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Vecchio 17-01-2007, 17.21.24   #101
Eretica
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Riferimento: L'atto sessuale come costituente dell'uomo

Credo di aver peccato nell’eccesso di sintesi e nella fretta, quindi in scarsità di chiarezza in un argomento che è molto complesso. Di ciò mi scuso e provo a spiegarmi meglio.
Vorrei scindere l’uomo da quello che pensa di essere e crede di fare da quello che realmente è e cosa realmente fa. Per esempio, un tale che si reca in un ristorante alla moda affermerà che ci sta andando per apprezzare dei piatti raffinati, e quindi si esprimerà dicendo “io gusto”, ma il suo organismo direbbe più semplicemente “mi nutro”.
Quando ho sostenuto che la sessualità dipende dal desiderio di riprodursi, mi riferivo al desiderio che è insito nell’aspetto biologico della natura umana, non nelle intenzioni e nella consapevolezza dell’individuo. Condivido con Marx (ma tengo a precisare che non sono marxista) l’idea che la società è fatta di sovrastrutture culturali variabili perché dipendenti da strutture di base costituite da esigenze materiali. Le prime tra queste, secondo me, sono i diktat della natura che interessano ogni organismo: il nutrimento, e quindi la ricerca del cibo; la conservazione, quindi la lotta per non essere cibo altrui; infine la riproduzione, affinché la specie si conservi nonostante l’altro diktat che sembrerebbe contraddire i primi due:la morte ineluttabile dell’individuo.
Nell’essere umano la natura (qualunque cosa essa sia) ha deliberato specifiche strategie per l’attuazione dei propri fini. Per quanto riguarda il sesso ha escogitato l’amore, che consente alla donna di catturare non solo gli spermatozoi dell’uomo, ma insieme la sua collaborazione relativa alla ricerca del cibo e alla protezione per sé e per la prole. A tal fine la natura ha reso il maschio più forte e più aggressivo, con un più accentuato senso della spazialità e spirito di aggregazione, qualità essenziali per i cacciatori, così come per i guerrieri, poiché l’uomo primitivo è stato per migliaia di secoli cacciatore e guerriero, in competizione con le prede e con altri gruppi di uomini per il controllo del territorio. Per la donna, invece, la natura ha escogitato l’amore materno, e doti come l’empatia, poiché toccava a lei gestire prima il feto, poi il neonato che nutriva con il latte che il suo stesso corpo produce, intuendone da sola i bisogni e curandolo quando stava male, senza disporre di stuoli di medici e pediatri.
Tutto il discorso della sessualità si riconduce alle scelte e alle esigenze della natura, che ha realizzato nel corpo dell’uomo e della donna due “hardware” complementari, ciascuno strutturato per il proprio compito e provvisto del “software” appropriato, ossia di doti intellettive e non solo, atte a svolgere al meglio il ruolo assegnato.
Da questo punto di vista tra gli uomini e tutti gli altri organismi viventi non ci sarebbero grosse differenze, ma bisogna considerare che nell’essere umano c’è una cosa in più, difficile da definire con una sola parola: intelletto, anima, libero arbitrio. Questo quid può esistere solo in quanto gli uomini comunicano fra di loro e sono capaci di aggregarsi e di costruire insieme. Il mito greco di Prometeo racconta che fu questi a rubare il segreto del fuoco agli dei per donarlo agli uomini. In realtà tutto ciò che l’uomo ha costruito in termini di civiltà e di cultura lo deve solo a se stesso, alla sua capacità d’aggregazione e al suo “meme”, vale a dire quel suo impulso a generare conoscenza e a trasmetterla, persino quando non può ricavarne nulla, poiché ciascun individuo è egli stesso Prometeo. Molti uomini, non tutti, si potrebbero, invece, paragonare ad Ulisse, che insegue la conoscenza sempre ed ovunque, a qualunque prezzo.

(continuo più sotto...)

Un saluto a tutti.

