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Filosofia - Forum filosofico sulla ricerca del senso dell’essere.
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Vecchio 06-12-2007, 13.56.50   #11
donella
Ospite abituale
 
Data registrazione: 30-06-2007
Messaggi: 710
Riferimento: filosofia virtuale

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Originalmente inviato da arsenio
E' vero. Spesso la ragione più profonda, forse quasi per tutti, salvo qualche partecipante atipico, è una compensazione virtuale alle amicizie che non si possono avere fuori rete, o il cui rapporto comunicativo interpersonale non soddisfa per qualche ragione.
Una delle motivazioni emozionali, che io ho tralasciato.



Perdonami Arsenio, ma non riesco a vedere il ruolo delle "amicizie".

Mi sembra che qualunque argomento trattato su questo Forum viva del suo oggetto e che qualunque rapporto sia qui misurabile in termini di soggettiva valutazione di pertinenza/non pertinenza all'appagante trattazione di quell'oggetto.

Insomma... io sarei portata a dire che al frequentatore medio interessa l'argomento (che ha approfindito o approfondirà in altra sede) e riguardo al quale può mancargli o risultargli carente la possibilità di confronto dialettico nell'ambito delle proprie frequentazioni. Ma proprio non vedo alcun ruolo per l'amicizia in questa ricerca....
donella is offline  
Vecchio 06-12-2007, 14.47.28   #12
Celavano Ganneviz
Ospite abituale
 
Data registrazione: 23-11-2007
Messaggi: 65
Riferimento: filosofia virtuale

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Originalmente inviato da arsenio
Non ho detto che le persone pensano che Internet sia un luogo di cultura, ma mi sono chiesto perchè si partecipa a un forum culturale. Per autoaffermazione, per appartenenza? Poi forse qualcuno s'illude di partecipare a una forma di cultura, mentre da verifica, e senza generalizzare, non lo è.

Atra pecca dei forum è la lettura disattenta


^^ La mia non era lettura disattenta. Quello che volevo dire parlando di internet era che (attenzione anche alla tua lettura) colore che preferiscono in rete un ambiente orientato alla cultura piuttosto che a stupidaggini o volgarità. Inoltre mi sembra che tu critichi troppo l'ambiente di questo forum, certo non tutti siamo filosofi, ma non è necessario esserlo per argomentare e per porsi dei dubbi !

Sottovaluti l'importanza del dialogo (anche fra persone non troppo competenti), nel discutere, anche su internet, si trova sempre arricchimento.
Celavano Ganneviz is offline  
Vecchio 06-12-2007, 19.52.55   #13
albert
Moderatore
 
Data registrazione: 30-08-2007
Messaggi: 689
Riferimento: filosofia virtuale

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Originalmente inviato da arsenio
Ancora una volta, nel leggere alcuni interventi nei forum, di filosofia in genere, mi chiedo se chi partecipa è un in qualche misura un cultore della disciplina. Riconosco che professionisti del “argomentazione filosofica non solo non sono richiesti in tale forum di discussione culturale , ma forse nemmeno sarebbero molto adatti. Ma non trattandosi di chat dove si chiacchiera a ruota libera e in modo sincrono, per far trascorrere il tempo anche in modo piacevole, e dicendo pure anche cose irriflesse e casuali. Però certe autentiche “perle” e percorsi di pensiero mi hanno fatto ancor di più riflettere. Ovviamente senza voler generalizzare facendo di ogni erba un fascio. Certi interventi non sono troppo affrettati e pertinenti e possono arricchire un dibattito.

Beh, questo forum non mi pare male. Comunque una filosofia è (da dizionario di filosofia) "una concezione generale della realtà". Ognuno ha diritto di cercare di costruirsi la propria concezione, non servono patenti di filosofo. Sta poi ad ognuno scegliere a quali interventi prestare attenzione, ed eventualmente ricondurre ad argomentazioni effettivamente filosofiche chi si lascia un po' andare allo sproloquio, oppure ricordare risultati filosofici che possono chiarire gli argomenti.

Del resto anche Wittgenstein diceva, nella sua recensione di un libro di un neoscolastico, "In nessuna branca dello scibile i risultati della ricerca seria possono essere trascurati tanto impunemente quanto avviene in Filosofia ed in Logica"
albert is offline  
Vecchio 10-12-2007, 11.32.34   #14
arsenio
Ospite abituale
 
Data registrazione: 01-04-2004
Messaggi: 1,006
Riferimento: filosofia virtuale

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Originalmente inviato da donella
Trovo molto di condivisibile in tutti gli interventi che precedono il mio, e forse la mia maggior distanza (questa volta) è proprio rispetto ad Arsenio.

