Forum di Riflessioni.it
ATTENZIONE Forum in modalità solo lettura
Nuovo forum di Riflessioni.it >>> LOGOS

Torna indietro   Forum di Riflessioni.it > Forum > Filosofia

Filosofia - Forum filosofico sulla ricerca del senso dell’essere.
>>> Sezione attiva sul forum LOGOS: Tematiche Filosofiche



Vecchio 16-11-2008, 18.19.26   #71
Giorgiosan
Ospite abituale
 
Data registrazione: 30-09-2004
Messaggi: 2,009
Riferimento: Parliamo di razzismo.

Citazione:
Originalmente inviato da VanLag
Ammesso e non concesso che alla base delle mie considerazioni ci sia l’ideologia marxista non vedo dove stia il problema a meno che tu contesti tale ideologia spiegando il perché certi assunti di quella filosofia sono sbagliati.

Quello che contestavo alla tuo post era che, avendo assunto che alla base del razzismo c’è la pretesa di una razza di essere geneticamente più dotata di un’altra razza, non trovavo questa cosa nel sistema delle caste dell’induismo.

Viene ravvisata si una forma di razzismo quando i conquistatori indoeuropei invasero la valle dell’Indo, (il termine varna da te citato che significa esattamente colore, fu usato dagli invasori indoeuropei bianchi per distinguersi dagli indigeni scuri),tuttavia pare che il sistema delle caste preesistesse a quell’invasione ed era una divisone della società nata nella notte dei tempi da leggi e codici che oggi non ci sono noti. Considera ad esempio che gli intoccabili cioè i paria, pur facendo lavori umilissimi e vivendo ai margini della società, non sono schiavi di nessuno, ma appartengono a loro stessi.

Degli altri esempi che porti ti dico, molto sommariamente, che non conosco la società ruandese e non so se gli hutu ed i tutsi appartengono a razze diverse e quali siano le origini del loro scontro e massacro. Per quanto riguarda gli afroamericani in America sappiamo che originariamente furono importati per essere schiavi e certamente erano una razza diversa dalla razza bianca dominante, per cui il termine razzismo mi sembra appropriato, almeno fino ad un certo punto della storia Americana.

Per quanto riguarda gli ebrei ed i rom perseguitati dai nazisti non appartenevano certamente alla razza ariana e quindi, anche qui, trovo appropriato il termine razzista. Tra l’altro sia gli ebrei che i rom erano ritenuti popoli nomadi e questo risvegliava un odio atavico che giace nella coscienza dei popoli stanziali verso i popoli nomadi. Non so se anche di questo abbia parlato Marx ma in caso puoi sempre dire che le mie tesi trasudano di marxismo, come del resto io, a questo punto, mi sento autorizzato ad affermare che le tue trasudano di cattolicesimo.......


Non ho contestato il marxismo, ho solo detto che la visione marxista è un punto di vista, e non ho parlato di "sudorazione".
In ogni modo, ognuno "trasuda" l'ideologia o la fede che gli è più congeniale.

Tutti ed ognuno "trasudano" qualcosa quando esprimono una qualsiasi opinione o manifestano un giudizio perchè ognuno ha la sua personale visione del mondo e dell'umanità.

Posso sicuramente portare molti argomenti contro la riduttiva visione dell'uomo che propone il marxismo e lo farò volentieri in uno specifico 3d.

Ciao
Giorgiosan is offline  
Vecchio 16-11-2008, 20.00.51   #72
VanLag
Ospite abituale
 
L'avatar di VanLag
 
Data registrazione: 08-04-2002
Messaggi: 2,959
Riferimento: Parliamo di razzismo.

Citazione:
Originalmente inviato da Giorgiosan
Tutti ed ognuno "trasudano" qualcosa quando esprimono una qualsiasi opinione o manifestano un giudizio perchè ognuno ha la sua personale visione del mondo e dell'umanità.
Il fatto che sia personale non implica necessariamente che si rifaccia ad altra ideologia o altro pensiero precedenti, anche se, le parole versate dall’inizio dell’umanità fino ad oggi sono tali e tante da lasciare il dubbio che quanto esprimiamo sia già stato espresso da altri.
Ma io credo che il pensiero può ancora molto e non appena avrà rotto le catene che lo stanno imprigionando ci porterà ancora meraviglie.

