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Vecchio 29-09-2011, 09.31.23   #1
arsenio
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che cos'è la realtà?

La realtà dipendente dai modelli

Per il presente discorso sulla “realtà”, come premessa ,mi avvalgo del capitolo “Che cos'è la realtà?”in “Il grande disegno – perché non serve Dio per spiegare l'universo” di Stephen Hawking, L. Modinow – 2011. Proposto in breve sintesi

Le recenti scoperte della fisica sulla teoria quantistica concludono che più storie simultanee spiegano l'universo.
Fluttuazioni quantistiche presenti anche nell'esistenza umana nell'universo dei primissimi istanti, per cui si può parlare di un “multiverso”.
Dove porteranno le prossime teorie? Forse alla teoria unitaria “M” cercata da Einstein, che se confermata segna il trionfo della ragione umana?

La scienza dimostra che l'universo può crearsi dal nulla sulla base delle leggi della fisica. Non è necessario appellarsi a Dio per spiegare come avviene il processo.
L'astrofisica è vicina a comprendere i segreti più nascosti della natura per modificare nostre radicate credenze.
Si tratta di teorie sovrapposte, per avvicinarsi a certe risposte a “perché c'è qualcosa invece di nulla, per cui esiste il cosmo e noi?” ;“perché esistiamo?” ;“perché queste leggi e non altre? Le origini delle leggi? Sono giustificate eccezioni come i miracoli? pregando Dio? C'è un solo insieme di leggi?

La “realtà della realtà”:
gli esseri di un mondo simulato, non osservando dall'esterno il loro universo, non avrebbero ragioni per dubitare della loro immagine della realtà. Siamo creature fittizie del sogno di qualcun' altro? Da cui la scienza e la ricerca che la anima si fondano su questa premessa:
“ Non esiste alcun concetto di realtà indipendente dalle descrizioni o dalle teorie”. E' il realismo dipendente dai modelli per connettere il modello delle osservazioni lo schema per interpretare la scienza moderna.

Da Platone in poi ci si chiede la natura della realtà. La scienza ipotizza un mondo esterno reale indipendente dalle percezioni: corpi con valori definiti che corrispondono alle loro misurazioni; oggettivi sono l'osservatore e l'osservato.
Per esempio, se vedete un branco di zebre che litigano per un posto in un parcheggio coperto, se ognuno conferma le stesse proprietà misurate, il branco avrà o meno quelle proprietà indipendenti da chi osserva.

