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Filosofia - Forum filosofico sulla ricerca del senso dell’essere.
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Vecchio 16-02-2004, 09.21.53   #141
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Rif.: Sté-detonator

"l'unica cosa logica da dire è :"Non lo so!"...invece continua a fantasticare e a vivere nel mondo reale/sperimentabile con idee del tutto fantasiose e non dimostrabili...INUTILI e in certi casi DANNOSE". Già.. Allora io mi inchino davanti a chi davvero riesce ad attuare questo "Non lo so!" senza secondi fini. Per cui solo davanti ai bambini (quelli non ancora sciupati dalla DISeducazione precoce) il mio corpo tocca qualcosa di Vivo nelle loro parole semplicemente disarmanti.

***
Da sempre l’Uomo si è dedicato alla speculazione filosofica, indagando dalle cose del macrocosmo, agli elementi ultimi della materia, fino all’esistenza o meno dell’anima e al senso della vita. E’ una peculiarità, una capacità prettamente umana e non può essere domata. Di fronte alle barriere dell’ignoto, alle non-certezze, la speculazione deve comunque andare avanti. Negando questa particolarità umana, si nega di fatto l’Uomo. Se i pensatori del passato si fossero semplicemente limitati a dire “non lo so”, l’umanità non avrebbe fatto grandi passi avanti e noi oggi non avremmo tutta questa bella scienza. Di fronte ai fatti contingenti e “palpabili”, di fronte alle certezze, non è necessario credere, non occorre alcun coraggio di spingersi oltre le barriere del “concreto”. Credere non significa lasciarsi abbindolare ingenuamente da quanto viene riferito su un certo argomento; non vuol dire cadere nella torbida atmosfera della seduzione e della suggestione, ma dare la “possibilità” a certi eventi di esistere.
Per chi sarebbero dannose certe investigazioni mentali? Pensi che se avessi dei figli insegnerei loro a credere ciecamente a tutto quanto viene detto riguardo alla reincarnazione, al karma, ecc.? Piuttosto, più obiettivamente, li informerei che esistono varie concezioni del mondo, che bisogna tener conto di tutte perché ognuna di esse è una produzione umana e tutte sono indispensabili; li esorterei a stare in guardia da certi eccessi “spiritualistici” (e non solo), a non cadere in nessun estremismo. Di fronte a una visuale così ampia dovranno poi assumersi la responsabilità delle loro scelte.
Sono ben altri i pericoli per l’umanità.
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Vecchio 17-02-2004, 00.37.01   #142
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No, agora, è una capacità della 'mente' che gli uomini hanno inventato per sé. La speculazione è solo il meccanismo che usa l''io' come autoperpetuazione, per paura di terminare, in modo da convincersi della speranza di salvarsi nella ricerca dell'oltre per voler continuare a tutti i costi. Mi puoi elencare i reali 'passi avanti' dovuti esclusivamente alla 'conoscenza fine a se stessa'?
-Io, per quanto riguarda i figli, farei lo stesso, tranne reintrappolarli nel sistema cedendo a sentimentalismo e tradizionalismo dicendogli che 'tutte sono indispensabili', tutt'altro! Avvertiti di questo, saprebbero riconoscere che è per lo più questa attenzione che ho appena accennato, che gli fornirebbe le tracce affinché possano individuare in 'libertà' e responsabilità, la base di OGNI pericolo dell'estinzione del genere umano.
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Vecchio 17-02-2004, 08.17.42   #143
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Rif.: Sté-detonator

"No, agora, è una capacità della 'mente' che gli uomini hanno inventato per sé. La speculazione è solo il meccanismo che usa l''io' come autoperpetuazione, per paura di terminare, in modo da convincersi della speranza di salvarsi nella ricerca dell'oltre per voler continuare a tutti i costi. Mi puoi elencare i reali 'passi avanti' dovuti esclusivamente alla 'conoscenza fine a se stessa'? "

