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Vecchio 10-03-2010, 08.21.10   #51
Tommy2005
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Messaggi: 176
Riferimento: Che cos'è l'intelligenza? (2)

Citazione:
Originalmente inviato da Giorgiosan
Nella parabola le lodi di Gesù non si riferiscono a quest’uomo e al suo agire colpevole: non lo approva completamente, né lo propone come esempio ai discepoli. Come uno gestisce i beni materiali è una questione che non interessa a Gesù. Il centro del paragone è un altro: si tratta dell’intelligenza. I figli della luce dovranno impararla da quest’uomo disonesto.
Gesù non volle proporre come modello un'azione ingiusta. Le ricchezze, a chiunque appartengano, portano quasi sempre il marchio dell'ingiustizia.
Cristo non ha fatto distinzione fra ricchezze giuste ed ingiuste, le chiamò mammona e basta.
Nonostante la sua disonestà il fattore mostrò intelligenza rendendo obbligati verso di lui i debitori del padrone.
I figli della luce imparino a trarre dei vantaggi spirituali dalle ricchezze.
La dirittura morale c'entra poco.

Ciao

Sono pienamente d'accordo con quanto dici e vedo che il senso della parabola lo hai centrato in pieno : avevo fatto quella precisazione perchè ho intravisto la possibilità, per chi non fosse sufficientemente accorto, di offrire a qualcuno l'obiezione di "un invito alla scaltrezza", allora ho precisato la cosa, giusto per essere precisi, ma vedo che l'atto puro intelletivo lo hai focalizzato pienamente.
"La dirittura morale c'entra poco" questo invece devo puntualizzartelo : c'entra perchè mi permette di NON farne un uso improprio e smodato della scaltrezza, confondendomi con chi ne fà la propria bandiera; non dimentichiamoci che questi sono casi estremi e particolarissimi, che non possono e non devono essere assunti come regola !

Ti saluto, ciao.
Tommy2005 is offline  
Vecchio 10-03-2010, 08.33.39   #52
Tommy2005
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Data registrazione: 05-09-2006
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Riferimento: Che cos'è l'intelligenza? (2)

Citazione:
Originalmente inviato da Il_Dubbio
Fermo restando che la volontà è importante (e ci sarà bisogno di ritornarci su), il secondo requisito che dobbiamo discutere è se le finalità sono importanti per riconoscere una comportamento intelligente.

Tu dici: L'intelligenza è la capacità di un individuo di procurare/si vantaggio in vista dei suoi scopi!

Con questa frase tu dai per scontato che lo scopo (la finalità) dia un vantaggio.
A me sembra che tu non distingua il vantaggio con il raggiungimento dello scopo. Lo scopo è ciò che hai descritto nell'esempio fatto come: “Il padrone vuole bene al cardellino” quindi “vuole che sopravviva”! Il vantaggio non cambia “Il padrone vuole bene al cardellino quindi vuole che sopravviva” (si avvantaggia il padrone e il cardellino). Nella tua tesi quindi scopo e vantaggio sono l'identica cosa. Non è una tesi sbagliata, ben inteso, però non ci fa comprende se al mondo esistano scopi stupidi.
Non so se hai letto il mio post precedente. Hitler aveva uno scopo “stupido”, però avvantaggiava sicuramente la sua persona.
La mia tesi sull'ordine chiarisce anche il tuo esempio: il veterinario rappresenta la soluzione più ordinata, in quanto sebbene ci si possa sforzare a trovare soluzioni il veterinario ne sa più di noi. Egli chiaramente userà metodi ordinati, da anni di esperienza e di studio e sicuramente non sceglierà (sempre che non ignori una soluzione ancora più “ordinata” e quindi più intelligente) la morte del cardellino.
L'eutanasia (per entrare nel vivo del problema) è una forma “stupida” perché si sceglie (per ignoranza) lo stato con maggiore entropia.
Ciononostante esistono dei “drammi” la cui scelta etica può determinare un danno (un aumento di entropia)per esempio: una mamma che deve scegliere se morire lei o salvare il piccolo in grembo.
E qui richiamo in causa Tommy, lui diceva nel post da me precedentemente quotato:
Esaminiamo il comune denominatore : devono essere positivi, vantaggiosi per chi li produce, perché non si può certo chiamare intelligente chi si procura degli svantaggi o dei danni.


