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Filosofia - Forum filosofico sulla ricerca del senso dell’essere.
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Vecchio 02-11-2012, 14.20.29   #21
freedom
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Riferimento: diciamo la verità..

Citazione:
Originalmente inviato da z4nz4r0
Evidentemente il termine 'verità' per te non ha un significato chiaro.
Oddio, può essere. Quello che intendo io, in un Forum di filosofia, è la spiegazione delle classiche domande: "da dove vengo, dove andrò, perchè sono qui".
Citazione:
Originalmente inviato da z4nz4r0
Verità assoluta vorrebbe dire adattamento assoluto e quindi indipendente da ciò a cui ci si adatta: una contraddizione!
Ho da tempo abbandonato la ricerca della verità assoluta poichè ritengo che, affinchè una verità sia dichiarata tale, sia necessario che essa sia immutabile. Considerato dunque che in questo pianeta nulla lo è non penso sia possibile pervenire alla verità assoluta.
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Vecchio 02-11-2012, 21.14.16   #22
ulysse
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Riferimento: diciamo la verità..

Citazione:
Originalmente inviato da z4nz4r0
...e diciamo pure la verità!

Citazione:
Originalmente inviato da freedom
[...]la verità. Non solo dopo 30 e più anni di ricerca non mi sono avvicinato ad essa di 1 cm ma non conosco nessuno che l'ha fatto. E mi sono convinto che l'intelletto non è di nessun aiuto in questa ricerca.
Aspettavo proprio l’occasione per dirlo!
L'amico Freedom, finalmente, me ne offre il destro:
“La filosofia è quella cosa con la quale o senza la quale tutto resta sempre tale e quale.”
Lo diceva il mio prof.di filosofia al liceo!

…E Voltaire rincara:
“Quando colui che ascolta non capisce colui che parla e colui che parla non sa cosa sta dicendo: questa è filosofia!

Naturalmente non sono che battutacce!

La mia opinione, invece, è che il filosofare sia servito e serva alla umanità…come serve ogni serio tentativo e impegno nel cercare di capire come vanno le cose in questo universo biofisico…forse anche trascendente.
Certo che molto dipende da chi fa il tentativo: potrebbe essere intellettualmente poco adatto: magari solo 1/4 o solo 1/2...l'ideale sarebbe 10/10...ma non è da tutti.

Magari sembra che non si riesce mai a cavare un ragno dal buco...ma è come fare jogging al mattino…non ci trovi certo la “verità”…ma ti allunga la vita…se non ti piglia un infarto.

Citazione:
Originalmente inviato da z4nz4r0
Evidentemente il termine 'verità' per te non ha un significato chiaro.
E’ così: il temine verità non ha assolutamente un significato chiaro.
Dicono che nell’origine greca il termine filosofia significhi “amore per la verità! ma non è così.. significa invece “amore per la conoscenza...per la sapienza”.

La verità non c’entra: infatti è mia “credenza” che la “verità” non esista!

E' solo un significante privo di significato che ci hanno rifilato i teologi per indicare Dio: solo Dio, se esistesse, sarebbe la verità!
Infatti le sacre scruitture sono racconti, in teorie portatrici di verità...sono saracconti e storie...non spiegano niente...anche i miracioli sono semplicemente avvenuti e raccontati: i miracoli infatti non si possono spiegare...e allora dov'è la "verità"?

Comunque la filosofia non cerca necessariamente Dio…infatti prima di aver “trovato” non puoi sapere cosa cerchi.

…Magari è la teologia che cerca Dio…ma è tutt’altro e poi bisogna crederci.
Forse è in questo senso che z4nz4r0 parla di “credenza”
Citazione:
Il concetto di verità è indissolubilmente legato a quello di credenza, possiamo dire che ne rappresenta una 'qualità': la verità, o il grado di verità, è una qualità della credenza.
Quindi un credenza affetta solo da un quarto di verità sarebbe di minor qualità di una credenza affetta solo da mezza verità. Che poi una credenza affetta da 9/10 di verità sarebbe di ottima qualità…a meno che non arrivi a 10/10 che allora l’adattamento sarebbe totale e sarebbe una contraddizione. Non sembra un poi strano?
Citazione:
Ora una credenza è una disposizione (diciamo pure 'mentale' per farla semplice).
Per esempio (banale) credere che pioverà vuol dire immaginare un certo scenario ..ma non uno a caso.. quale?
Quello che 'sembra' più utile immaginare! E questo immaginare è già un prepararsi, un predisporsi.
Credere che pioverà, forse, significa immaginare uno scenario probabile..e mi predispongo mentalmente: esco con l’ombrello…anche se poi non piove!
Quindi la credenza sarebbe una probabilità!?...utile... perchè induce a portare l'ombrello...comunque a presdisporsi...ad adattarsi
Citazione:
Così una credenza è vera nella misura in cui è adeguata e quindi utile (più è adatta più è vera (ci sono solo gradi di verità).
Piu la credenza è adatta…probabile…più è vera…più è utile:
Quindi il vero (verità) coinciderebbe con l’utile!...se è utile è vero se non no!
Invero sarebbe un po’ stupido credere verità ciò che mi danneggia!!!???...eppure succede!

