Forum di Riflessioni.it
ATTENZIONE Forum in modalità solo lettura
Nuovo forum di Riflessioni.it >>> LOGOS

Torna indietro   Forum di Riflessioni.it > Forum > Filosofia

Filosofia - Forum filosofico sulla ricerca del senso dell’essere.
>>> Sezione attiva sul forum LOGOS: Tematiche Filosofiche



Vecchio 08-10-2008, 11.08.09   #1
emmeci
Ospite abituale
 
L'avatar di emmeci
 
Data registrazione: 10-06-2007
Messaggi: 1,272
Vive la différence!

Un’esclamazione che non passa di moda, anche se non è la differenza fra l’uomo e la donna, che oggi non è più così universale come quando un deputato buontempone l’aveva pronunciata al parlamento francese. La differenza essenziale non è questa – per quello che posso giudicare dal nostro pianeta - ma quella tra padrone e schiavo, ed è una divaricazione che si è verificata fin dai tempi più antichi, cioè fin da quando l’uomo si è evoluto in homo erectus e poi in homo sapiens…quando cioè, in una specie di primordiale fattoria degli animali, c’erano già uomini più eretti e più sapienti degli altri, che hanno potuto in tal modo spiegare il perché del proprio potere sugli altri componenti del villaggio o della tribù.
E’ questa la scintilla della politica, ciò che l’ha impregnata fin dall’origine di un’ombra sinistra e l’ha mantenuta fino ad oggi come la più nobile oltre che la più arcaica fra le attività umane. Del resto essa ha una radice che sprofonda nel più remoto passato, là dove l’uomo non si era ancora distinto dall’animalità, e forse più indietro, nella sfera degli atomi e dei fotoni, facendo del grido di battaglia olimpico ("vinca il migliore") non solo la versione moderna e politicamente corretta dell’evoluzionismo ma il grido di battaglia dell’intero universo: un grido o un’insegna cui hanno obbedito ed ubbidiranno tutti. Dagli atomi agli dei.
emmeci is offline  
Vecchio 08-10-2008, 20.19.19   #2
VanLag
Ospite abituale
 
L'avatar di VanLag
 
Data registrazione: 08-04-2002
Messaggi: 2,959
Riferimento: Vive la différence!

Citazione:
Originalmente inviato da emmeci
Un’esclamazione che non passa di moda, anche se non è la differenza fra l’uomo e la donna, che oggi non è più così universale come quando un deputato buontempone l’aveva pronunciata al parlamento francese. La differenza essenziale non è questa – per quello che posso giudicare dal nostro pianeta - ma quella tra padrone e schiavo, ed è una divaricazione che si è verificata fin dai tempi più antichi, cioè fin da quando l’uomo si è evoluto in homo erectus e poi in homo sapiens…quando cioè, in una specie di primordiale fattoria degli animali, c’erano già uomini più eretti e più sapienti degli altri, che hanno potuto in tal modo spiegare il perché del proprio potere sugli altri componenti del villaggio o della tribù.
E’ questa la scintilla della politica, ciò che l’ha impregnata fin dall’origine di un’ombra sinistra e l’ha mantenuta fino ad oggi come la più nobile oltre che la più arcaica fra le attività umane. Del resto essa ha una radice che sprofonda nel più remoto passato, là dove l’uomo non si era ancora distinto dall’animalità, e forse più indietro, nella sfera degli atomi e dei fotoni, facendo del grido di battaglia olimpico ("vinca il migliore") non solo la versione moderna e politicamente corretta dell’evoluzionismo ma il grido di battaglia dell’intero universo: un grido o un’insegna cui hanno obbedito ed ubbidiranno tutti. Dagli atomi agli dei.
Da qualche parte deve esserci qualche cosa di profondamente sbagliato se una persona con la tua cultura arriva a trovare esaltante il rapporto di padrone e schiavo.

Già 2500 anni fa qualcuno aveva codificato che il proprio “potere sugli altri” necessitava che, quello che tu chiami padrone, fosse “illuminato”. Nel libro dei riti c’è scritto:

“E’ la forza della morale che fa in modo che il cielo e la terra agiscano di conserva , che le quattro stagioni siano in armonia, che il sole e la luna brillino, che le stelle e gli altri astri seguano il loro corso, che l’acqua scorra, che le cose umane prosperino, che il Bene sia separato dal male, che la serenità e la collera trovino la loro giusta espressione, che gli inferiori ubbidiscano, che i superiori siano illuminati, che tutto nonostante il suo mutare non abbia a cadere nel caos.”

(La frase in neretto, dove la dicotomia è espressa tra "uomini superiori e uomini inferiori", è quella che richiama la tua perifrasi "padrone e chiavo").

Purtroppo, per una degenerazione maligna, la cui genesi non ho ancora ben decodificato, il rapporto superiore ed inferiore si è strasformato in un rapporto dove le parole che tu hai usato, cioè padrone e schiavo, si addicono meglio. Nel nostro contesto occidentale non c’è un superiore che, conscio della sua superiorità si assume l’onere e la responsabilità di guidare gli altri uomini, ma ci sono uomini avidi di potere che hanno un rapporto di possesso sugli altri esseri umani. Lo schiavo infatti non ha volontà, non ha dignità, non ha umanità ma esiste solo per gratificazione del padrone. Riflesso ed ombra della sua grazia immensa.

