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Vecchio 17-08-2015, 13.32.13   #1
jeangene
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Data registrazione: 30-08-2012
Messaggi: 335
Proprietà:riconoscimento per l’ applicazione della propria forza ai danni di qualcuno

Proprietà: diritto di godere e disporre delle cose in modo pieno ed esclusivo, entro i limiti e con l’osservanza degli obblighi stabiliti dall’ordinamento giuridico. (Treccani)

Proprietà: riconoscimento per l’ applicazione della propria forza ai danni di qualcuno. (jeangene)

Sarebbe corretto integrare la definizione del termine "proprietà" presente nel vocabolario Treccani con la definizione da me proposta?

A me pare, in ultima analisi, che la proprietà non sia altro che un riconoscimento (da parte di qualcuno) per l’ uso della propria forza ai danni di un altro.

Proverò a spiegarmi a mezzo di alcuni esempi:

1) Un uomo preistorico A è in conflitto con un altro uomo preistorico B per stabilire la proprietà di una risorsa contesa R.
Per risolvere questo conflitto A applicherà la propria forza ai danni di B per ottenere il riconoscimento di proprietà della risorsa R da parte di B.

2) Un villaggio medioevale A è in conflitto con un altro villaggio medioevale B per stabilire la proprietà di una risorsa contesa R.
Per risolvere questo conflitto A userà la propria forza ai danni di B per ottenere il riconoscimento di proprietà della risorsa R da parte di B.
Inoltre il villaggio A riconoscerà ad ogni suo abitante una proprietà per aver partecipato (messo a disposizione la propria forza) alla conquista di R.

3) Una civiltà A è in conflitto con un' altra civiltà B per stabilire la proprietà di una risorsa contesa R.
Per risolvere questo conflitto A applicherà la propria forza ai danni di B per ottenere il riconoscimento di proprietà della risorsa R da parte di B.
Inoltre la civiltà A riconoscerà ad ogni suo componente una proprietà per aver partecipato (messo a disposizione la propria forza), anche se indirettamente, alla conquista di R. Infatti anche un semplice contadino che col suo lavoro ha sfamato decine di famiglie ha in realtà contribuito (usato la propria forza), consapevolmente o inconsapevolmente, alla conquista di R.

Naturalmente con "forza" non intendo solamente quella fisica, intendo qualsiasi tipo di forza: forza intellettuale ecc...

Che ne pensate?


Ultima modifica di jeangene : 17-08-2015 alle ore 18.21.21.
jeangene is offline  
Vecchio 18-08-2015, 10.52.08   #2
baylham
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Data registrazione: 05-01-2010
Messaggi: 89
Riferimento: Proprietà:riconoscimento per l’ applicazione della propria forza ai danni di qualcuno

Non condivido questa interpretazione del concetto di proprietà.
L'uso della forza si applica sia al riconoscimento che al disconoscimento della proprietà privata oppure anche al caso della proprietà pubblica. Perciò l'uso della forza non è ciò che caratterizza la proprietà, privata o pubblica, semmai il diritto in genere.
baylham is offline  
Vecchio 18-08-2015, 11.45.33   #3
paul11
Ospite abituale
 
Data registrazione: 17-12-2011
Messaggi: 899
Riferimento: Proprietà:riconoscimento per l’ applicazione della propria forza ai danni di qualcuno

Citazione:
Originalmente inviato da jeangene
Proprietà: diritto di godere e disporre delle cose in modo pieno ed esclusivo, entro i limiti e con l’osservanza degli obblighi stabiliti dall’ordinamento giuridico. (Treccani)

Proprietà: riconoscimento per l’ applicazione della propria forza ai danni di qualcuno. (jeangene)

Sarebbe corretto integrare la definizione del termine "proprietà" presente nel vocabolario Treccani con la definizione da me proposta?

A me pare, in ultima analisi, che la proprietà non sia altro che un riconoscimento (da parte di qualcuno) per l’ uso della propria forza ai danni di un altro.

Proverò a spiegarmi a mezzo di alcuni esempi:

1) Un uomo preistorico A è in conflitto con un altro uomo preistorico B per stabilire la proprietà di una risorsa contesa R.
Per risolvere questo conflitto A applicherà la propria forza ai danni di B per ottenere il riconoscimento di proprietà della risorsa R da parte di B.

2) Un villaggio medioevale A è in conflitto con un altro villaggio medioevale B per stabilire la proprietà di una risorsa contesa R.
Per risolvere questo conflitto A userà la propria forza ai danni di B per ottenere il riconoscimento di proprietà della risorsa R da parte di B.
Inoltre il villaggio A riconoscerà ad ogni suo abitante una proprietà per aver partecipato (messo a disposizione la propria forza) alla conquista di R.

3) Una civiltà A è in conflitto con un' altra civiltà B per stabilire la proprietà di una risorsa contesa R.
Per risolvere questo conflitto A applicherà la propria forza ai danni di B per ottenere il riconoscimento di proprietà della risorsa R da parte di B.
Inoltre la civiltà A riconoscerà ad ogni suo componente una proprietà per aver partecipato (messo a disposizione la propria forza), anche se indirettamente, alla conquista di R. Infatti anche un semplice contadino che col suo lavoro ha sfamato decine di famiglie ha in realtà contribuito (usato la propria forza), consapevolmente o inconsapevolmente, alla conquista di R.