Comunque ne conseguirebbe che la filosofia che cerca la verità è utile…se la trova.

Comuque l'uragano Sandy non è utile, ma sono costretto a crederci!
Citazione:
Verità assoluta vorrebbe dire adattamento assoluto e quindi indipendente da ciò a cui ci si adatta: una contraddizione!
Non ho capito dove stia la contraddizione!
Comunque tutto il discorso mi pare un poco arzigogolato!
Ma è solo credenza mia…magari affetta solo da un quarto di verità...o di credenza.

Ultima modifica di ulysse : 03-11-2012 alle ore 11.26.52.
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Vecchio 03-11-2012, 10.42.35   #23
z4nz4r0
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la verità sulla verità

Citazione:
Originalmente inviato da ulysse
è mia “credenza” che la “verità” non esista!
‘Verità’ è un concetto ..forse a non esistere è una tua idea di tale concetto!
Citazione:
Originalmente inviato da ulysse
Citazione:
Originalmente inviato da z4nz4r0
Il concetto di verità è indissolubilmente legato a quello di credenza, possiamo dire che ne rappresenta una 'qualità': la verità, o il grado di verità, è una qualità della credenza.
Quindi un credenza affetta solo da un quarto di verità sarebbe di minor qualità di una credenza affetta solo da mezza verità. Che poi una credenza affetta da 9/10 di verità sarebbe di ottima qualità…a meno che non arrivi a 10/10 che allora l’adattamento sarebbe totale e sarebbe una contraddizione. Non sembra un poi strano?
Non posso negare che è molto strano ..quello che hai pensato.
Citazione:
Originalmente inviato da ulysse
Citazione:
Originalmente inviato da z4nz4r0
Ora una credenza è una disposizione (diciamo pure 'mentale' per farla semplice).
Per esempio (banale) credere che pioverà vuol dire immaginare un certo scenario ..ma non uno a caso.. quale?
Quello che 'sembra' più utile immaginare! E questo immaginare è già un prepararsi, un predisporsi.

Credere che pioverà, forse, significa immaginare uno scenario probabile..e mi predispongo mentalmente: esco con l’ombrello…anche se poi non piove!
Quindi la credenza sarebbe una probabilità!?...utile... perchè induce a portare l'ombrello...comunque a presdisporsi...ad adattarsi
Agiamo in base al contesto e le nostre credenze fanno parte del contesto: sono disposizioni ad agire in un certo modo. Credere che l’acqua solidifica a 0°C significa essere ‘preparato’ in un certo modo; credere che 1+1=2 significa essere ‘preparato’ in un certo modo; credo che non mi segui del tutto..
Citazione:
Originalmente inviato da ulysse
Quindi il vero (verità) coinciderebbe con --l’utile!...se è utile è vero se non no!--
..Con l’utilità di una disposizione (che è ‘vera’ nella misura in cui funziona).
Citazione:
Originalmente inviato da ulysse
Invero sarebbe un po’ stupido credere verità ciò che mi danneggia!!!???...eppure succede!
Quanta sciocchezza! Credere che nulla possa danneggiarmi non è certo una disposizione adattiva e funzionale come lo è invece proteggersi.. da varie cose.
Citazione:
Originalmente inviato da ulysse
Citazione:
Originalmente inviato da z4nz4r0
Verità assoluta vorrebbe dire adattamento assoluto e quindi indipendente da ciò a cui ci si adatta: una contraddizione!

Non ho capito dove stia la contraddizione!
Se, come dico io, la verità è adattamento allora è sempre relativa al contesto (nei confronti del quale c’è.. appunto).
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Vecchio 04-11-2012, 16.06.37   #24
gyta
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Riferimento: Serve filosofare?