VanLag is offline  
Vecchio 16-11-2008, 21.28.27   #73
Giorgiosan
Ospite abituale
 
Data registrazione: 30-09-2004
Messaggi: 2,009
Riferimento: Parliamo di razzismo.

Citazione:
Originalmente inviato da VanLag
Il fatto che sia personale non implica necessariamente che si rifaccia ad altra ideologia o altro pensiero precedenti, anche se, le parole versate dall’inizio dell’umanità fino ad oggi sono tali e tante da lasciare il dubbio che quanto esprimiamo sia già stato espresso da altri.
Ma io credo che il pensiero può ancora molto e non appena avrà rotto le catene che lo stanno imprigionando ci porterà ancora meraviglie.



Quando una persona si definisce socialista si può senz'altro fare riferimento ad una ideologia nota e comune a molti individui.

Lo stesso quando dici che sono cattolico...e lo sono.

Ciao

Ultima modifica di Giorgiosan : 16-11-2008 alle ore 22.16.26.
Giorgiosan is offline  
Vecchio 16-11-2008, 22.30.52   #74
VanLag
Ospite abituale
 
L'avatar di VanLag
 
Data registrazione: 08-04-2002
Messaggi: 2,959
Riferimento: Parliamo di razzismo.

Citazione:
Originalmente inviato da Giorgiosan
Quando una persona su definisce socialista si può senz'altro fare riferimento ad una ideologia nota, e comune a molti individui.

Lo stesso quando dici che sono cattolico...e lo sono.

Ciao
Quando una persona si definisce socialista si….. ma io non mi sono definito socialista. Quando ho scritto, poco sopra, parlando delle caste: - per quanto abominevole esso possa essere, soprattutto agli occhi di un socialista – volevo significare che nel mio pensiero, il sistema delle caste deve risultare i estremamente sgradevole per chi crede nell’idea socialista, ma non volevo asserire che quell’idea è la mia ideologia di riferimento perché non lo è. Anche se, mi rendo conto, che come l’ho espresso poteva dare addito al fraintendimento.

L’ho già scritto e lo ridico: vedo molte cose che reputo giuste nell’ideologia socialista ma questo non basta a farmi desiderare di fregiarmi con quell’etichetta. Ti dirò di più odio tutte le "etichette", da quella da “saggio” a quella da “stolto” passando per le innumerevoli modificazioni che stanno nel mezzo.

VanLag is offline  
Vecchio 13-02-2011, 19.55.50   #75
femmefatale
Cioraniana Incrollabile
 
L'avatar di femmefatale
 
Data registrazione: 04-07-2010
Messaggi: 154
Riferimento: Parliamo di razzismo.

Aimè Cèsaire (Martinica)
Leopold Sedar Senghor (Senegal)

I padri della filosofia "nera" che a partire dagli anni '50 (con studi di metafisica legati alle tradizioni culturali africane e non greche, a cura di Kagame) teorizzano il concetto di Nègritude
partendo da concetti esistenziali e fenomenologici....appoggiati anche da Sartre..
Bellissima questa frase di Senghor....
specialmente l'ultima frase!- con cui concordo pienamente-

"Coscienza di essere nero, semplice riconoscimento di un fatto che implica accettazione, presa in carico del proprio destino di nero, della propria storia e cultura. è innanzittutto una negazione, il rifiuto di assimilarsi e di perdersi nell'altro.Il rifiuto dell'altro è affermazione di sè"

Abdal Rahman Badawi (Egitto)
Muhammad Aziz Lahbabi (Marocco)
coniugano l'ESistenzialismo con tematiche religiose islamiche (Lahbabi) o irreligiose (Badawi)

questo è quel poco che ho trovato.su una vecchia enciclopedia relegato sullo "scaffale polveroso".
e mi è piaciuto molto.
ci fosse meno "filosofia bianca" ultrafamosa -se non delirante, penso a Weininger......e più autori non europei-americani, pubblicati qui....
femmefatale is offline  
Vecchio 15-02-2011, 10.30.23   #76
Giorgiosan
Ospite abituale
 
Data registrazione: 30-09-2004
Messaggi: 2,009
Riferimento: Parliamo di razzismo.

