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Vecchio 21-07-2011, 21.10.39   #81
Tempo2011
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Data registrazione: 12-04-2011
Messaggi: 630
Riferimento: L'esistenza di un costruttore e l'istinto di conservazione.

Citazione:
Originalmente inviato da Eretiko
Non volevo fare disinformazione, Tempo, ma solo afffermarti che per me il principio antropico nasce e muore con Carter: le elaborazioni successive, anche se di preminenti scienziati, si sono situate al di fuori della scienza stessa e quindi non mi interessano.
Personalmente penso che non sia costruttivo (per la scienza stessa) ipotizzare enti metafisici per dare ragione di meccanismi che non abbiamo ancora compreso, e se esprimo opinioni categoriche è perchè ho fiducia nella "ragione" dell'uomo.
Purtroppo nella nostra società vi è stato qualcuno che ha parlato di un dio che ha costruito la nostra Galassia, salvo poi trovarsi di fronte a miliardi di Galassie. Nella pratica, tutto quello che noi pensiamo, su cui ragioniamo e deduciamo, è sempre qualcosa d’inadeguato a confronto di questa realtà che ci sovrasta, giacché inspiegabile con i metodi a nostra disposizione. Però una cosa l'abbiamo presente, e che è accettata dalla scienza mondiale, che l'uomo con il suo pensiero e la sua memoria sono frutto della materia.
In pratica è' come se la materia avesse partorito la vita e noi stessi continuassimo a partorire la vita.
A questo punto io mi pongo delle domande che possono essere classificate come delle forzature e non essere accettate; ma sembra che quel confronto tra generatrici di vita sia una delle poche realtà concrete su cui possiamo ragionare. Allora, è possibile che quel costruttore di cui tutti parlano, ma nessuno conosce, non sia proprio l'universo intero che, partorisca la vita con miliardi di esseri in tutto il suo spazio? Noi conosciamo il nostro sistema per generare la vita: ma quanti sistemi esisteranno e da noi non sconosciuti?
Tu affermi che il principio antropico, per te, è nato e terminato con Carter; altri hanno continuato a svilupparlo portandolo a un livello veramente interessante, ma senza fermarsi nella ricerca. Infatti, il seguito affermava:
Citazione:
La situazione si è andata modificando in modo radicale con i primi lavori sulla teoria grand’unificata.
Abbiamo visto che nell’ambito di queste teorie il primo valore perde il suo carattere magico: esso deriva in modo naturale dall’annichilimento tra materia e antimateria. Non possono esistere universi con valori minori o maggiori, a meno di non partire da un’iniziale asimmetria tra materia e antimateria, la quale violerebbe le leggi delle particelle elementari.
Resi baldanzosi da quest’insperato successo, i cosmologi hanno cercato di dare una spiegazione naturale anche all’altro valore. Per ora i risultati non sono stati soddisfacenti. Le teorie cosmologiche prevedono delle fluttuazioni di densità, ma l’ampiezza resta ancora arbitraria.
La via sembra però tracciata e il successo è per molti solo una questione di tempo. Immaginiamo che in un prossimo futuro anche il secondo valore venga a essere rigorosamente definito.
La via sembra però tracciata. Perciò, si arriverà a comprendere scientificamente tutti gli sviluppi misteriosi che, invece, farebbero pensare a un costruttore; però alla fine si tirano anche le somme di quell'ultima eventuale scoperta, poiché essi continuano:
Citazione:
Avremo allora che la fisica delle particelle elementari determina in modo univoco il destino dell’universo. Per quanto abbiamo detto, stelle e galassie diverranno dei parametri delle teorie sub nucleari: ma, fatto curioso e inaspettato, anche la vita sarà una conseguenza inevitabile di tali teorie.
E’ come se il nostro destino facesse parte di un codice genetico cosmico, che si snoda misterioso nell’arco di un’infinitesima frazione di secondo durante l’Era di Plank.

Allora: è possibile che il salto agile di una gazzella, il passo leggiadro di una fanciulla o le ire dei grandi della terra, sia stato scritto tutto in una volta e per sempre, nelle infinitesime vibrazioni delle dieci dimensioni nella teoria del tutto?
Come potrai costatare. non si lascia nulla di intentato. Per questo, davanti alle tue negazioni, mi sono permesso di parlare di una sorta di neo assolutismo.
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