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Il fatto che un'opinione sia ampiamente condivisa non e' affatto una prova che non sia completamente assurda.
( Bertrand Russell )

Ogni setta, di qualunque genere sia, e' uno schieramento del dubbio e dell'errore.
Non esistono sette in geometria: non si dice mai, un "euclidiano", un "archimedista".Quando una verita' e' chiara, e' impossibile che ne nascano partiti e fazioni. Non si e' mai disputato se c'e' luce a mezzogiorno.
(Voltaire)

La libertà non sta nello scegliere tra bianco e nero, ma nel sottrarsi a questa scelta prescritta.
(T. Adorno )
Eretica is offline  
Vecchio 17-01-2007, 17.28.38   #102
Eretica
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Data registrazione: 04-01-2007
Messaggi: 21
Riferimento: L'atto sessuale come costituente dell'uomo

Vengo alle precisazioni:

”Corretto e non è difficile comprenderlo, ma t'invito a riflettere sul fatto che non è stato Franco a scrivere quanto segue bensì Eretica nel suo primo intervento:"2) Essere amati sessualmente = l’essere umano desidera la trasmissione del proprio patrimonio genetico. Diffondere i propri geni per via sessuale allo scopo di assicurarsi una vasta discendenza è ciò che la natura ha escogitato per noi( ma noi sappiamo che, nel passaggio da natura a cultura, le cose prendono una piega differente)."

Non è stato cioè Franco a porre quest'equazione, consentimi. Mi farebbe piacere ricevere una risposta precisa su questo punto.

Mi scrivi:" Il desiderio di riprodursi, per quanto radicato nell’inconscio, equivale al desiderio sessuale, che sia eterosessuale oppure omosessuale."

Molto, molto problematico....Riproponi l'equivalenza che sta dando origine alla mia critica. Consentimi Eretica ma il desiderio di riprodursi non equivale al desiderio sessuale. Cosa che viene complicata dal nesso che poni fra il desiderio di riprodursi e l'omosessualità.”



