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Vecchio 07-02-2011, 13.43.12   #1
La_viandante
stella danzante
 
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Regime economico e libertà.

Noam Chomsky in un decalogo
http://www.libertiamo.it/2010/10/02/...iamo-come-lui/
nel quale declina le regole della disinformazione che il potere utilizza per manipolare la popolazione e distrarla dalla conoscenza dei predicati neurobiologici della nostra mente e dalle conoscenze economiche, illustra perfettamente come non siamo realmente liberi di poter scegliere. Il potere, la politica, i mass media, secondo i più moderni studi di sociologia della comunicazione non hanno la capacità di manipolare l'opinione pubblica, ma avrebbero la possibilità di dettare l'agenda degli argomenti di discussione volta per volta. dietro tutto questo non si ha la possibilità di approfondire e comprendere fino in fondo le dinamiche in cui siamo invischiati, la nostra vita reale che è dettata dal mercato, si è veramente liberi di scegliere quando si ha a disposizione tutta la conoscenza o almeno gran parte di questa.
La mia impressione è che dietro parole come liberalizzazione, deregolamentazione, libero mercato si nasconda la schiavizzazione attraverso le più disparate tecniche e strategie di intere popolazioni. Le grandi aziende conoscono le moderne teorie e le applicano alla perfezione.
Prendiamo uno dei giochi della teoria dei giochi, quello dell'ultimatum (GU d'ora in poi). Il gioco consiste nel dare una somma di denaro ad una persona con la condizione che deve darne una parte ad un'altra. Se l'altra persona non accetta la somma offerta nessuno dei due ha nulla. Da questo gioco derivano poi diverse applicazioni, in base alle osservazioni sperimentali dei risulltati dati in diverse situazioni.
(La mia impressione, ma potrei sbagliarmi, è che una delle applicazioni pratiche del GU sia stata in occasione del referendum di Marchionne con la Fiat. Il risultato era previsto, calcolato).
L'unica libertà di scelta che abbiamo è sulla varietà di prodotti da acquistare sempre che siamo ben inseriti nel meccanismo produttivo e possiamo essere a buon diritto cittadini consumatori.
(non sono riuscita ad articlarlo per bene ma portate pazienza troppe idee con troppo poca conoscenza della materia producono questi risultati, ma portate pazienza e abbozzate le vostre idee sulla nostra attuale struttura economica e il libero arbittrio umano)
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Vecchio 04-06-2011, 14.04.20   #2
Nikolaj Stavrogin
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Riferimento: Regime economico e libertà.

Come studente di scienze della comunicazione, capisco bene cosa vuoi dire. Nonostante il mio corso di studi, dove questi problemi mi si sono presentati in maniera diretta e forte, non sono riuscito a farmi un'idea chiara; o meglio, non riesco a prendere una decisione in merito. Credo anche io, da una parte, come Chomsky, che esistano tecniche di manipolazione e distorsione delle informazioni, e che esistano interessi economici in gioco che premono per nasconderne alcune e farne trapelare altre.

Non vorrei che questo portasse, però, ad un'onnipotenza dei mass media, che ci vede come meri gusci vuoti (come fa ad esempio la teoria dell'ago ippodermico), a cui può essere inculcato di tutto. Tu, giustamente, citi la teoria dell'agenda setting: l'ordine del giorno è scandito dai mass media, e "imposto" all'opinione pubblica, che deve farsi un'opinione in merito, non importa quale.

Penso tuttavia che la questione vada oltre queste teorie descrittive e che la complessità e l'eterogenità del sociale non sia così controllabile come si potrebbe credere. Sicuramente la nostra libertà è limitata, ma quanto e in che modo lo sia, non lo so dire. Ci sono talmente tante forze in gioco nella nostra società, che vedere un aspetto unilaterale, una superforza che agisce dall'alto in basso, a scapito delle altre, significa focalizzarsi su un punto del problema e non vedere la ragnatela di connessioni e interdipendenze che è ormai un aspetto cruciale e non trascurabile.
Nikolaj Stavrogin is offline  
Vecchio 09-12-2011, 09.29.40   #3
La_viandante
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Riferimento: Regime economico e libertà.