Nel campo della filosofia questo è il “realismo”.
Tuttavia ciò che sappiamo della fisica quantistica rende arduo sostenerlo e fornire misure osservate perché certi corpi in alcuni casi non hanno esistenza individuale, ma sono parte di un insieme di molte entità. Se il principio olografico è corrette, noi e il mondo saremmo ombre su un contorno di un più vasto spazio – tempo pentadimensionale.
La prova della realtà delle teorie scientifiche si fonda sul loro successo? Ma possono coesistere diverse teorie: gli stessi fenomeni osservati mediante strutture concettuali disparate. Utili anche perché sempre soggette a nuove concezioni.
Gli antirealisti, avversi a tali risultati scientifici, distinguono tra conoscenza empirica e teorica. Le teorie non renderebbero conto di una verità sottostante a ciò che viene osservato, e la scienza si riduce all'osservabile.
Si può affermare che l'atomo non esiste perché non se n'è mai osservato uno? Esiste solo la mente e le sue idee? A tal proposito si cita il caso del dr. Johnson che dette un calcio a una pietra: il dolore poteva pure essere solo un'idea della sua mente?
Ma Hume, per non perdersi in dispute inutili che non portano in nessun posto, affermò che se non ci sono le basi per una realtà oggettiva, l'unica scelta è di agire “come ci fosse”, sempre considerando che il realismo dipende da modelli e oltrepassa tali discussioni. Ci si chiede solo se si è in accordo con l'osservazione.
Possono essercene due, di reali, e si tratta di decidere quale sia più adatta a una determinata situazione.
Anche nel mondo quotidiano non è possibile eliminare l'osservatore (noi) dalla percezione del mondo, che si forma da un'elaborazione sensoriale e mediata da pensiero e ragione. Come se si vedesse attraverso una “lente” che è la struttura interpretativa del cervello umano. Il realismo dipendente spiega il modo con cui percepiamo gli oggetti per mezzo dei segnali giunti dal nervo ottico. C'è un punto cieco dove si connette alla retina, in un'area ristretta. Ma è il cervello che elabora i dati con entrambi gli occhi, e colma la lacuna per permettere l'interpolazione. Il cervello costruisce un'immagine mentale o “modello”.
Vedo una “sedia”? In realtà è la luce diffusa dalla sedia, per un'immagine mentale o il suo modello, con un'eventuale correzione per permettere l'uso pratico dell'oggetto.
Il significato dell'esistenza della sedia: esiste se esco dalla stanza e non la vedo più? Si può prevedere un ipotetico modello che confermi la sua scomparsa se esco dalla stanza e ricomparsa quando vi rientro? E se crollasse il soffitto sotto le macerie?,cosa vedo della sedia? Non è forse più semplice dedurre che “rimane al suo posto,in accordo con l'osservazione?” Cosa si vuole di più?
E per quanto riguarda le particelle subatomiche come gli elettroni? I fisici credono la loro esistenza anche se non possono vederli. Sono i quark che danno ragione di un modello per protoni, ecc. ( il nucleo dell'atomo). Non esistono in natura liberi e soli, ma a gruppi: sono combinazioni. Secondo un modello risultano in accordo con le osservazioni.
E' possibile un modello che comprenda anche il tempo precedente al big bang? Non avrebbe senso: il “prima” non avrebbe effetti per certe conseguenze osservabile per il presente.
Un modello è soddisfacente se è elegante, se ci sono pochi elementi arbitrari o modificabili, se si accorda con osservazioni esistenti e le spiega; se predice con particolari osservazioni future che possono confutare o falsificare il modello, se non c'è conferma.
E' sempre possibile salvare un modello con necessarie modifiche. Sono compatibili certi dualismi con il realismo dipendente da modelli: due teorie diverse descrivono in modo preciso il medesimo fenomeno. Non è possibile descrivere ogni aspetto dell'universo con un unico modello matematico. Occorre un rete di teorie, definita teoria “M”, che ne comprende una per ogni ambito,sovrapponibili e in accordo con le altre. E' un impossibile sogno dei fisici una sola unitaria e accettabile nel contesto di un realismo dipendente da modelli.
Il modello per una concezione della natura che si sostiene sulla teoria quantistica considera più storie alternative. L'universo non ha per fondamento l'esistenza di una sola storia, ma tante e sovrapponibili.
La quantistica ha superato le verifiche sperimentali dal tempo in cui fu sottoposta.
arsenio is offline  
Vecchio 30-09-2011, 23.16.04   #2
mariodic
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Riferimento: che cos'è la realtà?

Citazione:
Originalmente inviato da arsenio
La realtà dipendente dai modelli

Giustissimo! Aggiungerei che la realtà è il modello che presuppone una "singolarità" che è l'IO osservante, in parole povere: l'Osservatore. Questa è la mia posizione filosofica di partenza, che è una posizione di soggettivista (= idealista) e come tale sostengo che fanno parte della realtà anche gli oggetti, diciamo, del pensiero, che brevemente chiamo "oggetti logici" solo per distinguerli, nel parlar comune, dagli oggetti fisici (res cogitans e res extensa di cartesiana menoria). Come idealista respingo questo dualismo, le due categorie sono omogenee anche se distinte da una diversa quantità di un qualcosa che oso supporre misurabile, voglio dire: la Conoscenza di cui non ho e, credo, non si abbia una definizione scientificamente soddisfacente, quindi sono entrambe costituite da "oggetti logici".
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Vecchio 01-10-2011, 04.24.53   #3
Tempo2011
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Riferimento: che cos'è la realtà?