Quella situazione drammatica che ho presentato, la soluzione più intelligente è quella di salvare tutti: mamma e bambino (è la forma più ordinata possibile nel mio concetto di intelligenza), ma se una scelta è da fare, non me la sento di dire che una è più intelligente di un'altra.
Spero di aver risposto così a Folkner e spero anche che si avvantaggi la discussione in atto

Correttissima la tua distinzione fra scopo e vantaggio : il vantaggio è una conseguenza dello scopo e non è detto che ogni scopo raggiunto produca come conseguenza un vantaggio.

La seconda del tuo post a mio avviso è fuori dal discorso di definizione del concetto di "Intelligenza", ma rientra in un altra tesi : si può vivere all'insegna dell'Intelligenza ? Si può sempre essere intelligenti ? Volente o nolente ci sono casi nella vita in cui siamo costretti o portati a comportarci in maniera non intelligente o addirittura stupida ?

Ti saluto.
Tommy2005 is offline  
Vecchio 11-03-2010, 13.23.15   #53
Giorgiosan
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Messaggi: 2,009
Citazione:
Originalmente inviato da Tommy2005
Sono pienamente d'accordo con quanto dici e vedo che il senso della parabola lo hai centrato in pieno : avevo fatto quella precisazione perchè ho intravisto la possibilità, per chi non fosse sufficientemente accorto, di offrire a qualcuno l'obiezione di "un invito alla scaltrezza", allora ho precisato la cosa, giusto per essere precisi, ma vedo che l'atto puro intelletivo lo hai focalizzato pienamente.
"La dirittura morale c'entra poco" questo invece devo puntualizzartelo : c'entra perchè mi permette di NON farne un uso improprio e smodato della scaltrezza, confondendomi con chi ne fà la propria bandiera; non dimentichiamoci che questi sono casi estremi e particolarissimi, che non possono e non devono essere assunti come regola !

Ti saluto, ciao.

Ribadisco che la dirittura morale c'entra poco in questa parabola, non volendo, qui, insegnare Gesù alcunchè sul piano della moralità ma volendo insegnare la scaltrezza ..." i figli di questo mondo, infatti, verso i loro pari sono più scaltri dei figli della luce" e di questo non si compiace.
La scaltrezza a servizio del bene autentico è sempre da usarsi senza moderazione.
La dabbenaggine non è una virtù cristiana.



Citazione:
Originalmente inviato da Tommy2005
....
Aggiungo che in Mt 10,16, Gesù dice: Ecco, io vi mando come pecore in mezzo ai lupi; siate dunque furbi come i serpenti e semplici come le colombe
Il serpente è la più astuta di tutte le bestie ed è simbolo nella Scrittura della scaltrezza, della furbizia ecc. ecc.

Il vocabolo usato qui e quello usato nella parabola del "fattore disonesto" derivano ambedue da φρονέω

Ciao

Ultima modifica di Giorgiosan : 11-03-2010 alle ore 16.45.05.
Giorgiosan is offline  
Vecchio 11-03-2010, 20.31.50   #54
Il_Dubbio
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Messaggi: 1,706
Riferimento: Che cos'è l'intelligenza? (2)

Citazione:
Originalmente inviato da Folkner
[b] Non so più cosa dire per spiegarmi.
Ti sei spiegato bene... però ora dobbiamo comprendere (se no che senso avrebbe discuterne?) se quello che dici ci può essere di aiuto in ogni singolo caso, se cioè si riesce a individuare “sempre” un comportamento intelligente da uno stupido.
Il tuo listino iniziale ci dava l'idea generale dei comportamenti intelligenti, che ne so, ne prendo uno a caso: *Capacità di ricavare la più grande quantità possibile di informazioni corrette da ogni singolo stimolo o insieme di stimoli esterni ed interni*

