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Filosofia - Forum filosofico sulla ricerca del senso dell’essere.
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Vecchio 26-05-2008, 13.37.08   #61
Noor
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Data registrazione: 29-03-2007
Messaggi: 2,064
Riferimento: Definire Dio

Citazione:
Originalmente inviato da emmeci
in fondo che cosa cambia se mugoliamo o non mugoliamo?
Nulla.
Si può benissimo continuare a mugolare ,consapevoli di non fare altro..
ed essere anche consapevoli che il "non mugolare" non significa "Silenzio"..
che è il vero stato dell'Essere..ove questi "si esprime"..
Noor is offline  
Vecchio 26-05-2008, 16.04.03   #62
Anakreon
Ospite abituale
 
Data registrazione: 27-06-2007
Messaggi: 297
Significazioni e misteri.

Caro Luce,

annoti:

"Con osservazione consapevole dei fenomeni (capisco che il mio linguaggio dovrebbe essere più chiaro..) intendo innanzitutto una condizione in cui non intercede il pensiero che interpreta/deduce tali fenomeni tramite la propria conoscenza acquisita.Tale osservazione possiede uno spazio, una profondità,una purezza che non è fenomenologica nel senso che offre la scienza..."

Ma sai, un minimo di definizione, quando alcuno osservi consciamente qualche cosa, dubito si possa evitare, se non per altro, affinché possiamo comunicare a noi stessi e capire ciò, che abbiamo osservato.

Confessi:

"ho una certa ritrosia a parlar di queste cose..che hanno tutta l'aria di "effetti speciali" della mente.. per questo vado per accenni..
non è che mi piaccia fare il "misterioso"."


In somma, fai un po' come Apollo, il quale, secondo Eraclito, quando vaticina nell'oracolo di Delfi:
"ou legei, ou kruptei, alla semainei" cioè "non dice, non nasconde, ma significa".

Comunque sia, misteri o non misteri, arcani o non arcani, ho gravi difficoltà a concedere che possiamo osservare non pensando, sia pur confusamente, l'osservato e che possiamo sentire non interpretando, sia pur erroneamente, il sentito.

Per altro, se Tu puoi non solo concedere la cosa, ma anche provarla, hai ben ragione dicendo che son misteri; misteri privati, aggiungo io.

Anakreon.
Anakreon is offline  
Vecchio 26-05-2008, 17.46.49   #63
Noor
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Data registrazione: 29-03-2007
Messaggi: 2,064
Riferimento: Significazioni e misteri.

Citazione:
Originalmente inviato da Anakreon
hai ben ragione dicendo che son misteri; misteri privati, aggiungo io.
Mica tanto privati..
tra oriente e occidente,esiste una vasta letteratura a riguardo che certo, la scienza, non può che irridere..
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Vecchio 26-05-2008, 18.06.55   #64
emmeci
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Data registrazione: 10-06-2007
Messaggi: 1,272
Riferimento: Definire Dio

In sintesi, Anakreon: tu dici che non si può sapere ciò che non si sa, ma è davvero così? Se vai a consultare i grandi testi orientali, magari con l’assistenza di VanLag, credo troverai che no, anzi forse non è mai così, ed è una sapienza che trascende i tremila anni della nostra filosofia…
Per quello che io so, per esempio, il grande filosofo indiano Sankara dice che tutto è uno, coscienza infinita che non distingue fra il proprio io e lo spirito del tutto, al di là di ogni illusione prospettica e di ogni limite immaginario che noi ci fingiamo. E io, nonostante la difesa che della filosofia dell’occidente ho assunto davanti a VanLag, devo però riconoscere che qualche scintilla di sapienza orientale ho accolto dentro di me, perché in fondo la mia idea d’assoluto non è molto diversa dal brahman che affascina l’India, e il dovere che sostengo di andare in cerca di quell’assoluto è simile al respiro e all’ansia dell’atman – cioè dello spirito umano - di unirsi col brahman.
emmeci is offline  
Vecchio 26-05-2008, 22.22.32   #65
Koli
Moderatore
 
Data registrazione: 17-11-2007
Messaggi: 405
Riferimento: Definire Dio

Continuo a credere emmeci, che qualsiasi sia l'entità in cui si identifica l'Assoluto , il problema da me posto rimanga. Non voglio però dilungarmi oltre perchè rischierei di essere pedante nonché ripetitivo.

Ciao.
Koli is offline  
Vecchio 27-05-2008, 14.19.03   #66
Anakreon
Ospite abituale
 
Data registrazione: 27-06-2007
Messaggi: 297
Sapienza d'Oriente.

Caro Emme Ci,

domandi:

"in sintesi, Anakreon: tu dici che non si può sapere ciò che non si sa, ma è davvero così? ".

Senza dubbio, si può anche assumere la voce di sapere in tal modo, che si possa affermare che alcuno sappia non sapendo ovvero non sappia sapendo:

Non è necessario ricorrere all'Oriente:
già Socrate osservava essere vero sapere il saper che non sappiamo.

Comunque sia, la questione non mi pare sia che cosa sappiamo veramente o se sappiamo singolarmente ovvero insieme colle cose tutte dell'universo; ma piuttosto se il sapere, di chiunque sia, porti seco una definizione, perciò ponga un confine a ciò che conosce, perché lo conosce, checché esso sia.

Intendo dire:
poniamo pure che la nostra mente conoscente sia una semplice particella d'una mente o d'uno spirito universale; ma questa mente o questo spirito universale deve pur conoscere, in qualche modo, ciò che conosce.

Ma questa conoscenza, se al meno sia una facoltà che discerne sé stessa e ciò ch'è altro da sé, non potremo affermare che, proprio perciò che in qualche modo conosca, in qualche modo anche definisca, dinanzi a sé stessa, il conosciuto ?.

