Forum di Riflessioni.it
ATTENZIONE Forum in modalità solo lettura
Nuovo forum di Riflessioni.it >>> LOGOS

Torna indietro   Forum di Riflessioni.it > Forum > Filosofia

Filosofia - Forum filosofico sulla ricerca del senso dell’essere.
>>> Sezione attiva sul forum LOGOS: Tematiche Filosofiche



Vecchio 21-06-2009, 09.18.44   #1
emmeci
Ospite abituale
 
L'avatar di emmeci
 
Data registrazione: 10-06-2007
Messaggi: 1,272
La scelta di Caino

Senza ricordi, senza decaloghi, senza esempi davanti a sé, la scelta è stata difficile, perché voleva dire, in fondo, condizionare con un gesto il destino del mondo. Il problema da risolvere era: aprirsi alla vita degli altri o badare alla propria? Si dirà che la difesa dei propri interessi non costringe a negare quelli degli altri, ma proviamo a pensare a quei tempi poveri di risorse (il giardino dell’eden non esisteva più e si doveva cominciare a zappare la terra per cogliere qualche misero frutto): l’egoismo di Caino aveva qualche ragione d’essere, e il suo tormento mentale era comprensibile almeno quanto la bontà ingenua di Abele. Una domanda, un dissidio interiore che avrebbe segnato le coscienze e le società degli uomini di questo pianeta e che era destinato a crescere in enorme misura impegnando politici, religiosi, filosofi…. tanto da rendere meraviglioso e insieme osceno e perfino impensabile l’ uso della parola amore.
Passano migliaia di anni, e ci troviamo davanti allo stesso problema, come dimostrano le vicende di tutti i giorni, mentre la scienza, con la teoria evolutiva, insegna addirittura che qualsiasi miglioramento dipende da una capacità di vincere la concorrenza appoggiandosi al gene egoista, anche se forse la cosa è più semplice e perfino banale: in effetti qual è la norma per chi si affaccia alla vita? La norma che regge non solo la nostra ma tutte le specie anzi tutte le forme dell’universo? Una sola: io vivo, tu muori.
E allora non è ipocrisia ogni etica che sembra trasformare le necessità che riguardano un individuo in un’attenzione a quelle di altri? Ma quali altri: i vicini, i lontani, gli uomini o tutti gli esseri, anche se la banalità della vita ce lo impedisce e impone la stessa unica legge della predazione – dai vermi agli angeli e dagli atomi alle galassie?
emmeci is offline  
Vecchio 21-06-2009, 14.17.53   #2
Noor
Ospite di se stesso
 
L'avatar di Noor
 
Data registrazione: 29-03-2007
Messaggi: 2,064
Riferimento: La scelta di Caino

E’ ipocrisia tutto ciò che non è naturale e falso.
L’attenzione per l’altro non contrasta ,in un essere pienamente senziente e consapevole come l’uomo ,con l’istinto primordiale di conservazione.
Vedere solo l’ego che si muove nel’uomo ,è tanto parziale ed approssimativo quanto il vedere la sua controparte sovraindividuale:l’amore disinteressato verso l’altro che,sinquando vissuto come monito o ordine superiore non può che procurare squilibri verso l’altro polo ,evidentemente.
L’uomo,preso nella sua primordiale purezza di essere,è istinto di conservazione del corpo che abita,ma anche lo scoprire l’altro non come altro da sé,ma come sua immagine e somiglianza..
Ma questo ,ripeto ,va scoperto,non è facendone un dogma da salotto o religioso,che si comprende..
Noor is offline  
Vecchio 21-06-2009, 16.32.03   #3
espert37
Ospite abituale
 
Data registrazione: 05-12-2007
Messaggi: 498
Riferimento: La scelta di Caino

Citazione:
Originalmente inviato da Noor
E’ ipocrisia tutto ciò che non è naturale e falso.
L’attenzione per l’altro non contrasta ,in un essere pienamente senziente e consapevole come l’uomo ,con l’istinto primordiale di conservazione.
Vedere solo l’ego che si muove nel’uomo ,è tanto parziale ed approssimativo quanto il vedere la sua controparte sovraindividuale:l’amore disinteressato verso l’altro che,sinquando vissuto come monito o ordine superiore non può che procurare squilibri verso l’altro polo ,evidentemente.
L’uomo,preso nella sua primordiale purezza di essere,è istinto di conservazione del corpo che abita,ma anche lo scoprire l’altro non come altro da sé,ma come sua immagine e somiglianza..
Ma questo ,ripeto ,va scoperto,non è facendone un dogma da salotto o religioso,che si comprende..

Si Noor, condivido fermamente; L'attenzione per l'altro,non solo non contrasta,
ma è essenziale, Quel Dio indispensabile che l'uomo si è creato è dentro di noi e sopratutto nel nostro prossimo,perchè è in lui la fonte dela nostra felicità,donandoci egoicamente a lui con Amore, senza il mio prossimo io sarei l'essere più infelice di questo mondo. Questo però,come giustamente tu dici,va scoperto con l'intelletto e consapevolezza. L'uomo non è solo corpo materiale.