Intanto non sarei così netta nel ritenere che la ragione elettiva o più frequentemente rilevabile di partecipazione ad un Forum culturale risieda nel desiderio di affermazione. Non è buonismo : se ci fossero solo tre avatar da abbinare ai forumisti per distinguerli secondo "atteggiamento" e, molto spartanamente, avessimo un punto esclamativo per designare chi pontifica, un punto interrogativo per designare chi è onestamente curioso, e un Jolly per designare l'esibizionista puro (quello che non importa di cosa si parli... basta parlare preceduti,accompagnati e seguiti da fuochi d'artificio autoprodotti, e sia in postura assertiva che in postura interrogativa).... io abbinerei l'esclamativo al 25% , l'interrogativo al 70%, il Jolly al 5%....

Inoltre, posso sbagliare certo, ma personalmente vedo in un Forum culturale una Bella Chiacchierata con una sua precisissima valenza in ambito culturale, che è tutta sua, e completamente diversa da quella che credo lecito attendermi dall'approfondimento in equipe di un qualunque argomento settoriale, e che vado a collocare in diversi contesti , di cui il più vicino potrebbe essere quello del Forum Specialistico settoriale.

Tu Arsenio sei partito dall'osservazione del Forum filosofico, mi sta benissimo e mi attengo, ma poi credo il principio resti identico per ogni altro settore:
- nel Forum Specialistico di settore (Filosofia, dunque) si troveranno spontaneamente raccolte le persone ... che pongono la loro vita al servizio della Filosofia (e che poi letteralmente non esistono se non nella misura in cui riescano ad affermare (se stessi in) qualcosa di nuovo)
- nel Forum culturale di interesse filosofico, invece, ... io credo si trovino quelle persone che (non potendo o non volendo porre la loro vita al servizio della Filosofia).... son comunque più che convinte che la Filosofia possa "servire" alla loro vita (e che serenamente esistono nella vitale curiosità e interessata critica e riflessione sui risultati ultimi di chi - nella schiera precedente - ha "pensato per professione").

Come dicevo, credo che questo valga identicamente per il settore psicologico, per quello scientifico, per quello spirituale, per quello sociologico.

Quale valenza culturale PROPRIA avrebbe questo Forum come "Bella Chiacchierata"?

Credo, mi sembra di poter sentire, che ne abbia sotto più profili, per tutti, e tutti derivanti esattamente dall'impostazione di un dialogo in anonimo tra persone di "specialità" non nota. SE, infatti:
- contano gli "argomenti" di ciascuno,
- conta la capacità individuale di saperli far arrivare (quando ci sono) a pochi, molti o nessuno,
- conta la capacità individuale di realmente accogliere ed elaborare gli argomenti altrui,
- conta la capacità individuale di saper dialogare con chi ha "specialità" diverse e almeno intuirne la potenziale valenza e determinanza anche nella propria...
SE tutto questo è vero... io credo davvero che dalla Bella Chiacchierata , la Cultura possa trarre come primo dono.... una immaginetta (piccola e parziale quanto vuoi) MA realistica di sè stessa fuori dal Laboratorio.

E non mi sembra sia poco, per una Cultura che voglia essere Vita... poter testare (come un farmaco) le capacità di penetrazione e reazione nell'organismo che vuol curare.
E trovo che maggiormente dovrebbe apprezzarne il valore proprio chi "produce" Cultura.



Cara donella
i forum, non solo questo! sono ormai simili a chat sincroniche e “parlate”. Per metafora li paragono a una “Corrida delle idee”: “dilettanti allo sbaraglio”. Dove si salvano alcuni con performance quasi professionali. Certe chiacchierate virtuali non sono argomentazioni dialettiche, logico-sequenziali. Pertinenti, chiare e veritiere. Sovente ci sono imitazioni malriuscite di astrattezze metafisiche, ora in disuso; teologie della “Verità” rivelata, o di quella unica, indiscutibile, assoluta ideologica e ... antifilosofica per definizione. Non si conoscono alcuni concetti base,propri della disciplina. Tali chiacchierate,come tu dici, se ho capito bene, possono interessare anche i “ produttori di cultura”, ma non credo per profondità e originalità, bensì per rispecchiamento neo-realistico dell' attuale cultura alla deriva.