***
Non dovresti essere tu a dire queste cose, a meno che non abbiamo due concetti diversi di "speculazione".
Ogni scienza è anche speculativa. La fisica teorica in base al comportamento di alcune particelle propone l'esistenza di altre che poi dovrà essere confermata sperimentalmente. Questa è speculazione.
La conoscenza fine a se stessa non esiste, in quanto non è conoscenza, resta un fatto speculativo. Ma io non ho detto il contrario; ho soltanto affermato che i pensatori del passato hanno dato l'incipit per poter progredire sulla strada della conoscenza; non potevano fare altro in quanto non avevano a disposizione i mezzi per confermare le loro teorie, tuttavia se fin dall'inizio non si fossero chiesti "perchè" ci saremmo fermati o avremmo ritardato la nostra attuale conoscenza. Non dovresti negare l'importanza di questo "inizio".
L'importanza per l'Io di un "oltre" dipende dalla concezione che si ha di questo "oltre". A parte le varie teorie sul tema, se prendiamo il concetto di reincarnazione ci accorgiamo (e l'ho già detto altrove) che l'Io non può usarla nella speranza di autoperpetuarsi a tutti i costi. Questo per un motivo molto semplice, perchè non è l'Io che con la reincarnazione continua in qualche modo a esistere, ma l'anima, che è impersonale.
L'Io può soltanto affermarsi in questa vita, dopo di che muore con l'individuo. Risulta chiaro, e devi ammettere, che un Io egoico e personale non ha molto da guadagnarci con la reincarnazione.
So che non credi in queste cose, ma ho comunque dovuto precisarle.
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Vecchio 17-02-2004, 17.39.47   #144
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"non è l'Io che con la reincarnazione continua in qualche modo a esistere, ma l'anima, che è impersonale". Si, riprecisale, e io ripreciso l'inconsistenza, l'astrattismo di questa frase che riprecisi. e ciò conferma quello che dico quando parlo di paura di terminare e invenzione di un prolungamento dello stesso io(furbescamente chiamato in altro modo: anima, spirito, scintilla divina, Sé, etc., ma è una giustificazione di comodo).
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Vecchio 17-02-2004, 17.58.40   #145
Naima
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Può essere che esista oppure no... ma che sia di comodo non direi. Nel caso della reincarnazione ad esempio, sapere che ci si reincarnerà in N vite non è forzatamente piacevole, anche perchè significa non aver "completato il proprio percorso" e che si ha ancora tanto da imparare... tornare su questa terra magari tra mille anni... e chissà in che condizioni sarà !!
Sarebbe più "comodo" pensare che son stato bravo e andrò in Paradiso perchè tanto Dio perdona tutti. Credere nella reincarnazione implica credere di avere una responsabilità, non mi sembra comodissimo.
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Vecchio 17-02-2004, 18.26.08   #146
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è comodo solo e semplicemente nel senso che, succeda quel che succeda, ci da l'impressione che non 'terminiamo'. Preferiremmo vederci col forcone nel sedere a caricare carbone in miniere di diavoli, ma col nostro corpo che abbiamo ora (che infatti l'io fa credere 'notro'), piuttosto che l'annichilimento totale. Siamo sinceri! Eppure questi due estremi entrambi non esistono come leggi naturali. Semplicemente l''io', dopo la morte clinica brucia e rientra anch'esso in energia e materia, come il corpo in materia ed energia (energia e materia sono anche qui concetti astratti e per nulla esaurienti, perciò dico 'rientrano in natura'). L'intelligenza chimica del corpo (non voglio, e 2000, qui intenderla materialisticamente) 'sa' che gli elementi di cui è composto non hanno separazione col flusso unico e continuo della Vita. Il corpo, con la sua energia (vittima di speculazioni, denominata anima, spirito, etc., che solo sciupano la sua qualità e la 'nostra' esistenza) è il concreto immortale, poiché la Vita della Natura è così, e il corpo 'nostro' (ci rendiamo conto che illogici, egoisti e puerili che siamo?) è una parte Unica ma inseparabile di questa. Non riusciamo però ad accettare l'idea di perdere 'quella' particolare congregazione degli elementi del nostro essere che ci fa percepire una determinata 'figura' quando viviamo. La sagoma di come siamo, corpo di carne o sottile o involucro di luce, sempre vorremmo che si mantenesse, più o meno individuale, più o meno rispettando una configurazione geometrica la quale ci siamo abituati a considerare come 'noi'. Questo è il fatto.
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Vecchio 19-02-2004, 08.06.00   #147
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X Sté-detonator