Buona domenica espert37
espert37 is offline  
Vecchio 22-06-2009, 10.03.09   #4
emmeci
Ospite abituale
 
L'avatar di emmeci
 
Data registrazione: 10-06-2007
Messaggi: 1,272
Riferimento: La scelta di Caino

Certo una via di mezzo – o meglio un compromesso – si può sempre trovare quando non siamo premuti da una situazione che consente a uno solo di vincere. Pensiamo a quelle desolate lande africane in cui ci si affanna a cogliere qualche goccia d’acqua da bere a un pozzo che forse neppure esiste, e – all’altro estremo – una lotta di popoli per strapparsi il diritto di abitare una terra che si crede ci sia stata concessa da Dio…E che vale appellarsi a un Dio che ha stretto magari un patto con un unico popolo e lascia gli altri al loro destino? Ossia, detto in altri termini, che vale la fede quando sono le stesse religioni che si spartiscono il campo?
Così sembra un invito all’ipocrisia quel primo principio di tutti i decaloghi che ci immaginiamo ordini di non uccidere. Del resto sarebbe proprio quest’ aureola della pietà irradiata dal capo dei santi che rende quella legge mirabilmente vana, in quanto significherebbe precludere qualsiasi decisione di agire, perché ogni decisione significa scelta, e dunque condanna. E d’altra parte non è necessaria, non è d’importanza vitale una scelta – come lo è stato per il povero Amleto?
Dunque è veramente con un’ipocrisia o – per essere più benevoli – con un paradosso che nasce la vita civile; infatti che cosa c’è di più irrealistico e contrario alla vita che rispettare totalmente la vita? Come si sarebbero formate le prime comunità primitive, le prime religioni, le prime culture? Ma allora come dovrebbe essere inteso quel principio di tutti i decaloghi? Bisogna lasciarlo nella sua ideale utopia e andare avanti con l’indifferenza per ciò che non ci riguarda? Oppure si deve regolare in qualche modo l’offesa mortale, stabilendo una specie di normativa dell’assassinio? O accontentare il moralista dicendo che le leggi che regolano l’universo sono leggi cattive?
(Qualcuno dirà che non è affatto vero che il principio di tutti i decaloghi sia il divieto di uccidere: e infatti certe religioni si affannano a dire che sono nate su un principio diverso. Ma sì, concediamo, almeno per una volta, di assecondare quest’utopia, cioè che le religioni sono sempre religioni d’amore).
emmeci is offline  
Vecchio 25-06-2009, 10.30.44   #5
Giorgiosan
Ospite abituale
 
Data registrazione: 30-09-2004
Messaggi: 2,009
Riferimento: La scelta di Caino

Citazione:
Originalmente inviato da emmeci
Senza ricordi, senza decaloghi, senza esempi davanti a sé, la scelta è stata difficile, perché voleva dire, in fondo, condizionare con un gesto il destino del mondo. Il problema da risolvere era: aprirsi alla vita degli altri o badare alla propria?

Si può obiettare che il decalogo i cui elementi normativi essenziali sono presenti in tutte le antiche civiltà, è la formulazione scritta della morale naturale, di quella morale se vogliamo chiamarla così, iscritta nella coscienza dell'essere umano, nel suo dna.
Quella per intenderci che avrebbe un essere umano a prescindere dalla cultura.

Anche il mitico Caino, qualsiasi Caino, avrebbe avuto dalla propria coscienza " l'avvertimento" che uccidere è male.

Il dilemma non era aprirsi alla vita degli altri o badare alla propria ma controllare o farsi guidare dall'ira, , l'ira scaturita dall'invidia e da tutti i sentimenti negativi che accompagnano la cattiva coscienza.

Il sacrificio di Caino "non era salito al cielo" ovvero non era stato gradito da Dio perché era un sacrificio solo formale e non il segno di una disposizione al bene.
Infatti Caino agiva male, agiva contro la propria coscienza.

Questo secondo una interpretazione ovvia del testo, dato che si è tirato in ballo la Scrittura.

Ognuno però interpreta a suo modo e proietta sul testo la sua intenzione. Ed è questo che rende il relativismo culturale un atteggiamento opportuno. Non so se sia convincente la tua proiezione, per me non lo è.

Non lo era neppure per il Cristo che, secondo Giovanni, afferma, rivolto agli ipocriti del tempo:
Egli (Caino) è stato omicida fin dal principio e non si è attenuto alla verità, perché non c'è verità in lui. Quando dice il falso, parla di quel che è suo perché è bugiardo e padre della menzogna

Ciao emmeci.
Giorgiosan is offline  

 



Note Legali - Diritti d'autore - Privacy e Cookies
Forum attivo dal 1 aprile 2002 al 29 febbraio 2016 - Per i contenuti Copyright © Riflessioni.it