Naturalmente con "forza" non intendo solamente quella fisica, intendo qualsiasi tipo di forza: forza intellettuale ecc...

Che ne pensate?



Molto probabilmente è andata come scrivi.

In ambito anche filosofico io distinguerei:
1) differenza fra possesso e proprietà
2) intervento del codice di Hammurabi
3) differenza fra economia e creamatistica fatta anche e soprattutto da Arstotele, cioè la differenza fra economia e arricchimento con guadagno, quindi con un concetto morale valoriale
4) Teoria del diritto di natura e del contrattualismo costruiti nel periodo umanistico e del razionalismo (pressapoco da Cartesio a Kant) rispetto allo storicismo di Hegel che supera i due concetti ponendo l'elemento dialettico.
5) infine una teoria dell'uomo che a mio parere deve comprendere: biologia, sociale e storico; cioè l'uomo come entità di natura biologica, la sua socialità e il suo essere dentro un orizzonte spazio temporale.


Il concetto di persona giuridica nasce dalla metafora (è paradossale ,ma è così). Il suo concetto storico nasce dalle accomandite nel tempo del feudalesimo, e passa al colonialismo inglese nel periodo delle analisi degli empiristi scozzesi e Adam Smith con i fisiocratici.

I commercianti chiedevano al sovrano la possibilità di rischiare e investire il capitale , SENZA CHE IL LORO PATRIMONIO E PROPRIETA' POTESSERO ESSERE INTACCATE DAL RISCHIO DELL'IMPRESA, questo concetto è fondamentale per capire la modernità economica fino all'ultra-capitalismo contemporaneo.
Significa che un possibile fallimento non può intaccare giuridicamente la proprietà individuale di chi intraprende un'azione economica speculativa. I sovrani lo concessero perchè ci guadavano anche loro in termini di prestigio e soprattutto come ritorno economico anche per le loro casse, anche perchè i sovrani già dal medioevo si indebitarono con le prime banche e commercianti, I Medici di Firenze non erano nobiliari erano commercianti che prestavano denaro. Il prestigio crebbe della classe "finanziaria" poichè in cambi opoterono avere titoli nobiliari e proprietà.

Il codice di Hammurabi antichissimo, prefissava già un interesse economico sui prestiti pari circa al 30%.

La proprietà diventa la formalizzazione giuridica del possesso preistorico,come concetto territoriale tipico anche degli animali che difendono il luogo dove costruiscono nidi o tane.
Nel momento in cui una socialità di persona viene governata da un sovrano e questi costruisce un codice con tanto di sentenze e di potere di forza per mantenere in piedi la legislazione, di fatto se recepisce un possesso ,come prima forma di diritto, istituisce giuridicamente e formalmente quindi la proprietà privata,che sarà man mano ancor più formalizzata da piantine, carte, segnali fisici sui confini territoriali, per dimostrare in caso di liti, il "diritto" alla proprietà.

La proprietà , intesa come territorio ad esclusivo vantaggio di un singolo individuo, è da abolire:questa è la mia sentenza.
Dovrebbe esistere una sorta di comodato d'uso, cioè la possibilità di esercitare un diritto non di proprietà, ma un "prestito gratuito" che la società dà a ogni individuo, ma senza principio ereditario.

Semplicemente perchè una metafora, che è quella della costruzione della persona giuridica,che diventa realtà attraverso un egoismo superiore a quello animale, in un punto di equilibrio di una pace sociale, non può assolutamente negare il principio che sta al di sopra di qualunque principio, che è quello dell'autodeterminazione, di chi può muovere guerra ed espropriare una proprietà. perchè alla fine è comunque ancora di forza che regola il processo dialettico storico che si tratta., di chi difende la proprietà e di chi vuole espropriarla.
Ecco perchè è importante il nesso fra sociale e storico.

Ultima modifica di paul11 : 18-08-2015 alle ore 18.19.18.
paul11 is offline  
Vecchio 18-08-2015, 18.28.04   #4
jeangene
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Riferimento: Proprietà:riconoscimento per l’ applicazione della propria forza ai danni di qualcuno

Citazione:
Originalmente inviato da paul11
In ambito anche filosofico io distinguerei:
1) differenza fra possesso e proprietà
[...]
La proprietà diventa la formalizzazione giuridica del possesso preistorico,come concetto territoriale tipico anche degli animali che difendono il luogo dove costruiscono nidi o tane.
[...]

Ciao paul,
sì, hai ragione, dovrei sostituire nei miei esempi il termine "proprietà" col termine "possesso"...
Ma essendo la proprietà la formalizzazione giuridica del possesso (come affermi) io penso che questa mi venga riconosciuta (dal sistema giuridico) per la forza (non necessariamente fisica) che offro al sistema stesso ogni giorno svolgendo il mio lavoro.

jeangene is offline  
Vecchio 18-08-2015, 19.33.10   #5
jeangene
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Riferimento: Proprietà:riconoscimento per l’ applicazione della propria forza ai danni di qualcuno

A ben pensarci mi pare che nei miei esempi si sveli infine il solito meccanismo della volontà di potenza che alberga in ogni essere vivente e che non vuole nient' altro che il possesso dell' essente.
jeangene is offline  

 



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