Citazione:
arsenio
Vedo una “sedia”? In realtà è la luce diffusa dalla sedia, per un'immagine mentale o il suo modello, con un'eventuale correzione per permettere l'uso pratico dell'oggetto.
Il significato dell'esistenza della sedia: esiste se esco dalla stanza e non la vedo più? Si può prevedere un ipotetico modello che confermi la sua scomparsa se esco dalla stanza e ricomparsa quando vi rientro? E se crollasse il soffitto sotto le macerie?,cosa vedo della sedia? Non è forse più semplice dedurre che “rimane al suo posto, in accordo con l'osservazione?” Cosa si vuole di più?
Perdonami Arsenio, tali concetti sono validi anche per il costruttore della sedia che è all'opera per crearla, prima sulla carta, poi con la materia? Ovvero: tratto dopo tratto della matita e colpo dopo colpo di scalpello? Illuminami perché non ho compreso molto (è una mia qualità). Insomma! La realtà che “costruiamo” e modifichiamo, è reale o è una finzione creata dal nostro cervello? In questo caso potremmo dedurre che lo stesso è il dio fatto a immagine e somiglianza di quello primario? Ovvero: siamo delle repliche giacché sappiamo creare con i nostri mezzi (mente), la realtà?
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Vecchio 01-10-2011, 23.34.11   #4
CVC
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Riferimento: che cos'è la realtà?

La domanda "cos'è la realtà?" è necessariamente una domanda retorica, se qualcuno sapesse definire completamente e definitivamente il concetto di realtà si potrebbe, ad esempio, derivarne un qualche criterio che impedirebbe a chiunque di mentire durante una deposizione in un'aula giudiziaria.
La realtà forse non è altro che una prospettiva, un'implicazione spazio-temporale.
Ma la realtà è anche un'interpretazione del senso che diamo alle cose grazie alla nostra intelligenza.
E' la nostra intelligenza superiore di essere umani che ci permette di differenziare tutto ciò che possiamo concepire come realtà e di poterne avere diverse interpretazioni. Se fossimo meno intelligenti di quanto siamo probabilmente concepiremmo tutti un'unica stessa realtà e ci muoveremmo tutti secondo un ordine sistematico come una colonna di formiche.
E' la nostra intelligenza che ci fa chiedere cos'è la realtà, ed io penso che se anche un giorno la scienza comprendesse i segreti nascosti della natura, non smetteremmo comunque di porci tale domanda.
Forse è lo sviluppo della tecnologia che spinge la nostra curiosità verso una conoscenza sempre più approfondita della realtà, perchè ci aspettiamo di trovare sempre un computer più potente, una medicina più efficace, una vita più confortevole, ecc. Ma quando la tecnologia raggiungerà il suo limite massimo oltre il quale non potrà più andare, cosa che prima o poi dovrà accadere se capiremo i segreti più nascosti della natura, probabilmente torneremo a rifugiarci nell'immaginazione.
Una domanda che sarebbe molto interessante porsi sarebbe perchè tante persone, pur avendone i mezzi, non si interrogano seriamente sulla realtà accontentandosi di accoglierla così come si presenta. Cercando di rispondere a questa domanda forse ci accorgeremmo quanto la nostra società sia condizionata dai falsi ideali creati dai film, dalla pubblicità, dai media in generale.
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Vecchio 02-10-2011, 00.04.44   #5
arsenio
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Riferimento: che cos'è la realtà?

