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Filosofia - Forum filosofico sulla ricerca del senso dell’essere.
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Vecchio 18-10-2011, 18.59.13   #81
ulysse
Ospite abituale
 
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Data registrazione: 21-02-2008
Messaggi: 1,363
Riferimento: che cos'è la realtà?

Citazione:
Originalmente inviato da z4nz4r0
Hm hm. Definizione adeguata per discutere al bar. Ma ora mostrami l'utilità di questa definizione nell'argomento che stiamo trattando.
Roba da bar! in genere lo si dice come sottinteso di qualcosa di spregiativo: già non cominciamo bene!...potevi dire piuttosto che è un significante errato e spiegarmi perché.

Io, al contrario, sono contestato perché spiego troppo!

Comunque io non discuto mai al bar…anzi non sono solito frequentare bar! …tu si?

Stiamo parlando di "realtà" e, ripeto…un fatto è un reale avvenuto (part. passato)…o che “avviene”: un “fatto”, se è "fatto", esiste comunque! dato anche che comunque la realtà è in evoluzione.

Quale l’utilità di una tal definizione? Ma è solo una definizione alternativa di realtà! Anche parecchio condivisa…mi pare. Mica devo tradurla in algoritmo!

Diversamente da “intuizione” “disposizione” o “adeguazione” o “distinzione”: disposizioni della diversità nei confronti di se stessa(???)… che mi paiono, anche significanti di tutt’altra cosa: …ma di quale cosa e di quale utilità?

Forse sei fuori contesto o forse dovresti andare al tuo bar solito ad informarti!
Citazione:
Haha, non è facile, abbiamo paradigmi diversi.
Il mio è proprio un paradigma cattivo!
ulysse is offline  
Vecchio 19-10-2011, 14.19.03   #82
benedetto
Ospite abituale
 
Data registrazione: 27-03-2007
Messaggi: 173
Riferimento: che cos'è la realtà?

Salve.
Più che chiedermi cosa sia la realtà, se l'esistenza della sedia dipenda dal fatto che io la guardi oppure no, mi son chiesto come mai esiste qualcosa che chiamiamo realtà. Ciò che voglio dire è che la "realtà" sia una necessità probabilistica della nostra mente, almeno come parola. Ciò non toglie che anche un gatto si preoccupi della realtà senza sapere dell'esistenza della parola "realtà".
benedetto is offline  
Vecchio 19-10-2011, 16.39.20   #83
albert
Moderatore
 
Data registrazione: 30-08-2007
Messaggi: 689
Riferimento: che cos'è la realtà?

Citazione:
Originalmente inviato da benedetto
Più che chiedermi cosa sia la realtà, se l'esistenza della sedia dipenda dal fatto che io la guardi oppure no, mi son chiesto come mai esiste qualcosa che chiamiamo realtà.

Beh, però questa discussione riguarda appunto "che cos'è la realtà". Perché ci sia la realtà è un altro - peraltro interessantissimo - problema. Su questo c'è la discussione "Perché esiste qualcosa anziché niente?"

albert is offline  
Vecchio 19-10-2011, 19.20.57   #84
benedetto
Ospite abituale
 
Data registrazione: 27-03-2007
Messaggi: 173
Riferimento: che cos'è la realtà?

Citazione:
Originalmente inviato da albert
Beh, però questa discussione riguarda appunto "che cos'è la realtà". Perché ci sia la realtà è un altro - peraltro interessantissimo - problema. Su questo c'è la discussione "Perché esiste qualcosa anziché niente?"


Non mi sento di parlare del fatto che esista qualcosa anziché nulla.
Su cosa sia la realtà, mi sembra invece importante sottolineare che questa sia una parola. Dizionario alla mano e il gioco è fatto. Forse prima che esistesse la filosofia la definizione di un dizionario sarebbe stata sufficiente; sembra invece che ai nostri giorni abbia molto peso il concetto di oggettività, nel senso che si pretende l'esistenza di una "realtà oggettiva". Tirando in ballo il gatto, nel mio intervento d'esordio volevo significare che ognuno vive nel suo universo e nell'universo umano esistono problematiche create essenzialmente da noi tramite il nostro linguaggio e che comprendono la filosofia, la scienza etc. etc. Queste problematiche rappresenterebbero infine il nostro campo di gioco in seno alla vita; ovvero, la polemica esiste sempre. Comunque, dal mio punto di vista, più il concetto di realtà viene esplicitato in termini banali più è possibile parlare di "realtà oggettiva". Per quel che riguarda la questione dei "modelli" che la scienza propone sarebbe interessante confrontare il concetto di realtà a quello di verità. Ah, per me la realtà è ciò che esiste nell'istante del presente, quello in cui ci siamo sempre, ma nel momento in cui opiniamo su di esso ci porta nel passato, ovvero nel campo di realtà dell'osservatore.
Ciao
benedetto is offline  
Vecchio 19-10-2011, 20.35.39   #85
Giorgiosan
Ospite abituale
 
Data registrazione: 30-09-2004
Messaggi: 2,009
Riferimento: che cos'è la realtà?