Riferendomi all’essere umano che desidera trasmettere i propri geni
io intendo quello biologico, costretto anch’esso, come tutti gli altri organismi biologici, ad obbedire a quanto la natura ha escogitato per conseguire i propri fini. Al di sopra della struttura biologica trova posto la sovrastruttura dell’individuo conscio, che è frutto della cultura dell’ambiente in cui vive, delle sue problematiche psicologiche, della sua storia personale e di inclinazioni di qualunque genere ed origine, ma pur sempre sovrastrutturali.
E’ il caso dell’omosessualità, che è dovuta a cause naturali ma anche culturali, come accadeva nella Grecia di Platone: l’omosessuale non pensa minimamente a riprodursi quando vive la propria omosessualità, ma il suo io biologico non è agli ordini della sua psiche bensì a quelli della natura, non diversamente dai salmoni quando risalgono la corrente; anche il suo io biologico agisce per riprodursi, e gli spermatozoi che emette il maschio omosessuale escono da lui allo scopo biologico di riprodurre. Pure l’amore che l’omosessuale prova per una persona del suo sesso esiste per il fine naturale di garantire alla prole (ovviamente virtuale) la stretta coesione fra i suoi genitori, entrambi necessari specialmente in un ambiente primitivo.
Sul piano puramente biologico, gli omosessuali sono esattamente come gli eterosessuali, e come loro in grado di riprodursi. La differenza esiste solo nella sfera psicologica, che dipende da quella biologica, ma, a quanto pare, se ne può pure distaccare agendo in modo indipendente. In questo caso il desiderio sessuale segue direzioni proprie. Il desiderio sessuale che provava Platone per i suoi allievi è certamente diverso da quello, anch’esso platonico, che Dante provava, però, verso Beatrice, ed entrambi saranno diversi da quelli di Sartre e di chiunque altro, ma tutti, alla loro radice, esistono perché il loro io biologico, in questo identico a quello dei salmoni, desidera semplicemente riprodursi, e tale desiderio non è una scelta, ma un preciso diktat della natura che persegue i propri obiettivi.
Per quanto concerne il sesso, il suo obiettivo primario è la conservazione della specie attraverso la riproduzione, e alla natura non importa quale veste esistenziale, culturale, psicologica e, in ultima analisi, individuale si voglia dare all’atto sessuale. Per essa ciò che conta è che il desiderio sessuale come atto riproduttivo non abbia mai a cessare. Del resto, anche molti omosessuali desiderano sposarsi fra di loro e adottare bambini o addirittura averne di propri (con accoppiamento eterologo). Ciò può dimostrare che la finalità primaria della natura, la riproduzione, ergo la conservazione della specie, non sopisce neppure in questo caso.
L’altra finalità per così dire a lungo termine, e che riguarda esclusivamente l’uomo, è la conservazione dei memi, che si attua attraverso il perseguimento della conoscenza e la comunicazione della stessa, sia pure, a volte, nella segreta trasmissione fra maestro ed allievo, o dal padre al figlio. L’essere umano, quello puramente biologico, sopravvive alla morte fisica individuale attraverso la prole che genera, ma anche attraverso le idee che produce. Almeno questo intende il Foscolo nei “Sepolcri” quando cerca di dare un senso al perché della morte, che non avviene del tutto se dell’uomo restano le sue idee o le sue gesta scritte nella storia. Anche il pirata Barbanera, per quanto fosse solo un pirata, era ossessionato dall’idea di rimanere vivo nella storia con gesta epiche; per non parlare di quel sacerdote che incendiò il tempio di Efeso, considerato una delle sette meraviglie del mondo, al solo scopo di essere ricordato nella storia; non ne rammento il nome, ma so che i governanti di Efeso decretarono la cancellazione del suo nome dalla loro storia.
Tutti gli individui, dal più umile al più potente, tendono ad affermare e a lasciare agli altri qualcosa di sé dopo la loro morte, qualunque cosa, e, finchè vivono, ad affermare le proprie idee, scelte, gusti e inclinazioni verso gli altri, a provare simpatia per chi condivide i propri memi, ed ostilità verso chi li contrasta.
L’affermazione del sé, quindi, dal punto di vista biologico per mezzo della diffusione dei propri geni, e dal punto di vista socio-culturale per mezzo della diffusione dei propri memi. Nella sfera psicologica questi due impulsi di base, imposti dalla natura all’uomo, seguono canali spesso indipendenti e apparentemente opposti alle ragioni di base: sono convinta, infatti, che tutte le azioni, persino il suicidio, tendono in qualunque forma e modo al conseguimento ultimo dell’equilibrio omeostatico tra le pulsioni naturali. La natura umana si muove un po’ come il vapore acqueo costretto in tortuosi alambicchi a serpentina: anche quando discende, infatti, in realtà si muove verso l’alto.
In che maniera, però, impulsi apparentemente tanto diversi siano collegati fra di loro, mi sfugge, ed è quello che vorrei provare a capire, nonostante Franco mi abbia sottilmente messo in guardia “sull’estrema e possibilmente insuperabile difficoltà (….)di stabilire se l'istinto sessuale e quello di conservazione siano separati o non piuttosto rami di un albero comune.”


Un saluto.


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Il fatto che un'opinione sia ampiamente condivisa non e' affatto una prova che non sia completamente assurda.
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Ogni setta, di qualunque genere sia, e' uno schieramento del dubbio e dell'errore.
Non esistono sette in geometria: non si dice mai, un "euclidiano", un "archimedista".Quando una verita' e' chiara, e' impossibile che ne nascano partiti e fazioni. Non si e' mai disputato se c'e' luce a mezzogiorno.
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La libertà non sta nello scegliere tra bianco e nero, ma nel sottrarsi a questa scelta prescritta.
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Eretica is offline  
Vecchio 18-01-2007, 09.37.39   #103
maxim
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Riferimento: L'atto sessuale come costituente dell'uomo

Citazione:
Originalmente inviato da Eretica

.............................

In che maniera, però, impulsi apparentemente tanto diversi siano collegati fra di loro, mi sfugge, ed è quello che vorrei provare a capire, nonostante Franco mi abbia sottilmente messo in guardia “sull’estrema e possibilmente insuperabile difficoltà (….)di stabilire se l'istinto sessuale e quello di conservazione siano separati o non piuttosto rami di un albero comune.”


Complimenti per la dettagliata precisazione

Te la sentiresti allora di cercare di descrivere il motivo per il quale, nell'uomo...e solo nell'uomo, a differenza degli altri esseri viventi, c'è uno squilibrio così palese tra lo scopo dell'attività sessuale imposto dalla natura e l'"uso" effettivo e reale che l'uomo ha saputo fare del sesso?

maxim is offline  
Vecchio 18-01-2007, 20.02.47   #104
Franco
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Riferimento: L'atto sessuale come costituente dell'uomo

Eretica,

lasciando aperta la possibilità che nel suo ultimo post maxim abbia sostanzialmente ironizzato, prenderò in considerazione "solo" ciò che si riferisce al tema del thread. Le tue spiegazioni sono ricche di informazioni, ma quelle che si riferiscono ai miei interventi non sono efficaci.