Citazione:
Originalmente inviato da femmefatale
Aimè Cèsaire (Martinica)
Leopold Sedar Senghor (Senegal)

I padri della filosofia "nera" che a partire dagli anni '50 (con studi di metafisica legati alle tradizioni culturali africane e non greche, a cura di Kagame) teorizzano il concetto di Nègritude
partendo da concetti esistenziali e fenomenologici....appoggiati anche da Sartre..
Bellissima questa frase di Senghor....
specialmente l'ultima frase!- con cui concordo pienamente-

"Coscienza di essere nero, semplice riconoscimento di un fatto che implica accettazione, presa in carico del proprio destino di nero, della propria storia e cultura. è innanzittutto una negazione, il rifiuto di assimilarsi e di perdersi nell'altro.Il rifiuto dell'altro è affermazione di sè"

Abdal Rahman Badawi (Egitto)
Muhammad Aziz Lahbabi (Marocco)
coniugano l'ESistenzialismo con tematiche religiose islamiche (Lahbabi) o irreligiose (Badawi)

questo è quel poco che ho trovato.su una vecchia enciclopedia relegato sullo "scaffale polveroso".
e mi è piaciuto molto.
ci fosse meno "filosofia bianca" ultrafamosa -se non delirante, penso a Weininger......e più autori non europei-americani, pubblicati qui....
Se c'è una coscienza di essere "nero", si dovrebbe ammettere la possibilità che ci sia una coscienza di essere "bianco", o "giallo" o "rosso" col conseguente e coerente rifiuto di perdersi nell'altro "colore".

E in effetti credo che ci sia per ogni "colore" questo rifiuto nei confronti degli altri "colori".

Sembrerebbe questa la base, se fraintesa, di un larvato razzismo.

Ritengo che l'istinto animale ci segnali come "pericoloso" un essere dal colore della pelle diverso.
La presa di coscienza, però, permette di relegare questo istinto e di comprimerlo senza però mai farlo scomparire.

L'orgoglio, sia esso "bianco" o "nero" o di qualsiasi altro colore, stimola l'orgoglio degli altri e questo può dare nuovo vigore e giustificazione a quell'istinto che una coscienza evoluta intende reprimere.

Gli interscambi di qualsiasi tipo e la promiscuità etnica provvederanno col tempo ad uniformare i colori: i "bianchi" sono destinati a cambiare colore come i "neri" e l'umanità forse si troverà un giorno con un colore indefinito ma universale.

In attesa di quel giorno, se verrà, prendiamo ciò che è buono da ogni cultura, tradizione e colore e scartiamo il resto.
Personalmente mi regolo così.

Ultima modifica di Giorgiosan : 15-02-2011 alle ore 19.24.44.
Giorgiosan is offline  
Vecchio 17-02-2011, 20.56.52   #77
ulysse
Ospite abituale
 
L'avatar di ulysse
 
Data registrazione: 21-02-2008
Messaggi: 1,363
Riferimento: Parliamo di razzismo.

Citazione:
Originalmente inviato da Giorgiosan
Se c'è una coscienza di essere "nero", si dovrebbe ammettere la possibilità che ci sia una coscienza di essere "bianco", o "giallo" o "rosso" col conseguente e coerente rifiuto di perdersi nell'altro "colore".
Credo sia così: per lo più ognuno autoesalta il proprio modo di essere e apparire!
Solo una cultura in crisi, o menti scarsamente informate (o troppo) invocano e preconizzano adeguamenti a culture inusitate e lontane…
Prevalente sugli altri, e ancora ne godiamo o ne soffriamo gli epigoni, si è affermata in un non lontano passato, la cultura del colonialismo, con la coscienza e l’orgoglio di essere bianchi. Cosa ottima in sé, ma una tale coscienza è culminata, purtroppo, nella ideologia del superuomo e nella esaltazione della pura razza ariana…con le eclatanti tragiche conseguenze che ancora ricordiamo nei vari giorni della memoria.
Citazione:
E in effetti credo che ci sia per ogni "colore" questo rifiuto nei confronti degli altri "colori".
Ma forse il problema del colore non era evidente nel mondo antico.
Comunque, allora, inferiori o schiavi, non erano solo i neri…schiavi erano i vinti e brutti e malvagi erano i nemici … solo perché nemici.