Anch'io sono a favore del dialogo collaborativo , piuttosto che della disputa in cui a priori si vuole avere ragione. Anche con artifici, travisando ad arte, facendo dire il non detto, estrapolando frasi da fraintendere per disconfermare, ecc. “Pontifica” chi elude il confronto diretto e dialettico, si “esibisce” chi non ascolta e non sa cogliere il nocciolo dei discorsi altrui per potervisi confrontare, che parla in modo obliquo per non esporsi troppo in propri ragionamenti di cui non è troppo sicuro. C'è una complessità necessaria all'argomento proposto, e un'oscurità voluta per confondere e “intimidire”. Il curioso che arricchisce il suo bagaglio di conoscenze anche allo scopo di interagire più proficuamente con gli altri, è sempre positivo. La premessa, comunque dovrebbe essere l'accordarsi su cosa s'intenda per discorso filosofico, psicologico, critico-letterario, ecc. sempre in veste di “amatori informati, e non da professionisti.

Sarei io, l'inadatto a certi forum,se privilegio un modo d'interloquire controtendente che parte da premesse esplicitate e fuori da un'anarchia delle parole in libertà.

Le amicizie virtuali, secondo testimonianze dirette e letteratura sull'argomento, sovente compensano una mancanza di situazioni sociali fuori Rete.Secondo le proprie aspirazioni e desideri. Credo anch'io improbabile che chi può fare affidamento su amicizie e occasioni di socializzazione fuori rete, trascorra diverse ore davanti a un algido monitor.

Tutto questo, senza generalizzare. S'incontrano spesso alcuni nick con cui è possibile una sintonia e un più pacato e pertinente confronto di semplici opinioni. Come tali sono queste che ho esposto.

arsenio is offline  
Vecchio 10-12-2007, 15.12.29   #15
donella
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Riferimento: filosofia virtuale

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Originalmente inviato da arsenio
Tali chiacchierate,come tu dici, se ho capito bene, possono interessare anche i “ produttori di cultura”, ma non credo per profondità e originalità, bensì per rispecchiamento neo-realistico dell' attuale cultura alla deriva.

Lettura STUPENDAMENTE perfetta!
Era esattamente quello che intendevo dire.

Ora, anche a volerlo considerare "piatto", quest'assunto ha almeno due lati!

Per comodità fingiamo che sia possibile scindere in categorie distinte chi "produce cultura" e chi "di essa fruisce" (credo si possa esser d'accordo che la scissione sia artificiosa: Enzo Cucchi o Francesco Clemente sono produttori di Cultura IN QUANTO la contemporaneità è incline a genuflettersi al loro esprimersi. Per questa ragione passerano alla Storia... e sarà obbligatorio conoscerne l'Opera anche fra settecento anni se si vorrà "produrre Cultura" con le "carte in regola". Resettando tocchiamo con mano che, più di loro, ha in realtà prodotto questa Cultura... il mondo loro contemporaneo, il quale avrebbe potuto teoricamente riderci sopra e genuflettersi di fronte ad altro.) Ma torniamo al punto, e fingiamo che sia possibile scindere "produttori" e "fruitori" di Cultura.

Al "produttore" la Chiacchierata giova (può giovare) per il già detto valore di tester.

Al "fruitore" giova (io direi) in misura direttamente proporzionale a quel che ha già interiorizzato... ma fornendo una potenziale panoramica a 360° e "multilingue" ch'egli non avrebbe da NESSUN tipo di approfondimento diverso da questo: e proprio perchè questo è "multilingue" e "multistrato"!

Esempio: volessi approfondire l'argomento "Fede".... avrei (come tutti) qualche miliardo di "sedi" a disposizione per farlo : testi sacri, testi teologici, testi filosofici, testi esoterici, comunità religiose, comunità spirituali, comunità filosofiche, comunità esoteriche, meditazione individuale guidata oppure no.... e chissà quanto ancora....

Da ognuna di queste sedi (per frequentar seriamente la quale non basterebbe forse una vita).... avrei INEVITABILMENTE una visione canalizzata e parziale! Persino dalla meditazione individuale non guidata! Perchè comunque continuerei a comporre-scomporre-ricomporre.... i "pezzi" che avevo in dotazione.