Cominciare a chiarire in che senso la tesi dell'equivalenza fra il desiderio di trasmissione del proprio patrimonio genetico e l'essere amati sessualmente non sia vera, reale, significa approfondire il problema dell'atto sessuale come costituzione fondamentale, essenziale dell'essere umano.

Alcuni argomenti:

- Molti omosessuali non si riproducono, aborrono l'idea della riproduzione, sono caratterizzati da un decisa avversione per i bambini. Ciò dimostra che la tua equazione non regge. In essi - se proprio si intende usare categorie antropomorfizzanti - la natura non tende alla ri-produzione. A questo proposito è molto interessante quanto affermato da Schopenhauer nella sua metaphysica sexualis quando affronta la questione dell'omosessualità definendola un espediente del genio della specie per conservare la purezza del tipo.

Alla luce di ciò, la tue tesi contenute nel passo seguente:"Pure l’amore che l’omosessuale prova per una persona del suo sesso esiste per il fine naturale di garantire alla prole (ovviamente virtuale) la stretta coesione fra i suoi genitori, entrambi necessari specialmente in un ambiente primitivo.
Sul piano puramente biologico, gli omosessuali sono esattamente come gli eterosessuali, e come loro in grado di riprodursi. La differenza esiste solo nella sfera psicologica, che dipende da quella biologica, ma, a quanto pare, se ne può pure distaccare agendo in modo indipendente."
,sono ora altissimamente problematiche ora non corrispondenti alla realtà.

Consentimi, ma è facilissimo contestare l'idea che gli omo-sessuali siano biologicamente esattamente come gli eterosessuali. Vero è il contrario! La spinta dell'omosessuale vero e proprio è tale da placarsi solo nel rapporto con un altro omo-sessuale autentico. Di fatto molti omosessuali non si riproducono. E se non si riproducono, c'è da porre almeno la possibilità che "il fine predisposto dalla natura per essi" non sia quello della riproduzione.

- Esistono etero-sessuali a cui non piacciono i bambini e che non impostano la propria esistenza in base ad un pro-getto riproduttivo. Ciò dimostra che la tua equazione non regge. Si tratta di individui che pur non riproducendosi, soffrono se non riescono a farsi amare sessualmente.

- A nessuno è dato di contare quanti siano e quanti siano stati gli etero-sessuali che pur capaci di riprodursi, non sono capaci e non sono stati capaci d'amore sessuale. Riprodursi non equivale alla capacità d'amare sessualmente. Ma una tesi del genere può essere almeno non fraintesa a condizione che non si faccia grossa difficoltà a comprendere che l'atto riproduttivo non equivale all'atto riproduttivo soddisfacente; che essere capaci di "concepire" non significa assolutamente la necessità della capacità della soddisfazione sessuale; che la capacità di trasmettere i propri geni non implica assolutamente la capacità di amare sessualmente; La "storia" stessa dell'occidente parla in favore di questa tesi. Anche questo dimostra che la tua equazione non regge.


Franco
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Vecchio 20-01-2007, 20.55.23   #105
Eretica
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Riferimento: L'atto sessuale come costituente dell'uomo

Citazione:
Originalmente inviato da Franco

- Esistono etero-sessuali a cui non piacciono i bambini e che non impostano la propria esistenza in base ad un pro-getto riproduttivo. Ciò dimostra che la tua equazione non regge. Si tratta di individui che pur non riproducendosi, soffrono se non riescono a farsi amare sessualmente.

- A nessuno è dato di contare quanti siano e quanti siano stati gli etero-sessuali che pur capaci di riprodursi, non sono capaci e non sono stati capaci d'amore sessuale. Riprodursi non equivale alla capacità d'amare sessualmente. Ma una tesi del genere può essere almeno non fraintesa a condizione che non si faccia grossa difficoltà a comprendere che l'atto riproduttivo non equivale all'atto riproduttivo soddisfacente; che essere capaci di "concepire" non significa assolutamente la necessità della capacità della soddisfazione sessuale; che la capacità di trasmettere i propri geni non implica assolutamente la capacità di amare sessualmente; La "storia" stessa dell'occidente parla in favore di questa tesi. Anche questo dimostra che la tua equazione non regge.


