Forum di Riflessioni.it
ATTENZIONE Forum in modalità solo lettura
Nuovo forum di Riflessioni.it >>> LOGOS

Torna indietro   Forum di Riflessioni.it > Forum > Filosofia

Filosofia - Forum filosofico sulla ricerca del senso dell’essere.
>>> Sezione attiva sul forum LOGOS: Tematiche Filosofiche



Vecchio 11-11-2007, 17.48.51   #11
Παρμενίδης
φιλε&
 
Data registrazione: 08-11-2007
Messaggi: 19
Riferimento: Il suicidio può essere ammissibile?

Citazione:
Originalmente inviato da Socrate78
Spesso mi chiedo da che cosa abbia origine la paura della morte e avrei una relativa "risposta":il timore della morte è la paura dell'ignoto, che deriva da non sapere verso quale realtà si andrà incontro. Per una persona che crede che la morte sia un passaggio verso il non-essere, tale timore potrebbe anche essere mitigato, proprio perchè il nulla non può farti del male, come affermava Epicuro quando diceva:"Se ci siamo noi non c'è la morte e se c'è la morte noi non ci siamo". Ma se sono un cattolico e penso che togliendomi la vita potrei finire dannato, le cose cambiamo:subentra il timore di andare incontro ad un male oscuro e di gran lunga peggiore. Secondo me ciò è vero non solo in caso di suicidio, ma anche nell'atteggiamento nell'affrontare comunque il termine della vita;un ateo potrebbe anche affrontare la "dipartita" in modo più sereno di un credente.
Ciao

Quando Aristotele parlava del zauma nn si riferiva tanto alla meraviglia degli uomini che nn sapevano spiegarsi il mondo, quanto al loro terrore di fronte al suo eterno divenire ed è proprio cn i Greci che ci si pone per la prima volta il problema della morte cm un andare nel nulla assoluto.
Il terrore è dettato dal timore di andare nella non realtà, nel tramonto totale dell'essere, una possibilità ben più radicale di qualsiasi vita post-mortem.
Parmenide negava coerentemente il divenire, da Platone in poi si è scelto di ammetterlo pensando di poterlo dominare - le idee, il motore immobile, l'uno e infine Dio -
Παρμενίδης is offline  
Vecchio 11-11-2007, 18.48.01   #12
DaphneArgent
Ospite
 
L'avatar di DaphneArgent
 
Data registrazione: 31-10-2007
Messaggi: 27
Riferimento: Il suicidio può essere ammissibile?

Il suicidio è ammissibile quando un individuo stanco della propria vita -infruttuosa, insoddisfacente, dolorosa- sceglie di farla finita e smettere di vivere. è una situazione che 'accetto' quando tu stesso sei in un certo senso la causa del tuo stesso male, e incapace di combattere oltre contro le difficoltà della vita decidi che è meglio arrendersi. Ma quando il suicidio è il gesto estremo causato dalla crudeltà degli altri uomini (per esempio la tragedia dello studente che si è ammazzato per colpa del bullismo dei compagni) allora lì sì che c'è da denunciare, ma non la persona suicida, ma tutti gli altri che hanno permesso e incitato una cosa del genere.
Spero di esser stata chiara, mi rendo conto di aver scritto un papocchio.

Comunque penso sempre che la vita sia la cosa più preziosa, quindi se una persona arriva al suicidio a mio avviso dovrebbe essere perchè ha giocato davvero tutte le sue carte.
Non trovo sia moralmente o eticamente ignobile, solo triste per l'amor proprio.
DaphneArgent is offline  
Vecchio 11-11-2007, 19.10.21   #13
epicurus
Moderatore
 
L'avatar di epicurus
 
Data registrazione: 18-05-2004
Messaggi: 2,725
Riferimento: Il suicidio può essere ammissibile?

Citazione:
Originalmente inviato da Heraclitus
Facciamo un altro esempio (è un esempio un po' improbabile ma ce ne possono essere tanti di simili). Una casa in montagna inizia a prendere fuoco. I pompieri sono troppo lontani. Le persone circostanti hanno ognuna solo un piccolo secchio che può contenere poca acqua. Ognuno potrebbe pensare "se vado a spegnere la casa con questo secchio da solo non ci riesco, e se vanno tutti gli altri un secchio in più o in meno non fa differenza" e facendo così la casa chiaramente va a fuoco senza che nessuno faccia nulla. Se ognuno pensa però "Tutti insieme io con gli altri possiamo fare la differenza" ognuno interviene contemporaneamente a spegnere la casa riuscendo nell'intento.

Questo esempio mostra che anche il caso in cui si dica che il suicidio non causa grandi conseguenze negative per gli altri (come la vita di altre persone nel caso del terremoto) , però se ne causa di piccole si rischia che esse si accumulino e non si può dire "tanto forse restano gli altri ad aiutare". Se ognuno pensasse così...