X mariodoc e Tempo2011

A parer mio questa potrebbe essere la premessa per il “nuovo “realismo filosofico”( vedi sotto il 3d che avevo proposto) di cui è in atto un dibattito in vari paesi.
Superate metafisiche, esoterismi, ecc. conta il saper essere critici verso le interpretazioni diverse dai fatti. Non più domande senza risposta e senza senso proprio perché senza risposta. Inutile chiederci cosa c'è dietro ciò che si osserva ( la cosa in sé) per eterni dibattiti a vuoto dove ognuno vede ciò che gli pare o secondo condizionamenti o fedi ideologici, per dispute oziose che non portano a niente. Inutili le equiparazioni a fantascienza, a realtà parallele tipo Matrix, ecc.
Oggi sono superati certi dualismi : mente e cervello sono un'unità organica, specie con l'avvento delle neuroscienze e gli strumenti usati per la ricerca come la risonanza magnetica per visualizzare l'attività nelle zone cerebrali. Si sono scoperti i neuroni specchio per l'empatia che ora ha una base biologica, la neurogenesi per cui i circuiti cerebrali sono plastici per tutta la vita, ecc. Oggi quando si parla di “anima” sempre più s'intendono le varie attività della psiche. Nelle accademie decade certa residua filosofa metafisica ( l'”essere” in quanto è” e Dio) e gl' influssi teologici, gli assoluti. Nelle università si parla di filosofia pratica e consulenza filosofica, di filosofia analitica che prevale su quella continentale.
Riconosco, anche per frustranti esperienze,che con chi è ancora condizionato a un tipo di pensiero che non si riferisce molto alla filosofia della scienza, ma subisce gli influssi delle derivazioni new age, transpersonali, con le varie conseguenze, è difficile accettare queste nuove visioni di un “nuovo realismo”, e che un dialogo collaborativo tra visioni così diverse diventa arduo.
E' come discutere sul valore dell'uomo su questa terra con chi invece dà il massimo valore alla vita ultraterrena. Sappiamo dove .. non porta un dialogo tra due mentalità con diversi riferimenti e premesse. Quindi io lascerei alcuni pure con le loro dispute tra rovelli e convinzioni, tra ossessioni del tipo "perché una sedia ha quattro gambe invece di tre". Che guardino pure in alto il cielo, per poi cadere in un fosso, come Talete deriso dalla serva trace. Diversi da abiti mentali, più gratificati nel conversare con chi è affine a loro per formazione, per credenze condizionanti, ecc.

saluti
arsenio is offline  
Vecchio 02-10-2011, 09.38.56   #6
Il_Dubbio
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Riferimento: che cos'è la realtà?

Io mi farei la domanda contraria, che cosa non è la realtà?

Cosa pensiamo non sia reale... ?

Una volta stabilito cosa non è reale, allora tutto il resto sarà reale.

Il problema più grande forse nasce quando bisogna stabilire il criterio con il quale riconoscere le cose reali da quelle non reali.
Chiaramente il "modello" potrebbe essere uno di questi criteri, ma potrebbero esiste più modelli. Come fare allora per scegliere un modello fra tanti? Non ci vuole un altro modello?...ma anche questo potrebbe essere la conseguenza di un modello più generale...e così via.

Per cui potrebbe esistere un modello di realtà scientifica che non collima con quella filosofica. Quindi la domanda sarebbe: come fare a scegliere tra i due? Esiste un modello che mette d'accordo modello scientifico e quello filosofico (ne ho presi due ad esempio)? Se non è stato ancora scoperto, ha senso pensare che esista?
Il_Dubbio is offline  
Vecchio 03-10-2011, 20.53.54   #7
ulysse
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Riferimento: che cos'è la realtà?

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Originalmente inviato da arsenio
La realtà dipendente dai modelli

Per il presente discorso sulla “realtà”, come premessa ,mi avvalgo del capitolo “Che cos'è la realtà?”in “Il grande disegno – perché non serve Dio per spiegare l'universo” di Stephen Hawking, L. Mlodinow – 2011. Proposto in breve sintesi

E' uscito finalmente in Italia il tanto atteso libro Hawking/Moldinow ove è spiegato il Grande Disegno (o progetto?) e cioè:
1)- Il perchè Dio non serva a spiegare l'Universo
2)- Le recenti scoperte della fisica sulla teoria quantistica concludono che più storie simultanee spiegano l'universo.