Citazione:
…E Voltaire rincara:
“Quando colui che ascolta non capisce colui che parla e colui che parla non sa cosa sta dicendo: questa è filosofia!

(Ulysse)

Ecco, di certo questo ben definisce il parlare di nulla.
Altro è se ciò di cui parliamo ci coinvolge realmente in prima persona,
allora ciò che tentiamo di esprimere è finalizzato a giungere ad una maggiore chiarezza
in noi e di noi medesimi.
Da qui e non prima possiamo giungere a considerare con maggiore chiarezza
ciò che è il mirare il mondo che reputiamo fuori di noi.

Citazione:
“La filosofia è quella cosa con la quale o senza la quale tutto resta sempre tale e quale.”
Lo diceva il mio prof.di filosofia al liceo!

Ecco, questa è la falsa filosofia,
o meglio la filosofia come arte del prendere sé ed il prossimo per i fondelli.
Se la filosofia non muta la sostanza della realtà, noi per primi,
allora non abbiamo filosofato un bel nulla,
abbiamo indossato maschere rappresentative,
senza consapevolezza alcuna.

Filosofia è conoscenza,
se restiamo identici a prima,
se la nostra consapevolezza è identica a prima
non abbiamo conosciuto nulla.

Purtroppo però credo che nella stragrande maggioranza dei casi
si acceda al filosofare senza alcuna reale base di autoconoscenza
cosa che mai porterà quel filosofare ad una mutazione di coscienza
e ad un'utilità reale, poiché è un pensare che manca del fondamento
stesso del pensiero, la luce individuale della nostra personale ragione,
logica e lettura esperienziale profondamente indagata.
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Vecchio 04-11-2012, 20.02.18   #25
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Riferimento: la verità sulla verità

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‘Verità’ è un concetto ..forse a non esistere è una tua idea di tale concetto!
In effetti è vero: è un concetto! Col significante "verità" si allude ad un concetto...un concetto vuoto, però! ...per lo meno vuoto nel contesto teologico ove la verità si riferisce a Dio...che non spiega niente: dovrei sapere cosa significa Dio...ma esistono molte opinioni contrastanti in proprosito.

Certo che se sono arrestato per furto, evasione fiscale o altra mala azione ed il PM mi chiede la verità...allora la vertà ha un senso anche se non a me utile e gliela devo dire.
Citazione:
Non posso negare che è molto strano ..quello che hai pensato.
E' consequenziale: è anche molto strano ciò che vai dicendo...o forse è solo funzione del come ti esprimi: io devo sforzarmi a capire, ma tu dovresti cercare di farti capire.
Per ora cerco solo di tradurre!
Citazione:
Agiamo in base al contesto e le nostre credenze fanno parte del contesto: sono disposizioni ad agire in un certo modo. Credere che l’acqua solidifica a 0°C significa essere ‘preparato’ in un certo modo; credere che 1+1=2 significa essere ‘preparato’ in un certo modo; credo che non mi segui del tutto..
Infatti non ti seguo!
Direi più estesamente (o è la stessa cosa?) che agiamo e pensiamo in base alla nostra weltanschauung o vision, acquisita e predisposta, del mondo e delle cose.
Nel mio linguaggio non è che credo, ma sò che l'acqua gela a 0°C e che 1+1=2.
Sono solo informazioni...non c'è bisogno di alcuna preparazione.
Certo che in un altro contesto, in un altro universo, con un diverso sistema logico le cose potrebbero andare diversamente.
E' forse in questo senso che si intende preparazione e adattamento?
Citazione:
...Con l’utilità di una disposizione (che è ‘vera’ nella misura in cui funziona).
Una disposizione?
Io direi fenomeno, evento, propensione o anche aggeggio: un evento avviene ed è vero, così un fenomeno, ma un aggeggio e sempre vero anche se non funziona... quindi anche se non utile. Daltra perte un fenomeno come sarebbe un uragano è un evento che avviene e funziona benissimo per cui è vero...ma niente affatto utile.
Citazione:
Quanta sciocchezza!
Ho cercato di tradure quanto scrivi!
Citazione:
Credere che nulla possa danneggiarmi non è certo una disposizione adattiva e funzionale come lo è invece proteggersi.. da varie cose.
Ho solo interpretato la conseguenza della tua enunciazione!
Io non credo affatto che nulla possa danneggiarmi..anzi, in genere, sono molto prudente e previdente: mi proteggo al massimo...proprio da cio' che, pur vero, non è utile!
Citazione:
Se, come dico io, la verità è adattamento, allora è sempre relativa al contesto (nei confronti del quale c’è.. appunto).
Frase oscura!
Certe volte mi è capitato di non adattarmi al contesto, quindi la verità non avrebbe dovuto esserci e invece c'era...nei confronti di quel contesto era tutto vero, ma non adattato!
Sono convinto che intendi altro...che però non immagino!
Comunque che sia questo il filosofare?
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Vecchio 05-11-2012, 11.48.54   #26
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il problema ermeneutco