Condivido il fatto che la situazione sia molto complessa e oltre all'agenda settimg ci sono molte altre strategie che ho appreso da Manuel Castells in Potere e Comunicazione. Il Potere da sempre cerca di avere il controllo della comunicazione di massa, e oggi i poteri principali sono i mercati. Hanno deciso persino che i politici che erano stati democraticamente eletti fossero incapaci e ne servivano degli altri per operare quelle manovre utili ai mercati. Oggi più che mai vediamo in Italia la dimostrazione del fatto che non abbiamo nessuna libertà in questo tipo di regime economico, che qualcuno chiama ultraliberismo. Forse possiamo chiamare fine della democrazia questo stadio dell'evoluzione politica ed economica a differenza di quanto asseriva Fukuyama che fosse proprio la democrazia a segnare la fine della storia come sua massimo punto evolutivo.
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Vecchio 09-12-2011, 22.25.29   #4
benedetto
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Riferimento: Regime economico e libertà.

Citazione:
Originalmente inviato da La_viandante
Noam Chomsky in un decalogo
http://www.libertiamo.it/2010/10/02/...iamo-come-lui/
nel quale declina le regole della disinformazione che il potere utilizza per manipolare la popolazione e distrarla dalla conoscenza dei predicati neurobiologici della nostra mente e dalle conoscenze economiche, illustra perfettamente come non siamo realmente liberi di poter scegliere. Il potere, la politica, i mass media, secondo i più moderni studi di sociologia della comunicazione non hanno la capacità di manipolare l'opinione pubblica, ma avrebbero la possibilità di dettare l'agenda degli argomenti di discussione volta per volta. dietro tutto questo non si ha la possibilità di approfondire e comprendere fino in fondo le dinamiche in cui siamo invischiati, la nostra vita reale che è dettata dal mercato, si è veramente liberi di scegliere quando si ha a disposizione tutta la conoscenza o almeno gran parte di questa.
La mia impressione è che dietro parole come liberalizzazione, deregolamentazione, libero mercato si nasconda la schiavizzazione attraverso le più disparate tecniche e strategie di intere popolazioni. Le grandi aziende conoscono le moderne teorie e le applicano alla perfezione.
Prendiamo uno dei giochi della teoria dei giochi, quello dell'ultimatum (GU d'ora in poi). Il gioco consiste nel dare una somma di denaro ad una persona con la condizione che deve darne una parte ad un'altra. Se l'altra persona non accetta la somma offerta nessuno dei due ha nulla. Da questo gioco derivano poi diverse applicazioni, in base alle osservazioni sperimentali dei risulltati dati in diverse situazioni.
(La mia impressione, ma potrei sbagliarmi, è che una delle applicazioni pratiche del GU sia stata in occasione del referendum di Marchionne con la Fiat. Il risultato era previsto, calcolato).
L'unica libertà di scelta che abbiamo è sulla varietà di prodotti da acquistare sempre che siamo ben inseriti nel meccanismo produttivo e possiamo essere a buon diritto cittadini consumatori.
(non sono riuscita ad articlarlo per bene ma portate pazienza troppe idee con troppo poca conoscenza della materia producono questi risultati, ma portate pazienza e abbozzate le vostre idee sulla nostra attuale struttura economica e il libero arbittrio umano)

A mio giudizio la schiavitù rappresenta in certo qual senso la condizione umana.
Nemmeno il potere si sottrae a questa condizione.
Bisogna vedere dove ci si trova. Asfaltare autostrade sotto il sole estivo o stare tutto il giorno col telefonino in mano, presiedere riunioni etc.? Chiaro è che chi manovra si prende quasi tutti i soldi. Il tempo è danaro. Meglio il tempo, dico io, meglio starsene a casa ad oziare. Però rischi di morire di fame o vivere nell'emarginazione. La vita ha un prezzo.
Se esiste questo sistema economico è perché è necessario. Questo non significa che non si possa far nulla, ma ci si dovrebbe sforzare di cercare almeno la causa più pesante che rende necessario questo sistema economico.
Dell'elenco di Chomsky solo un punto riterrei: il 10). Il vero potere consiste nel conoscere compiutamente i predicati psicobiologici del pubblico (mediante gli assoluti progressi della biologia, della neurobiologia e della psicologia applicata), e poter confidare sul fatto che i cittadini (scientificamente analfabeti) non siano in grado di conoscere sé stessi.
Supponendo che i "predicati psicobiologici" siano grossolanamente le esigenze umane (correggetemi per favore se sto prendendo un granchio) e che non mi piace molto quel "scientificamente ignoranti", quasi che uno per conoscere sé stesso debba essere colto, questa potrebbe essere una buona causa; aggiungo anche che chi gestisce il potere in fondo è solo uno scaltro che probabilmente non conosce sé stesso. Solo che lui hai soldi.
....... Se però esistesse un grande complotto ....
Ciao
benedetto is offline  
Vecchio 10-12-2011, 09.12.08   #5
La_viandante
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Riferimento: Regime economico e libertà.