Il “bianco” è apparso ed è esploso col colonialismo quando, per l’intero pianeta, si evidenziava il superiore potere bianco prevalente ed oppressivo sulla presunta inferiore umanità colorata: ma il concetto di razzismo non era neppure nato...per quanto praticato…tanto la superiorità bianca sembrava ovvia e riconosciuta.

E, tanto più, tale superiorità, sembrava ovvia alla civilissima società degli stati sudisti in USA, tanto che il suo prevalere oppressivo, violento e invasivo sui neri schiavizzati, fece sì che si giungesse a (o era dovuto al…) pensare e trattare, una tale pseudo umanità, in emulazione al livello animale.

Lo scopo intrinseco, era l’economia del cotone, ma la giustificazione che permetteva a quella società, per altri versi civilissima, un tale inumano esplicarsi era l’ideologia del razzismo mutuata dallo schiavismo comune nel vecchio mondo africano, arabo e orientale,... sostenuta da un formidabile autoego.

l'idea razzista, costituì comunque un salto rispetto allo schiavismo tradizionale: promuoveva il superamento del semplice essere o meno schiavo... fino a prendere a bersaglio intere etnie o cosiddette razze inferiori ed era un passagggio ulterione vero l’inumano: se sei nero sei schiavo, comunque geneticamente inferiore ..non hai diritti...sei ripugnante e degenere!

Razzismo, infatti, è pensare che un tale “pensare” fosse, e sia ancor oggi, “veridico”…tanto che il diverso o chiunque oggetto di razzismo, ecc…, fosse, e sia ancor oggi per alcuni,…i razzisti appunto,… pensato e sentito non solo o semplicemente come "inferiore", ma anche come ripugnante e atavicamente depravato…incapace di un pensiero elevato, ma capace solo di pensieri furbescamente intriganti e malevoli.

Il primo sentimento che il razzismo inietta nella cosiddetta "razza inferiore", deprivata delle propria coscienza di umano, è la vergogna: di fronte a me tu sei geneticamente inferiore e non devi solo dispiacerti, ma devi vergognarti di esserci…scarto degenere dell'umanità per come sei... nell'apparire e nell’ intimo sentire...non recuperabile all'umano consesso.
Era così resa impossibile o frustrata sul nascere, ogni ribellione: i vermi, consci di essere vermi, non possono sollevarsi a pretendere di non essere vermi!

Di qui l’esigenza, finalmente concepita, espressa ed evidenziata dai leader neri, alcuni geniali, di un reattivo riscatto dell’orgoglio nero esaltante il valore intrinseco della “negritudine”… valore che, se pur ancora oberato da ingiusto peso sociale, è pari, se non superiore, per dignità e valore, alla “bianchitudine” come espresso dalla frase citata da femmefatale:

"Coscienza di essere nero, semplice riconoscimento di un fatto che implica accettazione, presa in carico del proprio destino di nero, della propria storia e cultura. E’ innanzittutto una negazione, il rifiuto di assimilarsi e di perdersi nell'altro. Il rifiuto dell'altro è affermazione di sè"

Citazione:
Sembrerebbe questa la base, se fraintesa, di un larvato razzismo.
Ma, in effetti, esprime anch’essa razzismo…sia pure in contrapposizione…poichè non risolve il tendere entropico dei colori e delle culture a uniformarsi o a riconoscersi reciprocamente…ma le contrappone.