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Non posso negare che è molto strano ..quello che hai pensato.
E' consequenziale: è anche molto strano ciò che vai dicendo...o forse è solo funzione del come ti esprimi: io devo sforzarmi a capire, ma tu dovresti cercare di farti capire.
Per ora cerco solo di tradurre!
Voglio dire.. se quello che hai pensato ti sembra assurdo allora probabilmente lo è!
Come già ti dissi, la comunicazione tra ‘paradigmi’ differenti è sempre problematica perché non può esserci traduzione. Così tu non puoi tradurre quello che dico io nei tuoi modi di pensare. Tutto quello che puoi fare, se ti sembra che ne vale la pena, è cercare di comprendere/avvicinarti alla mia concezione ..a come esprimere il mio pensiero ci penso io. Altrimenti è vano il continuare..

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Agiamo in base al contesto e le nostre credenze fanno parte del contesto: sono disposizioni ad agire in un certo modo. Credere che l’acqua solidifica a 0°C significa essere ‘preparato’ in un certo modo; credere che 1+1=2 significa essere ‘preparato’ in un certo modo; credo che non mi segui del tutto..
Nel mio linguaggio non è che credo, ma sò che l'acqua gela a 0°C e che 1+1=2.
So che ‘p’ se:

‘p’ è vera;
credo che ‘p’
sono giustificato a credere che ‘p’

Queste sono le cosiddette 3 condizioni per la conoscenza (nella classica analisi tripartita).

‘p’ sta per ‘proposizione’ (ad esempio: ‘l’acqua solidifica a 0°C’)
Ora cosa significa credere che ‘p’?
Poniamo provvisoriamente che significhi accettare la proposizione ‘p’.
Ma che cos’è una proposizione? Che cosa fa uno quando mi dice ‘l’acqua solidifica a 0°C’? Non mi sta forse proponendo qualcosa? Che cosa?
Un modo di pormi/dispormi/organizzarmi (in questo caso adeguato/utile/funzionale (‘p’ è vera))!
Ecco che una proposizione è la proposta di una disposizione/credenza (che può essere più o meno adatta/funzionale/utile/vera).
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Vecchio 05-11-2012, 17.19.29   #27
oroboros
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Riferimento: Serve filosofare?

Aristotele chiamava filosofia prima la metafisica che è conseguente alla conoscenza assoluta dei princìpi universali. Conoscenza che deriva dalla volontà dell'Assoluto attuata attraverso la trasmissione iniziatica. Dunque nulla a che vedere con le filosofie frutto di concezioni ipotetiche umane. La metafisica ha un'origine al di sopra dello scorrere temporale e non è una conoscenza umana, anche se all'uomo è dato vedere, nell'immediatezza dell'intuito spirituale, esso non può aggiungere nulla di suo alla dottrina né togliere alcunché. Gli individui che vedono senza interpretare normalmente scelgono di tacere, perché al primo bisogno di comunicare ad altri si oppone il pericolo dato dal non poter essere compresi, perché la verità essenziale non è comunicabile non essendo relativa. Si capisce così che filosofare, esponendo ipotesi individuali, costituisce un esercizio di un grado inferiore agli esercizi per rinforzare gli addominali, ma in compenso è molto meno pericoloso...
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Vecchio 05-11-2012, 20.39.36   #28
ulysse
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Riferimento: il problema ermeneutco

Citazione:
Originalmente inviato da z4nz4r0
Il problema ermeneutico
Voglio dire.. se quello che hai pensato ti sembra assurdo allora probabilmente lo è!
Non ho capito bene: è quello che ho pensato io o quello che hai pensato tu che sembra assurdo? O quello di entrambi?
Comunque è vero: qualcosa di assurdo ci deve pur essere…se l’idea di “assurdo” in noi compare!
Citazione:
Come già ti dissi, la comunicazione tra ‘paradigmi’ differenti è sempre problematica perché non può esserci traduzione. Così tu non puoi tradurre quello che dico io nei tuoi modi di pensare.