Franco

Franco,

vuoi a tutti i costi attribuirmi la concezione assurda che l’atto sessuale finalizzato alla riproduzione equivalga all’atto inteso come passione o amore.
Tale equazione è solo un fraintendimento di Franco, la cui visione della realtà sembra molto influenzata dalla metafisica di Schopenhauer . Credo di aver esplicitato la distinzione che faccio nella natura umana tra l’io biologico e quello psichico, ma se non è chiara cito quanto già affermato più efficacemente da Maxim:

“In un mio precedente post avevo appunto cercato di suddividere ciò che sono le pulsioni biologiche dell’uomo, dalle quali difficilmente ci si può sottrarre, e l’uomo-società creato dallo stesso uomo-animale.”

L’atto sessuale avviene per un progetto e con strumenti escogitati dalla natura, senza i quali la vita si sarebbe fermata a 3 miliardi di anni fa, per cui ora noi non saremmo nemmeno qui a parlarne. Le intenzioni e le finalità con cui gli individui consci utilizzano tali strumenti non ne muta la ragion d’essere. Se utilizzo una pistola per schiacciare le noci, ciò non mi autorizza ad affermare che lo strumento che sto usando sia uno schiaccianoci.
L’atto sessuale è uno strumento riproduttivo, ma è tale solo nella sfera biologica dell’essere umano che, in ciò, non si differenzia da qualunque altra creatura vivente. Nell’uomo però, e solo nell’uomo, esiste la psiche, che trasforma le pulsioni biologiche per indirizzarle ad altri fini. Pertanto, qualsiasi attività sessuale, dalla più sublime, come l’incontro fra due persone, non importa di quale sesso, che si comprendono e si fondono nel corpo e nell’anima, fino agli atti maniacali e bestiali, è da intendersi come attività riproduttiva, poiché la spinta parte dall’uomo-animale, ma poi devia nella sua psiche per il soddisfacimento di esigenze assai diverse dalla riproduzione.
Il rapporto tra due omosessuali è un atto riproduttivo perché avviene con quegli strumenti progettati e costruiti allo scopo riproduttivo. E dicendo “strumenti” mi riferisco a tutto ciò che è finalizzato alla conservazione della specie, quindi anche l’amore: il neonato ha bisogno di tutto per diversi anni, e la madre, se l’ambiente è primitivo ed ostile, non può farcela da sola. Il contributo del padre in spermatozoi non basta, deve garantire, con l’amore, assistenza alla prole e alla donna, nonostante la sua spinta ad elargire ovunque il proprio liquido seminale.
L’amore di Giulietta e Romeo così come quello di Socrate ed Alcibiade sono funzioni del medesimo meccanismo. La maggior parte delle coppie etero del mondo occidentale non desidera avere più di un figlio, ciò significa che tutti i loro rapporti sessuali, tranne quello che serve per avere quell’unico figlio, non sono finalizzati all’atto riproduttivo, ma ciò non vuol dire che non siano comunque atti riproduttivi solo perché non lo sono nelle loro intenzioni. Tanto è vero che, se le precauzioni adottate sono insufficienti, il figlio arriva lo stesso, a dispetto delle loro intenzioni!

“Molti omosessuali non si riproducono, aborrono l'idea della riproduzione, sono caratterizzati da un decisa avversione per i bambini. Ciò dimostra che la tua equazione non regge. In essi - se proprio si intende usare categorie antropomorfizzanti - la natura non tende alla ri-produzione.


“Aborrono” e “avversione” sono termini riconducibili unicamente alla sfera psichica non a quella biologica. Anch’io aborro l’idea di mangiare cavallette fritte e avverso le pietanze a base di insetti, ma ciò non implica che il mio organismo non sia in grado di masticare, digerire e assimilare tali pietanze. E’ l’uomo-società che aborre e avversa, non l’uomo-animale.