Non capisco perchè continui a parlare di un illusorio "prolungamento" dell'IO, quando in effetti non può essere così, sia che esista la reincarnazione o meno. Chi dovrebbe illudersi?
Non c'è niente di individuale che si mantiene. L'Io, il corpo, l'energia non hanno niente a che vedere con l'anima.
Se l'IO è cosciente di tutto questo non può illudersi. Altrimenti non parliamo di reincarnazione, bensì di altre concezioni o di fraintendimenti sulla reincarnazione stessa.
Ti ripeto, non mi illudo di niente, dopo la morte il mio IO non ci sarà più, ciò che sopravviverà e soltanto l'anima che non mi appartiene, NON E' MIA. Quindi non posso pensare che in qualche modo continuerò a essere; entrambi sappiamo che questo non è vero. Il fatto che tu non creda in queste cose va bene, ma dovresti almeno comprenderne il concetto. Si deve annientare l'IO volitivo ed egoistico proprio per evitare certe illusioni.
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Vecchio 19-02-2004, 08.38.50   #148
Marco_532
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...ce ne sono che si illudono... ...capisco l'atteggiamento di Stè... ...
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Vecchio 19-02-2004, 15.24.05   #149
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- Grazie Marco.
- Non ci comprendiamo, io e gli animisti! ma ho ancora polpastrelli da sprecare qui sui tasti, quindi...:
Allora, andiamo sul semplice, sempre che mi riesca.
Quello che voi chiamate anima e distinguete da 'io', è un concetto che vi hanno trasmesso durante la vostra educazione. Beh, quelli che ve lo hanno trasmesso erano loro stessi in errore e non hanno compreso che io, anima, spirito non esistono in questa tripartizione. Ripeto, è appunto una tripartizione spesso in gradi gerarchici perchè è relativa alla paura di terminare ed è collegata perciò alla conseguente speranza nella salvezza, con la clausola di contorno (elemento forse più importante) delle leggi di ricompensa/punizione annessi. è la questione trita dell'educazione religiosa. Ecco perché dico che anima e spirito sono 'prolungamenti' nel nostro immaginario concettuale legato alla speranza-salvezza dell''io'. In realtà esiste solo l''io' come fascio di pensieri morti del passato sotto forma di input installati in noi dalla cultura che ci ha educato. Ci siamo? Esiste però l'energia, degli elementi del nostro essere, anche di questo io, visto che la vibrazione di questo io=pensiero=input, se fosse funzionale alla sopravvivenza, sarebbe congeniale per il corretto ed efficace funzionamento dell'organismo nell'ambiente. Ora, per elementi non intendo appunto anima o spirito o nuclei (li avete mai visti sotto forma fisiologica, come, che ne sò..., si vede la milza? E sotto forma di sperimenti con l'atomo? Avete forse notato sopra queste particelle la scritta 'anima'? ), per elementi intendo tutte le più piccole parti dell'essere che cooperano insieme. Non li carico questi termini di misticismo perché le rimando solo ad un ordine naturale, concreto, senza per questo andare nel 'material-ismo' come lo potete intendere voi contrapposto a 'spiritual-ismo'. Se mi dici poi che l'anima sopravvive e non è 'tua', devi dirmi come immagini questo quadretto post-mortem: Che immagini ti vengono quando esprimi questo tuo principio? E oltre a questa confusione che ti hanno passato chi era più confuso di te ma si autonominò tuo maestro o insegnante o educatore, poi mi aggiungi che si 'deve' annullare l'io. Tutti coloro che 'spiritualizzano' o 'animizzano' o etc etc. lo dicono, fa parte, la famosa clausola di prima, di quello che avete accettato quando vi siete messi in quelle 'vie', in quei 'percorsi': è lo Sforzo per raggiungere la salvezza e non incorrere nell'inevitabile punizione che avremmo addirittura addebbitata fin dalla nascita. Ecco io vi dico che anche qui siete solo nelle parole e nell'immaginazione, nel pensiero appunto, visto che non c'è altro, visto che l'Energia stessa che potrebbe toccare qualcosa di Vivo anche in quel senso (debellando l'io) non può passare pena la fine per 'elettroshock' dell'intero organismo. Anche ammesso che riusciste a fare una cosa del genere, sconfiggere l''io' volontariamente, non potreste raccontarlo. Avreste commesso il VERO SUICIDIO VOLONTARIO