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Vecchio 25-04-2014, 21.44.21   #11
Davide M.
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Data registrazione: 06-04-2014
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Riferimento: Quando il sensazionalismo cancella la memoria storica

Citazione:
Originalmente inviato da CVC
Assistendo ai dibattiti televisivi mi è capitato di imbattermi in un fenomeno che tenterò di descrivere.
Pare che a preoccupare maggiormente il comunicatore di turno sia la ricerca della sensazione forte, del fare impressione, il catturare l'attenzione generale come se fosse improvvisamente risucchiata da un buco nero. Perciò ogni orecchio viene irresistibilmente attratto da un qualcosa che poi, ad un esame più profondo, non si sa neanche specificare bene cosa sia.
Proviamo a guardare la propaganda dei partiti. Tutti cercano di catturare l'attenzione con mezzi fini a se stessi così, da un esame più attento, risulta chiaro che invece di avere effettivamente un qualcosa da comunicare, manifestano esclusivamente la loro intenzione di comunicare fine a se stessa, accompagnata dall'esigenza di dover essere ascoltati a tutti i costi.
Questo modo di attirare l'attenzione fa sì che si sia sempre concentrati sul sensazionalismo di turno, senza che si riesca a costruire un quadro storico e razionale degli importanti argomenti di cui si dovrebbe parlare.
Quindi reati tanto gravi quanto scandalosi vanno in prescrizione non solo nelle aule di tribunale ma, peggio ancora, vanno in prescrizione nella nostra memoria.
E i fatti che, se analizzati razionalmente, dovrebbero fornire elementi chiave in base a cui procedere, vengono spazzati via da ciò che è maggiormente seducente e consono all'euforia del momento.

Niente potrebbe cancellare la memoria storica quanto l'ignoranza, ché di questi giornalai, in quanto di veri giornalisti non stiamo parlando, piú che di sensazionalismo si dovrebbe parlare di opportunismo. Arrivisti al soldo non del potente di turno, che già sarebbero giustificati da un fine pratico, ma della loro unica voglia di protagonismo. Oggi il compito di questi giornalai o comunicatori, come li si voglia chiamare, non è più quello di riferire le notizie, ma quello di costruirle, e la loro miseria intellettuale si manifesta così marcatamente quando pretendono anche di commentarle, perché pensano che tutti gli astanti assuefatti dalle loro stesse invenzioni mirabolanti siano lì intorno solo per pendere dalle loro labbra come facevano gli efori davanti le pizie. Purtroppo è un meccanismo perverso e ben oleato, costruire ad arte un argomento per poi creare un'opinione pubblica egemonizzante alla quale loro stessi finiscono per essere assuefatti, aggrappati, succubi. E vi rimangono attratti proprio come in un buco nero, che è in grado di risucchiare anche la luce, come quella della loro ragione, praticamente uguale a zero, azzerata dal baraccone mediatico che loro stessi hanno creato, e di quello continuano ad alimentarsi così come un buco nero si alimenta di ciò che ne fuoriesce sottoforma di antimateria.
La memoria storica è seriamente in pericolo, perché questa volta non vedo i Seneca, i Cicerone, i Socrate e Giordano Bruno, ma in compenso vedo tanti Anito, tanti Catilina e tanti Nerone, che si preoccupano solo di buttare il pane negli spettacoli dell'arena che loro stessi hanno imbastito, e che il popolino vuole, perché pensa che la vita sia solo quella sul palcoscenico e non sa più da che parte stia la verità.

Ultima modifica di Davide M. : 26-04-2014 alle ore 10.22.45.
Davide M. is offline  
Vecchio 26-04-2014, 17.48.37   #12
CVC
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Messaggi: 747
Riferimento: Esiste qualcosa al di fuori dell'io?

@ Daniele M
Seneca diceva di scrivere per i posteri, ora invece avremmo bisogno che i posteri scrivessero per noi.
Forse scriverebbero di uomini che vivevano in mondi virtuali, ognuno con la sua realtà privata, ognuno editore di se stesso.
Sempre concentrati su se stessi e sul presente, disinibiti, capaci di ribaltare qualsiasi morale. Incapaci di ragionare in proprio ma smaniosi di rivendicare il proprio diritto alla libertà.
Sganciati da ogni contesto storico precedente, perchè le cose sono cambiate troppo in fretta. Pieni di apparati, sofisticati e superficiali. E se anche il pianeta è sull'orlo del baratro, si brinda a champagne e si danza sull'orlo del baratro, accompagnati da musicisti simili a quelli che suonavano mentre il Titanic affondava. Già, ma in questo caso, quali posteri?
CVC is offline  
Vecchio 26-04-2014, 22.40.52   #13
Davide M.
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Data registrazione: 06-04-2014
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Riferimento: Esiste qualcosa al di fuori dell'io?

Citazione:
Originalmente inviato da CVC
@ Daniele M
Seneca diceva di scrivere per i posteri, ora invece avremmo bisogno che i posteri scrivessero per noi.
Forse scriverebbero di uomini che vivevano in mondi virtuali, ognuno con la sua realtà privata, ognuno editore di se stesso.
Sempre concentrati su se stessi e sul presente, disinibiti, capaci di ribaltare qualsiasi morale. Incapaci di ragionare in proprio ma smaniosi di rivendicare il proprio diritto alla libertà.
Sganciati da ogni contesto storico precedente, perchè le cose sono cambiate troppo in fretta. Pieni di apparati, sofisticati e superficiali. E se anche il pianeta è sull'orlo del baratro, si brinda a champagne e si danza sull'orlo del baratro, accompagnati da musicisti simili a quelli che suonavano mentre il Titanic affondava. Già, ma in questo caso, quali posteri?

Beh, non esageriamo, non ho detto che vedo solo dei Nerone, ma tanti si! purtroppo. Io in fondo la penso come Hegel, e cioè che il fondo della storia sia qualcosa di razionale, se così va è perché così deve andare. In fondo l'uomo è ancora qui, se non altro a parlare di questa stagione di crisi e a chiedersi di come uscirne. I posteri potrebbe già essere una riposta, ma ancora meglio secondo me sarebbe chiedersi il perché, il come si sia giunti a questo punto.
E qui ci sarebbe tanto da dire, e ogni cosa sarebbe un punto di vista personale e meritevole.
Davide
Davide M. is offline  

 



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