Non mi sembra che l'esempio ci insegni nulla sul suicidio, o sbaglio? Prova a riformularlo.
Comunque se uno mi chiedesse "è immorale baciare?", io gli risponderei sicuramente di no, non mi metterei a riflettere sulla possibilità che sulle labbra di uno dei due ci sia del veleno, oppure che per una serie di microeventi quel bacio ha causato l'arresto di una persona innocente.
Non faccio questo perché mi sembra forzato: quel tipo la voleva sapere se il bacio in sé è immorale, è ovvio che poi nelle situazioni ci sono altri fattori, ma allora potranno essere questi altri fattori a portare ad una situazione negativa, e non il bacio.

Citazione:
Originalmente inviato da Heraclitus
Attenzione però, la faccenda risulta palesemente sbilanciata a favore del suicida se però lui prima si è chiesto :
1)chi sceglie di suicidarsi è pienamente consapevole di sè? A parte il voler suicidarsi ha per il resto comportamenti che mostrano attività mentale normale?
2)chi sceglie di suicidarsi ha tutte le conoscenze per vedere se la sofferenza che c'è dietro è davvero enorme, incancellabile, insopportabile? E ha tutte le conoscenze per vedere se le sofferenze sugli altri che può causare il suo suicidio pesino molto di più delle sofferenze che ha chi vuole suicidarsi?
3)Ci sono casi in cui apiranti suicidi in situazioni simili o uguali si sono accorti che le loro sofferenze erano superabili e hanno rinunciato a togliersi la vita? Chi sceglie di suicidarsi ha prima conosciuto questi casi e saputo come ora vivono tali persone?

Come si nota se una persona ritiene in modo incontrovertibile che il suicidio sia l'unica scelta deve aver prima fatto un lungo, lunghissimo percorso per verificare ciò e c'è da chiedersi se ogni persona che si suicidia abbia compiuto davvero questo percorso fino in fondo.

Qui non stai più parlando di moralità. Ci si potrebbe collegare al discorso di DaphneArgent: <<penso sempre che la vita sia la cosa più preziosa, quindi se una persona arriva al suicidio a mio avviso dovrebbe essere perchè ha giocato davvero tutte le sue carte.
Non trovo sia moralmente o eticamente ignobile, solo triste per l'amor proprio>>.

Condivido al 100% quanto scritto

epicurus is offline  
Vecchio 11-11-2007, 22.41.30   #14
LST
Ospite
 
L'avatar di LST
 
Data registrazione: 29-10-2007
Messaggi: 14
Riferimento: Il suicidio può essere ammissibile?

La vita é una cosa personale. e ogni persona ha il sacrosanto diritto di farla finita quando vuole. senza interferenze.
piu o meno come diceva seneca, il suicidio é una porta che ci é stata lasciata aperta da un dio per darci la tranquillita di sapere che se la vita diventa insopportabile, possiamo uscirne in qualunque momento.
se per quanto riguarda il come condurla ci si puo permettere di elargire consigli o agire per evitare che venga inferta sofferenza agli altri, non credo che si possa e debba aprir bocca quando si tratta di decidere se terminarla.

e quelli che rimangono ne faranno le spese, come é inevitabile che sia, ma essere talmente egoisti da impedire a qualcuno di smettere di soffrire non é accettabile, soprattutto perché non potremo mai sapere quanto sta realemente soffrendo.

citazione riassuntiva:
You can make your choice,
You have the right to choose
It is nobody's business, what you decide to do
Fuck them and fuck the world, just fuck it all
If you decide to end it, then we have to accept it
LST is offline  
Vecchio 12-11-2007, 16.47.22   #15
Socrate78
Ospite abituale
 
Data registrazione: 06-05-2007
Messaggi: 107
Riferimento: Il suicidio può essere ammissibile?

A mio avviso nella valutazione del suicidio conta moltissimo la situazione in cui la persona si trova.
Esempio 1:Un uomo che ha sempre goduto di perfetta salute scopre in una visita occasionale di avere un cancro gravissimo, incurabile. Decide di uccidersi per la disperazione, gettando nello sconforto la famiglia;dopo qualche tempo si scopre, però, che c'era stato un errore con scambio di cartelle cliniche.
In questo caso l'ipotetico suicida ha agito in modo eccessivamente impulsivo, avrebbe dovuto valutare meglio la sua situazione, andare a fondo, consultare più medici e solo se la faccenda era realmente irrisolvibile togliersi la vita.
Esempio 2: Un condannato a morte decide di suicidarsi, perchè comunque già è consapevole che la sua morte è inevitabile.
In questo caso il suicidio mi sembra legittimo, anche perchè lasciarsi uccidere da altri è sicuramente poco dignitoso.
Come vedete, la situazine che c'è dietro può essere diversissima e far cambiare molto il giudizio su quest'azione.
Ciao
Socrate78 is offline  
Vecchio 13-11-2007, 00.55.22   #16
kore
Ospite abituale
 
Data registrazione: 31-07-2007
Messaggi: 343
Riferimento: Il suicidio può essere ammissibile?

