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Filosofia - Forum filosofico sulla ricerca del senso dell’essere.
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Vecchio 27-05-2007, 19.59.15   #1
esteta_edonista
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tutto muore? pensiero sulla precarietà del Tutto...

siamo imperfetti, tutto ciò che deriva da noi muore, perchè è materiale.
Noi moriremo, e anche tutto ciò che da noi deriva: l'odio, l'amore, il piacere, la sofferenza: tutto sarà corroso dalla forza distruttiva del tempo.

Ma se tutto è costituito da atomi?E se pure i sentimenti fossero semplicemente movimenti di atomi?

Alla fine sono i neurotrasmettitori del nostro cervello a farci provare odio, amore, piacere e sofferenza, quindi strutture molecolari e atomiche...

E se anche la nostra anima fosse costituita da atomi?

Allora noi saremmo immortali dato che niente si crea e si distrugge...(Infatti soltanto una mente e una tecnologia perfetta sarà in grado di ricomporre gli atomi "morti"in una sequenza perfetta, riportando in vita i cadaveri)...Noi perdiamo la vita, ma gli atomi rimangono e vivono.
Essi si ricompongono dando vita ad un nuovo essere...Noi tutti siamo immortali... siamo costituiti da atomi che hanno vissuto, perchè se essi si muovono, possiedono uno spirito.

Tutto vive: e noi siamo stati sassi, alberi, e animali.

La morte quindi non è e cessazione di essere, ma solo mutamento, e di questo ne sono convinto !!!!non bisognerebbe a mio parere averne paura!

E ALLORA CHE TUTTO MUOIA E SI DISTRUGGA ADESSO PER POI RINASCERE!



E poi Cosa sarò io?

NON importa!!! sicuramente vivrei in un sistema migliore
esteta_edonista is offline  
Vecchio 28-05-2007, 13.35.54   #2
MIMMO
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Riferimento: tutto muore? pensiero sulla precarietà del Tutto...

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Originalmente inviato da esteta_edonista
siamo imperfetti, tutto ciò che deriva da noi muore, perchè è materiale.
Noi moriremo, e anche tutto ciò che da noi deriva: l'odio, l'amore, il piacere, la sofferenza: tutto sarà corroso dalla forza distruttiva del tempo.

Ma se tutto è costituito da atomi?E se pure i sentimenti fossero semplicemente movimenti di atomi?

Alla fine sono i neurotrasmettitori del nostro cervello a farci provare odio, amore, piacere e sofferenza, quindi strutture molecolari e atomiche...

E se anche la nostra anima fosse costituita da atomi?

Allora noi saremmo immortali dato che niente si crea e si distrugge...(Infatti soltanto una mente e una tecnologia perfetta sarà in grado di ricomporre gli atomi "morti"in una sequenza perfetta, riportando in vita i cadaveri)...Noi perdiamo la vita, ma gli atomi rimangono e vivono.
Essi si ricompongono dando vita ad un nuovo essere...Noi tutti siamo immortali... siamo costituiti da atomi che hanno vissuto, perchè se essi si muovono, possiedono uno spirito.

Tutto vive: e noi siamo stati sassi, alberi, e animali.

La morte quindi non è e cessazione di essere, ma solo mutamento, e di questo ne sono convinto !!!!non bisognerebbe a mio parere averne paura!

E ALLORA CHE TUTTO MUOIA E SI DISTRUGGA ADESSO PER POI RINASCERE!



E poi Cosa sarò io?

NON importa!!! sicuramente vivrei in un sistema migliore



la vita è morte......perchè separi l'unità....nulla che è vivo non morirà....altrimenti che significato avrebbe la vità.....?

Hai fatto considerazioni da valutare sugli atomi.......parli di pensieri....
forse tu non sei il tuo pensiero, o meglio l'immagine che esso a di te, che crea e aumento con l'aumento della tua conoscienza , della tua memoria....

pensaci...
MIMMO is offline  
Vecchio 28-05-2007, 18.58.17   #3
MIMMO
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Originalmente inviato da MIMMO
la vita è morte......perchè separi l'unità....nulla che è vivo non morirà....altrimenti che significato avrebbe la vità.....?

Hai fatto considerazioni da valutare sugli atomi.......parli di pensieri....
forse tu non sei il tuo pensiero, o meglio l'immagine che esso a di te, che crea e aumento con l'aumento della tua conoscienza , della tua memoria....

pensaci...

