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Vecchio 27-12-2006, 12.11.00   #11
epicurus
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Riferimento: gli scopi della filosofia

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Originalmente inviato da Lucy
Di quello Wittgenstein parliamo?
1. Dello Wittgenstein che ha scritto Tractatus logico-philosophicus? (giovane)
2. O dello Wittgenstein che ha fatto una conversione totale e che ha rivocato tutto che ha detto prima? (meno giovane)

Quando Wittgenstein era un giovanotto condivideva le idee di Russell e Whitehead i quali volevano chiarire tutta la filosofia e solvere tutti i problemi filosofici chiarando la lingua con la logica.

Più tardi Wittgenstein ha cambiato totalmente la sua posizione.
Posso darle le ragioni por questo cambiamento un´altra volta, se vogliono.

Tutta l'opera di Wittgenstein (il primo e il secondo) è volta a chiarire la grammatica del nostro linguaggio. La differenza tra i due Wittgenstein è che il primo si serve di un linguaggio ideale (la logica) impaurito dalla complessità del linguaggio ordinario, mentre il secondo apprezza la complessità/ricchezza del linguaggio ordinario e si serve di questo.
Comunque se vuoi parlare di Wittgenstein, si potrebbe aprire una discussione apposito, che dici?

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Vecchio 27-12-2006, 12.27.43   #12
epicurus
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Riferimento: gli scopi della filosofia

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Originalmente inviato da Carlo Forin
Bene. Ragioniamo pure. Wittgestein ha scritto il suo principio fondamentale: di ciò di cui non bisogna parlare bisogna tacere. Odifreddi è quel filosofo frequente in TV, pluripremiato dall'ignoranza popolare, assolutamente ignorante di metafisica, un logico che ha creduto di violare il principio di Wittgestein e discetta dalla sua dimostrazione logica della inesistenza di Dio.

Il problema è, naturalmente, capire ciò di cui non dobbiamo parlare. Per il primo Wittgenstein, se non ad ogni segno della nostra (pseudo)proposizione P abbiamo dato un significato, allora di P non possiamo parlare. Ma, credo, Odifreddi suppone di non trovarsi un questa situazione.

Citazione:
Originalmente inviato da Carlo Forin
Anche un asino è in grado di riconoscere che un ragionamento che ponga la sua verifica dopo la morte è inverificabile in vita. Per questo semplice motivo l'esistenza o la negazione di Dio è un fatto di fede. L'agnosticismo è la fede dello struzzo -faccio finta di non dover morire-.

Mi sembra che siamo un po' off-topic qui. Comunque Wittgenstein non era un verificazionista, e anche se lo fosse stato, sicuramente nel suo pensiero post-Tractatus lui rifiuta questa impostazione. (Per non parlare del fatto che il verificazionismo si confuta da se e ha molti altri problemi: è per questo che al giorno d'oggi non ci sono molti verificazionisti tra i filosofi!)


epicurus
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Vecchio 27-12-2006, 14.26.25   #13
Carlo Forin
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Riferimento: gli scopi della filosofia

Io ho letto il tractatus e sono convinto di aver citato bene il principio fondamentale di Wittgestein, magare da selvaggio in quanto non ho citato i numeri a fianco del principio. Ma non sono un logico. Sono un sociologo, uno i cui pensieri scritti andrebbero gettati in un cesso, secondo l'illustre logico vostro.
Sbaglio?
Carlo Forin is offline  
Vecchio 27-12-2006, 14.35.12   #14
epicurus
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Riferimento: gli scopi della filosofia

Citazione:
Originalmente inviato da Carlo Forin
Io ho letto il tractatus e sono convinto di aver citato bene il principio fondamentale di Wittgestein, magare da selvaggio in quanto non ho citato i numeri a fianco del principio. Ma non sono un logico. Sono un sociologo, uno i cui pensieri scritti andrebbero gettati in un cesso, secondo l'illustre logico vostro.
Sbaglio?

Non ho detto che tu abbia citato male Wittgenstein, ho solo detto che la proposizione "Su ciò di cui non si può parlare si deve tacere" non ha molto potere informativo se non si specifica cosa sono le cose su cui non si può parlare. (Ribadisco l'inappropriatezza del verificazionismo.)

Guarda che nel topic su Odifreddi (che non è questo!) io ho difeso la scientificità della sociologia, assieme a molte altre discipline.

epicurus is offline  
Vecchio 27-12-2006, 15.03.49   #15
Lucy
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Riferimento: gli scopi della filosofia

Citazione:
Originalmente inviato da Carlo Forin
Io ho letto il tractatus e sono convinto di aver citato bene il principio fondamentale di Wittgestein, magare da selvaggio in quanto non ho citato i numeri a fianco del principio. Ma non sono un logico. Sono un sociologo, uno i cui pensieri scritti andrebbero gettati in un cesso, secondo l'illustre logico vostro.
Sbaglio?

Il Tractatus era scritto per Wittgenstein giovane. Più tartdi Wittgenstein ha gettato questo tractatus in un cesso, perché erano sciocchezze.

Il principio fondamentale di Wittgenstein non esiste.
Forse esistono due: il principio fondamentale di Wittgenstein giovane et quello di Wittgenstein vecchio.
Ci sono due Wittgenstein.
Lucy is offline  
Vecchio 27-12-2006, 16.52.18   #16
Carlo Forin
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Messaggi: 219
Riferimento: gli scopi della filosofia

Un logico capace di una riflessione che lo porta a buttare in un cesso i suoi principi è stato un grande. Ti ringrazio di questo aggiornamento che da sociologo non avevo. Ancora una volta: non finisco mai di imparare. Quell'altro logico, quello che avrebbe dimostrato con la logica l'inesistenza di Dio, che tipo di logico è? E' paragonabile col Maestro che abbiamo appena lodato?
Ti ringrazio per aver difeso la scientificità della sociologia. Sarà patriottismo il mio, ma un logico che non butta nel cesso la sociologia mi è affabile
Ma, e quello che la butta e mi infastidisce con la sua frequenza in TV, ideo nella pattumiera moderna del pensiero, dell'etica, d.....i tutto?
Carlo Forin is offline  
Vecchio 27-12-2006, 18.28.36   #17
Lucy
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Riferimento: gli scopi della filosofia

Carlo Forin

Ho letto "The Great Conversation" di un certo Melchert, una storia della filosofia per la gente che non studia filosofia professionalmente.
Si può capire con facilità. Forse Melchert simplifica troppo, non lo so.
Per me basta.
Ma mi sembra che simplifica meno che ... Luciano de Crescenzo.
Lucy is offline  

 



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