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Vecchio 26-01-2009, 20.07.18   #1
simone
Nuovo ospite
 
Data registrazione: 23-01-2009
Messaggi: 2
il problema della materia e del dualismo

Cari filosofi,

il problema mi si è presentato quando ho iniziato a studiare Georges Bataille.
Quest'autore, che mi parla di qualcosa di cui non si può parlare, che mi riporta alla grave oscenità della carne per rendermi complice del suo pensiero, avanza secondo me un elemento, che indica come elemento materiale, che si pone (e pone tutta la sua opera) fuori dal solco della filosofia per come di solito la si intende, ovvero una filosofia che è pensiero e pensiero che si fa dicibile a partire da una coerenza che è condivisione di uno spettro linguistico comune. La filosofia di cui Bataille parla è una filosofia dell'impossibile, la cui comunicazione non è un dire che viene inteso, ma un'esalazione dello spirito che diventa parola e viene compresa. Eppure questo spirito che si conosce a partire dal suo immettersi in una trama linguistica è spirito in un corpo, poichè è esistenza umana e non angelica e prima ancora carne, e prima ancora materia che nel momento estremo ritornerà inanimata.
Io credo, e non so se questa teoria che mi affligge sia corretta, che in Bataille vi sia un dualismo, e che questo si manifesti nel suo interesse per la gnosi, e si delinei come forte dicotomia tra il pensiero e l'elemento materiale. Penso che questa teoria possa essere avvalorata dall'uso che Bataille fa della dialettica hegeliana. "LA filosofia è un cantiere", non si dà compimento e il senso non è la ricerca o la contemplazione di un compimento che diviene fine (nel senso più comune e non come télos), ma il non-senso di un salto che continua a portarmi da un punto ad un altro punto. Questo il "senso" del divenire, e di un "divenire tragico" che termina solo con la morte e che è tragico per l'abisso su cui danza.
Ma anche la nozione di dépense non è estranea a questo dualismo, del resto alla base dell'economia generale non vi è più un principio, ma due, nietzscheanamente accumulazione per raggiungere gradi di potenza e dispendio. Sulla scia di questo discorso alche il discorso morale si articola su culmine e declino, il culmine come momento dell'applicazione inaudita di energie eccedenti, ed il declino come necessaria conseguenza, poichè non ci disfiamo in quell'eccesso, non siamo una disgregazione stellare. Proprio per questa materia che ci tiene insieme le nostre esplosioni sono esplosioni dello spirito, di una coscienza che in quello spasmo diviene non-coscienza, e non del corpo, della carne, che immersa nella continuità animale che siamo ci rimane in qualche misura estranea.

La materia di cui Bataille parla è secondo me così infinitamente semplice!!

Di solito i filosofi guardano con occhio sospettoso al dualismo, alla materia ed allo spirito.
Voi che ne pensate? Sto dando i numeri?????
simone is offline  
Vecchio 26-01-2009, 20.49.50   #2
Noor
Ospite di se stesso
 
L'avatar di Noor
 
Data registrazione: 29-03-2007
Messaggi: 2,064
Riferimento: il problema della materia e del dualismo

Citazione:
Originalmente inviato da simone
La materia di cui Bataille parla è secondo me così infinitamente semplice!!

Di solito i filosofi guardano con occhio sospettoso al dualismo, alla materia ed allo spirito.
Voi che ne pensate? Sto dando i numeri?????
Oh sì..così infinitamente semplice..dici che stai dando i numeri?
Intrippandosi nei pensieri filosofici penso che possa accadere..
Comunque tutta la filosofia occidentale è dualistica (a parte qualcosina tra i Greci),e come tutto ciò che è prodotto della mente e del pensiero,e cioè rappresentazione linguistica e concettuale e non realtà..
dunque non capisco la tua osservazione..
Noor is offline  
Vecchio 26-01-2009, 22.16.56   #3
simone
Nuovo ospite
 
Data registrazione: 23-01-2009
Messaggi: 2
Riferimento: il problema della materia e del dualismo

bhe il mio sto dando i numeri era riferito alla mia interpretazione del pensiero di Bataille. Non ho ben capito il tuo messaggio. Quello che volevo dire è che secondo me quello di Bataille è un dualismo voluto e cosciente, il che non mi sembra un dato comune a tutta la filosofia occidentale, visto che il concetto stesso di verità esprime un'esigenza di monismo.
Ho scorto un po di sarcasmo nelle tue parole, secondo me in filosofia un'accezione estremamente semplice di materia non è una "cosa" così banale, visto che perlopiù ne parliamo riferendoci a spazio e tempo. Tu dirai che il linguaggio è perlopiù inserito in spazio e tempo, ma proprio per questo non riesce (se non squarciando il proprio limite) a farsi portatore di esperienze (e attenzione, non dico oggetti d'esperienza) che per la loro semplicità sfuggono a definizioni che le impoveriscono ed isteriliscono.
E poi che cos'è questo reale a cui facevi riferimento?
Il mio era solo un tentativo per testare se la mia interpretazione del pensiero batailleano sia o meno calzante.

Grazie comunque per l'attenzione
simone is offline  
Vecchio 26-01-2009, 23.36.49   #4
Il_Dubbio
Ospite abituale
 
Data registrazione: 03-12-2007
Messaggi: 1,706
Riferimento: il problema della materia e del dualismo

Citazione:
Originalmente inviato da simone
Di solito i filosofi guardano con occhio sospettoso al dualismo, alla materia ed allo spirito.
Voi che ne pensate? Sto dando i numeri?????