Niente (come ho avuto modo di dire dall'inizio) ci suggerisce che quello è un comportamento intelligente. Noi siamo, diciamo così, propensi a giudicarli comportamenti intelligenti... ma su cosa si basa questo nostro istintivo giudizio?
Tieni presente questo quando leggi un mio post di risposta. Io sto tentando di rispondere il più “razionalmente” possibile a quella domanda; infatti il tuo elenco anche se intuitivamente può essere giusto, non ci spiega il motivo per cui lo è. E se magari ce ne fosse uno stupido, in quell'elenco, come facciamo a individuarlo?
[sull'entropia: hai ragione, è soltanto una nozione fisica; io però non l'ho presa da sola nella mia definizione...ci ho aggiunto la volontà. Infatti, come ho già avuto modo di dire e credo tu concorderai con me, l'adattamento naturale, selezione naturale ecc. pur essendo comportamenti a bassa entropia non sono comportamenti volontari. Infatti solo una minima parte, di questi comportamenti involontari, sono utili. Le modifiche svantaggiose sono infatti maggiori. Quindi l'involontarietà assieme all'inesorabile aumento dell'entropia stabilisce in modo rigoroso che i comportamenti ordinati sono del tutto casuali. Esiste infatti la possibilità che uno scimpanzè scriva casualmente la divina commedia; ciò non può portarci alla deduzione che egli sia anche intelligente. Mi sembra ovvio no?

Vengo comunque al dunque: tu dici in particolare:
Citazione:
Originalmente inviato da Folkner
l'intelligenza è l'abilità di saper raggiungere i propri obiettivi nel modo migliore possibile
.

Per migliore poi spieghi cosa significa:
Citazione:
Originalmente inviato da Folkner
Se una persona pensa che più una cosa è fatta velocemente, più è fatta bene...

Ti faccio notare come nel tuo esempio lo scopo è uguale per tutti. Anche il procedimento è uguale per tutti, l'unica cosa che cambia è la velocità. Perché può cambiare la velocità?
Nel tuo esempio del “cardellino” cambiava in quanto il padrone non era a conoscenza (non era “informato”) della possibilità di chiedere ad uno specialista cosa fare. Lo scopo però doveva essere uguale (sia per il padrone che per il veterinario) così come era simile il procedimento. Se invece intendevi dire che il padrone, nonostante fosse informato dell'esistenza di uno specialista, ha tentato di giungere alla soluzione da solo e per questo è stupido perché ha perso tempo rispetto al suo scopo principale (ammesso che avesse i soldi per pagarsi lo specialista o che questo garantiva non solo una soluzione rapida ma anche “gratuita” ) allora concordiamo. La mia tesi però mi garantisce di stabilire anche se lo scopo è uno scopo intelligente. Io ritengo infatti che non tutti gli scopi siano intelligenti. Non so potrei avere lo scopo di spennare il cardellino nel modo più rapido possibile e più doloroso possibile per il cardellino. Anche qui potrebbero esserci le caratteristiche di ingegno e rapidità... ma secondo la mia definizione quel comportamento è invece soltanto “stupido”.


Veniamo all'altro punto, quello posto da Tommy, il problema etico.

Citazione:
Originalmente inviato da Folkner
Il fatto degli scopi stupidi o non stupidi, poi...

Io mi discosto dal ragionamento fatto da Tommy solo perchè ho individuato (a torto o a ragione, chiaramente io lo difendo... perchè lo ritengo, fino ad ora, almeno sensato) il motivo per cui un comportamento etico non è possibile, alcune volte, inserirlo sotto l'elenco di comportamento intelligente o stupido.
Diciamo che do ragione a te ma anche a Tommy.
Ci sono comportamenti che vengono chiamati etici perchè non esiste una soluzione “intelligente” al problema. Il problema non può essere risolto perchè manca la conoscenza di una soluzione intelligente, oppure perchè sono intrinsecamente inconoscibili.
Ho fatto l'esempio drammatico di una mamma che deve decidere se sarà lei a morire o il figlio in grembo. La soluzione “migliore” sarebbe per entrambi la vita, ma se manca la conoscenza di come arrivare a questa soluzione allora il problema diventa “etico” (almeno secondo questa mia analisi del problema).