Scusate se intervengo con una frase di Battiato sul suicidio. Nella canzone "Breve invito a rinviare il suicidio" lui dice che "questa vita non lo merita, solo una migliore".
Secondo voi che significa? Io non l'ho ancora capito, ma è senza dubbio affascinante.
kore is offline  
Vecchio 13-11-2007, 12.03.05   #17
Παρμενίδης
φιλε&
 
Data registrazione: 08-11-2007
Messaggi: 19
Riferimento: Il suicidio può essere ammissibile?

Il suicidio non è rifiuto della vita in sè, cioè del concetto stesso di vita, ma della vita particolare che si vive ed è quindi una manifestazione della volontà attraverso il desiderio
Παρμενίδης is offline  
Vecchio 13-11-2007, 14.44.18   #18
paolo di abramo
Ospite abituale
 
Data registrazione: 20-03-2007
Messaggi: 162
Riferimento: Il suicidio può essere ammissibile?

5 anni fa' ho tentato il suicidio ingerendo una consistente quantita' di psicofarmaci,ma sono uscito dal coma ed il motivo e' stato il sentirmi gay soprattutto allora perche' stavo con una ragazza,ricordo che volevo vomitare ma non ci riuscivo,come segno della paura di morire.per me suicidarsi vuol dire anche non vivere come si deve la vita,pero' se fossi morto non avrei sperimentato il coraggio di vivere.
paolo di abramo is offline  
Vecchio 14-11-2007, 12.13.33   #19
Socrate78
Ospite abituale
 
Data registrazione: 06-05-2007
Messaggi: 107
Riferimento: Il suicidio può essere ammissibile?

Vi sono però alcuni comportamenti che sono indirettamente assimilabili al suicidio, anche se non sono espressamente finalizzati alla morte.
Ad esempio il fare ricorso a sostanze stupefacenti per lenire problemi personali o gravi insoddisfazioni è per me una specie di suicidio mascherato, rinviato all'infinito nel tempo;il tossicodipendente è un suicida "inconsapevole", proprio perchè con la droga è come se "morisse"alla vita che conduce per proiettarsi in un mondo artificiale, dove per qualche istante non può soffrire.
Lo stesso si può dire di quei giovani che, dopo lo sballo del sabato sera (anch'esso fatto purtroppo di droghe ed alcool...) sfrecciano a massima velocità sulle strade;anche loro a mio avviso inconsciamente vanno incontro alla morte, vogliono sfuggire ad una vita carica di vuoto e di noia.
Insomma, esistono due categorie di suicidi; vi è il suicida consapevole, che almeno ha il coraggio di scegliere di farla finita e vi è il suicida inconsapevole, che danneggia stupidamente se stesso, si fa del male senza avere nemmeno la forza di confessare il suo disgusto per la vita.
Forse sono questi ultimi coloro che veramente non amano più vivere.
Saluti
Socrate78 is offline  
Vecchio 15-11-2007, 14.41.12   #20
emmeci
Ospite abituale
 
L'avatar di emmeci
 
Data registrazione: 10-06-2007
Messaggi: 1,272
Riferimento: Il suicidio può essere ammissibile?

Scusate se cerco di allontanare il caso che si renda necessaria questa domanda, ma credo che per emanare verdetti pro o contro il suicidio, uno dovrebbe prima rispondere almeno a queste domande: 1) poiché nessuno mi ha chiesto se volevo nascere, è giusto vietarmi di rinunciare alla vita? 2) è più onorevole essere ricordato per aver sopportato o per non aver sopportato il proprio martirio?
Alla prima domanda io risponderei di sì, che è giusto poter rinunciare alla vita; alla seconda che non serve rispondere, perché in un necrologio saremo citati in ogni caso come persona degna se non come un martire.
E per chi non si sentisse di affrontare tali domande, resterebbe la possibilità di appellarsi a una verità religiosa o ai decreti di un codice. La prima sembra ammonire che il suicidio non è consentito e la sacralità della vita corrisponde alla volontà di Dio di farla trionfare costi quello che costi (ciò che in fondo sembra confermato dal pullulare di spore o batteri in ogni circostanza e nelle condizioni estreme) così che il divieto del suicidio dimostra la bontà di Dio, quasi che anche la morte, come la vita, debba essere considerata un dono o addirittura una grazia. Lo strano è che anche la legge terrena, che si fa un vanto di difendere unicamente gli interessi dell’uomo, conferma il divieto, imponendo di continuare a soffrire, in mancanza di che si dovrebbe condannare il colpevole (non ovviamente alla pena di morte ma forse a una condanna simbolica, una specie di romana “damnatio capitis”).
Risolto il problema? “Ditelo voi”, come direbbe quell’autorevole anchorman rivolgendosi al pubblico, se il candidato al milione si trovasse imbarazzato a rispondere a una tale domanda o non volesse nemmeno porsela in caso fosse bocciato al concorso.
emmeci is offline  

 



Note Legali - Diritti d'autore - Privacy e Cookies
Forum attivo dal 1 aprile 2002 al 29 febbraio 2016 - Per i contenuti Copyright © Riflessioni.it