Caro simone pur non essendo un filosofo sono certo che tutti i problemi filosofici ruotano attorno a questo grande problema.

Basta affacciarsi al problema della coscienza (1): il soggetto ( Io) guarda l'oggetto (se stesso o corpo, materia) come se fosse allo specchio; si crea un dualismo nel quale l'oggetto non è piu solo oggetto e il soggetto sembra qualcosa diverso dall'oggetto. Pur essendo quindi, almeno apparentemente, l'unica sostanza, compongono due facce diverse.

Anche la verità(2) è dualistica... essa si interfaccia con la realtà. Pur esistendo, logicamente, un'unica verità, potrebbero esistere differenti realtà. Chi può dire infatti che l'unica verità coincida perfettamente con la sola nostra realtà? La verità è ciò che unisce, mentre le realtà dividono. Noi viviamo una verità relativa alla nostra realtà. La confondiamo con la "Verità" ma altro non è che la nostra realtà.
Quindi potrebbe esistere la realtà e la verità; esse sarebbero due cose partite dalla stessa sostanza ma finite per essere differenti.

Forse una soluzione c'è ma porta ancora una volta ad un rapporto dualistico:questa presunta soluzione si trova nel concetto di informazione(3);essa crea due figure: la figura dell'informato e quella dell'informatore. Possiamo farci una semplice domanda: se un libro contiene informazione non vuol dire che tale informazione informi qualcuno di qualcos'altro? Basta però la sola informazione contenuta nel libro per creare il libro e qualcuno che lo legga? A me sembra di no!
Perciò sembra che l'informazione crei due figure che prima non esistevano, il libro, ovvero l'informatore, e colui il quale lo legge, cioè l'informato.

Forse non sarà inutile mettere in evidenza una presunta egualianza che ho dedotto e che lancio ai filosofi presenti :

coscienza=verità=informazione= unità=1

Ciao
Il_Dubbio is offline  
Vecchio 27-01-2009, 08.52.30   #5
Giorgiosan
Ospite abituale
 
Data registrazione: 30-09-2004
Messaggi: 2,009
Riferimento: il problema della materia e del dualismo

Citazione:
Originalmente inviato da simone
Cari filosofi,

il problema mi si è presentato quando ho iniziato a studiare Georges Bataille.
Quest'autore, che mi parla di qualcosa di cui non si può parlare, che mi riporta alla grave oscenità della carne per rendermi complice del suo pensiero, avanza secondo me un elemento, che indica come elemento materiale, che si pone (e pone tutta la sua opera) fuori dal solco della filosofia per come di solito la si intende, ovvero una filosofia che è pensiero e pensiero che si fa dicibile a partire da una coerenza che è condivisione di uno spettro linguistico comune. La filosofia di cui Bataille parla è una filosofia dell'impossibile, la cui comunicazione non è un dire che viene inteso, ma un'esalazione dello spirito che diventa parola e viene compresa. Eppure questo spirito che si conosce a partire dal suo immettersi in una trama linguistica è spirito in un corpo, poichè è esistenza umana e non angelica e prima ancora carne, e prima ancora materia che nel momento estremo ritornerà inanimata.
Io credo, e non so se questa teoria che mi affligge sia corretta, che in Bataille vi sia un dualismo, e che questo si manifesti nel suo interesse per la gnosi, e si delinei come forte dicotomia tra il pensiero e l'elemento materiale. Penso che questa teoria possa essere avvalorata dall'uso che Bataille fa della dialettica hegeliana. "LA filosofia è un cantiere", non si dà compimento e il senso non è la ricerca o la contemplazione di un compimento che diviene fine (nel senso più comune e non come télos), ma il non-senso di un salto che continua a portarmi da un punto ad un altro punto. Questo il "senso" del divenire, e di un "divenire tragico" che termina solo con la morte e che è tragico per l'abisso su cui danza.
Ma anche la nozione di dépense non è estranea a questo dualismo, del resto alla base dell'economia generale non vi è più un principio, ma due, nietzscheanamente accumulazione per raggiungere gradi di potenza e dispendio. Sulla scia di questo discorso alche il discorso morale si articola su culmine e declino, il culmine come momento dell'applicazione inaudita di energie eccedenti, ed il declino come necessaria conseguenza, poichè non ci disfiamo in quell'eccesso, non siamo una disgregazione stellare. Proprio per questa materia che ci tiene insieme le nostre esplosioni sono esplosioni dello spirito, di una coscienza che in quello spasmo diviene non-coscienza, e non del corpo, della carne, che immersa nella continuità animale che siamo ci rimane in qualche misura estranea.

La materia di cui Bataille parla è secondo me così infinitamente semplice!!

Di solito i filosofi guardano con occhio sospettoso al dualismo, alla materia ed allo spirito.
Voi che ne pensate? Sto dando i numeri?????

Benvenuto nel forum Simone.

Devo premettere che non conosco il pensiero di Battaille se non molto indirettamente per via di Foucault.

La sintesi che hai presentato, però, ha sucitato il mio interesse.
Naturalmente per farmene almeno una vaga idea ci vorrà qualche tempo.

Posso esprimere qualche anticipazione sul tema del dualismo, anticipazione che deriva da una mia convinzione:
il dualismo spirito-materia non è superabile dialetticamente ... forse non lo è nemmeno nella realtà.

Sarà interessante se la partecipazione dei forumisti ci costringerà a mettere a fuoco l'argomento.

Potrebbe essere un bel happening filosofico.


Ciao Simone
Giorgiosan is offline  

 



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