La schiavitù dal mio punto di vista non è una condizione necessaria, o non dovrebbe esserlo, tutto sta nel poter avere la possibilità di scegliere di starci tutto il giorno al telefonino, e si può anche amare il proprio lavoro anche quando richiede di stare sotto il sole tutto il giorno. Il problema è: lo si è scelto o si è eterodiretti in ogni scelta che diventa obbligata anche quando siamo convinti che questa parte da noi?
Per quello che riguarda i predicati psicobiologici, non vorrei essermi sbagliata anche io, ma ho inteso come il nostro funzionamento come esseri umani in termini biologici, psicologici, neurobiologici.
Il libro che menzionavo prima e che sto ancora leggendo, Comunicazione e Potere di Manuel Castells analizza le tecniche di comuniczione massmediatica alla luce delle conoscenze delle neuroscienze, sulla base degli studi di Damasio, sulle metafore di Lakoff; Ci sono anche altri studi sulle nostre scelte politiche (Drew Westen, Menti politiche) che sono dettate solo da reazioni emotive, mentre i calcoli razionali ne sono del tutto esclusi dal processo decisionale. Per quanto i nostri politici possano anche non conoscere se stessi si avvalgono di questi studi, di chi queste cose le studia per professione, hanno le loro consulenze su come parlare, muoversi, impostare voce, espressioni del viso, posizione del corpo e tanto altro. Chi ascolta spesso non sa perché quel candidato sta suscitando tanto entusiasmo e magari la spiegazione non è tanto in quello che dice, ma come spiegava un esperto in tv qualche giorno fa, in come ad esempio Obama scandiva il ritmo delle sue frasi in un ritmo costante e in crescendo di intensità tanto da provocare un fragoroso applauso a fine discorso. Tecniche oratorie conosciute da millenni, lo fanno anche a messa.
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Vecchio 11-12-2011, 20.00.05   #6
VanLag
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Riferimento: Regime economico e libertà.

Citazione:
Originalmente inviato da La_viandante
(...........abbozzate le vostre idee sulla nostra attuale struttura economica e il libero arbittrio umano)
Ho paura che ci sia un disegno ideato dalle grandi lobbie e dalla grandi banche, (vedi Bilderberg e dintorni), per controllare il mondo. Un piano ben congegnato che è iniziato quando il mercato ha incoraggiato i piccoli risparmiatori ad investire in borsa. All'inizio ci hanno dato “l'abboccamento” infatti chi non è giovanissimo ricorderà che ci sono stati periodi nei quali si guadagnava facilmente e molta gente è arricchita attraverso gli investimenti. Quando poi ingolositi dai guadagni ci siamo stati dentro più o meno tutti è iniziato il cambiamento e le borse hanno iniziato a richiederci indietro con gli interessi quello che ci avevano elargito. Il risultato è esattamente quello che succede con gli usurai che ti prendono tutto finanche la tua vita per ripagare i debiti.

Cosa questo c'entri col libero arbitrio non lo so. Il libero arbitrio, (ammesso che esista), ad un certo livello è qualche cosa di più personale ed intimo che neppure i mostri del mercato possono ingabbiare. Come dice Gibran: .- Se è un despota colui che volete detronizzare, badate prima che il trono eretto dentro di voi sia già stato distrutto. Poiché come può un tiranno governare uomini liberi e fieri? -

P.S. E' un piacere ritrovarti.
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Vecchio 11-12-2011, 23.19.47   #7
chlobbygarl
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Riferimento: Regime economico e libertà.

