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Vecchio 17-05-2014, 10.09.34   #211
Garbino
Garbino Vento di Tempesta
 
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Data registrazione: 13-05-2014
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Riferimento: Riflessione su: "Intorno al senso del nulla" (E.Severino)

Sono molto soddisfatto che la domanda abbia ripreso a destare interesse. Avevo già asserito che il mio intento era questo, e l' ho fatto mettendomi in gioco come sempre anche con il rischio di fare gaf che non ritengo comunque deleterie. Diciamo che Nietzschianamente ho molto più a cuore la conoscenza di quello che gli altri pensano di me. Cosa importa di me?

Ringrazio inoltre immensamente MARIODIC che ha risposto ad un mio messaggio di chiarimento su quanto da lui asserito sull' IO che aveva generato in me alcuni dubbi. Lo avevo ritenuto necessario per evitare che il mio intervento potesse essere ritenuto fuori tema, cosa che per altro temo che possa succedere anche a questo.

L' IO come coscienza che osserva l' Universo, la ritengo accettabile.
Le mie perplessità però si accentrano sulla sua Unicità. E neanche la spiegazione fornitami da MARIODIC sembra a me risolverle. IO Unico perché non ho esperienza di altre IOità. Ma se lo ritengo Unico, se non suppongo e credo nell' esistenza di altre IOità, io non sono neanche più un solipsista ma Dio che crea la realtà attimo per attimo soltanto nella mia mente. A mio avviso si esclude l' esistenza stessa dell' oggettività. E ciò mi sembra contraddittorio.

Inoltre ci tengo a precisare che l' affermazione fatta sulla localizzazione dell' IO era stata posta proprio in relazione al fatto che senza di essa, senza sapere che cosa sia l' IO, non si può dare per scontato neanche l' esistenza dell' ente che è indispensabile per la stessa sopravvivenza del suo studio filosofico e cioè l' ontologia.

Ma d' altronde la Metafisica Severiniana parte appunto dall' esistenza dell' Ente come immutabile ed è ovvio che in questo modo si annulla il divenire.
E non è un caso che anche la matematica quantistica arriva ad annullarlo. E' appunto quel che succede quando usiamo la logica in Metafisica. La logica non è altro che la Matematica applicata al discorso. E per la Matematica, ai suoi confini, esiste solo sé stessa, e cioè la sua immutabilità. E questo perché i criteri funzionano perfettamente nel calcolo statico, ma si perdono nel divenire, tanto che appunto non riesce a comprenderlo e per lei non esiste.

Grazie per la cortese attenzione e a presto.
Garbino Vento di Tempesta.
Garbino is offline  
Vecchio 19-05-2014, 21.18.50   #212
mariodic
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Riferimento: Riflessione su: "Intorno al senso del nulla" (E.Severino)

Citazione:
Originalmente inviato da Garbino
Ringrazio inoltre immensamente MARIODIC che ha risposto ad un mio messaggio di chiarimento su quanto da lui asserito sull' IO che aveva generato in me alcuni dubbi. Lo avevo ritenuto necessario per evitare che il mio intervento potesse essere ritenuto fuori tema, cosa che per altro temo che possa succedere anche a questo.

L' IO come coscienza che osserva l' Universo, la ritengo accettabile.
Le mie perplessità però si accentrano sulla sua Unicità. E neanche la spiegazione fornitami da MARIODIC sembra a me risolverle. IO Unico perché non ho esperienza di altre IOità. Ma se lo ritengo Unico, se non suppongo e credo nell' esistenza di altre IOità, io non sono neanche più un solipsista ma Dio che crea la realtà attimo per attimo soltanto nella mia mente. A mio avviso si esclude l' esistenza stessa dell' oggettività. E ciò mi sembra contraddittorio.

Inoltre ci tengo a precisare che l' affermazione fatta sulla localizzazione dell' IO era stata posta proprio in relazione al fatto che senza di essa, senza sapere che cosa sia l' IO, non si può dare per scontato neanche l' esistenza dell' ente che è indispensabile per la stessa sopravvivenza del suo studio filosofico e cioè l' ontologia.