Coltivo l'insana idea di consultarlo al più presto questo libro, in modo da confondermi le idee molto oltre è al di là di come e quanto non lo siano ora...

Intanto però, per sopravvivere, devo considerare vero ciò che tocco e vedo e odo con le orecchie e sento col gusto: dato che, come quasi tutti, di sensi ne ho solo 5 e la realtà è globalmente non oltre quella che percepisco, sia con questi cinque sensi, che con eventuali protesi coadiuvanti sia strumentali che concettuali che la scienza e la tecnica mettono a disposizione…di me medesimo o dei miei consimili..

Tanto piu' che queste percezioni sono coerenti in me e fuori di me...nel senso che se vado in giardino proprio di questi giorni e vedo un albero con frutti rossi appesi, penso e dico: toh! un albero con frutti rossi appesi...come fossero melograni!..tanto più che questo è il tempo dei melograni e ne percepisco l'odore: toh! odore di albero di melograni con melograni appesi! Alzo la mano a raccogliere un frutto, me lo guardo e rigiro e dico: toh! un melograno!...Proprio un melograno, non una pera! non una mela!...come potrebbe essere se fossi vittima di un qualche dualismo quantistico o di una fluttuazione d’onda dispersa che scambia questo caldo autunno con un inizio d’estate....ma nò… è proprio un melograno! Lo apro ed ecco macchiarmi la camicia di rosso rubino ed esclamo:…toh!...proprio i semini color rosso rubino di melograno che prorompono e mi macchino la camicia, ecc...e li assaggio avidamente e mi stupisco e meraviglio: toh! sanno proprio di semini di melograno, ecc...quindi, toh! questo è proprio un melograno...reale!

Ma ad assicurarmi che mi trovo di fronte, non solo osservatore, ma, anzi, protagonista a far parte di una realtà vera e reale… è che ricordo e schematicamente mi rivedo, che anche l’anno passato di questi giorni mi ritrovai in analogo frangente…con la camicia macchiata di rosso: come a confermare che se non ci sbatti il muso mille volte non impari niente!…

Sbatterci il muso mille volte poi mi pare proprio improbabile quasi impossibile: se mai potrei riprovarci domani!

E ci scommetto, pur non sapendo come sia, che il processo è sempre quello: dalla percezione alla sensazione e consapevolezza di trovarmi sotto un albero di melograno con la camicia macchiata di rosso rubino.
Ecco a questo serve la realtà. Che nella stesse condizioni e percezioni ti capita sempre la stessa cosa…a meno che non ci stai molto attento oppure cambi le condizioni al contorno …magari ci introduci di straforo un bavaglino!
L’evento reale cambia, scompare la macchia rosso rubino, ma è sempre congruente con quello senza bavaglino!

Quindi è già molto che il caos è escluso come invece qualcuno supporrebbe di un mondo senza Dio!

Comunque, ritornando a…melograno, è così per tutti quelli che passano di li in questo tempo di melograni rossi e maturi a parte alcuni che non apprezzano, magari non gli piacciono i melograni, e tirano diritto!
Ma è sempre una realtà, per quanto altra per la faccenda delle mutate condizioni al contorno, condizioni che possono cambiare in mille modi diversi e persino a mia insaputa…come mi assicurano quelli che erano li quando io non c’èro: infatti, intanto, qualche foglia e caduta ed i rami si sono allungati di alcuni nanomillimetri.

Comunque la cosa mi rassicura che la realtà non la faccio io: essa esiste anche in mia assenza, come la “luce spenta” del frigorifero che non vedo mai, ma che pure esiste!
....Cosi per lo meno assicura il libretto istruzioni: la realtà è anche questione di fede!

Della realtà virtuale, invece, pur avendone un’idea, quasi un modello nella mia mente…che se mi distraggo un attimo e lo perdo di vista lo posso sempre riacchiappare, ma questa non sarebbe la realtà vera, sarebbe solo l’idea della realtà, come un modello, magari semplificato e schematico: la realtà vera e concreta, invece, anche se volgo l’occhio e la dimentico un attimo, sta sempre li’…per conto suo…coi suoi melograni… anzi no… qualcuno ogni tanto sparisce (!?)... li ho contati!.