“Consentimi, ma è facilissimo contestare l'idea che gli omo-sessuali siano biologicamente esattamente come gli eterosessuali. Vero è il contrario! La spinta dell'omosessuale vero e proprio è tale da placarsi solo nel rapporto con un altro omo-sessuale autentico. Di fatto molti omosessuali non si riproducono. E se non si riproducono, c'è da porre almeno la possibilità che "il fine predisposto dalla natura per essi" non sia quello della riproduzione.”


Etero ed omosessuali sarebbero biologicamente diversi?
Vorresti intendere che una lesbica non dispone di una vagina, di un utero, di seni capaci di produrre latte, che non ha le mestruazioni, che, stuprata, non potrebbe rimanere incinta? Se molti omosessuali non si riproducono è perché non vogliono riprodursi, esattamente come tutte le coppie etero che non vogliono riprodursi tranne quell’unica volta che decidono di avere un figlio. La differenza tra omo ed etero è solo psicologica, non biologica. Se uno riceve pieno appagamento nell’assistere ad una partita di calcio, mentre un altro ad un’opera lirica, la differenza è nella mente non nella carne!


“In essi – gli omosessuali - se proprio si intende usare categorie antropomorfizzanti - la natura non tende alla ri-produzione. A questo proposito è molto interessante quanto affermato da Schopenhauer nella sua metaphysica sexualis quando affronta la questione dell'omosessualità definendola un espediente del genio della specie per conservare la purezza del tipo.”

Se ho ben compreso, dici che la natura genera deliberatamente gli omosessuali per raggiungere reconditi scopi metafisici? E quando genera gli ermafroditi, o i transessuali, quali scopi trascendentali persegue? E per quanto riguarda gli etero che sono sterili, anche a loro ha riservato una missione sovraempirica?
Scusa la mia prosaicità, ma io credo solo che la natura sia un' ottima progettista ma una pessima fabbricante: quando produce organismi sbaglia fin troppo spesso – Darwin parla di “mutazioni” - e se l’errore investe l’apparato sessuale si hanno tante situazioni, e l’omosessualità è una di queste. Ciò non costituisce però un problema né una limitazione per gli omosessuali, moltissimi dei quali sono presenti tra i nomi più illustri della storia e del presente. Essi dispongono di tutti gli strumenti riproduttivi che, come gli etero quando non vogliono avere figli, utilizzano non per lo scopo per il quale sono stati progettati, bensì per il raggiungimento di quel piacere unico che si ottiene con il sesso, e, in modo sublime, con il sesso quando c’è pure l’amore o almeno la passione; quando cioè tutti quegli strumenti sono contemporaneamente presenti durante l’atto sessuale.

Trovo interessante e pertinente la domanda che mi pone Maxim:
“Te la sentiresti allora di cercare di descrivere il motivo per il quale, nell'uomo...e solo nell'uomo, a differenza degli altri esseri viventi, c'è uno squilibrio così palese tra lo scopo dell'attività sessuale imposto dalla natura e l'"uso" effettivo e reale che l'uomo ha saputo fare del sesso?”

E’ una domanda a cui è difficile dare una risposta! Ci proverò dopo aver riletto gli altri post...




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Il fatto che un'opinione sia ampiamente condivisa non e' affatto una prova che non sia completamente assurda.
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Ogni setta, di qualunque genere sia, e' uno schieramento del dubbio e dell'errore.
Non esistono sette in geometria: non si dice mai, un "euclidiano", un "archimedista".Quando una verita' e' chiara, e' impossibile che ne nascano partiti e fazioni. Non si e' mai disputato se c'e' luce a mezzogiorno.
(Voltaire)

La libertà non sta nello scegliere tra bianco e nero, ma nel sottrarsi a questa scelta prescritta.
(T. Adorno )

Ultima modifica di Eretica : 21-01-2007 alle ore 08.27.00.
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Vecchio 21-01-2007, 10.14.10   #106
maxim
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Eretica,

lasciando aperta la possibilità che nel suo ultimo post maxim abbia sostanzialmente ironizzato...


Una delle pochissime volte che non sono ironico...

La domanda rivolta ad Eretica è molto seria. Indubbiamente concordo in tutto e per tutto anche con l'ultimo suo post.La sua capacità di sintesi nonchè la chiarezza nell'esposizione, sta rendendo questa discussione molto interessante.