Tommy mi risponde così:
Citazione:
Originalmente inviato da Tommy2005
La seconda del tuo post a mio avviso è fuori dal discorso di definizione del concetto di "Intelligenza", ma rientra in un altra tesi : si può vivere all'insegna dell'Intelligenza ? Si può sempre essere intelligenti ? Volente o nolente ci sono casi nella vita in cui siamo costretti o portati a comportarci in maniera non intelligente o addirittura stupida ?

Per dire la verità non ho ben compreso se per “seconda” intendevi rispondere al mio esempio sul comportamento che una mamma potrebbe avere difronte ad una scelta drammatica. Mi sembrava che avessi proposto tu il criterio etico per distinguere un comportamento intelligente da uno stupido, o forse ho capito male? Io te ne ho proposto uno. Quello è un comportamento (uno dei tanti) etico...

tu avevi detto anche:
Citazione:
Originalmente inviato da Tommy2005
non ci sono solo bisogni, e di conseguenza vantaggi, di tipo materiale, ma anche spirituale.

E qui entra in gioco l’etica.

I vantaggi possono avere una valenza terrena : materiale, sociale, professionale, ecc. oppure spirituale, cioè morale, etica ; probabilmente o sicuramente ci sono anche valenze miste, ma non mi soffermo su questo poiché l’asse del discorso non viene comunque spostato.

Il succo del tuo discorso dovrebbe essere: non c'è solo un vantaggio materiale ma anche uno spirituale (per chi crede nell'anima). Quindi un comportamento intelligente si misura anche sul vantaggio spirituale ottenuto.

Ora però dovrai chiarire perchè il mio esempio (a parte quello su Hitler a cui si è associato anche Folker) di scelta drammatica, non lo ritieni più un criterio valido per dedurre l'intelligenza? Dopo tutto è comunque un comportamento dettato da una scelta etica (quella che avevi proposto) e che dovrebbe avvantaggiare chi lo fa (nel caso di Hitler negativo per tutti ma nello stesso tempo positivo per lui stesso; nel caso della mamma, se scegliesse di morire lei, dovrebbe avvantaggiarsi in qualche modo la sua anima ma avrebbe un danno il suo corpo fisico).

Sintetizzo la mia risposta: nel caso di Hitler il suo scopo potrebbe essere stato di tipo spirituale: giungere al massimo potere (forse era depresso chi lo sa ). Per arrivare a questo scopo deve distruggere tutte le altre volontà di tipo indipendente. Io mi chiedo se lo scopo è stupido o meno. Non posso saperlo a naso, devo trovare un metodo per scoprirlo. Se per giungere a quello scopo l'unica soluzione possibile è quella di distruggere le altre volontà allora, secondo la mia definizione è uno scopo stupido.
Il suo vantaggio, poi, dipenderà chiaramente dal raggiungimento dello scopo.
Che fine fa il vantaggio? Se Hitler giungeva il suo scopo raggiungeva anche un vantaggio! Un vantaggio conseguito da uno scopo stupido è sempre un vantaggio, o che sia di tipo materiale o di tipo spirituale.
Quindi non è il vantaggio la caratteristica essenziale per scoprire se un comportamento è intelligente o meno. Io ci sto ancora nella mia definizione...