Ecco… questa è per me, e per ora, la mia idea di realtà...finchè non avrò letto quel dannato libro di Hawking e Moldinow che certo anche quello è una realtà, ma non cosi evidente: è piuttosto una realtà astratta,virtuale, magari pensata, ragionata...anche dimostrata se vogliamo e in sè congruente, ma certo non ha tutti i crismi di una realtà evidente come quella del melograno, o come potrebbe essere analogamente, quella della mela o delle ciliege...nella loro giusta stagione....od anche, ad essere più tecnologici, la realtà della TAV col suo rumore sordo e frusciante o del jet che, con rumore di tuono, spaventa i volatili del campo e non solo, ecc...

Sono queste tutte le realtà concrete, che tutti più o meno percepiamo se siamo lì o che immaginiamo esserci se siamo lontani, ma che loro lì ci sono, ecc...

Realtà vere e distinguibili l'una dall'altra seppur interagenti, e, altre realtà nello spazio e nel tempo, che, oltre alle poche citate, hanno agito ed interagito con noi e tutte le specie viventi o estinte di cui resta impronta nel reciprocamente plasmarsi dell'interagire e divenire, nel corso della più che mille-millenaria filogenesi.

Ma la realtà raccontata o teorizzata, intesa come entità astratta, non esiste veramente: è solo esplicata nella mente del genio...quasi fantasia in sé coordinata: è realtà virtuale che non percepiamo coi sensi, ma direttamente con la mente . Possiamo solo capire… al limite se ne abbiamo le facoltà intellettive, ma non percepire.

Non siamo, infatti, psicofisicamente strutturati a confronto di realtà virtuali, ma a confronto delle tante realtà concrete che le specie hanno incontrato sul loro cammino nelle loro svariate avventure/sventure di viventi.
Citazione:
Fluttuazioni quantistiche presenti anche nell'esistenza umana nell'universo dei primissimi istanti, per cui si può parlare di un “multiverso”.
Dove porteranno le prossime teorie? Forse alla teoria unitaria “M” cercata da Einstein, che se confermata segna il trionfo della ragione umana?
Ecco è quello che dicevo, che è poi di una ovvietà estrema: le fluttuazioni quantistiche magari c'erano e ci sono anche se non le percepiamo direttamente...ed anche magari egualmente influiscono sul nostro strutturarci, ma le teorie, nelle loro verità virtuali, solo espresse per interpretazione dei tanti eventi (magari a volte anche male interpretanti ) che realtà sono?
Sono un tipo di realtà diversa dalla concretezza nostra o degli eventi che interpreta...magari realtà anche di ordine superiore ...ma sempre labile...in procinto di cadere...come la teoricamente definita velocità della luce...pur vera e concreta in sè, ma forse non più inquadrabile come costante universale nel contesto teorico di una scienza fisica pur centenaria....sempre ammesso che..ecc….ecc..

Concludento un discorso che in certo senso appare surreale, dividerei la realtà in due :

1)- La relatà concreta composta da eventi reali e assolutamente percepiti: il Sole in rivoluzione attorno alla Terra…anche se non vero...ma è questione di riferimenti.

2)- La realtà virtuale che sarebbe come una narrazione magari pensata e dimostrata, che noi umani, nel nostro continuo inesausto desiderio di spiegare, interpretare, perseguire visioni, costringiamo nelle teorie del genio…sembra, persino, nelle teorie M… Realtà però solo pensate, ma che non percepiamo: come una specie di religione col suo impercepibile Dio!
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Vecchio 04-10-2011, 18.31.59   #8
il Seve
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Riferimento: che cos'è la realtà?