l'esaltazione della negritudine non è inutile tuttavia se, considerata come mezzo e varco di passaggio verso il reciproco riconoscimento, ha permesso la elezione in USA del presidente di colore.
Citazione:
Ritengo che l'istinto animale ci segnali come "pericoloso" un essere dal colore della pelle diverso.
La presa di coscienza, però, permette di relegare questo istinto e di comprimerlo senza però mai farlo scomparire.
Può essere sia così: il razzismo come prodotto del’atavico timore del diverso “ab antico” coltivato... che la nostra più avanzata cultura e civiltà cerca di reprimere in noi e superare.
Ma crederei, piuttosto, che ci sia qualcosa di più e di diverso: le nostre originali pulsioni di prevalente carattere difensivo nei confronti del supposto o reale pericolo del diverso, furono e sono sollecitate e orientate da ideologie costruite ad hoc, che poco hanno a che fare con la genetica, come… ad es.:

1)-Il popolo deicida inventato dal cristianesimo. Popolo ancora esecrato in certe preghiere cattoliche del XX secolo…
2)-La bubbola dei protocolli dei Sette Savi di Sion: documento pseudo segreto esplicante il complotto ebreo contro l’umanità a giustificare ogni repressione e depredazione dei beni degli ebrei..magari le stragi nei ciclici pogrom antisemiti russi, polacchi, ecc...
3)-Le persecuzioni di menti eccelse atavicamente formate nella analisi e discussioni sulla Torah, originarie degli “shtetl” della sterminata pianura russo/polacca: degli apporti di tali menti ancora usufuiamo nella scienza, nella economia, ecc...
4)-Iniezione nell’immaginario collettivo dell’idea di genetica inferiorità intellettuale dei popoli semiti e afroasiatici… giustamente colonizzati dal benefattore bianco fautore di civiltà.
5)-l’immaginaria animalità dei deportati africani, schiavizzati nei campi di cotone del sud degli Stati Uniti: una tale animalità ripugnante e degenere nell’essere nero è rimasta a lungo nell’immaginario collettivo dei popoli bianchi…e, vagamente forse, rimane ancor oggi.
6)-La propaganda nazista ha colmato la misura con la rappresentazione dell’ebreo grifagno assimilato al topo di fogna, infetto e infettante, che giustamente occorreva distruggere: per un popolo romantico dal cuore puro, amante di Wagner, il fumo dai camini dei forni crematori era il segno che le diligenti autorità sopperivano alla bisogna.
Citazione:
L'orgoglio, sia esso "bianco" o "nero" o di qualsiasi altro colore, stimola l'orgoglio degli altri e questo può dare nuovo vigore e giustificazione a quell'istinto che una coscienza evoluta intende reprimere.
L’insorgere e reciproca stimolazione di orgogli contrapposti può certo essere pericolosa e non avere fine…. Ma, da quanto ho esposto, si dovrebbe evincere che non esiste una autonoma, intrinseca, pulsione razzista che, ovviamente, nel caso, cercheremmo di sopprimere con la ragione.

Esiste, invero, una primigenia paura del diverso. Ma solo l’innesto di culture depravate e distorte, esplicate, diffuse e messe in atto dalle lobby dei poteri, politici ed econimici, per specifici scopi...di dominio, di diversione, di depredazione, di sfruttamento, per puro odio e farneticazione di un maniaco, ecc… ha dato luogo in passato a larghi movimenti razzisti con idee che ancora si manifestano a sprazzi nelle menti più suggestionabili o meno preparate.

Infatti, è sempre possibile che una propaganda ben orchestrata e condotta coi formidabili attuali mezzi di comunicazione, possa suggerire alle menti meno vaccinate di un popolo, ignare dei trabocchetti della comunicazione, idee tarlocche e fanatiche pulsioni...creando addirittura specifiche culture ad hoc…
Ne abbiamo sperimentati svariati esempi nel secolo passato e ancora altri, nell’attuale, ne stiamo sperimentando.