OK! Intanto inizierei con questo, esiste qualcosa di vivo che possa essere eterno?....non parliamo di credi o fedi ma di cio che noi sappiamo er certo, per vero...
cosa dici esite...e se è no perchè?
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Vecchio 28-05-2007, 20.49.30   #4
esteta_edonista
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Originalmente inviato da MIMMO
OK! Intanto inizierei con questo, esiste qualcosa di vivo che possa essere eterno?....non parliamo di credi o fedi ma di cio che noi sappiamo er certo, per vero...
cosa dici esite...e se è no perchè?

PARLANDO DI SCIENZE...

l'unica cosa che dura in eterno è la materia...TUTTO SI CREA E NULLA SI DISTRUGGE.
anche il chimico più incompetente chiaramente dirà che un sasso non vive, e che gli elettroni che compongono gli atomi che compongono le molecole non vivono, ma che si muovono.

PARLANDO DEL MIO PENSIERO...

Tuttavia, dato che già gli stessi elettroni sono provvisti di moto e non esiste alcuna particella elementare immobile ...per me tutto ciò che si muove da sè, vive!!!!come se tutto fosse costituito da un'anima immortale!!!

quindi... per me "vita" è tutto ciò che ci circonda è costituito di spirito(e la manifestazione più evidente della sua presenza, come ho detto, è il moto che avviene da sè).

Magari inizialmente non ho espresso bene questo concetto: la mia idea di vita è completamente diversa da quella che sostiene un qualunque scienziato.
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Vecchio 28-05-2007, 20.56.13   #5
esteta_edonista
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dimenticavo...che se cambia con il mio ragionamento la concezione di "vita", cabia anche quella di morte.

Perchè nel senso comune significa "cessare di vivere", ma dal momento che non esiste la "non vita", la morte è solo un cambiamento, perchè cambia la disposizione delle molecole che costituiscono la materia "vitale" continuamente in motp (dal nostro corpo per esempio, una volta defunti... diverremo qualcos'altro).

Inoltre non escludo assolutamente la teoria della metempsicosi di Platone...
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Vecchio 29-05-2007, 08.50.27   #6
MIMMO
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Originalmente inviato da esteta_edonista
dimenticavo...che se cambia con il mio ragionamento la concezione di "vita", cabia anche quella di morte.

Perchè nel senso comune significa "cessare di vivere", ma dal momento che non esiste la "non vita", la morte è solo un cambiamento, perchè cambia la disposizione delle molecole che costituiscono la materia "vitale" continuamente in motp (dal nostro corpo per esempio, una volta defunti... diverremo qualcos'altro).

Inoltre non escludo assolutamente la teoria della metempsicosi di Platone...