Dal canto mio proverò a gettare la lenza nell'oceano della religiosità e del pervertito rapporto che ha con la sessualità per vedere cosa riesco a pescarvi.

maxim is offline  
Vecchio 21-01-2007, 12.18.58   #107
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Una delle pochissime volte che non sono ironico...

La domanda rivolta ad Eretica è molto seria. Indubbiamente concordo in tutto e per tutto anche con l'ultimo suo post.La sua capacità di sintesi nonchè la chiarezza nell'esposizione, sta rendendo questa discussione molto interessante.

Dal canto mio proverò a gettare la lenza nell'oceano della religiosità e del pervertito rapporto che ha con la sessualità per vedere cosa riesco a pescarvi.



maxim,

bene, in questo modo sono certo che cio' che sto preparando per Eretica ti troverà molto coinvolto.

Spero di riuscire a "trovare" al più presto il tempo e la concentrazione......


Franco
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Vecchio 21-01-2007, 15.26.55   #108
bside
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Scusa la mia prosaicità, ma io credo solo che la natura sia un' ottima progettista ma una pessima fabbricante: quando produce organismi sbaglia fin troppo spesso – Darwin parla di “mutazioni” - e se l’errore investe l’apparato sessuale si hanno tante situazioni, e l’omosessualità è una di queste.

L'omosessualità come errore dell'apparato sessuale mi mancava...
Ma su cosa ti basi per fare affermazioni così assurde?
Come puoi dire che l'omossessualità sia un errore? Che ne sai del disegno della Natura, se sia un'ottima o pessima progettista? Sei forse DIO?
bside is offline  
Vecchio 21-01-2007, 18.17.56   #109
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Riferimento: L'atto sessuale come costituente dell'uomo

Eretica,

mi sforzerò di essere preciso, com'è mia abitudine.

Non sono d'accordo con maxim: il tuo ultimo post è caratterizzato da evidenti contraddizioni, pregiudizi, luoghi comuni.

Prima di ogni altra cosa mi preme sottolineare che esso comincia con la quotatura della parte finale del mio ultimo post a te rivolto. Ciò che hai fatto in sostanza è stato citare proprio quella parte che non hai discusso. Che senso ha? Quoti proprio i passi che non discuti? Discuti quelli che non citi? Si dà il caso che la parte da te quotata ma non discussa è proprio quella per me più importante. Ed infatti mi sono curato di sottolinearla.


"Franco,

vuoi a tutti i costi attribuirmi la concezione assurda che l’atto sessuale finalizzato alla riproduzione equivalga all’atto inteso come passione o amore.
Tale equazione è solo un fraintendimento di Franco, la cui visione della realtà sembra molto influenzata dalla metafisica di Schopenhauer"


Ti cureresti di essere più precisa? Quali "tutti i costi"? Abbiamo appena cominciato il nostro dia-logo e tiri già in ballo tutti i costi? Non ho ragioni particolari per volere a tutti i costi attribuirti una certa concezione. Ciò che sto tentando di fare, fin'ora senza successo, è "semplicemente" di farti ammettere quanto tu stessa hai scritto nel primo post:

"2) Essere amati sessualmente = l’essere umano desidera la trasmissione del proprio patrimonio genetico. Diffondere i propri geni per via sessuale allo scopo di assicurarsi una vasta discendenza è ciò che la natura ha escogitato per noi"

Consentimi Eretica, ma "Riflessioni" continua ad essere cosa seria per me....

Il segno di uguaglianza è un segno di uguaglianza non il suo contrario. Il tuo ingresso in questa discussione è infelice.

nel prosieguo del mio intervento cercherò di dimostrarti in quante maniere ti contraddici. Ordunque:

La due tesi - tesi tue, non mie - seguenti sono armonizzabili?:

a) "Essere amati sessualmente = l’essere umano desidera la trasmissione del proprio patrimonio genetico!"

b)"Franco,
vuoi a tutti i costi attribuirmi la concezione assurda che l’atto sessuale finalizzato alla riproduzione equivalga all’atto inteso come passione o amore."


Evidentemente no! Dovresti deciderti. O dici che l'essere amati sessualmente equivale - segno d'uguaglianza - all'atto sessuale finalizzato alla riproduzione, o dici che è assurda la concezione che l'atto sessuale finalizzato alla riproduzione equivalga all'atto inteso come passione e amore. E' chiaro?