Prospetti la cosa a mo’ di torre di Babele…ma non è proprio così.
Che la comunicazione sia problematica concordo, ma qualcosa si può fare…e alla fine si arriva ad un compromesso…e forse anche tu ti accorgi che le cose non sono così rigide come credevi: in questo senso il problema ermeneutico può avere anche un’ottima soluzione sinergica.

Supponimo che tu sia il dotto ed io l’ignorante…credi proprio che per me non ci sia speranza?...ma allora ogni scuola sarebbe inutile!

Certo che tu non sei obbligato a rendere il tuo pensiero meno ermetico…ma se ti disturbi a scrivere pubblicamente suppongo che qualcosa tu voglia comunicare e alla fine ti conviene chiarire…usare un linguaggio vicino o alla portata dell’uomo della strada…o quasi!
Citazione:
Tutto quello che puoi fare, se ti sembra che ne valga la pena, è cercare di comprendere/avvicinarti alla mia concezione ..a come esprimere il mio pensiero ci penso io. Altrimenti è vano il continuare…
Forse la parola “tradurre” è esagerata, ma non la si deve intendere in assoluto! In realtà una qualche corrispondenza la si può sempre fare…senza distorcere concetti e pensamenti.
Del resto lo hai detto: posso cercare di comprendere/avvicinarmi alla tua concezione!...ma anche tu alla mia..o di altri!

Se sono intervenuto sul tuo primo post è stato solo per disgregare un linguaggio che mi è parso troppo specialistico o distorcente rispetto al comune linguaggio…tale da distorcere anche il proprio significante...tale da arrivare a conseguenze assurde.

Comunque anche le lingue hanno ciascuna un proprio paradigma, ma le traduzioni sono all’ordine del giorno…persino dal giapponese e cinese…figuriamoci se non possiamo trovare fra di noi, di una medesima lingua, una corrispondenza di pensiero…senza distorcerlo!

Dipende se si vuole veramente comunicare o mostrare solo la propria valentia..estremizzando, magari, un tipo di linguaggio specialistico.

In sostanza ci tengo ad estendere i mi confini culturali, ma vale anche l’inverso…mi interessa condividere il mio pensare con altri...per quanto sono più portato alla opposizione e provocazione che alla concordanza.
Con ciò non intendo essere il maestro, ma provocare una opinione in riscontro: alla fine la comunicazione realizza una sinergia.

Ecco quindi che non è vero che “al mio pensiero ci penso io”! Cerco invece di rendere il mio pensiero accessibile…a chi un minimo di interesse abbia ed un un piccolo sforzo voglia fare: penso che sia il problema di tutti coloro che scrivono per vendere.

Che poi il “mio pensiero”…”il tuo pensiero”… non è così assoluto…non è “verità”: a qualcosa deve portare…e qui interviene l’utilità del filosofare: infatti non tutto è detto ed esplicato…qualcosa resta sempre…o, forse, molto.
Citazione:
So che ‘p’ se:
- ‘p’ è vera;
- credo che ‘p’
- sono giustificato a credere che ‘p’
Queste sono le cosiddette 3 condizioni per la conoscenza (nella classica analisi tripartita).
‘p’ sta per ‘proposizione’ (ad esempio: ‘l’acqua solidifica a 0°C’)
Ora cosa significa credere che ‘p’?
Poniamo provvisoriamente che significhi accettare la proposizione ‘p’.
Ma che cos’è una proposizione? Che cosa fa uno quando mi dice ‘l’acqua solidifica a 0°C’? Non mi sta forse proponendo qualcosa? Che cosa?
Un modo di pormi/dispormi/organizzarmi (in questo caso adeguato/utile/funzionale (‘p’ è vera))!
Ecco che una proposizione è la proposta di una disposizione/credenza (che può essere più o meno adatta/funzionale/utile/vera).
In questa esplicazione sembra funzionare: la cosa non è così ermetica!
Nei precedenti post gli esempi con relativi enunciati erano ermetici e contraddittori…soprattutto non generalizzabili.
Tantè che ne ho ricavato enunciati e proposizioni che, o contraddicevano l’assunto, o erano essi stessi assurdi.
ulysse is offline  

 



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