PREMATURO. Forse non vi rendete proprio conto. Avete una minima idea di cosa voglia dire far cessare la vibrazione dell''io', cioè dei pensieri? Visto che ora è lui, o loro, che comandano tutto l'organismo? Significa MORTE CLINICA! Riuscite a cogliere questi nessi? Un 'colpo di fulmine' del genere lo fa la natura, 'indeterministicamente', e niente può assicurare che il corpo così svuotato ritorni a funzionare con la stessa organizzazione atomica (si risvegli alla vita quotidiana, insomma). Se invece credete che l'io' possa essere sconfitto dall'io' stesso (da voi, cioè) siete anche ciechi da non veder il serpente che si morde la coda implicito in questa azione. E non avete compreso il fatto fodamentale che l''io', sorto dalla distorsione dei processi ricettivi degli input del nostro organismo, è un programma che ha generato 'paura', perché è un programma Egoistico che si autoelegge eterno e padrone di tutto, ma con ciò appunto generando paura perché ha in un certo senso sconnesso il sistema operativo dalla sua logica naturale. (traducendo il linguaggio tecnologico in quello storico)= L'uomo colse una delle tendenze dei suoi meccanismi di pensiero scegliendo come 'veritiera' l'idea di auto-coscienza: fu possibile ma fu anche fatale, come dire, fu possibile che un'aberrazione produsse qualcosa che non terminò definitivamente tutto il genere umano, ma lo facesse continuare in modo contorto. Così l'uomo si è distorto da solo la funzionalità pensante che gli serviva ed era progettata solo per la sopravvivenza efficace dell'essere sulla terra. Quando percepiva fame, l'essere pensava e attuava in modo fluido ed efficace, scegliendo tramite prove ed errori poi i procedimenti migliori allo scopo. Non c'era interferenza di 'pensieri circa il modo in cui pensare' come avviene oggi, e in un certo senso, pensiero funzionale ed azione erano una cosa sola. Ma con l'auto-coscienza l'uomo si è allontanato dalla natura e 'pensando circa il pensare' non ha più percepito che era parte di una natura che non ha senso pensare che inizia e finisce, ma semplicemente è. Questa auto-coscienza ha creato l''io' e poi lo ha diviso dal Tutto. Questo io si è trovato spiazzato e confuso e senza più percepire la qualità della Vita che lo muoveva senza tante menate filosofiche o peggio spirituali. Quindi ha inventate queste ultime perché, essendo quacolsa di artificioso, non può riconoscere il fatto che è logicamente costretto a terminare alla 'morte' dell'organismo. è solo Lui che termina, visto che originariamente non doveva neanche essere. Lui termina (quindi anche l'anima che è una sua maschera) e tutto rientra nel modo naturale del ricambio energetico, come lo è sempre stato. Lui, l''io' non concepisce la sua fine normale, visto che il suo stesso inizio è un'invenzione, un'illusione, per cui vorrebbe non finire mai, ecco che si 'prolunga' e si autonomina anima o spirito, proiettando altre dimensioni 'post-mortem' che secondo lui sono una copia anche migliore di uno stesso modello. (i vari eden, dove l'anima e l'ambiente non sono poi così geometricamente diversa da come i corpi fisici noi li vediamo qui e ora). Perciò in conclusione non rimane che energia-materia sotto forme diverse, con una intelligenza propria e insondabile per noi, proprio perché adesso siamo così, ci consideriamo un 'noi', ognuno un 'io'. Questa cosa che resta e che 'è' non possiamo far altro che concettualizzarci sopra ed arrivare al punto, come oggi, di ipotizzare che segua un principio indeterministico. Dopo tutte queste assurdità che ho scritto chissà se è chiaro il perché non ha senso insistere a chiamare anima ciò che 'resta' e che è immortale, e il perché semmai lo chiamo solo corpo, non volendo agganciare concetti mistici visto che ne siamo già zavorrati dalla nascita. Gente..., eppure basterebbe poco per ALLEGGERIRCI, è l'unica cosa che possiamo fare!
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Vecchio 02-03-2004, 18.53.34   #150
Sofista
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Ciao a tutti!
Stè-detonator... dimmi la verità... sei un fan di Matrix?
Anch'io l'ho visto molte volte...
Diciamo che a suo modo è un film "filosofico"
Sono d'accordo con te comunque...
Sofista is offline  

 



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