Citazione:
La prima norma è la “strategia della distrazione”. Dice Chomsky: «Consiste nel deviare l’attenzione del pubblico dai problemi importanti e dai cambiamenti decisi dalle élites politiche ed economiche, attraverso la tecnica del diluvio o inondazioni di continue distrazioni e di informazioni insignificanti. E’ anche indispensabile per impedire al pubblico d’interessarsi alle conoscenze essenziali, nell’area della scienza, dell’economia, della psicologia».
Con lui vien da pensare abbia funzionato.

Citazione:
Seconda norma è quella che potremmo definire “falso problema/risposta demagogica”: «Si crea un problema, una ‘situazione’ prevista per causare una certa reazione da parte del pubblico, con lo scopo che sia questo il mandante delle misure che si desidera far accettare. Ad esempio si possono lasciar dilagar la violenza urbana e i disordini sociali, oppure creare una crisi economica per far accettare come un male necessario la retrocessione dei diritti sociali e lo smantellamento dei servizi pubblici».
Paranoia. "Lasciar dilagare la violenza urbana" richiederebbe il coinvolgimento di una tale rappresentanza di categorie sociali diverse. (Punto). Il disegno imploderebbe assai presto.

Citazione:
3 «Per far accettare una misura inaccettabile basta applicarla gradualmente, col contagocce, per anni consecutivi. E’ in questo modo che condizioni socioeconomiche radicalmente nuove (neoliberismo) furono imposte durante i decenni degli anni ‘80 e ‘90: Stato minimo, privatizzazioni, precarietà, flessibilità, disoccupazione di massa, salari che non garantivano più redditi dignitosi, tanti cambiamenti che avrebbero provocato una rivoluzione se fossero state applicate in una sola volta».
Parla di cose che non conosce, è un linguista e non un economista. Non si fa così.
Citazione:
Quarta norma è quella dello spostamento nel tempo: «Un altro modo per far accettare una decisione impopolare è quella di presentarla come “dolorosa e necessaria”, questo dà più tempo al pubblico per abituarsi all’idea del cambiamento e di accettarlo rassegnato quando arriva il momento».
Mah sarà, una decisione impopolare è abbastanza spesso anche dolorosa e necessaria.


Citazione:
Quinta norma è il comunicare ai cittadini come fossero bambini. «La maggior parte della pubblicità diretta al gran pubblico usa discorsi, argomenti, personaggi e una intonazione particolarmente infantile, molte volte vicino alla debolezza, come se lo spettatore fosse una creatura di pochi anni o un deficiente mentale. Se qualcuno si rivolge ad una persona come se avesse 12 anni o meno, allora, in base alla suggestionabilità, questa tenderà, con una certa probabilità, ad una risposta o reazione anche sprovvista di senso critico: come quella di una persona di 12 anni o meno».
Da una parte si condanna una pubblicità sempre più giocata sul piano dell'attrattiva sessuale, delle icone erotiche, dei cattivi esempi in grado di 'bruciare' il tempo occorrente alle giovani generazioni per rendersi 'consapevoli', dall'altra si teorizza e stigmatizza lo stimolo ipnotico del sè bambino.
Citazione:
La sesta norma è quella che definirei “patemica”. «Sfruttare l’emozione – afferma Chomsky – è una tecnica classica per provocare un corto circuito su un’analisi razionale e, infine, il senso critico dell’individuo. Inoltre, l’uso del registro emotivo permette di aprire la porta d’accesso all’inconscio per impiantare o iniettare idee, desideri, paure e timori, compulsioni, o indurre comportamenti».
Siamo d'accordo, ma che si fa: si vieta per legge l'utilizzo del registro emotivo? In quanto "classica" tale tecnica afferisce proprio ad una caratteristica della specie umana (e non solo), che è quella di fissare i ricordi e di impressionare la 'pellicola' tramite le emozioni.

Citazione:
La settima, è la progettazione e gestione di un’ignoranza diffusa. «La qualità dell’educazione data alle classi sociali inferiori deve essere la più povera e mediocre possibile, in modo che la distanza creata dall’ignoranza tra le classi inferiori e le classi superiori sia e rimanga impossibile da colmare da parte delle inferiori».
come si progetta un'ignoranza diffusa ma selettiva in un sistema democratico come quello degli USA? => vedi la 2.

