


Grazie
Andrea
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Vecchio 17-01-2007, 10.18.03   #16
Rolando
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Forse ci capiamo male, e diamo alla parola 'scienza' due significati diversi. La tua visione della scienza, che secondo te deve interessarsi alla realtà tout court, io la riferisco alla conoscenza, di cui la scienza, sempre che esista , è una parte ma non l' unica. Esistono tante altre sfere del sapere che, anche da un punto di vista puramente razionale, sono altrettanto valide. La scienza si interessa della physis, che è fatta di fenomeni materiali e immateriali (come si fa a considerare la fisica una scienza materialista se studia le forze e l' energia?). Però non può andare oltre i confini della natura tradizionalmente intesa, pena l' autodistruzione. Ma che cos' è la physis? E il pensiero lo è? Se non lo è, allora non chiediamo alla scienza di fare ciò che non può fare: darà il meglio nel proprio campo, in cui cade il cervello con le sue reazioni e strutture, e lasci ad altri ciò che non le è lecito. A chi, a Dio? Per carità, prima che arrivi lui fanno in tempo ad aprirsi le porte del giudizio. Meglio affidarsi alla fantasia e al senso pratico degli uomini.
Secondo te, come si può motivare che la scienza dovrebbe limitarsi allo studio della fisica, cioè la materia e le energie misurabili?

Anche se la psiche dell'uomo non può essere pesata o misurata sembra che i processi mentali o psichici seguono delle leggi, quali sono questi leggi? I sentimenti dell'uomo ad esempio; l'amore, l'ira, la gelosia ecc non dovrebbero essere studiati ed osservati per poter creare una vita più armoniosa?
Queste domande non dovrebbero essere studiate scientificamente?

Studiando l'esperienza della vita scientificamente, nel senso più ampio, penso che infine arriviamo anche alla comprensione delle realtà non materiali.

Quindi la scienza è qualcosa che si trova in sviluppo e che poco a poco deve espandere il suo campo di studio, e con ciò anche sviluppare altri metodi dello studio.
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Vecchio 17-01-2007, 19.52.12   #17
Argo
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Riferimento: Scienza e verità

Citazione:
vorrei innanzitutto capire quali sarebbero le altre discipline che secondo te, oltre alle scienze cosiddettte esatte, potrebbero portare l'uomo ad avere una conoscenza oggettiva ed intersoggettiva del reale.

Tu cosa intendi per 'scienza'? Credi che sia semplicemente un ambito di ricerca, o ritieni che la scienza sia indissolubilmente legata al metodo, senza avere un oggetto d' indagine predefinito? E perché si parla di scienza in generale, come a comprendere varie discipline, e poi fisica, chimica, biologia sono chiamate 'scienze'? La scienza è una, o ce ne sono tante? E' una disciplina che comprende varie discipline? Ma le parti non vanno distinte dall' insieme (a parte l' insieme stesso)? E cos' è una disciplina?

Citazione:
Secondo te, come si può motivare che la scienza dovrebbe limitarsi allo studio della fisica, cioè la materia e le energie misurabili?

La fisica era solo un esempio, come potrebbero esserlo chimica (legami atomici) e biologia (reazioni cellulari, ereditarietà).


Citazione:
I sentimenti dell'uomo ad esempio; l'amore, l'ira, la gelosia ecc non dovrebbero essere studiati ed osservati per poter creare una vita più armoniosa?

D'accordissimo: effettivamente anche il neurologo li studia, ma solo da un certo punto di vista, quello neurofisiologico. Per gli aspetti culturali, sociali, psicologici, storici e cognitivi intervengono soggetti che non sono scienziati.
Comunque, non so quanto si possa sapere dell' amore se non viene provato personalmente.

Citazione:
Studiando l'esperienza della vita scientificamente, nel senso più ampio, penso che infine arriviamo anche alla comprensione delle realtà non materiali.

Allora per te scienza e conoscenza sono la stessa cosa (non penso tu voglia ridurre la conoscenza alla scienza, come fa Odifreddi, ma vuoi ampliare il concetto di scienza). Però non puoi farlo: il significato di un termine dipende dal modo in cui è diffusamente inteso; poi si può darne un' interpretazione personale, ma per farlo bisogna partire da una base comune. Puoi dire che la giustizia è questo e quest' altro, ma ti riferisci a quello che tutti chiamano 'giustizia', non al congelatore. Se tu dici 'scienza' e intendi conoscenza, ti riferisci a qualcosa che in realtà è diverso dalla cosa chiamata 'scienza', ossia un insieme di discipline e conoscenze che non necessariamente costituiscono l' intero insieme delle conoscenze. Meglio usare il termine 'conoscenza' e poi chiedersi se la conoscenza può essere solo scientifica o no.
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Vecchio 17-01-2007, 21.58.16   #18
spirito!libero
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Non avendo capito molto delle delucidazioni richieste poichè alle mie domande si è risposto con altre domande, espongo direttamente ciò che penso utilizzando in apertura le parole di B. Russell:

“Per quanto mi riguarda, non dubito che, per quanto siano da attendersi ulteriori progressi nella fisica, queste dottrine sono più vicine alla verità di ogni altra dottrina rivale corrente. La scienza non ha mai completamente ragione, ma è raro che abbia completamente torto, e, di regola, ha migliori probabilità di essere nel giusto di quante ne abbiano le teorie non scientifiche.”