Che se, in luogo del conoscere, poni il sentire ovvero il sognare o che so io, non mi pare che la questione muti molto:
non definiamo in qualche modo, pur incerto e vago, quando conosciamo, sentiamo, sogniamo, ciò che conosciamo, sentiamo, sogniamo ?.

E se alcuno osserverà:

"affatto no, tutto è incerto, infinito, indistinto, oscuro, tenebroso, arcano",

io potrò pur concederglielo, pur ch'egli taccia, pur che non dico proferisca verbo, ma neppure ostenti un segno, come Eraclito affermava facesse il dio che stava nell'oracolo di Delfi; se non per altro, perché dicendo alcunché, proferendo alcun verbo, ostendando alcun segno, non solo ad altri, ma pur a sé stesso, in qualche modo, pur invito, definirà qualche cosa.

Per altro, i sapienti d'Oriente, che citi, come possono dichiarare la sua sapienza, se non con la voce o con i segni ?.

O forse reputi che essi, quando affermano che dicono non dicendo, che conoscono non conoscendo, che sentono non sentendo, mutino la natura della propria dizione, della propria conoscenza, della propria sentenza ?.

Anakreon.
Anakreon is offline  
Vecchio 27-05-2008, 17.57.30   #67
Noor
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Riferimento: Sapienza d'Oriente.

Citazione:
Originalmente inviato da Anakreon
se, in luogo del conoscere, poni il sentire ovvero il sognare o che so io, non mi pare che la questione muti molto:
non definiamo in qualche modo, pur incerto e vago, quando conosciamo, sentiamo, sogniamo, ciò che conosciamo, sentiamo, sogniamo ?.
La faccenda è innanzitutto epistemologica..c'è in gioco la natura del soggetto..
se non si capisce questo..non ci si può avvicinare all'Oriente o a qualsiasi Sapienza.
Chi sogna?
chi conosce?
Chi sente?
Oppure c'è un soggetto sognato,sentito,conosciuto poichè Tutto è Uno
(visto che emmeci ha toccato questo paradigma..per niente facile o riconducibile alla mente, per essere realmente compreso)?
Noor is offline  
Vecchio 28-05-2008, 08.42.03   #68
emmeci
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Messaggi: 1,272
Riferimento: Definire Dio

Forse tutto è riassunto nella frase di Chung Tzu riportata da Noor: “Come esprimerlo senza l’oblio delle parole?”, che sembra corrispondere a ciò che dico io (la verità assoluta c’è ma noi possiamo solo cercarla, non possederla). E con questo mi pare d’aver veramente abbracciato Oriente e Occidente, anche se quel cercare – direbbero i patiti d’Oriente - significa un misterioso itinerario sapienziale e – direbbero i paladini dell’Occidente – significa un consapevole e ostinato esercizio di filosofia, gremito di quella volontà di conoscere cui Anakreon (e anch'io) non siamo disposti a dover rinunciare. Ma alla fine si deve pur osservare che ciò che incanta quelli che io chiamo i patiti d'Oriente non è la cultura di oggi ma quella di secoli fa, e allora? Non sono stati forse anche gli Orientali conquistati progressivamente dalle nostre ideologie, cioè dalla filosofia d'Occidente?
emmeci is offline  
Vecchio 28-05-2008, 10.34.15   #69
Noor
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Riferimento: Definire Dio

Citazione:
Originalmente inviato da emmeci
si deve pur osservare che ciò che incanta quelli che io chiamo i patiti d'Oriente non è la cultura di oggi ma quella di secoli fa, e allora? Non sono stati forse anche gli Orientali conquistati progressivamente dalle nostre ideologie, cioè dalla filosofia d'Occidente?
Non può confondere la cultura,la storia,con la Sapienza o il "tuo" Assoluto che,
converrai,non possono essere intaccati dalla "generazione".
Noor is offline  
Vecchio 29-05-2008, 09.20.17   #70
emmeci
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Riferimento: Definire Dio

Mi collego a quanto ho discusso prima con Anakreon e Noor e che sembrava avulso dal tema di questo argomento, perché in fondo avulso non era, in quanto si potrebbe pensare che gli Orientali abbiano per secoli o millenni esitato avvedutamente a “definire Dio” - che poteva essere immaginato in tante forme, identificato con un re, una classe, un popolo e perfino espresso solo con una innocua parola o un sospiro - ma che oggi, vista la potenza che una definizione di Dio quale quella sostenuta dalle chiese dell’Occidente (ma anche dall’Islam) politicamente riveste, cercano di tradurre quell’informe ansia divina che agita i popoli in qualcuna delle grandi ideologie che hanno contrassegnato la nostra storia, come la democrazia (è la scelta dell’India e del Giappone) o un forte e totalitario partito (quale sembra essere la scelta cinese).
In attesa di vedere che cosa ne uscirà per le sorti del mondo, possiamo ancora rimanere indecisi sul filosofico problema se è meglio per la civiltà, il benessere e la moralità del pianeta credere o non credere in una definizione di ciò che è sentito come divino. Forse qui la filosofia però c’entra poco: ed è meglio sospendere una risposta e lasciar vivere tutte le opzioni, assicurandosi una specie di garanzia sul futuro, in attesa di sapere se esso favorirà le civiltà d’Occidente o d’Oriente, dando campo libero alla democrazia o all’autoritarismo.
(Capisco che questo ridurre il problema di Dio a una questione politica può sembrare blasfemo, ma che volete farci? Sembra che la tendenza, oggi, sia questa….)
emmeci is offline  

 



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