Citazione:
E questa norma è legata a doppia mandata con l’ottava. Quella che prevede che il pubblico mediatico si convinca che «è di moda essere stupidi, volgari e ignoranti. E che questi sono valori positivi e condivisibili».
Certo, ma il pubblico mediatico non necessariamente è appartenente alle sole classi sociali inferiori, anzi.

Citazione:
La norma numero nove è quella del “senso di colpa”, e quindi: «Far credere all’individuo che è soltanto lui il colpevole della sua disgrazia, per causa della sua insufficiente intelligenza, delle sue capacità o dei suoi sforzi. Così, invece di ribellarsi contro il sistema economico, l’individuo si auto-svaluta e s’incolpa, cosa che crea a sua volta uno stato depressivo, uno dei cui effetti è l’inibizione della sua azione. E senza azione non c’è ribaltamento né rivoluzione, non c’è nessuna possibilità di cambiamento in senso democratico»
Qual'è la tecnica che convince qualcuno della sua scarsa intelligenza ?!
Non cozza pure questa con quella per cui il cittadino va coccolato, blandito (e ingannato), trattato cioè come un 12enne? Come posso mettere a nanna il senso critico delle persone facendo leva sul sè bambino e allo stesso tempo convincerle che l'autoanalisi da fare a casa è quella che decreta la loro stupidità?

Citazione:
L’ultima norma, la numero dieci, è quella che possiamo definire del “doppio binario della conoscenza scientifica”. Per Chomsky il vero potere consiste nel conoscere compiutamente i predicati psicobiologici del pubblico (mediante gli assoluti progressi della biologia, della neurobiologia e della psicologia applicata), e poter confidare sul fatto che i cittadini (scientificamente analfabeti) non siano in grado di conoscere sé stessi.
Il pubblico di che? Tv, giornali, cinema, teatri, web...?

Proviamo a pensare ad un mondo in cui niente di frivolo, fatuo, ingannevole e/o 'inutile' riesce più a emozionarti, primo perchè lo abbiamo vietato per decreto al di fuori s'intende della ristretta cerchia di parenti e amici, poi perchè le tue conoscenze dei tuoi predicati neurobiologici sono assolute. Insomma è Natale e pure dopo una dose da cavallo di anticonformismo, di minimalismo, di altermondismo etc, hai davvero deciso di comprare un regalo a tua zia ma, nessuno riesce più a venderti nulla, manca la scintilla in grado di fare la differenza tra te inteso come persona emoraziocinante e la supercoscienza pervasiva modello altroconsumo.
Pensateci.
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Vecchio 12-12-2011, 09.13.21   #8
La_viandante
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Ciao VanLag, è un piacere anche per me rivederti. Condivido a questo punto la teoria del complotto perchè è impossibile ignorare come dobbiamo accettare misure così drastiche che nessun governo eletto democraticamente avrebbe potuto varare col consenso dei suoi elettori.
Alla tua citazione di Gibran replico con una di Gaber, credo, non vorrei sbagliarmi, "Non temo Berlusconi, ma il berlusconismo che è in me" ed è infatti l'ideologia che si è talmente fatta strada in noi che quel trono lo abbiamo eretto e siamo ben lontani dalla sua distruzione. Abbiamo accettato l'idea che l'Uomo fosse il mezzo, per i nostri guadagni, per arricchirci, per il possesso di beni materiali, invece che il fine. La tecnologia ha contribuito a isolare gli individui a cominciare dalle cuffiette del Walkman, come diceva Marco Paolini in uno dei suoi spettacoli che ho apprezzato di più, fino ad arrivare ai pc, in cui la materialità dello strumento di comunicazione si trasferisce sull'interlocutore "cosificandolo", è proprio in noi che abbiamo edificato il regno illudendoci che nel riportare tutto a noi stessi, ai nostri bisogni egoistici e materialistici saremmo stati liberi, mentre proprio attraverso questo atteggiamento abbiamo costruito le nostre catene che ci legano alle scelte dei mercati e fan sì che noi le subiamo.
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Vecchio 12-12-2011, 20.47.14   #9
manu6595
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Il quesito che tu poni è molto valido. Il problema è questo: differiamo l'ideale di libertà dalla libertà vera e propria? Se parliamo di libertà,nel vero senso della parola,beh,non è certo uan novità che non siamo più liberi. Nel senso strettamente sociologico, la nostra impossibilità di essere liberi,è appunto rappresentata da molti fattori : i mass-media,la pubblicità,i messaggi subliminali,la manipolazione delle tecniche della comunicazione,marketing ecc....
Effettivamente,tutto,o quasi tutto ciò che facciamo,è regolato da potenti. per cui siamo direttamente subordinati a loro.
Nel senso filosofico,invece,la libertà è intesa in modo molto più ampio. La libertà non è solo libertà di scelta,ma anche libertà di essere,di comportarsi e di pensare. Noi pensiamo scioccamente o che:
-siamo liberi di pensare e tutto ciò che pensiamo è farina del nostro sacco;
-non siamo liberi perchè ci sono i potenti che ci regolano(quello che hai detto tu poc'anzi)

