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Vecchio 26-06-2007, 02.55.28   #31
JameSnake
Nuovo ospite
 
Data registrazione: 04-04-2007
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Riferimento: 1 frase per definire un vero edonista!!!

Salve a tutti,
Io non riesco a vedere la questione così difficile come la presentate e credo che inizi a esserci un po' di confusione tra piacere, felicità, e scopo della propria vita o che comunque ci siamo prefissati.
È ovvio, e credo pure condivisibile da tutti noi, che il desiderio ultimo dell'uomo è quello di ottenere la felicità. Sia essa del corpo, dell'anima (mah) o che altro questo è comune. L'uomo ricerca la felicità.

Per quanto riguarda il piacere, trovare ciò che porta piacere o meno è semplice e ce lo insegna Epicuro: un calcolo matematico, che una mente razionale è di certo capace di fare. Il criterio di questo calcolo è soggettivo ovviamente, per il filosofo di Samo il sesso era in negativo, mentre per altri, come Filodemo di Gadara, non era così e si abbandonavano a banchetti ed orge a volontà. Erano entrambi felici? Sì.

Più complesso probabilmente il discorso sui fini e sul sacrificio. Ma qui, piuttosto che ad un discorso astratto sulla volontà, sulla passione o su tutto il resto, vorrei provare a vedere di nuovo la questione con il calcolo dei piaceri. Il sacrificio che io adesso faccio provoca meno dispiacere del piacere nato dal raggiungimento del mio fine? Se sì allora mettiamoci l'anima in pace…
Il problema è, secondo me, un altro. E si ricollega a Orazio, ovvero al suo "carpe diem quam minimum credula postero" (mi pare fosse così ). In parole povere: siamo veramente sicuri che grazie ai nostri sacrifici riusciremo ad ottenere ciò che vogliamo? Non dico che la morte possa coglierci nel bel mezzo della vita, ma esistono mille altri impedimenti che potrebbero rovinare una carriera, una passione, un percorso di studi.
Per questo, per me, la felicità non si raggiunge con l'ambizione, che è desiderio, quindi mancanza, quindi dispiacere, ma con la vita vissuta al giorno.
Non sono però neppure d'accordo con Mimmo e Individuo quando dicono che il fine non ti porta alla felicità in quanto ti fa perdere d vista quello che stai facendo. Credo sia una visione troppo estrema della cosa. Non so bene come spiegarmi, ma il fine non è male in quanto tale, ma solo in funzione della sua precarietà, della sua distanza e della sua irraggiungibilità.

Scusate se non sono stato chiaro… ^^
JameSnake is offline  
Vecchio 26-06-2007, 09.25.01   #32
trismegistus
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Riferimento: 1 frase per definire un vero edonista!!!

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Originalmente inviato da JameSnake
Non sono però neppure d'accordo con Mimmo e Individuo quando dicono che il fine non ti porta alla felicità in quanto ti fa perdere d vista quello che stai facendo. Credo sia una visione troppo estrema della cosa. Non so bene come spiegarmi, ma il fine non è male in quanto tale, ma solo in funzione della sua precarietà, della sua distanza e della sua irraggiungibilità.

Scusate se non sono stato chiaro… ^^

Scusa allora come giustifichi il fatto che molti piaceri e felicità non derivino da uno scopo preciso e quindi da un fine?
trismegistus is offline  
Vecchio 27-06-2007, 01.35.37   #33
JameSnake
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Riferimento: 1 frase per definire un vero edonista!!!

Il mio discorso non esclude affatto che i piaceri si possano ottenere anche da azioni non dettate da un fine ultimo. Non dico nemmeno che il raggiungimento del fine non sia un reale piacere. Quello che voglio dire è che la cosa che mi fa preferire i piaceri immanenti, "qui e ora", piuttosto che distanti e magari più "trascendenti" non è tanto il fatto che i secondi non siano all'altezza dei primi, quanto perché sono più difficili da raggiungere.
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Vecchio 27-06-2007, 14.53.53   #34
trismegistus
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Originalmente inviato da JameSnake
Il mio discorso non esclude affatto che i piaceri si possano ottenere anche da azioni non dettate da un fine ultimo. Non dico nemmeno che il raggiungimento del fine non sia un reale piacere. Quello che voglio dire è che la cosa che mi fa preferire i piaceri immanenti, "qui e ora", piuttosto che distanti e magari più "trascendenti" non è tanto il fatto che i secondi non siano all'altezza dei primi, quanto perché sono più difficili da raggiungere.

In virtù della loro difficoltà di raggiungimento non sono forse anche i più gratificanti e appaganti quando si raggiungono?
trismegistus is offline  

 



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