Bene: in questa "Chiacchierata" , con tutti i Limiti che tu sacrosantamente indichi, io trovo - invece - un caleidoscopio di Spunti e (anche) Cadute... che sta A ME ricomporre in quello che potrà essere IL MIO disegno... il quale, mentre non è affatto detto ch'abbia perso o debba perdere la profondità di alcuni toni (che nessuno mi priva di conquistare o già possedere in virtù di esercitazioni monocromatiche già mie o da me conquistabili), è altamente probabile che possa - solo per QUESTA via - cominciare a disporre di altri (tanti altri) Colori.... (dei quali, ancora una volta, compete a ciascuno di sperimentare le infinite tonalità).

"Qualche volta, troppo spesso, parla un infante", potresti dirmi.
E' vero.
Anche che "Il re è nudo" lo disse un bambino.

Sogno, Arsenio?


donella is offline  
Vecchio 10-12-2007, 15.50.22   #16
Dasein
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Vorrei capire, non avendo letto tutti i post, chi voi identifichiate produttore di cultura e in base a quali assunti.
Non so se sia un tentativo elitista per voler rivendicare una particolare preminenza rispetto a certi temi.
Ripeto, è vero che in una sezione di filosofia non si possono trattare sempre i soliti "mondani" argomenti ridondanti e che ci dovrebbe essere una spinta teoretica-speculativa maggiore, tuttavia non vedo tanti post di alta filosofia da parte di chiunque, me compreso, bensì di riflessioni esistenziali che però rimangono tali senza spingersi verso le strutture che reggono questi discorsi.
Se questo forum riuscisse nella minima e massima missione di mostrare a ognuno i propri limiti e a spingerlo verso una ricerca ancora più motivata e specializzata, io credo che avrà avuto la sua ottima funzione, e non si può chiedergli di più, appunto perchè difetta del rapporto umano, imprescindibile in questioni filosofiche.
Dasein is offline  
Vecchio 11-12-2007, 01.04.01   #17
donella
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Originalmente inviato da Dasein
Vorrei capire, non avendo letto tutti i post, chi voi identifichiate produttore di cultura e in base a quali assunti.

Per quantro mi riguarda, ma l'ho già detto, la distinzione tra "produttore" e "fruitore" è moooolto artificiosa. Ho inserito per prima (mea culpa) il "chi produce cultura", ma esclusivamente per esigenza di sintesi comunicativa: è convenzione universalmente accettata che l'accademico "produca cultura"... come è convenzione universalmente accettata che l'ultrà da stadio produca Ignoranza (senza neanche fruire del minimo brandello di cultura confezionata disponibile). Posso non essere d'accordo con la convenzione (infatti non lo sono e dirò perchè)... ma se voglio farmi intendere in poche frasi.... mi conviene usarla.

Visto che hai fatto questa domanda che trovo bellissima, con moltissimo piacere ti dico perchè non sono affatto d'accordo sui termini della convenzione che io stessa ho utilizzato (però - per quanto mi riguarda - si capiva piuttosto chiaramente anche dal post precedente alla tua domanda).

"Chi produce cultura?" dunque?
Potrei illudermi di cogliere la scissione tra produttore e fruitore se mi concentrassi esclusivamente nella fase "scatenante": quella ipotetica, propositiva, quella in cui qualcuno lancia la mente oltre lo steccato del noto mentre i più -nella visione d'insieme - sembrano pascolare nel noto...
Eppure sono convinta che sia un'illusione ottica se non addirittura un difetto visivo: che per la sommarietà con cui colgo la visione d'insieme... forse perdo il senso sia dell'insieme sia di ciascuna delle particelle che lo compongono, e che invece hanno una comunque unica e imperdibile identità.
Come dire: se mi fermo a pensarci davvero.... ma dov'è scritto che anche il momento propulsivo-ipotetico-propositivo sia appannaggio di alcuni piuttosto che potenzialmente di chiunque?
Ancor più: ma dov'è scritto che quel "momento" ...."produca cultura" solo se ed in quanto supportato da programmi ministeriali e asseverato da pergamene? (da sola sorrido pensando al geometra Quasimodo....).

E se è vero che il Genio è quello che li ribalta (programmi e pergamene) ... è anche vero che non di rado accade che il Genio .... tale sia per essere andato "oltre"... senza esser passato "attraverso" essi....