Prendiamo infine il comportamento, nel mio esempio, della mamma che deve decidere se morire lei o il piccolo in grembo. Nella drammatica situazione di dover decidere cosa fare, eticamente parlando, la decisione è lasciata alla mamma. Spesso, razionalmente, si fa appello al male minore.
Se devo scegliere se lasciare morire 10 persone per salvarne 100, concordando con la mia definizione, il male minore è salvare 100... la soluzione migliore però, la piu intelligente è quella di salvare tutti. Dovendo scegliere però il discorso etico rimane sempre di difficile interpretazione... se fra quei 10 infatti ci sono tutti gli uomini più intelligenti del pianeta e fra quei 100 ci sono solo operai, contadini oppure malati terminali, la scelta diventa ancora più difficile. Quale sarà il male minore? Se vogliamo possiamo continuare all'infinito. Noi combattiamo spesso su cosa sia meglio eticamente, cioè quale sia la scelta migliore non avendo a portata di mano un'unica soluzione, che però conosciamo bene cioè il massimo ordine possibile.
La mamma quindi che decisione potrà prendere?
Tu ti domandi: “Si può sempre essere intelligenti ?”

Io rispondo no... però un criterio per decidere ce l'abbiamo sempre, altrimenti non riusciremmo a fare alcuna scelta nella vita. Nonostante ciò io credo che esista un modo per riconoscere, anche solo teoricamente, la migliore soluzione possibile. E secondo me a quello a cui tendiamo...cioè: stabilire volontariamente l'ordine assoluto, anche se non abbiamo tutte le conoscenze per rispettarlo rigorosamente, anzi è proprio la natura fisica dell'universo che ci induce a credere che i nostri sforzi materiali, sono inutili (ma anche qui, qualche veggente c'è, se spera di comprendere un giorno come fregare anche questa inesorabile morte termica).
Il_Dubbio is offline  
Vecchio 12-03-2010, 10.45.57   #55
Noor
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Originalmente inviato da Giorgiosan
" i figli di questo mondo, infatti, verso i loro pari sono più scaltri dei figli della luce"
Scaltro,furbo, son termini un pò ambigui..
preferisco la traduzione con "avveduti"
o suoi sinonimi:
accorto, assennato, attento, cauto, diplomatico, fine, giudizioso, lungimirante, oculato, preciso, prudente, sagace, sensato, servizievole saggio, ponderato, previdente, abile, riflessivo, responsabile, sottile, disponibile, premuroso

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Vecchio 12-03-2010, 12.22.43   #56
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Ribadisco che la dirittura morale c'entra poco in questa parabola, non volendo, qui, insegnare Gesù alcunchè sul piano della moralità ma volendo insegnare la scaltrezza ..." i figli di questo mondo, infatti, verso i loro pari sono più scaltri dei figli della luce" e di questo non si compiace.
La scaltrezza a servizio del bene autentico è sempre da usarsi senza moderazione.
La dabbenaggine non è una virtù cristiana.

Aggiungo che in Mt 10,16, Gesù dice: Ecco, io vi mando come pecore in mezzo ai lupi; siate dunque furbi come i serpenti e semplici come le colombe
Il serpente è la più astuta di tutte le bestie ed è simbolo nella Scrittura della scaltrezza, della furbizia ecc. ecc.

Il vocabolo usato qui e quello usato nella parabola del "fattore disonesto" derivano ambedue da φρονέω

Ciao

Mi stai confermando quanto mi sembra siamo già d'accordo da un pezzo : ci sono dei casi particolari in cui l'intelligenza non può fare a meno della scaltrezza.
Ma non mi hai ancora fornito il nesso logico per cui l'etica ovvero la dirittura morale, c'entra poco nella determinazione dell'intelligenza o forse l'hai spiegato ma non l'ho compreso...non sò...

Ti saluto, ciao.
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Vecchio 12-03-2010, 13.10.59   #57
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Originalmente inviato da Noor
Scaltro,furbo, son termini un pò ambigui..
preferisco la traduzione con "avveduti"
o suoi sinonimi:
accorto, assennato, attento, cauto, diplomatico, fine, giudizioso, lungimirante, oculato, preciso, prudente, sagace, sensato, servizievole saggio, ponderato, previdente, abile, riflessivo, responsabile, sottile, disponibile, premuroso


Il vocabolario lo consente, il contesto molto meno.
Se furbizia per te è sinonimo di malvagità fai bene a preferirire altri termini.