Ma d' altronde la Metafisica Severiniana parte appunto dall' esistenza dell' Ente come immutabile ed è ovvio che in questo modo si annulla il divenire.
E non è un caso che anche la matematica quantistica arriva ad annullarlo. E' appunto quel che succede quando usiamo la logica in Metafisica. La logica non è altro che la Matematica applicata al discorso. E per la Matematica, ai suoi confini, esiste solo sé stessa, e cioè la sua immutabilità. E questo perché i criteri funzionano perfettamente nel calcolo statico, ma si perdono nel divenire, tanto che appunto non riesce a comprenderlo e per lei non esiste.

Garbino Vento di Tempesta.
Le risposte alle domande che poni e ti poni sono complesse oppure un po' più facili a seconda che ci si ponga in ottica realista (=oggettivistica) o idealista come, chiaramente ci suggerisce l'evoluzione avuta dalla meccanica quantistica, nata grazie anche allo spazio che i padri di quella fisica dettero alla fantasia.
L'ottica idealistà annulla la così detta "realtà oggettiva" perchè il l'universo è nell'IO e, da questo (nella sua funzione di Osservatore universale), dominato ma non rigidamente, così come quel tale proprietario di tanti cani, tutti al guinzaglio, un guinzaglio pere ogni cane, alcuni guinzagli cortissimi, altri via via più lunghi fino a chilometri, tutti questi guinzagli tenuti in pugno dal proprietario. Ordunque, il tale ha la titolarità dei cani ma non, altrettanto bene, il dominio assoluto, se non per i cani con guinzaglio di lunghezza zero, per gli altri il dominio c'è ma è flaccido cioè debole: dalla lunghezza dei guinzagli, nel loro insieme, dipende la Conoscenza del sistema da parte dell'Osservatore.
Per ora mi fermo qui.
mariodic is offline  
Vecchio 20-05-2014, 00.26.21   #213
maral
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Riferimento: Riflessione su: "Intorno al senso del nulla" (E.Severino)

Visto che la discussione si è spostata sul tema dell'io penso sia opportuno ricordare che Severino mette in dubbio l'immediatezza originaria di tale concetto nella sua critica alla fenomenologia husserliana (e di riflesso a Cartesio) e identifica l'io come punto di riferimento fenomenologico della volontà di potenza. L'io per Severino è il centro della illusione della volontà che vuole il divenire, quindi che vuole la follia e non l'osservatore universale, dunque mi pare che si possa dire che ogni solipsismo o soggettivismo è così radicalmente escluso dalla sua filosofia. La coscienza osservante è invece l'apparire dell'apparire e prescinde dall'io come soggetto di volontà.
maral is offline  
Vecchio 20-05-2014, 14.39.30   #214
Garbino
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Riferimento: Riflessione su: "Intorno al senso del nulla" (E.Severino)

X Mariodic.

Ringrazio Mariodic e spero che mi scuserà se non rispondo a quanto da lui argomentato perché ritengo che l' oggetto della discussione sia un altro e ciò mi porterebbe largamente fuori tema. Ritengo comunque che prima o poi riaffronteremo l' argomento in un' altra riflessione che sia attinente.

Ringrazio inoltre immensamente Maral per la sua pertinente nonché semplice esposizione sulla filosofia di Severino per quanto riguarda l' IO e la sua localizzazione. E lo ringrazio anche perché non solo mi conferma quanto da me supposto della sua conoscenza di Severino, ma anche che Severino ha uno spessore di cui bisogna tener conto. Spero veramente di trovare il tempo e la determinazione per confrontarmi con la sua vasta opera filosofica.

Per quanto riguarda invece quanto riportato, ho già esplicato altrove che ho seri dubbi sulla volontà di potenza ipotizzata da Nietzsche come a base della vita. Perciò la ritengo una teoria; e se condivido, perché ipotesi da me presa in considerazione, la possibilità che l' io possa essere solo il punto di riferimento di qualcosa, ed un' illusione sempre di questo qualcosa, ho seri dubbi che riguardi la volontà che vuole il divenire.

Per quanto riguarda il pensiero che la coscienza osservante sia l' apparire dell' apparire e prescinde dall' io come soggetto di volontà, non riesco proprio a concepirlo e naturalmente la causa è la mia ignoranza sulle opere di Severino, ammesso e non concesso che sia in grado di capirlo.

Ringrazio per la cortese attenzione.
Garbino Vento di Tempesta.
Garbino is offline  

 



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