Il quesito in esame non potrebbe essere più filosofico, eppure è proprio la filosofia a latitare dalle risposte di voi colleghi. Che senso ha poggiarsi sulla scienza, o addirittura sul senso comune come spesso leggo, se poi trattando una questione filosofica si è costretti implicitamente far valere il senso filosofico degli esempi scientifici o del senso comune che si portano come prove? Se si sta trattando una questione riguardante i fondamenti si portino argomenti attinenti i fondamenti. Altrimenti ripeto, si fanno valere come filosofiche le tesi della scienza o del senso comune (cosa che non sono).

In 26 secoli di storia si sono avute grandi menti che hanno indagato la nozione di realtà. Qualcosa di buono l'avranno pure prodotto o no?
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Vecchio 04-10-2011, 20.45.44   #9
ulysse
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Riferimento: che cos'è la realtà?

Citazione:
Originalmente inviato da CVC
La domanda "cos'è la realtà?" è necessariamente una domanda retorica, se qualcuno sapesse definire completamente e definitivamente il concetto di realtà....

Non tanto retorica credo! ...Sinteticamete, si danno almeno tre tipologie di realtà:
1)- realtà concreta, fenomenica, vera in sè come una specie di noumeno: comprende tutto ciò che esiste nell'universo: massa, fenomeni, processi, ecc...noi compresi...E' indipendente da noi: di essa ci sforziamo di conoscere sempre più attraverso la ricerca con metodo scientifico.
2)- realtà conosciuta o interpretata: ciò che della realtà concreta, fenomenica dell'universo conosciamo o interpretiamo (non saprei quale verbo... )...per mezzo della nostra scienza frutto di teorie e sperimentazioni...quindi anche realtà non percepita, ma teorizzata.
3)-realtà astratta, pensata, rappresentata: arte, filosofia, storia, racconti di esperienze più o meno vere e approssimate, falsità, immaginazione,fantasie, ecc...
Citazione:
si potrebbe, ad esempio, derivarne un qualche criterio che impedirebbe a chiunque di mentire durante una deposizione in un'aula giudiziaria.
Veramente i criteri ci sarebbero: Basta consultare una qualche fiction poliziesca in TV. Il problema è che a volte mentire è potere...o viceversa
Citazione:
La realtà forse non è altro che una prospettiva, un'implicazione spazio-temporale.
Mah!!! Non mi è dato comprendere e interpretare.
Citazione:
Ma la realtà è anche un'interpretazione del senso che diamo alle cose grazie alla nostra intelligenza.
E' un completamento integrante le tre realtà sopra citate...anzi solo i punti 2 e 3. Il punto 1 è la realtà fenomenica vera in sè che non dipende da noi, ma che noi ci sforziamo di penetrare: passa al punto 2 via via che la penetriamo.
Citazione:
E' la nostra intelligenza superiore di essere umani che ci permette di differenziare tutto ciò che possiamo concepire come realtà e di poterne avere diverse interpretazioni. Se fossimo meno intelligenti di quanto siamo probabilmente concepiremmo tutti un'unica stessa realtà e ci muoveremmo tutti secondo un ordine sistematico come una colonna di formiche.