dunque esiste la morte come fine , oppure è una semplice idea del pensiero....?
Sai, stiamo affrontando un tema cruciale, per me, continuerei il discorso chiedendo:" secondo te, perchè il pensiero ha creato l'idea di morte..?"
E' siccome abbiamo detto che la morte come fine non esiste, cosa il pensiero crede muoia? E se crede muoia il "me" ti chiedo cos'è il me se lo analizzi attentamente?
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Vecchio 29-05-2007, 11.04.11   #7
maxim
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La “non vita” parrebbe riguardasse solo il pensiero!
Mentre mi è logicamente possibile trovare una collocazione di eternità alla materia cui siamo composti, sembrerebbe impossibile trovarne una di logicamente accettabile per i pensieri.
Il pensiero svanisce ed ha servito la nostra materia affinché essa sia rimasta il più a lungo possibile aggregata nella condizione di “uomo”.
Ben poca cosa è la carne…un ammasso di materia organizzata in uno schema che a noi parrebbe complicato e che nel momento in cui si disgrega diventa un qualcosa che per ovvi motivi di sopravvivenza della carne in “vita” non può avere un senso profondo, altrimenti saremmo indotti tutti al suicidio.
Non preoccupatevi affatto se osservando un cadavere o un pugno di cenere ne intravedete il nulla e l’assoluta assenza di uno scopo dell’essere stati vita perché non potrebbe essere diversamente.
Pensate solo a quali effetti devastanti sulla sopravvivenza se riuscissimo ad avere la sicurezza sullo scopo della nostra vita. Per questo io affermo che non può esistere credenza o religione che ottemperi a trovare un senso che sia così radicato e sicuro da riuscire perfettamente a sovvertire quell’immagine del nulla oltre la vita che risulta così fondamentale alla nostra esistenza.
Se scoprissimo in vita un senso profondo dell’atto della morte e tutte le nostre fedi e credenze fossero così sicure e ben instillate nei pensieri, non ci sarebbe quell’impulso a protrarre il più possibile questa nostra attuale condizione. Pare ovvio che l’immagine dell’essere oltre la morte non debba, per noi, avere un senso…oltre la vita l’immagine di essa svanisce in un pugno di cenere. Per citare il caro amico Severino, nella metafora “la legna e la cenere” egli ben descrive l’immagine che abbiamo di un determinato aggregato di materia. Quando il pezzo di legno sarà completamente bruciato noi diremo che quel pezzo di legno non esiste più…in realtà sappiamo benissimo che la legna non è svanita ma si è trasformata in altro. L’aggregato uomo, dopo la morte, non sarà più uomo ed ovviamente, come per quel pezzo di legno, egli (esso ormai) si sarà trasformato in un qualcosa che non può avere un “nobile” senso per il pensiero che l’ha sorretto, sostenuto ed aiutato per tutta la vita.
Ma che fine fa il pensiero che oltre la vita sembrerebbe non servire più? Nulla…proprio nulla! Il pensiero non serve alla morte…serve solo alla vita e con essa svanisce. Egli serve egregiamente quell’aggregato di materia affinché protragga il più possibile la sua condizione e quella dei suoi simili. In realtà non svanisce completamente perché potrebbe rimanere a servire il resto dell’umanità che è ancora in vita…di certo non serve più al suo detentore “morto”!
L’essere è il pensiero! Nel momento in cui la condizione che noi chiamiamo “vita” cambia e va a trasformarsi in altra cosa è il pensiero che è venuto a mancare ed è svanito nel nulla. Lui muore veramente e non può divenire altro in quanto materia non è!
Da qui sorge la raffinatezza del nostro essere vivi qui ed ora! Il pensiero è tutto ciò che possediamo affinché si possa dire vita e siccome lui deve servire la vita è il miglior pensiero che possa esistere.… Non fa mai cessare la sofferenza del dubbio che come abbiamo visto è essenziale all’esistenza ma riesce ad arrivare molto vicino alla verità senza tuttavia riuscire ad afferrarla. Egli trova ragioni, crea l’anima e trova il senso del suo essere. Si stupisce e si affascina di fronte al mistero della sua esistenza e siccome oltre la vita non può vederne solo la triste realtà di un pugno di cenere, allora si contorce, inventa, fantastica, da un senso alla materialità ed alla spiritualità.

Hanno ragione coloro che affermano che oltre il pensiero, li, si scopre la vera essenza perché oltre il pensiero non c’è la vita così come la intendiamo. Oltre il pensiero non v’è nulla che non riguardi esclusivamente la materia e quel suo “obbligo” di rimanere aggregata in quella maniera il più a lungo possibile ma non si illudano lor signori di andare oltre perché afferrare qualcosa significa essere ancora impantanati nel pensiero…ovviamente il loro miglior pensiero!

maxim is offline  
Vecchio 29-05-2007, 16.15.47   #8
esteta_edonista
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Originalmente inviato da MIMMO
dunque esiste la morte come fine , oppure è una semplice idea del pensiero....?
Sai, stiamo affrontando un tema cruciale, per me, continuerei il discorso chiedendo:" secondo te, perchè il pensiero ha creato l'idea di morte..?"
E' siccome abbiamo detto che la morte come fine non esiste, cosa il pensiero crede muoia? E se crede muoia il "me" ti chiedo cos'è il me se lo analizzi attentamente?


infatti è proprio la concezione materialistica e terrena dell'uomo, che ha creato il concetto di morte!!! per me essa non esiste!!! L'uomo vede perdere i propri affetti, e a causa di questa privazione cade in un pessimismo mostruoso perchè pensa che essi non esistano più, una volta cessate le loro funzioni bilogiche. Invece quelli che cumenemente chiamiamo "morti" vivono sempre, solo che hanno cambiato forma.

Dunque non si può ridurre la morte alla cessazione dei meccanismi biologici di un essere animato (o vegetale)

Ultima modifica di esteta_edonista : 29-05-2007 alle ore 16.28.34.
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Vecchio 29-05-2007, 16.16.46   #9
candido
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Originalmente inviato da esteta_edonista

siamo costituiti da atomi che hanno vissuto, perchè se essi si muovono, possiedono uno spirito.