Qualcuno mi chiederà, a questo punto, quali sono i fattori che rendono scientifica una teoria. A mio avviso, per ritenersi scientifica una teoria deve essere:
verificabile e falsificabile (questo principio andrebbe approfondito ma non in questa sede. Mi limito a dire che il principio di falsificabilità di Popper va in parte rivisto perchè così come è stato esposto dal filosofo è alquanto semplicistico, inoltre le varie interpretazioni ed indebite estensioni che la scuola dei relativisti cognitivi ha partorito non mi trovano per nulla d’accordo),
oggettiva (escludendo l’accezione del positivismo)
intersoggettiva ovvero deve poter essere razionalmente verificabile e accettabile da tutti e gli esperimenti correlati devono essere ripetibili e controllabili.

Detto ciò è ovvio che la conoscenza, intesa come accrescimento dell’esperienza personale del singolo individuo, non è limitata unicamente alla scienza. Tuttavia, solo quest’ultima può fornirci delle “prove” empiricamente rilevabili delle verità che descrive. Se accettiamo dunque che in qualche modo l’uomo è in grado di raggiungere una conoscenza più o meno affidabile del mondo che lo circonda, sarà possibile elaborare, passo dopo passo e sistematicamente, una razionalità pratica, che, dopo aver acquisito una sufficiente precisione, diverrà scienza.

Il metodo scientifico per sua natura infatti, non è affatto diverso dall’atteggiamento razionale della vita quotidiana o di altri campi della conoscenza razionale umana. I metodi di induzione, deduzione e valutazione sono implicitamente utilizzati da tutti noi nelle nostre vicende quotidiane e sono metodi normalmente utilizzati dagli ingegneri, idraulici, investigatori, storici ecc…

La fisica, come altre scienze esatte, utilizza tali metodi con una rigorosità sistematica cercando di costruire modelli predittivi che descrivano i fenomeni studiati prevedendone le evoluzioni.

In conclusione, le teorie scientifiche, se non altro quelle meglio verificate, sono le descrizioni che meglio spiegano la coerenza della nostra esperienza, intesa come esperienza empirica quotidiana o di laboratorio.

Saluti
Andrea
spirito!libero is offline  
Vecchio 17-01-2007, 22.28.57   #19
epicurus
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Riferimento: Scienza e verità

Preso dal De Mauro:

insieme di conoscenze rigorosamente controllate e sistematicamente ordinate che consente di giungere a verità obiettive intorno a un determinato ordine di fenomeni o di concetti.

Credo che questa definizione sia eccellente

Ci sono diversi tipi di scienze, con diversi gradi di rigorosità, ma tutte -- a mio parere -- sono classificabili sotto l'etichetta di "scienza".
Perché mai, per esempio, l'antropologia dovrebbe essere considerata meno scientifica della fisica? "La fisica è più precisa nel predire i fenomeni", si potrebbe rispondere. Ma l'unico obiettivo della scienza è la predizione? Non credo proprio

Se la biologia mi fornisce dei modelli che mi spiegano, per esempio, come fa un cane a muoversi ma, naturalmente, non mi fornisce delle predizioni su come si muoverà, devo per questo dire che tali modelli non sono scientifici? No, perchè l'obiettivo principale della scienza è di fornire delle spiegazioni dei fenomeni.

Ecco che la fisica, magari, fornisce delle spiegazioni molto più dettagliate, precise e facilmente controllabili, ma non per questo l'antropologia culturale è inferiore. Questo fatto significherà solamente che i fenomeni che la fisica studia sono maggiormente formalizzabili rispetto ai fenomeni culturali che l'antropologo culturale vuole spiegare. Ma se un campo di ricerca è più difficile di un altro, non per questo è da considerare non scientifico.


epicurus
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Vecchio 17-01-2007, 22.39.23   #20
spirito!libero
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Riferimento: Scienza e verità

Epicurus, forse abbiamo scritto il post contemporaneamente, perchè nel mio precedente troverai delle precisazioni e forse qualche contestazione al tuo.

Fammi sapere
Ciao
Andrea
spirito!libero is offline  

 



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