Dal domenicale del Sole 24Ore 23/12/07

“Una risata vi illuminerà” – prima ridere, poi pensare.
Nell'ambito di un discorso sull'umorismo filosofico, si cerca di definire il sadico.

Chi è il sadico? E' uno che è gentile con un masochista (B. Russel)
Corrisponde alla morale della reciprocità, descritta dalla più universale delle regole, la regola aurea? “Fa agli altri quello che vorresti che gli altri facessero a te”. Ma anche l'imperativo categorico di Kant dice: “Agisci in modo che la tua volontà possa istituire una legislazione universale”.

Si può dire che un sadico è un masochista che segue la regola aurea? Si dovrebbe anche immaginare che il masochista infligga del dolore agli altri perchè questo è ciò che gl' impone la regola aurea: cioè fare quello che vorrebbe fosse fatto a lui. Kant obietterebbe che in nessun modo “infliggere dolore agli altri” può essere onestamente vivibile. E anche un masochista dovrebbe essere d'accordo.



Bernard Show riscrisse : “Non fare agli altri quello che vorresti gli altri facessero a te: potrebbero avere gusti diversi”.



Ma io credo non sia questo il problema più importante, bensì: quando un masochista gode? Quando soffre? Se il sadico lo martirizza lui gode? Ma non dovrebbe godere quando soffre?
Quindi quando ti chiede, per favore, fammi soffrire, tu cosa fai? Lo frusti o ti astieni? Per coerenza dovrebbe dire: ti prego non farmi soffrire, così godo proprio perchè soffro? Ed anche un sadico potrebbe avere qualche perplessità sul come raggiungere il suo obiettivo di far soffrire.

Come risolvere?