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Filosofia - Forum filosofico sulla ricerca del senso dell’essere.
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Vecchio 20-08-2003, 21.19.35   #1
uLm1879
Ospite abituale
 
Data registrazione: 02-05-2003
Messaggi: 39
La co(no)scienza...

eccomi qui sempre seduto davanti a queste lettere, parole accostate per riempire uno spazio che
avrebbe dovuto restare vuoto . Nello scriverti scorgo in me quella parte tanto evidente quanto “inutile” rispetto alle “richieste” sociali ed emotive, che mi si pongono di fronte e di cui necessita la gran parte della popolazione terrestre...
quello che mi chiedo, che mi crea sconforto, è il motivo per il quale dobbiamo stare immersi in questa bolla leggera e tanto incostante quanto fragile, che è la co(no)scienza,
cosa cerca nel noi?
Una continua richiesta di “novità”...
l’eterno ritorno (nietzsche) costante, per colui che la percepisce, la vita, come la consapevolezza di essa.
Bisogna morirSI per non vivere cosi?

Saper cosa essere, cosa siamo... è la certezza di esso ?
Che cosa sappiamo che serve a non essere?

Io sono colui che scrive mediante il fatto stesso di farlo... o il prodotto inconscio di cio che mi ha portato a scrivere? Colgo, in ogni caso, in me il fatto di poter essere altro...
Ergo cosa sono?


Cosa devo fare, se non nel condurmi nel dis.appagamento del DOVER appagarmi?


uLm1879 is offline  
Vecchio 20-08-2003, 22.00.00   #2
VanLag
Ospite abituale
 
L'avatar di VanLag
 
Data registrazione: 08-04-2002
Messaggi: 2,959
Ciao uLm1879....... la tua riflessione ha stimolato alcuni miei pensieri che consegno al forum.......


Appagarsi, vivere, gioire, stare bene, non sono cose sbagliate...... È che purtroppo questa bolla di conoscenza che forma la nostra identità, (cioè che noi pensiamo di essere), diventa alla fine una stretta gabbia soffocante e noi ci ritroviamo come su una rupe di una grande montagna mentre contemplando il vuoto ci diciamo:- allora mi butto o non mi butto? Volo o non volo? –
La libertà è lì a portata di mano ma per qualche motivo non ci decidiamo a lasciare la solida roccia della rupe....... Essa, (la rupe), è la certezza, il conosciuto, il noto........il resto...... Il volo è l’ignoto...... affascinante perché libero, affascinante perché è immenso, ma pur sempre ignoto........

La conoscenza, quella parte tanto evidente quanto “inutile” rispetto alle “richieste” sociali ed emotive.
Dici bene........ la conoscenza così valida per affrontare i problemi pratici della vita, risulta un peso nelle sfide interpersonali ed emotive....... perché il vivere è dinamico, mentre la conoscenza è statica, appartiene al passato, alle esperienze che abbiamo già avuto e non appartiene mai all’esperienza che stiamo vivendo ora.
Subissati dal conosciuto affrontiamo l’emozione che è sempre nuova in quanto frutto di un divenire che non si ripete mai, con il bagaglio di luoghi comuni e di stereotipi che ci portiamo appresso e che odorano tanto di stantio e, se non siamo del tutto dormienti, ci chiediamo come mai quel senso di avere mancato il traguardo ci perseguita.
Il traguardo è il volo, è il vuoto che circonda la rupe, ma quella rupe è il nostro io, il nostro senso di identità, lasciarla è come morirSI eppure quel morirSi lo setiamo così attraente........
VanLag is offline  
Vecchio 20-08-2003, 22.14.21   #3
Gabbia-no
Nuovo ospite
 
Data registrazione: 18-08-2003
Messaggi: 1
Eccomi qui a replicare, digitare, schiacciare tasti che corrispondono alla progressiva formazione dei miei pensieri e a come il mio esternarli si sia caratterizzato in funzione del modo che mi è stato insegnato a dar loro forma ...quindi riempire i medesimi spazi vuoti...

Cavolo, non ho più pensieri...
















ooops
Gabbia-no is offline  
Vecchio 20-08-2003, 23.12.57   #4
uLm1879
Ospite abituale
 
Data registrazione: 02-05-2003
Messaggi: 39
colgo in me stupore quando con.divido
con "altri" il saper di saper...

voglio regalar(MI) un sonetto,

Oscuro e indoma.bile è il destino di colui
che coglie il saper di saper,
Ma chiaro è il per.corso che l'ha portato
ad esser tale "anonimo" (a se stesso) sapiente.
Ciò che non sa e non saprà mai
sono le emozioni che lo governano e lo "sovrastano"
di tale ardente "desiderio-necessità"...



come il tuo stesso "Motivo" di ris.pondermi, ponderandoti nel tuo (ri)cercar di saper!

siamo tutti mossi da impulsi,
gli stessi che donano vita... alla vita...
ma ci dimen(tich)iamo in noi... di noi...
per il poco saper che non ci porta a CONOSCERCI
e il "troppo" che ci porta a DIS.conoscerci!
ergo...

non è la rupe o il volo successivo...
ma la presa di co(no)scienza di esser consapevol.mente li

paradossale è colui che pensa in "mondo" dove non serve...

la DIS.co(no)scienza per essere....