Non riesco proprio a capire il legame tra il movimento e il possedere uno spirito...
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Vecchio 29-05-2007, 16.25.27   #10
esteta_edonista
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Originalmente inviato da maxim
La “non vita” parrebbe riguardasse solo il pensiero!
Mentre mi è logicamente possibile trovare una collocazione di eternità alla materia cui siamo composti, sembrerebbe impossibile trovarne una di logicamente accettabile per i pensieri.
Il pensiero svanisce ed ha servito la nostra materia affinché essa sia rimasta il più a lungo possibile aggregata nella condizione di “uomo”.
Ben poca cosa è la carne…un ammasso di materia organizzata in uno schema che a noi parrebbe complicato e che nel momento in cui si disgrega diventa un qualcosa che per ovvi motivi di sopravvivenza della carne in “vita” non può avere un senso profondo, altrimenti saremmo indotti tutti al suicidio.
Non preoccupatevi affatto se osservando un cadavere o un pugno di cenere ne intravedete il nulla e l’assoluta assenza di uno scopo dell’essere stati vita perché non potrebbe essere diversamente.
Pensate solo a quali effetti devastanti sulla sopravvivenza se riuscissimo ad avere la sicurezza sullo scopo della nostra vita. Per questo io affermo che non può esistere credenza o religione che ottemperi a trovare un senso che sia così radicato e sicuro da riuscire perfettamente a sovvertire quell’immagine del nulla oltre la vita che risulta così fondamentale alla nostra esistenza.
Se scoprissimo in vita un senso profondo dell’atto della morte e tutte le nostre fedi e credenze fossero così sicure e ben instillate nei pensieri, non ci sarebbe quell’impulso a protrarre il più possibile questa nostra attuale condizione. Pare ovvio che l’immagine dell’essere oltre la morte non debba, per noi, avere un senso…oltre la vita l’immagine di essa svanisce in un pugno di cenere. Per citare il caro amico Severino, nella metafora “la legna e la cenere” egli ben descrive l’immagine che abbiamo di un determinato aggregato di materia. Quando il pezzo di legno sarà completamente bruciato noi diremo che quel pezzo di legno non esiste più…in realtà sappiamo benissimo che la legna non è svanita ma si è trasformata in altro. L’aggregato uomo, dopo la morte, non sarà più uomo ed ovviamente, come per quel pezzo di legno, egli (esso ormai) si sarà trasformato in un qualcosa che non può avere un “nobile” senso per il pensiero che l’ha sorretto, sostenuto ed aiutato per tutta la vita.
Ma che fine fa il pensiero che oltre la vita sembrerebbe non servire più? Nulla…proprio nulla! Il pensiero non serve alla morte…serve solo alla vita e con essa svanisce. Egli serve egregiamente quell’aggregato di materia affinché protragga il più possibile la sua condizione e quella dei suoi simili. In realtà non svanisce completamente perché potrebbe rimanere a servire il resto dell’umanità che è ancora in vita…di certo non serve più al suo detentore “morto”!
L’essere è il pensiero! Nel momento in cui la condizione che noi chiamiamo “vita” cambia e va a trasformarsi in altra cosa è il pensiero che è venuto a mancare ed è svanito nel nulla. Lui muore veramente e non può divenire altro in quanto materia non è!
Da qui sorge la raffinatezza del nostro essere vivi qui ed ora! Il pensiero è tutto ciò che possediamo affinché si possa dire vita e siccome lui deve servire la vita è il miglior pensiero che possa esistere.… Non fa mai cessare la sofferenza del dubbio che come abbiamo visto è essenziale all’esistenza ma riesce ad arrivare molto vicino alla verità senza tuttavia riuscire ad afferrarla. Egli trova ragioni, crea l’anima e trova il senso del suo essere. Si stupisce e si affascina di fronte al mistero della sua esistenza e siccome oltre la vita non può vederne solo la triste realtà di un pugno di cenere, allora si contorce, inventa, fantastica, da un senso alla materialità ed alla spiritualità.

Hanno ragione coloro che affermano che oltre il pensiero, li, si scopre la vera essenza perché oltre il pensiero non c’è la vita così come la intendiamo. Oltre il pensiero non v’è nulla che non riguardi esclusivamente la materia e quel suo “obbligo” di rimanere aggregata in quella maniera il più a lungo possibile ma non si illudano lor signori di andare oltre perché afferrare qualcosa significa essere ancora impantanati nel pensiero…ovviamente il loro miglior pensiero!


secondo me non è possibile ridurre la vita a pensiero... cioè un vegetale, per esempio, come può pensare? eppure vive...

E comunque nella metempsicosi spesso il pensiero rimane...

Con la parapsicologia per esempio, e con l'ipnosi, alcune persone sono riuscite a riferire cosa erano nella vita passata.(chiaramente io ci credo nella parapsicologia)

Quindi il pensiero non se ne può andare...viene sepolto nei meandri più oscuri della nostra subcoscienza...

SECONDO ME, CIO' CHE SEI ORA, SEI LO STESSO CHE SEI STATO PRIMA.
esteta_edonista is offline  

 



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