Citazione:
Gli interscambi di qualsiasi tipo e la promiscuità etnica provvederanno col tempo ad uniformare i colori: i "bianchi" sono destinati a cambiare colore come i "neri" e l'umanità forse si troverà un giorno con un colore indefinito, ma universale.
Sembra ovvio che, in un mondo globalizzato, l’entropia etnica e culturale sia destinata a crescere verso L'uniformità…verso un comune grigio. Ma non saprei se l’uniformità sia un bene: nel micro-macro universo fisico l’energia si genera dai salti, dai dislivelli che, in conseguenza, tendono a livellarsi…ma un nuovo corrugamento, fortunatamente, creerà nuovi salti.
Può essere, in analogia, che una cultura livellata, una biologia uniforme, non producano più niente.
Nell’ambito della globalizzazione insorgeranno invece, o torneranno, vecchi localismi, movimenti di difesa delle proprie diverse identità…e, già sono in corso, secessioni regionali, protezioni dei dialetti o di specifiche culture, ecc…Magari tutto ricomincia da capo: dal caos indistinto…nuove entità organizzate…insorgeranno!
Citazione:
In attesa di quel giorno, se verrà, prendiamo ciò che è buono da ogni cultura, tradizione e colore e scartiamo il resto.
Personalmente mi regolo così. .
E’ senz’altro un’ottima regola…ma come distinguere ed emungere il buono dalle diverse culture?.... e adottarlo?
Mi pare oggettivamente difficile! Nemmeno sappiamo cosa sia il “buono”!
Tant’è che, pur essendo noi stessi in questo forum di non infimo livello culturale, assai spesso siamo di avviso reciprocamente contrario per quasi tutto.

Infatti avevo iniziato col concordare con questo post, ....ma poi... , tuttavia, in fondo, le mie non sono che precisazioni.
Ciaociao
ulysse is offline  
Vecchio 18-02-2011, 10.19.01   #78
Giorgiosan
Ospite abituale
 
Data registrazione: 30-09-2004
Messaggi: 2,009
Riferimento: Parliamo di razzismo.

Citazione:
Originalmente inviato da ulysse
Sembra ovvio che, in un mondo globalizzato, l’entropia etnica e culturale sia destinata a crescere verso L'uniformità…verso un comune grigio. Ma non saprei se l’uniformità sia un bene: nel micro-macro universo fisico l’energia si genera dai salti, dai dislivelli che, in conseguenza, tendono a livellarsi…ma un nuovo corrugamento, fortunatamente, creerà nuovi salti.
Può essere, in analogia, che una cultura livellata, una biologia uniforme, non producano più niente.

Al contrario: i meticci sono più vitali.
Non ti preoccupare, l’entropia culturale, finchè ci saranno anche solo due persone non si produrrà: tot caput tot sententiae.


Citazione:
Originalmente inviato da ulysse

E’ senz’altro un’ottima regola…ma come distinguere ed emungere il buono dalle diverse culture?.... e adottarlo?
Mi pare oggettivamente difficile! Nemmeno sappiamo cosa sia il “buono”!
Tant’è che, pur essendo noi stessi in questo forum di non infimo livello culturale, assai spesso siamo di avviso reciprocamente contrario per quasi tutto.

Il buono è ciò che ognuno reputa tale per se stesso e per il prossimo, nella propria coscienza.

Citazione:
Originalmente inviato da ulysse

l'esaltazione della negritudine non è inutile tuttavia se, considerata come mezzo e varco di passaggio verso il reciproco riconoscimento, ha permesso la elezione in USA del presidente di colore.
L’esaltazione di qualsiasi “coloritudine”, è razzismo… anche l’esaltazione della negritudine come dimostra Malcom X e l’organizzazione Black Power e altri…
Non è possibile raggiungere traguardi nobili con mezzi ignobili né la giustizia con l’ingiustizia.