Citazione:
Originalmente inviato da Giorgiosan
Le informazioni sono molto sintetizzate ed eventualmente possono essere implementate.

Etimologia.
Interpretare:
-composto da inter (fra, in mezzo, durante) e dalla radice latina di prezzo. (Diz.etimologico G. Devoto)
-composto da inter ( “ “ “ ) e da una radice che significa far conoscere
-composto da inter ( “ “ “ ) e da una radice greca che significa vendere. (Etimologia in rete)

Sinonimi
Interpretare:
capire, comprendere, decifrare, decodificare, indovinare, intendere
Interpretare:
Nella grecità il termine latino corrispondente a interpretatio è hermeneia

Dizionari
Chiarire, spiegare qualcosa di oscuro; spesso con specificazione del modo

Filosofia
Ermeneutica, dal greco hermeneutike “tecnica dell'interpretazione”,… .
Citazione:
Originalmente inviato da albert
Scusa, ma avevo chiesto che cosa tu intendi per ‘interpretazione’ , cioè a che cosa pensi quando si usa questa parola. Non dirmi che pensi tutta questa roba …
Certamente cerco sempre di comprendere il significato di una parola, aiutandomi con l'etimolologia, sinonimia, storia del concetto ecc. ecc., specialmente quando si usa il linguaggio in ambito filosofico..e mi piace questa ricerca, a volte è rivelatrice, altre volte chiarisce che il significato ha subito una deriva. Oltre a tutto è parte del metodo filosofico.

Se non volevi una precisazione di ordine critico perchè mi hai chiesto cosa intendo per interpretazione? Dovevi presumere che dessi a questo termine lo stesso significato che gli davi tu... nel linguaggio comune...dal momento che né tu né io siamo analfabeti.


Citazione:
Originalmente inviato da Giorgiosan
Tu stesso, spogliando il tuo pensiero da ogni altro riferimento, hai detto "io sono" e "qualcosa è".
Citazione:
Originalmente inviato da albert
Beh, altra cosa è usarli normalmente nel linguaggio, altra riflettere sul significato
Qui siamo in Riflessioni.


Citazione:
Originalmente inviato da Giorgiosan
Non si può dare alcuna significato di "essere" proprio perchè è l'idea prima, analogamente ad assioma che è un principio generale evidente di per se stesso, che non ha bisogno di essere dimostrato e che non può essere dimostrato.
E' evidente di per se stesso perchè "essere" è parola astratta che esprime l'esperienza universale e fondamentale di esistere.


Citazione:
Originalmente inviato da albert

Mica tanto d’accordo. Sono affermazioni un po’ apodittiche, non trovi? E casomai possono essere valide per il mio essere in quanto entità pensante. Per tutto il resto, secondo me, il concetto di “essere” può venire proprio ricavato dalle percezioni. Dico che una cosa “c’è” perché la vedo o in qualche, anche lontanissimo modo, interagisco con essa.

Se avessi chiuso dicendo: "secondo me", sarebbe cambiato qualche cosa?
E' sempre sottinteso.

Ciao Alberto
Giorgiosan is offline  
Vecchio 19-10-2011, 20.59.47   #86
Giorgiosan
Ospite abituale
 
Data registrazione: 30-09-2004
Messaggi: 2,009
Riferimento: che cos'è la realtà?

Citazione:
Originalmente inviato da Il_Dubbio
Da quello che ho già scritto nel mio precedente post la realtà è si una interpretazione ma che parte da alcuni fondamenti. Questi fondamenti non sono definibili. Potremmo immaginarli innati, categorie "alla Kant" o più genericamente "intuizioni" di altro genere, fa lo stesso. Spesso hanno il nome di "assiomi", qualche volta postulati (ma sono di un tipo meno rigoroso), altre volte verità (spesso non dimostrabili). Su queste noi fondiamo i nostri ragionamenti, cioè ci costruiamo intere teorie.
Quindi è inevitabile comprendere prima di ogni cosa la "natura" di questi nostri "pensieri primi".
Sarebbe straordinario scoprire che ciò che è sia esattamente ciò che pensiamo che sia.
Problema che risolviamo facilmente quando siamo coscienti. Per esempio è facile scoprire la verità di un mio pensiero, per esempio: io sono io.
Questi problemi, in mancanza di coscienza invece, non sono risolvibili...
Senza coscienza non possiamo "vedere" la verità di una proposizione di questo genere. Quando parlo, sulla stessa falsa riga, di "punto" geometrico io so di cosa sto parlando (anche se non esiste una definizione), in quanto ne ho coscienza, e su questo concetto appoggerò per creare tutta una serie di teorie che non sarebbero possibili altrimenti.
Il difficile è comprendere se ciò che pensiamo che sia... lo è. Ma se lo fosse, sarebbe straordinario.

