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Vecchio 16-12-2003, 01.56.19   #1
Dunadan
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Data registrazione: 19-11-2003
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Nietzsche: Un modo di scrivere COMPROMETTENTE

Si è chiarito oramai che Nietzsche non era antisemita (anzi accusava Wagner di esserlo), che Nietzsche è stato quasi un "ostaggio" del Nazismo. Usato.
Ora, al di l'hà di questi punti ormai chiariti, vorrei proporvi alcune puntualizzazioni anche per quanto riguarda lo stile duro e schietto di Nietzsche che ha portato a interpretarlo a quel modo.

Vi riporto spezzoni di un dialogo tra tre illustri filosofi avvenuto il 31 luglio del 1950, che vi riporto dall'Almanacco di Filosofia di Micromega numero 05/20 03

I filosofi sono: Hans Georg Gadamer, Theodor W.Adorno e Max Horkheimer.
Tutti i 3 sono concordi su questi punti che vi riporterò:

-Che cosa ha reso possibile che Nietzsche sia stato, nella coscienza pubblica, travisato a questo modo così contradditorio e intollerabile?

Gadamer dice: "credo che a prima vista sia possibile individuare nello stile del pensiero di Nietzsche un elemento della sua formazione concettuale che spiega molto bene questo fatto."

Horkheimer :"ritendo che sia appunto questo il motivo per cui all'estero risulta così diffile interpretare Nietzsche, lì tutto quello che ha detto Nietzsche viene preso alla lettera, ed egli è diventato così l'autore delle terribili cose verificatosi in Germania.
In America, la lingua si è sviluppata in senso nominalistico. Lì ESSA SIGNIFICA ESSENZIALMENTE DARE UN NOME ALLE COSE (statements, propositions) e riesce difficile CHE SI GIOCHI CON LA LINGUA, COME HA FATTO NIETZSCHE. Lo spazio etereo sul quale si muove il pensiero di Nietzsche è difficilmente comprensibile, come ha espresso egli stesso una volta: "tutto il pensiero è sangue, ed è così difficile capire il sangue estraneo".
In quanto alla Russia, lì si può essere uccisi per ogni parola, tutto deve essere tesi, una tesi filosofica: lì si viene presi alla lettera, ed è proprio questo che con Nietzsche non si deve fare.

Adorno:"direi che questo vale in modo particolare sul nucleo della filosofia di Nietzsche, ovvero per l'atteggiamento nei confronti della violenza. Se in Nietzsche niente è inteso letteralmente, allora questo non solo significa che il pensiero, per poter preservare la propria libertà, si tiene a una certa distanza dalla realtà immediata, dal dato di fatto empirico, ma significa inoltre che in Nietzsche, in amplissima misura, è inteso oggettivamente il contrario di quello che si legge. Si può ben dire che non esista praticamente un altro pensatore altrettanto bisognoso di interpretazione: non è caso che il suo pensiero sia contrassegnato dall'IRONIA come mezzo espressivo.
E mi sembra più di un semplice dato bibliografico il fatto che dietro questa brutalità si nasconda il massimo di delicatezza.
Il primo attacco di malattia di Nietzsche si verificò, come è noto, a Torino, quando un vetturino bastonò un cavallo inerme davanti ai suoi occhi (aggiungo io: questa visione rimanda a un passo di Delitto e castigo di dostojevskij dove un bambino si dispera perchè si sente impotente verso la violenza su un cavallo, non può farci nulla), Nietzsche non riuscì a sopportarlo e subì il suo primo tracollo.
Eppure era il pensatore che in Zarathustra aveva definito la compassione l'ultimo peccato. Come possiamo comprendere questa contraddizione? Solo pensando alla rappresentazione dell'uomo giusto, che è alla base del pensiero Nietzscheano; questo concetto non è altro che il pensiero dell'uomo liberato. Nietzsche ha pensato l'uomo liberato, però, come l'uomo liberato dalla menzogna, dall'ideologia.
...quando l'umanità si fosse sbarazzata di ogni morale convenzionale tutti gli imbrigliamenti dell'istinto da parte della razionalizzazione e delle false motivazioni, allora il giusto si sarebbe affermato. Nietzsche ha pensato che nel momento in cui gli uomini avrebbero confessato a se stessi anche gli impulsi distruttivi, questi impulsi distruttivi avrebbero perso la loro violenza e al posto dell'uomo pieno di risentimento, cattivo perchè non può seguire i suoi istinti, avrebbe fatto la sua comparsa un uomo che non è più in senso stretto ne cattivo ne buono, proprio perchè non ha più nulla da rimuovere, niente da reprimere. In altri termini, dunque, dietro il culto superficiale dell'oppressione appare L'IDEALE DI LIBERTà.

- - - - -

Il discorso prosegue su un dibattito per cui Nietzsche sarebbe stato frainteso anche a causa della sua "carenza di dialettica", e "negazione determinata".

Ultima modifica di Dunadan : 16-12-2003 alle ore 02.04.22.
Dunadan is offline  
Vecchio 20-12-2003, 11.27.41   #2
Zarathustra83
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Data registrazione: 05-12-2003
Messaggi: 24
Grazie Dunadan per questa ulteriore delucidazione...spero che gli altri capiscano l a vera essenza della filosofia nietszchiana e il suo profondo quanto terribile messaggio di liberazione intellettuale e spirituale...
Zarathustra83 is offline  
Vecchio 20-12-2003, 12.10.08   #3
viandanteinattuale
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Data registrazione: 15-07-2003
Messaggi: 131
caro dunadan...

davvero molto interessante il tuo scritto...grazie.
un salutone!
samuele.
viandanteinattuale is offline  

 



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