Citazione:
Originalmente inviato da ulysse

1)-Il popolo deicida inventato dal cristianesimo. Popolo ancora esecrato in certe preghiere cattoliche del XX secolo…
2)-La bubbola dei protocolli dei Sette Savi di Sion: documento pseudo segreto esplicante il complotto ebreo contro l’umanità a giustificare ogni repressione e depredazione dei beni degli ebrei..magari le stragi nei ciclici pogrom antisemiti russi, polacchi, ecc...
3)-Le persecuzioni di menti eccelse atavicamente formate nella analisi e discussioni sulla Torah, originarie degli “shtetl” della sterminata pianura russo/polacca: degli apporti di tali menti ancora usufuiamo nella scienza, nella economia, ecc...
4)-Iniezione nell’immaginario collettivo dell’idea di genetica inferiorità intellettuale dei popoli semiti e afroasiatici… giustamente colonizzati dal benefattore bianco fautore di civiltà.
5)-l’immaginaria animalità dei deportati africani, schiavizzati nei campi di cotone del sud degli Stati Uniti: una tale animalità ripugnante e degenere nell’essere nero è rimasta a lungo nell’immaginario collettivo dei popoli bianchi…e, vagamente forse, rimane ancor oggi.
6)-La propaganda nazista ha colmato la misura con la rappresentazione dell’ebreo grifagno assimilato al topo di fogna, infetto e infettante, che giustamente occorreva distruggere: per un popolo romantico dal cuore puro, amante di Wagner, il fumo dai camini dei forni crematori era il segno che le diligenti autorità sopperivano alla bisogna.

Hai dimenticato di mettere in lista l’ideologia della lotta di classe che dopo aver mietuto milioni e milioni di morti ha procurato e procura all’umanità dolore e ingiustizia.
Giorgiosan is offline  
Vecchio 18-02-2011, 20.16.34   #79
ulysse
Ospite abituale
 
L'avatar di ulysse
 
Data registrazione: 21-02-2008
Messaggi: 1,363
Riferimento: Parliamo di razzismo.

Citazione:
Originalmente inviato da Giorgiosan
Al contrario: i meticci sono più vitali.
Non ti preoccupare, l’entropia culturale, finchè ci saranno anche solo due persone non si produrrà: tot caput tot sententiae.
In effetti sembra che i meticci siano piu vitali: ciò si può attribuire al rimescolamento e reciproca integrazioni di geni dalle piu disparate provenienze. Ma vale solo per le prime generazioni poi l'entropia procederà inesorabile verso la piattezza più totale.
Idem per la cultura...solo la scienza ci salverà.
Citazione:
Il buono è ciò che ognuno reputa tale per se stesso e per il prossimo, nella propria coscienza.
Con una sempre più spinta globalizzazione anche l'entropia delle coscienze si abbatterà su di noi...(su chi verrà dopo, cioè)...solo che non sappiamo in quale direzione...o quale direzione imprimere.

Per inciso...è strana la teologia cattolica: esalta il libero arbitrio e l'autonomia delle coscienze, ma poi dice come deve essere...ciò che in coscienza è buono e ciò che in coscinza è cattivo. Il guaio è che non sempre ci prende.
Nonostante ciò la Chiesa si autonomina a guida delle coscienze: infatti mica possiamo lasciare le coscienze senza guida!

Il fatto è che anche la coscienza è un fatto culturale e inevitabilemte tende all'omologazione a un modello..al massimo ai due o tre modelli prevalenti: ne abbiamo una chiara visione in questi ultimi tempi con la radicalizzazione delle opposte visioni.
Citazione:
L’esaltazione di qualsiasi “coloritudine”, è razzismo… anche l’esaltazione della negritudine come dimostra Malcom X e l’organizzazione Black Power e altri…
Il guaio è che i popoli oppressi non riescono ad assurgere alla libertà ed alla dignità senza esplicare violenza. Le situazioni di privilegio non sono facilmente scalzabili. E' accaduto spesso che le sollevazioni popolari abbiano fatto fare un salto alla storia...mediamente anche in bene...per quanto fosse senz'altro preferibile procere per evoluzione...ma sembra sia difficile..anzi nei periodi di pace sembra prevalere l'involuzione ed il lassismo.

Io volevo solo dire che con l'esaltazione della "negritudine" da parte di movimenti neri più o meno violenti (pacifica e geniale senz'altro la leadership di Martin Luther King) i neri d'america hanno fatto un notevole salto in avanti fino alla elezione di un presidente di colore...inimmaginabile fino a pochi anni addiretro.
Citazione:
Non è possibile raggiungere traguardi nobili con mezzi ignobili né la giustizia con l’ingiustizia.
Direi che l'affermazione è un pò azzardata: sarebbe preferibile fosse così, ma manca un riscontro realistico.
D'altra parte la stessa dottrina ecclesiastica non dice forse che le vie del Signore sono infinite o, in contrario, che le strade dell'inferno sono lastricate di buone intenzioni? ...o sono solo banalità?
Citazione:
Hai dimenticato di mettere in lista l’ideologia della lotta di classe che dopo aver mietuto milioni e milioni di morti ha procurato e procura all’umanità dolore e ingiustizia.
E' forse vero cio' che dici, ma la lotta di classe non ha niente a che fare col razzismo...al contrario avrebbe l'intento di portare l'umanità alla eliminazione dei soprusi, a pari dignità e giusta ripartizione delle ricchezze: purtroppo un tale intento è tragicamente fallito.