Per me è una forma d'intelligenza e si può usare per fare il male o per fare il bene.

Secondo per essere furbi bisogna essere umili come i bambini che di solito sono furbi.

Giorgiosan is offline  
Vecchio 12-03-2010, 15.03.37   #58
Tommy2005
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Citazione:
Originalmente inviato da Il_Dubbio
Ti sei spiegato bene...
...sono inutili (ma anche qui, qualche veggente c'è, se spera di comprendere un giorno come fregare anche questa inesorabile morte termica).
Scusa,
ho letto quello che hai scritto, ma la carne al fuoco è molta e rischiamo di scrivere poemi; prenderò in esame solo il caso Hitleriano, poi se vuoi mi ri-esporrai gli altri casi/esempi, ma uno alla volta se no ci perdiamo; prima però voglio riassumerti il mio percorso logico, aggiornato secondo giuste obiezioni che tu stesso mi hai fatto tempo addietro :

nell’ambito umano, parliamo di intelligenza quando le facoltà mentali di un individuo lo portano a conseguire un risultato positivo che prima non c’era.
Deve essere positivo, vantaggioso per chi l’ottiene, perché non si può certo chiamare intelligente chi si procura degli svantaggi o dei danni.
Il problema è che l'uomo non è un animale, dedito alla soddisfazione dei propri bisogni elementari da cui non può prescindere, ma è fatto di materia e spirito, ha cioè un anima ed un corpo ; ragion per cui, non ci sono solo bisogni, e di conseguenza vantaggi, di tipo materiale, ma anche spirituale.
Premesse accettate come vere :
1) si crede che esiste l'anima anche se non scientificamente dimostrata ;
2) si crede che quest’anima sia stata prodotta da una realtà ultra-sensibile che opera nel bene, poiché l’esistenza delle cose può essere solo opera del bene, il male, che è degrado e corruzione, ha come massima aspirazione la distruzione completa delle cose : se le cose esistono non può essere frutto di chi aspira all’annientamento assoluto ;
3) chi agisce, agisce consapevolmente e volontariamente, in caso contrario dobbiamo parlare di non-intelligenza, cioè incapacità (se ci mancano le facoltà intellettive) o impossibilità (se ci mancano le informazioni essenziali sull’oggetto a cui si rivolgono le ns facoltà) a compiere azioni intelligenti.
I vantaggi possono avere una valenza terrena : materiale, sociale, professionale, ecc. oppure spirituale, cioè morale, etica (trascurate le valenze miste).
La misura del vantaggio non può trascurare l’aspetto spirituale (etico) giacchè esiste un’anima e una realtà ultrasensisibile che l’ha creata.
Avendo natura immortale, l'anima vale più del corpo e della materialità in generale (portafoglio, prestigio, possedimenti, ecc.).
Ne consegue che i vantaggi spirituali valgono più dei vantaggi materiali.
Ne consegue ulteriormente che possiamo parlare di Intelligenza quando i vantaggi ottenuti dalle proprie facoltà mentali si traducono in reali vantaggi per la persona, che tengono conto anche dell’anima della stessa, in quanto,essendo essa un bene immortale, ha la priorità su tutto.

Preciso che le premesse n.2 e 3 le ho aggiunte in seguito alle tue stesse osservazioni, in quanto mi avevi fatto notare precedentemente queste lacune.
Ora veniamo al caso Hitleriano : ci sono dei valori che sono imprescindibili, il primo è quello della vita cioè del bene; lui l’ha trasgredito in maniera imperdonabile causandosi un danno incalcolabile.
Secondo lui era intelligente ciò che faceva (anche secondo i pazzi che lo hanno seguito ed aiutato) ma per una semplice ragione : non credeva nell’esistenza di un anima e lui stesso, quasi sicuramente, non riteneva di possederne una
Ma secondo il mio percorso logico, non lo posso giudicare intelligente.
Trovi invece che sotto certi aspetti si possa ricondurre il suo comportamento ad una logica intelligente ?
Benissimo, trova per favore prima la falla nel mio percorso logico, dopodichè, automaticamente, verrà dimostrata come vera l’esistenza di una certa logica intelligente nei suoi comportamenti.
Prima però trovami la falla, così aiuti anche me !
Ti ringrazio, ciao.
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Vecchio 13-03-2010, 14.30.52   #59
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Originalmente inviato da Giorgiosan
Se furbizia per te è sinonimo di malvagità fai bene a preferirire altri termini.