Non mi voglio mettere nei panni di chi valuta la qualità del pensiero altrui, però voglio dire lo stesso questo: il tuo modo di fare filosofia è evoluto ed anche notevolmente. E mi fa piacere!

"Il difficile è comprendere se ciò che pensiamo che sia... lo è. Ma se lo fosse, sarebbe straordinario".
Questo dubbio è condivisibile ... ed anche l'"afflato" che si manifesta in quel straordinario.

A proposito di quel che avevo accennato riguardo a ciò che "permane" nel "divenire" sto ancora riflettendo su cosa dire.
Giorgiosan is offline  
Vecchio 20-10-2011, 10.04.33   #87
Il_Dubbio
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Data registrazione: 03-12-2007
Messaggi: 1,706
Riferimento: che cos'è la realtà?

A quanto pare, tirando le somme, la realtà è una nostra idea.

Questa idea si struttura in base ad alcuni ragionamenti di tipo logico ma anche alle nostre evidenze esperienziali.

In base ad alcuni presupposti (sto dicendo una parola brutta) gnoseologici, la realtà è un termine che indica la conoscenza del nostro sistema di riferimento principale.

Alcuni sostengono che questo riferimento è mutevole rispetto alla nostra conoscenza, mentre altri presuppongono che sia costante. Per i primi questo concetto non è conoscibile in quanto non corrispondente con una assoluta conoscenza, gli altri pur ammettendo che sia difficilmente conoscibile (e riconoscibile) aggiungono che essa è stabile e universalmente valida.

Secondo un senso comune (anche presumo di chi fa parte del primo gruppo) sembra ovvio pensare che ci sia un mondo da conoscere e che questa conoscenza non dipenda strettamente dal soggetto che si appresta a conoscerla. Proprio partendo da questo senso comune credo si muova una parte della scienza che tenta appunto di individuare quelle "costanti" che appartengono solo alla realtà.

Il mio pensiero esprime invece quanto segue: se c'è conoscenza allora esiste una realtà che sottende la mia conoscenza. La conoscenza la distinguo però dal contenuto della conoscenza. Quest'ultima potrebbe non essere reale, ma che io conosca invece fa parte della realtà.
Questo mi sembra esattamente il contrario di quello che potrebbero pensare sia quelli che fanno parte del primo gruppo, che pensano non esista una realtà da conoscere, sia quelli del secondo gruppo che pensano che invece esista un mondo esterno stabile e costante da conoscere. Quello che sostengo io è che per risalire alla realtà bisogna incominciare dalla modalità della conoscenza... ovvero alla autoreferenza della conoscenza. Io sono, per esempio, è reale non nel senso contenutistico, ma nel senso conoscitivo.

Come dicevo nel post precedente, sarebbe bello poter constatare che è reale sia il contenuto che il modo come noi lo conosciamo... ma l'unica certezza che potremmo avere è l'atto della conoscenza. Quella si che è reale!
Il_Dubbio is offline  
Vecchio 20-10-2011, 10.54.16   #88
albert
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Messaggi: 689
Riferimento: che cos'è la realtà?

Citazione:
Originalmente inviato da Giorgiosan
Se non volevi una precisazione di ordine critico perchè mi hai chiesto cosa intendo per interpretazione? Dovevi presumere che dessi a questo termine lo stesso significato che gli davi tu... nel linguaggio comune...dal momento che né tu né io siamo analfabeti. .

Eh no, troppo comodo “lo stesso significato che gli dai tu, nel linguaggio comune”. Ahimè, nel linguaggio comune siamo abituati ad usare i termini in maniera equivoca. Secondo me la domanda “che cosa intendi veramente per questa parola?” è spesso significativa, invece procediamo per sottintesi fino a non capirci più. Per me “realtà”, ad esempio, è “l’insieme delle mie percezioni sensoriali”, per te immagino sia qualcosa di diverso. Per me “interpretazione” significa “comprensione, decodifica” e non vedo perché, per tornare alla tua asserzione, ce ne debba essere una per ogni oggetto. Deduco quindi che per te significhi qualcosa di diverso.
Sarebbe bello fare un giochino e cercare di definirci in modo semplice molti dei concetti che usiamo abitualmente . Ci sarebbero sorprese …

Citazione:
Originalmente inviato da Giorgiosan
Se avessi chiuso dicendo: "secondo me", sarebbe cambiato qualche cosa?