"Tale equazione è solo un fraintendimento di Franco, la cui visione della realtà sembra molto influenzata dalla metafisica di Schopenhauer".

Dunque l'equazione non è un fraintendimento di Franco - spero di non dovermi ripetere. Non solo ma non capisco come tu possa giudicare la mia visione della realtà come forse molto influenzata dalla metafisica di Schopenhauer dal momento che tu stessa hai affermato di conoscere il grande filosofo tedesco nella maniera che segue:
"P.s. Purtroppo, di Schopenhauer ricordo a malapena solo il concetto di noluntas e la parabola dei porcospini".

In base a cosa vorresti giudicare la misura dell'influenza di Schopenhauer sul mio modo di pensare? In base ad un'i-gnoranza?

E' indiscutibile il mio ripetuto riferimento al grande pensatore, ma ciò perchè - ed è il tema di questo thread! - alla ricerca di uomini di grande ingegno che abbiano fatto della sessualità umana il centro delle proprie riflessioni, bisogna andarci con il lanternino. Molto influenzato dalla metafisica di Schopenhauer? E da chi altri potrei farmi influenzare? Da chi altri potrei farmi aiutare, Eretica? Quali sono i tuoi nomi? Quali i tuoi nomi tanto nell'ambito della scienza quanto in quello della filosofia, se proprio devo per comodità analitica, fare uso di tale distinzione?

"vuoi a tutti i costi attribuirmi la concezione assurda che l’atto sessuale finalizzato alla riproduzione equivalga all’atto inteso come passione o amore."

Te lo chiedo en passant: sei cattolica, Eretica? Spero tu non lo sia, perchè in questo caso sarebbe anche per questo molto difficile cavarti d'impaccio....

Se avrai la possibilità di leggere la metafisica dell'amore sessuale di Schopenhauer, ti accorgerai di qualcosa d'interessante: in essa si fa continuo uso di concetti antropomorfizzanti, il che è ciò che tu stessa fai ripetutamente.

Ed infatti scrivi:
"L’atto sessuale avviene per un progetto e con strumenti escogitati dalla natura, senza i quali la vita si sarebbe fermata a 3 miliardi di anni fa, per cui ora noi non saremmo nemmeno qui a parlarne. Le intenzioni e le finalità con cui gli individui consci utilizzano tali strumenti non ne muta la ragion d’essere. Se utilizzo una pistola per schiacciare le noci, ciò non mi autorizza ad affermare che lo strumento che sto usando sia uno schiaccianoci."

a) Questa è speculazione, Eretica. Questi sono asserti di tipo specualtivo: la natura escogitante, la natura escogitante strumenti, l'atto sessuale che avviene per un progetto....Tutte cose che andrebbero poste in modo diverso.

b) L'atto sessuale non è uno strumento nelle mani dell'uomo. Tu utilizzi l'atto sessuale? Tu ti utilizzeresti genitalmente? A questo proposito sarebbe molto fecondo far riferimento a quanto detto da Sartre a proposito dell'involontarietà nellambito della funzione genitale umana.

c) vorresti per davvero usare la pistola per definire qualcosa come una presunta strumentalità della genitalità umana?


Continua............

Ultima modifica di Franco : 21-01-2007 alle ore 19.07.55.
Franco is offline  
Vecchio 21-01-2007, 18.45.10   #110
maxim
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Riferimento: L'atto sessuale come costituente dell'uomo

Citazione:
Originalmente inviato da bside
L'omosessualità come errore dell'apparato sessuale mi mancava...
Ma su cosa ti basi per fare affermazioni così assurde?
Come puoi dire che l'omossessualità sia un errore? Che ne sai del disegno della Natura, se sia un'ottima o pessima progettista? Sei forse DIO?

Effettivamente chiamarlo "errore" risulta un pò troppo azzardato. Ciò significa che anche la natura può sbagliare...ed io personalmente lo escludo!

Nulla toglie che l'omesessualità verrebbe meno al quel progetto di conservazione della specie...meglio descritto da Eretica nei suoi posts.

Possiamo parlarne da un punto di vista filosofico?

maxim is offline  

 



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