L'inteligenza è effervescenza intellettuale! Tutto possimo concepire di reale e di irreale!
Al contrario...niente intelligenza, niente conoscenza, niente libertà ...comunque tutto in proporzione.
Citazione:
E' la nostra intelligenza che ci fa chiedere cos'è la realtà, ed io penso che se anche un giorno la scienza comprendesse i segreti nascosti della natura, non smetteremmo comunque di porci tale domanda.
La scienza conosce in parte i segreti della natura..(punto 2)... sempre piu'...non finirà mai: non finirà la natura...(universo, multiversi, ecc..)... non finirà la scienza...oppure sì...finiremo tutti nel grande baratro!...già si evidenziano i primi segni!
Citazione:
Forse è lo sviluppo della tecnologia che spinge la nostra curiosità verso una conoscenza sempre più approfondita della realtà, perchè ci aspettiamo di trovare sempre un computer più potente, una medicina più efficace, una vita più confortevole, ecc.
Ma veramente io vedo la cosa rovesciata...comunque interattiva: la scienza produce tecnologia, ma la tecnologia sarà sempre piu' necessaria..e si ecciterà la scienza...anche per mettere la tecnologia in grado di porre rimedio ai guai già provocati: riscaldamento globale, produrre energia pulita, medicine piu' efficaci, strumentazione medica non invasiva, sonde spaziali, ecc...
Citazione:
Ma quando la tecnologia raggiungerà il suo limite massimo oltre il quale non potrà più andare, cosa che prima o poi dovrà accadere se capiremo i segreti più nascosti della natura, probabilmente torneremo a rifugiarci nell'immaginazione.
Nonostante una crescita piu' che esponenziale, credo che siamo ancora lontani dalla saturazione... ...preoccupiamoci piuttosto di arrivare in tempo...prima di cadere nel baratro ecologico.
Anche per l'immaginazione, intuizione, pensiero laterale, non c'è pericolo di non sapere come utilizzarli: ce ne sarà più che bisogno per sopravvivere...non lasciamoci sfuggire che ne ha....altro che "rifugiarci" nella immaginazione. ...ma quando l'umanità si è rifugiata nell'immaginazione?...ha sempre dovuto lottare per farcela!
Credo sia evidendente la contraddizione in cui ci troviamo: da un lato ci sentiamo vittime di una scienza e tecnologia troppo invasive...che ci rubano il lavoro....dall'altro esse ci saranno indispensabili per salvarci da un futuro molto prossimo che si presenta fosco...assai.
Citazione:
Una domanda che sarebbe molto interessante porsi sarebbe perchè tante persone, pur avendone i mezzi, non si interrogano seriamente sulla realtà accontentandosi di accoglierla così come si presenta.
Forse di si tratta di saper scegliere fra l'essere o l'avere: da una parte imperversa l'avvento dei nuovi barbari, magari malamente arricchiti che hanno scelto l'avere...non gliene frega della realtà ...importante è apparire...che poi è la loro realtà.
Dall'altra i poveracci frustrati che hanno scelto l'essere, ma prorio per questo sanno bene qual'è la loro realtà...ma non hanno nemmeno la forza di ragire...almeno per ora.
Citazione:
Cercando di rispondere a questa domanda forse ci accorgeremmo quanto la nostra società sia condizionata dai falsi ideali creati dai film, dalla pubblicità, dai media in generale.
Forse!..ma soprattutto prevale l'ignoranza, la scarsa cultura, manca l'incentivazione all'essere! Che se si leggesse almeno qualche giornale...non solo dello sport....o si consultasse qualche volta Internet...non solo i giochi o le chat...forse la società sarebbe meno condizionata! Saprebbe scegliere e discernere!
...ma è anche vero! di quale incentivazione parlo!
ulysse is offline  
Vecchio 05-10-2011, 00.39.56   #10
Giorgiosan
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Riferimento: che cos'è la realtà?

Citazione:
Originalmente inviato da il Seve

In 26 secoli di storia si sono avute grandi menti che hanno indagato la nozione di realtà. Qualcosa di buono l'avranno pure prodotto o no?
Hanno prodotto molto ed è indispensabile conoscerli se non per umiltà almeno per metodo. Ignoriamo altrimenti delle categorie elaborate lungo la storia che servirebbero a dare forma a confusi pensieri. Vogliamo scrivere senza imparare l'alfabeto.
Ognuno poi produce il suo originale pensiero frutto della sua esperienza esistenziale ed intellettuale.

I filosofi si occupano di tutta la realtà e robusti pensatori hanno messo a tema anche la categoria realtà da Parmenide a Platone, Aristotele, Kant, Hegel e gli idealisti tedeschi, Marx....ecc. ecc. e i pensieri che hanno prodotto sono stimolanti e fertili di nuove riflessioni.
Giorgiosan is offline  

 



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