In realtà entrambe le affermazioni sono errate. Anche lo stesso fatto che tu mangi con cucchiaio e forchetta,che tu pensi che l'incesto sia sbagliato,che tu credi che gli orecchini non siano virili ecc.... sono tutte cose dettate dalla cultura ,dalla religione,dagli insegnamenti che genitori e parenti ci hanno trasmesso. Come vedi la libertà non esiste. Siamo il risultato di tutti coloro che sono passati nella nostra vita. E' inquietante,ma è così. Non hai scelto di apprendere che è educato portare rispetto per gli anziani, non hai scelto di mangiare on le posate non hai scelto di acquisire determinati comportamenti,sono tutti condizionamenti che ci vengono"inflitti"

Ora, chi sa,ragiona e possiede un intelletto,non potrà certo privarsi di tutto questo,ma di sicuro potrà però capire cose più profonde dove invece gli altri si fermano alla superficie. Chi possiede la sapienza potrà sicuramente ,privarsi di stupide formalità o comportamenti o credenze che sono sciocche,nelle quali però crediamo perchè ci sono imposte dalla società.
L'intelligenza e la sapienza sono di certo 100 gradini in più verso la "libertà" ideale
manu6595 is offline  
Vecchio 13-12-2011, 09.29.37   #10
La_viandante
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Ciao Manu
Citazione:
Anche lo stesso fatto che tu mangi con cucchiaio e forchetta,che tu pensi che l'incesto sia sbagliato,che tu credi che gli orecchini non siano virili ecc.... sono tutte cose dettate dalla cultura ,dalla religione,dagli insegnamenti che genitori e parenti ci hanno trasmesso. Come vedi la libertà non esiste
Ma è il fatto stesso di prenderne consapevolezza che ci porta un gradino più su nella conoscenza di sé e nella possibilità di scegliere attivamente convenzioni, etica, o non sceglierle, facendo una vita ascetica per esempio.
Credo che la differenza sia tutta qui, nell'ignorare di essere mossi da alcuni principi, morali, automatismi psicologici, e tanto altro, ed essere etrodiretti da chi sa far leva su queste nostre cose, o conoscerle a fondo e capire quanto e quando ci stanno manipolando. E decidere persino di essere in linea con chi sta decidendo per noi. Ad esempio in Capire il Potere sempre Noam Chomsky illustrava come ci sono delle propagande etiche in merito all'autodeterminazione che sono funzionali anche agli interessi del mercato. Evitare di mettere al mondo una persona con una malattia grave o un grave handicap è funzionale alla riduzione del costo sanitario che grava sul pubblico, diminuendo la spesa pubblica, ma la mia avversione a questo aspetto prettamente economico non mi fa essere contraria all'aborto. O per fare un altro esempio, negli spazi virtuali, gli utenti di chat, forum, blog e altro sono la "merce" che viene venduta ad inserzionisti per la pubblicità. Ma anche sapendolo io scelgo di utilizzare uno spazio virtuale, consapevolmente, per mia scelta. Questa è la differenza tra essere consapevoli ed usare una tecnologia per esempio, o lasciarsi usare da questa ignorandone i meccanismi.
La_viandante is offline  

 



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