Per me è una forma d'intelligenza e si può usare per fare il male o per fare il bene.
Secondo per essere furbi bisogna essere umili come i bambini che di solito sono furbi
Forse nessuno meglio di Fedro ha colto con acutezza che la furbizia non c'entra nulla con l'intelligenza,quanto con la difesa (non sempre molto elastica per la verità) dell'interesse personale (anche qualora sia il salvarsi la faccia come nell'esempio che segue.)
La furbizia è ego.
I bambini difatti,divengono furbi,quando comincia a strutturarsi in loro la dimensione dell'identificazione personale,perdendo pure certa naturale semplicità (e che tu qui chiami umiltà).


"Un giorno una volpe affamata passò accanto a una vigna e vide alcuni bellissimi grappoli d’uva che pendevano da un pergolato.


- Bella quell’uva! – esclamò la volpe e spiccò un balzo per cercare di afferrarla, ma non riuscì a raggiungerla, perchè era troppo alta.

Saltò ancora e poi ancora e più saltava più le veniva fame.


Quando si accorse che tutti i suoi sforzi non servivano a nulla disse: – Quell’uva non è ancora matura e acerba non mi piace! – E si allontanò dignitosa, ma con la rabbia nel cuore"
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Vecchio 13-03-2010, 17.51.41   #60
Giorgiosan
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Originalmente inviato da Noor
Forse nessuno meglio di Fedro ha colto con acutezza che la furbizia non c'entra nulla con l'intelligenza,quanto con la difesa (non sempre molto elastica per la verità) dell'interesse personale (anche qualora sia il salvarsi la faccia come nell'esempio che segue.)
La furbizia è ego.
I bambini difatti,divengono furbi,quando comincia a strutturarsi in loro la dimensione dell'identificazione personale,perdendo pure certa naturale semplicità (e che tu qui chiami umiltà).


"Un giorno una volpe affamata passò accanto a una vigna e vide alcuni bellissimi grappoli d’uva che pendevano da un pergolato.


- Bella quell’uva! – esclamò la volpe e spiccò un balzo per cercare di afferrarla, ma non riuscì a raggiungerla, perchè era troppo alta.

Saltò ancora e poi ancora e più saltava più le veniva fame.


Quando si accorse che tutti i suoi sforzi non servivano a nulla disse: – Quell’uva non è ancora matura e acerba non mi piace! – E si allontanò dignitosa, ma con la rabbia nel cuore"

Avrà un senso quanto dice Fedro a cui però non attribuisco di avere più di tutti colto con acutezza ecc. ecc. e neanche una perspicacia straordinaria.

Gli argomenti che vengono cassati da te come prodotto dell'ego sono i miei ma anche quelli di Fedro ed anche i tuoi ...quindi dovremmo cassare tutte le affermazioni ....e cassiamole pure, chiudiamo il forum per egotismo con una sola eccezione per me conseguente al mio assioma: che qualunque negatività, ego e quant'altro possa essere attribuito ad ogni essere umano non può essere attribuita al Cristo, che è il mio Fedro, il mio Freud, il mio maestro di morale, ec. ecc.

I bambini per me non possono essere che furbi non avendo ancora un intelletto ben sviluppato, senso critico, strategie cognitive, ecc.ecc.
La furbizia è l'intelletto dei poveri di spirito, degli umili ed è affine all'istinto; (queste non sono considerazioni di Cristo ma del mio ego. )


Ultima modifica di Giorgiosan : 13-03-2010 alle ore 21.48.58.
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