Sintesi: pensandoci bene.... la "scintilla" della produzione... non può che appartenere, potenzialmente, a chiunque.


Se poi guardo oltre l'attimo della scintilla... ossia se guardo all'idea ormai "accesa" e in cammino... lì francamente non ho dubbi che la sua vestale sia la società tutta, e che in questo sia essa e solo essa vera produttrice di cultura: ogni volta che segue UNA scintilla e che di essa si fa vestale.... ne ignora in realtà milioni di altre, e in questa scelta alimenta UN percorso della cultura.... UNO fra infiniti possibili.
Mi sembra molto leggibile, la firma della società come vero produttore della propria cultura, quando pensiamo ad Arte, Filosofia, Religione, Letteratura.
Ma lo è forse meno se pensiamo alle Scienze? Perchè forse il loro cammino non riceve impulso o invece freno in misura direttamente o inversamente proporzionale alla statura del sistema sociale (e dunque di potere) nel quale son fatte vivere, se fatte vivere?
Richiudo di fretta e con energia la finestra sulla ponderosa serie di OT che da questa affermazione potrebbe generarsi ... e riassumo.
Chi produce cultura?
Di sicuro NON pochi eletti. Secondo me.

Solo il mio punto di vista (per nulla elitario, direi).

donella is offline  
Vecchio 11-12-2007, 18.54.49   #18
Dasein
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Originalmente inviato da donella
Per quantro mi riguarda, ma l'ho già detto, la distinzione tra "produttore" e "fruitore" è moooolto artificiosa. Ho inserito per prima (mea culpa) il "chi produce cultura", ma esclusivamente per esigenza di sintesi comunicativa: è convenzione universalmente accettata che l'accademico "produca cultura"... come è convenzione universalmente accettata che l'ultrà da stadio produca Ignoranza (senza neanche fruire del minimo brandello di cultura confezionata disponibile). Posso non essere d'accordo con la convenzione (infatti non lo sono e dirò perchè)... ma se voglio farmi intendere in poche frasi.... mi conviene usarla.

Visto che hai fatto questa domanda che trovo bellissima, con moltissimo piacere ti dico perchè non sono affatto d'accordo sui termini della convenzione che io stessa ho utilizzato (però - per quanto mi riguarda - si capiva piuttosto chiaramente anche dal post precedente alla tua domanda).

"Chi produce cultura?" dunque?
Potrei illudermi di cogliere la scissione tra produttore e fruitore se mi concentrassi esclusivamente nella fase "scatenante": quella ipotetica, propositiva, quella in cui qualcuno lancia la mente oltre lo steccato del noto mentre i più -nella visione d'insieme - sembrano pascolare nel noto...
Eppure sono convinta che sia un'illusione ottica se non addirittura un difetto visivo: che per la sommarietà con cui colgo la visione d'insieme... forse perdo il senso sia dell'insieme sia di ciascuna delle particelle che lo compongono, e che invece hanno una comunque unica e imperdibile identità.
Come dire: se mi fermo a pensarci davvero.... ma dov'è scritto che anche il momento propulsivo-ipotetico-propositivo sia appannaggio di alcuni piuttosto che potenzialmente di chiunque?
Ancor più: ma dov'è scritto che quel "momento" ...."produca cultura" solo se ed in quanto supportato da programmi ministeriali e asseverato da pergamene? (da sola sorrido pensando al geometra Quasimodo....).

E se è vero che il Genio è quello che li ribalta (programmi e pergamene) ... è anche vero che non di rado accade che il Genio .... tale sia per essere andato "oltre"... senza esser passato "attraverso" essi....

Sintesi: pensandoci bene.... la "scintilla" della produzione... non può che appartenere, potenzialmente, a chiunque.


Se poi guardo oltre l'attimo della scintilla... ossia se guardo all'idea ormai "accesa" e in cammino... lì francamente non ho dubbi che la sua vestale sia la società tutta, e che in questo sia essa e solo essa vera produttrice di cultura: ogni volta che segue UNA scintilla e che di essa si fa vestale.... ne ignora in realtà milioni di altre, e in questa scelta alimenta UN percorso della cultura.... UNO fra infiniti possibili.
Mi sembra molto leggibile, la firma della società come vero produttore della propria cultura, quando pensiamo ad Arte, Filosofia, Religione, Letteratura.
Ma lo è forse meno se pensiamo alle Scienze? Perchè forse il loro cammino non riceve impulso o invece freno in misura direttamente o inversamente proporzionale alla statura del sistema sociale (e dunque di potere) nel quale son fatte vivere, se fatte vivere?
Richiudo di fretta e con energia la finestra sulla ponderosa serie di OT che da questa affermazione potrebbe generarsi ... e riassumo.
Chi produce cultura?
Di sicuro NON pochi eletti. Secondo me.

