Si ma se ci pensi bene, al mondo d'oggi l'affermazione di Cartesio non è poi una rivelazione tanto sconvolgente da poter mettere in discussione la realtà di uno smemorato, perchè è come se io dicessi: vedo e quindi ho la vista. Non capisco dove sia tutta questa profondità in questa affermazione.

Se uno non pensa non significa che non è, significa che percepisce la realtà in maniera totalmente differente.

La nostra percezione del tempo è squisitamente umana, invece il tempo in se, assoluto, energia che perde energia, è una creazione divina.

Salve a tutti questo è la mia prima risposta nel forum e vorrei dire ciò che penso.
Il tempo è una semplificazione umana del divenire che tocca ogni cosa presente nel mondo a cui attribuiamo un prima e un dopo per constatare il costante cambiamento che ci viene proposto all'analisi dei nostri sensi.Esso è quindi in stretta relazione a noi e alla nostra esistenza, diversa è la scansione temporale, ovvero il tentativo di trasformare il tempo in qualcosa di oggettivo a cui guardare in comune (basata su una convenzione tra gli uomini).
Ai miei occhi la memoria è sempre un qualcosa di soggettivo che si tenta di trasformare in storia tramite l'analisi delle varie visioni seguendo un metodo scientifico.
La memoria però è subordinata al tempo perchè distorce e modifica i ricordi rendendoli faziosi e personali, ma sopratutto perchè utilizza il tempo come categoria e metodo di accumulo dei ricordi(si basa su una correlazione di cambiamenti cercando un filo logico). Ipotizzando la mancanza del tempo viene a perdersi anche la memoria poichè essa perde la sua facoltà più propria.
In questo mondo ipotetico non vi sarebbe un mutamento ,dato che se vi fosse noi non lo potremmo percepire e la vita si ridurrebbe a uno scatto fotografico eterno.
Spero di non aver sbagliato e vi invito calorosamente a correggermi