No, se non dal punto di vista formale. Resta che se una affermazione è apodittica non la trovo particolarmente interessante.

albert is offline  
Vecchio 20-10-2011, 11.24.48   #89
Giorgiosan
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Riferimento: che cos'è la realtà?

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Originalmente inviato da albert
Eh no, troppo comodo “lo stesso significato che gli dai tu, nel linguaggio comune”. Ahimè, nel linguaggio comune siamo abituati ad usare i termini in maniera equivoca. Secondo me la domanda “che cosa intendi veramente per questa parola?” è spesso significativa, invece procediamo per sottintesi fino a non capirci più. Per me “realtà”, ad esempio, è “l’insieme delle mie percezioni sensoriali”, per te immagino sia qualcosa di diverso. Per me “interpretazione” significa “comprensione, decodifica” e non vedo perché, per tornare alla tua asserzione, ce ne debba essere una per ogni oggetto. Deduco quindi che per te significhi qualcosa di diverso.
Sarebbe bello fare un giochino e cercare di definirci in modo semplice molti dei concetti che usiamo abitualmente . Ci sarebbero sorprese …
Perchè "interpretare" che difficoltà comporta nel linguaggio comune?(... interpretare una parte, interpretare un documento, interpretazione giuridica....ecc. ecc. .)
Ora se mi rifaccio al linguaggio comune obietti, se a quello critico obietti. Dici che il linguaggio comune è equivoco e quando non lo uso mi chiedi se penso sempre a tutto quel armamentario. Deciditi!
Nel linguaggio "colto" essenziale è l'idea di mediazione che "interpretazione" significa.


Citazione:
Originalmente inviato da albert

No, se non dal punto di vista formale. Resta che se una affermazione è apodittica non la trovo particolarmente interessante.
E' apodittica per me, ed anche ovvia ed anche evidente...(sempre per me).
Se vai a rivedere i tuoi post vedrai che anche certe tue asserzioni hanno "forma" apodittica ma so bene che non hai certe pretese quando ti leggo...se tu facessi altrettanto con quello che scrivo eviteremmo questi botta e risposta.
Ciao

Ultima modifica di Giorgiosan : 20-10-2011 alle ore 15.09.49.
Giorgiosan is offline  
Vecchio 20-10-2011, 13.46.36   #90
nemesi1
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Messaggi: 81
Riferimento: che cos'è la realtà?

Citazione:
Originalmente inviato da albert
Eh no, troppo comodo “lo stesso significato che gli dai tu, nel linguaggio comune”. Ahimè, nel linguaggio comune siamo abituati ad usare i termini in maniera equivoca. Secondo me la domanda “che cosa intendi veramente per questa parola?” è spesso significativa, invece procediamo per sottintesi fino a non capirci più. Per me “realtà”, ad esempio, è “l’insieme delle mie percezioni sensoriali”, per te immagino sia qualcosa di diverso. Per me “interpretazione” significa “comprensione, decodifica” e non vedo perché, per tornare alla tua asserzione, ce ne debba essere una per ogni oggetto. Deduco quindi che per te significhi qualcosa di diverso.
Sarebbe bello fare un giochino e cercare di definirci in modo semplice molti dei concetti che usiamo abitualmente . Ci sarebbero sorprese …

Per il giochino: io intendo "realtà" ed "interpretazione" esattamente come hai scritto tu. Poi magari approfondendo potremo scoprire che "insieme delle mie percezioni sensoriali" e "comprensione, decodifica" si articolano in modo diverso.
E' un po' ciò che dicevo ad una persona in PM. Se definiamo la mamma come la donna che partorisce uno o più figli siamo tutti d'accordo (massimo grado di realtà condivisa tanto da dirsi verità scientifica). Se definiamo la mamma come donna che partorisce ed accudisce i figli già siamo in meno ad essere d'accordo; se definiamo la mamma come donna che partorisce, accudisce e rassicura i figli saremo sempre meno e così via fino ad avere un'idea unica e personale della "realtà mamma", perché dipendente dalla nostra rappresentazione soggettiva. Tanto più è soggettiva una realtà e tanto più si discosta dalla verità scientifica, che però riduce l'oggetto del suo sapere quanto più si distacca dalla realtà soggettivamente rappresentata e non condivisa.
nemesi1 is offline  

 



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