Solo il mio punto di vista (per nulla elitario, direi).


Mi trovo concorde, è tutta la società che produce cultura, anche perchè cultura non è solo accademia ma generalmente questo termine viene ricondotto all'erudizione.
Spero che la filosofia possa essere lo strumento con cui questa cultura viene sondata e ricondotta alle sue cadenze e radici più profonde, al substrato che determina ogni pensare.
Dasein is offline  
Vecchio 12-12-2007, 10.16.26   #19
arsenio
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Originalmente inviato da donella
Lettura STUPENDAMENTE perfetta!
Era esattamente quello che intendevo dire.

Ora, anche a volerlo considerare "piatto", quest'assunto ha almeno due lati!

Per comodità fingiamo che sia possibile scindere in categorie distinte chi "produce cultura" e chi "di essa fruisce" (credo si possa esser d'accordo che la scissione sia artificiosa: Enzo Cucchi o Francesco Clemente sono produttori di Cultura IN QUANTO la contemporaneità è incline a genuflettersi al loro esprimersi. Per questa ragione passerano alla Storia... e sarà obbligatorio conoscerne l'Opera anche fra settecento anni se si vorrà "produrre Cultura" con le "carte in regola". Resettando tocchiamo con mano che, più di loro, ha in realtà prodotto questa Cultura... il mondo loro contemporaneo, il quale avrebbe potuto teoricamente riderci sopra e genuflettersi di fronte ad altro.) Ma torniamo al punto, e fingiamo che sia possibile scindere "produttori" e "fruitori" di Cultura.

Al "produttore" la Chiacchierata giova (può giovare) per il già detto valore di tester.

Al "fruitore" giova (io direi) in misura direttamente proporzionale a quel che ha già interiorizzato... ma fornendo una potenziale panoramica a 360° e "multilingue" ch'egli non avrebbe da NESSUN tipo di approfondimento diverso da questo: e proprio perchè questo è "multilingue" e "multistrato"!

Esempio: volessi approfondire l'argomento "Fede".... avrei (come tutti) qualche miliardo di "sedi" a disposizione per farlo : testi sacri, testi teologici, testi filosofici, testi esoterici, comunità religiose, comunità spirituali, comunità filosofiche, comunità esoteriche, meditazione individuale guidata oppure no.... e chissà quanto ancora....

Da ognuna di queste sedi (per frequentar seriamente la quale non basterebbe forse una vita).... avrei INEVITABILMENTE una visione canalizzata e parziale! Persino dalla meditazione individuale non guidata! Perchè comunque continuerei a comporre-scomporre-ricomporre.... i "pezzi" che avevo in dotazione.

Bene: in questa "Chiacchierata" , con tutti i Limiti che tu sacrosantamente indichi, io trovo - invece - un caleidoscopio di Spunti e (anche) Cadute... che sta A ME ricomporre in quello che potrà essere IL MIO disegno... il quale, mentre non è affatto detto ch'abbia perso o debba perdere la profondità di alcuni toni (che nessuno mi priva di conquistare o già possedere in virtù di esercitazioni monocromatiche già mie o da me conquistabili), è altamente probabile che possa - solo per QUESTA via - cominciare a disporre di altri (tanti altri) Colori.... (dei quali, ancora una volta, compete a ciascuno di sperimentare le infinite tonalità).

"Qualche volta, troppo spesso, parla un infante", potresti dirmi.
E' vero.
Anche che "Il re è nudo" lo disse un bambino.

Sogno, Arsenio?



Cara donella , sei coinvolgente e mi blandisci quando dici che ho compreso le tue parole. Capire secondo me è meglio che essere capiti.
Ti dedico il tema di oggi: “la cultura per la massa, dalla produzione al consumo”, da te ispiratomi.

Grazie!!!
... sogna ...

arsenio is offline  

 



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