Quindi, amico mio, quel “vinca il migliore”, quel grido di battaglia olimpico che fuoriesce dalle viscere dell’universo, si è trasformato, (è degenerato), nel “vinca il più forte”, che non è necessariamente il migliore ma che spesso è semplicemente quello capace di organizzare meglio la violenza e questo, tu che conosci la storia, lo saprai meglio di me.

VanLag is offline  
Vecchio 09-10-2008, 09.20.02   #3
emmeci
Ospite abituale
 
L'avatar di emmeci
 
Data registrazione: 10-06-2007
Messaggi: 1,272
Riferimento: Vive la différence!

Caro Van lag, ancora più sbagliato del rapporto fra padrone e schiavo è la mancanza del senso dell’ironia: che ti ha fatto prendere per esaltazione quello che chiunque, io credo, avrebbe capito che era una solenne confutazione. Pazienza, vuol dire che non aveva ragione quel raffinato scrittore che risponde al nome di Claudio Magris quando disse, in una sua lettera: “forse la salvezza è l’ironia”. Perché, almeno per una volta, l'ironia non è stata la mia salvezza.
emmeci is offline  
Vecchio 09-10-2008, 09.20.13   #4
Noor
Ospite di se stesso
 
L'avatar di Noor
 
Data registrazione: 29-03-2007
Messaggi: 2,064
Riferimento: Vive la différence!

La Volontà di Potenza di Nietzsche è in fondo amorale,come la Natura d'altronde.
Ma non se ne può fare una morale di ciò.Qui Nietzsche ha sbagliato Quindi,nell'evoluzione umana s'impone ad un certo punto una morale civile e qui do ragione a Vanlag..
Poichè come egli accenna evoluzione non significa regno dell'ego umano..
non è certo da qui che si evolve la Saggezza,il prossimo Passo evolutivo,forse..
Noor is offline  
Vecchio 10-10-2008, 09.13.42   #5
VanLag
Ospite abituale
 
L'avatar di VanLag
 
Data registrazione: 08-04-2002
Messaggi: 2,959
Riferimento: Vive la différence!

Citazione:
Originalmente inviato da emmeci
Caro Van lag, ancora più sbagliato del rapporto fra padrone e schiavo è la mancanza del senso dell’ironia: che ti ha fatto prendere per esaltazione quello che chiunque, io credo, avrebbe capito che era una solenne confutazione. Pazienza, vuol dire che non aveva ragione quel raffinato scrittore che risponde al nome di Claudio Magris quando disse, in una sua lettera: “forse la salvezza è l’ironia”. Perché, almeno per una volta, l'ironia non è stata la mia salvezza.
Per la verità quando ho letto il tuo 3d ho pensato che fosse una provocazione e stavo anche per aggiungere un p.s. su questo ma poi ha prevalso un modo di leggere che ho sempre coltivato che dice più o meno – c’è scritto quello che c’è scritto e non quello che io (VanLag) credo di vederci dentro - ed in quel senso ti ho risposto.

Bhe ben venga comunque la tua ironica provocazione se da modo di ampliare un discorso e di sprimacciare le idee.
Riprendendo l’oggetto del 3d, haimè, troppo spesso il diverso, cioè quello che si sente migliore, usa una supposta “legge naturale” per crearsi una giustificazione etica e morale per il suo comportamento barbaro. Ti riporto questa dichiarazione con la quale nel 415 a.C gli ambasciatori Ateniesi comunicavano ai Meli l’intenzione di muovergli guerra:

Gli dei, infatti, secondo il concetto che ne abbiamo, e gli uomini, come chiaramente si vede, tendono sempre, per necessità di natura, a dominare ovunque prevalgano per forze. Questa legge non l'abbiamo istituita noi e non siamo nemmeno stati i primi ad applicarla; così, come l'abbiamo ricevuta e come la lasceremo ai tempi futuri e per sempre, ce ne serviamo, convinti che anche voi, come gli altri, se aveste la nostra potenza, fareste altrettanto.


Si era nel 415 a.C e tante idee e tante filosofie non si erano ancora evolute. Sakyamuni, Mahavira, Lao Tse, Confucio, Socrate, avevano appena solcato la terra. Le filosofie e le religioni, stavano organizzandosi proprio in quei tempi. Oggi, con il back ground lasciatoci dai grandi pensatori, dovremmo vedere le cose in maniera diversa, questo almeno se le filosofie e le religioni hanno qualche valore. Oggi dovremmo tutti indignarci per la barbarie che ci muove a prevaricare gli altri uomini altrimenti, se tutto il nostro primato stà “nella superiore capacità di scatenare violenza organizzata” come come dice Samuel P. Huntington, che civiltà possiamo vantare?

VanLag is offline  

 



Note Legali - Diritti d'autore - Privacy e Cookies
Forum attivo dal 1 aprile 2002 al 29 febbraio 2016 - Per i contenuti Copyright © Riflessioni.it