D'altre parte anche il liberalismo sfrenato, conseguito alla caduta delle ideologie, ha portato e porta all'eccesso opposto: concentrazione delle ricchezze, squilibrio ecologico ed estensione della povertà nel mondo da cui, forse in modo meno palese, ma non meno reale, non possono che conseguire lacrime e sangue ...dolore e morte.
ulysse is offline  
Vecchio 20-02-2011, 11.48.14   #80
Giorgiosan
Ospite abituale
 
Data registrazione: 30-09-2004
Messaggi: 2,009
Riferimento: Parliamo di razzismo.

Citazione:
Originalmente inviato da ulysse

Per inciso...è strana la teologia cattolica: esalta il libero arbitrio e l'autonomia delle coscienze, ma poi dice come deve essere...ciò che in coscienza è buono e ciò che in coscinza è cattivo. Il guaio è che non sempre ci prende.
Nonostante ciò la Chiesa si autonomina a guida delle coscienze: infatti mica possiamo lasciare le coscienze senza guida

Quanto ai principi, la chiesa ed ogni altra fonte morale propone e la coscienza dispone. Se non c’è libertà di coscienza non esiste morale. La coscienza va seguita anche se sia erronea, recita il C.V.II.

Citazione:
Originalmente inviato da ulysse

Il fatto è che anche la coscienza è un fatto culturale e inevitabilemte tende all'omologazione a un modello..al massimo ai due o tre modelli prevalenti: ne abbiamo una chiara visione in questi ultimi tempi con la radicalizzazione delle opposte visioni.
Il presente storico mostra la polverizzazione dei modelli morali: relativismo morale che si riassume con: la coscienza è mia e me la gestisco io

Citazione:
Originalmente inviato da ulysse

Direi che l'affermazione è un pò azzardata: sarebbe preferibile fosse così, ma manca un riscontro realistico.
D'altra parte la stessa dottrina ecclesiastica non dice forse che le vie del Signore sono infinite o, in contrario, che le strade dell'inferno sono lastricate di buone intenzioni? ...o sono solo banalità?
E’ un aforisma attribuito a Samuel Johnson, che ha utilizzato anche Marx.
In realtà risale a Bernardo di Chiaravalle come ci fa conoscere Francesco di Sales “ Non vi turbate per il detto di san Bernardo che l’inferno è pieno di buone intenzioni e proponimenti”
E’ sempre questione d’interpretazione, che può essere banale o meno e lo stesso vale per "le vie del Signore sono infinite".

Molti uomini e donne sebbene sia difficile (o azzardata come dici) da praticarsi ne hanno dato un riscontro (come dici): “Yes we can”

Citazione:
Originalmente inviato da ulysse

E' forse vero cio' che dici, ma la lotta di classe non ha niente a che fare col razzismo...

"Le radici del razzismo si trovano in Marx ed Engels" ha detto un socialista di nome Jean-François Reve accademico di Francia, e ancora: "Secondo i fondatori del socialismo, la superiorità razziale dei bianchi è una verità "scientifica". Con riferimenti precisi...


All'inquinamento contribuiscono molti fattori ma gli stati con economie liberiste non sono più responsabili di quelli a regime marxista, come dimostra la superinquinante Cina.

Ultima modifica di Giorgiosan : 20-02-2011 alle ore 16.26.38.
Giorgiosan is offline  

 



Note Legali - Diritti d'autore - Privacy e Cookies
Forum attivo dal 1 aprile 2002 al 29 febbraio 2016 - Per i contenuti Copyright © Riflessioni.it