NON cogito ergo sum!

uLm1879 is offline  
Vecchio 08-09-2003, 18.29.17   #5
Mindcrawler
Studioso
 
L'avatar di Mindcrawler
 
Data registrazione: 08-09-2003
Messaggi: 25
Non lo so che avete fumato, ma lo voglio anch'io!!.
Mindcrawler is offline  
Vecchio 18-10-2003, 00.40.27   #6
Meridius
Nuovo ospite
 
Data registrazione: 17-10-2003
Messaggi: 1
Unhappy coltello a doppio taglio

Con l' aumentare della tua conoscenza, aumenta la tua tristezza...

forse non e' molto ma ti posso garantire che e' vero.
Meridius is offline  
Vecchio 18-10-2003, 09.57.21   #7
Mary
Ospite abituale
 
Data registrazione: 02-04-2002
Messaggi: 2,624
Caro VanLag

condivido quel che hai detto, io mi trovo proprio nella consapevolezza di quello stato: il sapere che devo staccarmi dalla rupe e aprire le mie ali. Ma qualcosa mi trattiene sempre. Sono solo scuse, lo so. E' l'ego che non vuole, non sa, non può affrontare quel che appare il vuoto, ma l'essere interiore sa bene che vuoto non è. Come si sosterrebbero le ali degli uccelli senza l'aria?! l'aria c'è ma i nostri occhi non la vedono.

Appagarsi, vivere, gioire, stare bene non sono cose sbagliate, dici giusto, lo penso anch'io. Ma è anche giusto quel che dice Meridius che con l'aumentare della consapevolezza aumenta la tristezza.
Penso che come due ali aperte conducono al volo così il nostro lasciarci andare può divenire solo accettando le polarità come parte essenziale del volo stesso.

Vivere come cittadini che affrontano il quotidiano senza guardare gli altri dall'alto in basso perchè si conosce qualcosa che loro forse ancora non sanno. Quel "forse" è doveroso perchè noi non sappiamo il livello di conoscenza e consapevolezza di chi ci sta davanti. Così come l'altro ignora il nostro.
Vivere il quotidiano nel quotidiano ma allo stesso tempo sapere che è solo illusione.
Un po' come quando andiamo al cinema: ci immedesimiamo negli eventi come fossero veri, ma veri non lo sono. E' solo un'immagine proiettata su di una parete bianca.

Se ci pensiamo un poco sopra ci rendiamo conto che la vita è la stessa cosa. Noi la crediamo vera vera vera, in verità è solo una pura illusione.
Come scorrono velocemente i fotogrammi di una pellicola per vedere un film. così scorrono davanti ai nostri occhi i fotogrammi della nostra vita. Se non scorressero noi non vedremmo più la vita ma la morte.
Il guaio è che troppo spesso riproiettiamo la stessa pellicola più e più e più volte. Gli spezzoni che suscitano in noi qualcosa di bello o di brutto. Li riproiettiamo nella nostra mente per anni. Dimenticandoci di vedere, osservare la pellicola che viene continuamente proiettata davanti ai nostri occhi giorno dopo giorno. E che resta la più importante. Solo attraverso il presente nel presente possiamo spiccare il volo. Finchè siamo nel passato o nel futuro resteremo ancorati alla nostra roccia sognando di volare.

Grazie VanLang per aver condiviso tuoi pensieri.
Ciao
Mary
Mary is offline  
Vecchio 07-11-2003, 17.49.17   #8
dawoR(k)
Utente bannato
 
Data registrazione: 15-05-2003
Messaggi: 876
Smile più-impari-meno-sai-veramente

"Più impari
meno sai veramente"

E' tutto racchiuso in queste parole.
Non serve altro.
La Via è più semplice di quel che possa sembrare.
Bisogna guardare con gioia.
Sentire l'insetto
prima dell'universo alle sue spalle.

più-impari-meno-sai-veramente

wahankh .
- ed io "sento" eccome !!! -
dawoR(k) is offline  
Vecchio 07-11-2003, 19.38.59   #9
Marco_532
Vivi!
 
L'avatar di Marco_532
 
Data registrazione: 28-10-2003
Messaggi: 1,159
Re: più-impari-meno-sai-veramente

Citazione:
Messaggio originale inviato da dawoR(k)
"Più impari
meno sai veramente"

Caro dawoR(k), credo di capire quello che vuoi dire, o quantomeno spero....
.....non ti sembra di usare un po' troppe metafore improprie che possono essere mal'interpretate?

Se invece non hai usato una metafora, perfavore spiegami quello che intendi perchè secondo le mie idee, quella frase non ha senso.
Marco_532 is offline  
Vecchio 07-11-2003, 20.17.28   #10
ObyWan
Tamagochi
 
L'avatar di ObyWan
 
Data registrazione: 30-03-2002
Messaggi: 151
Citazioni citabili

"Più so, più so di non sapere" ... Questa è abbastanza famosa

Più impari, più strade ti si paiono davanti, più strade ti si paiono davanti, più dubbi ti vengono. Se non imparo, credo; se imparo, conosco.

Cosa è più facile: credere o conoscere?

Ciao!

ObyWan is offline  

 

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