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Vecchio 12-01-2013, 19.35.17   #11
paul11
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Riferimento: Il cristianesimo

Citazione:
Originalmente inviato da La_viandante
Che discussione impegnativa hai riesumato, Paul
Mi sono interessata di storicità ed ermeneutica veterotestamentaria e del nuovo testamento, e devo dire che ho idee abbastanza diversificate, sia sul messaggio che se in alcuni cristianesimi cambia per altri ricalca il messaggio ebraico antico sia per le ripercussioni sulla società .. anche su quelle, per alcuni aspetti, - intendo per tenere sempre viva l'attenzione su valori, anche quando con le forti provocazini del Papa teologo Ratzinger, dà luogo a forti reazioni, anche quando pur nel terreno sempre più risicato delle religioni, il cristianesimo trova ancora adepti, gente che trova conforto nei suoi dettami, a dispetto di quanto Galimberti sostiene nel suo libro ( Cristianesimo, la religione dal cielo vuoto) - mi pare possa avere un suo ruolo anche positivo, per altri ha aspetti del tutto negativi, come contrastare la conoscenza scientifica, il superamento dei vecchi pregiudizi, il riconoscere diritti alle persone, e potrei aggiungere ancora altre considerazioni contraddittorie.

Inizialmente ero un libertario materialista che pensava fosse possibile trovare su questa terra il paradiso. Ho studiato molto l'uomo e la sue strutture per vederne i limiti e i pregi, per capire se ci fosse un futuro. Poi ci si accorge che sono più forti i limiti e le contraddizioni umane , i suoi conformismi .
Dopo tanta anarchia e socialismo, dopo tanta economia e politica, filosofia e psicanalisi e biologia decisi di cercare nelle religioni, una possibilità umana di essere tutti felici e in pace. Non fu nelle spiritualità orientali che la trovai, perchè fuggono dal mondo semplicemente contemplandolo, si lasciano vivere perchè il mondo per loro è "maya": non c'è la passione e il sentimento .
Negli antichi testi degli Ary grazie ad un traduttore del sanscrito che vive in Asia mi fece capire che il linguaggio del mito in origine non era religioso, ma era uno studio dei cicli terreni e astronomici e il”Mulino di Amleto” infatti ne convalida l’impianto teorico.

I testi veterotestamentali, il Pentateuco, bisogna leggerli dal codice Sinautico e dal testo mesoretico, o meglio ancora l'interlineare, non fidarsi delle traduzione italiane sono interpretate e interpolate. Ci sono stati errori già nella LXX. Come ho accennato altrove tutti i grandi profeti biblici vengono da contatti con le grandi culture sumerico-accadiche-assiro -babilonese (Abramo, Daniele, Ezechiele) e dall'Egitto (Mosè, Giacobbe), e geograficamente nel triangolo fra Israele, Egitto, babilonesi, in mezzo ci stava l'antica Persia con lo Zoroastrismo. E 'un Dio che sceglie un popolo(eletto) e lo conduce storicamente, chiedendo devozione in cambio di favori materiali.
Francamente mi lascia perplesso. Ho delle mie interpretazioni, ma è meglio non scriverle, anche se qualche studioso recentemente traducendo i l testo originario biblico ha notato alcune strane cose.
Perché dico testo originario? Perché per gli Ebrei era peccato gravissimo anche solo errare nel copiare il testo .Il testo sacro per gli Ebrei è in sé stesso rivelazione e il suo studio è una vera e propria scienza. Gli studi esoterici della Bibbia vengono proprio da questo(cabala)
Gesù appare nella storia non conducendo assolutamente nessun popolo , ma predicando per metafore , per parabole, i comportamenti, la morale già sulla terra per poter vincere il male e cercare un bene superiore alla materialità, alla brutalità. Non c'è alcuna filosofia greca nel messaggio di Gesù.
Ma c'è la passione e il Verbo, perchè la Parola deve avere la forza di trascinare un popolo, di costruire una fede , una speranza. Si volgerà agli umili , ai diseredati, ai sofferenti , ai dolorosi e sarà contro il potere religioso che gli imputerà capi d'accusa per aver guarito durante il Sabato , che per gli Ebrei è sacro e per essersi proclamato Figlio di Dio. Ma testualmente lui stesso si definisce Figlio dell'Uomo, e non si rivolgerà a Dio, ma al Padre che sta nei cieli ( per me le parole sono importanti e significative).
Gesù non si rivolge più ad un popolo eletto, ma all'intera umanità.

Ora tutto ciò che avvenne con S.Paolo, ebreo di grande cultura e carisma che non conobbe direttamente Gesù e che ebbe il compito di unire le diverse aggregazioni cristiane disseminate sulle sponde del Mediterraneo, con le famose lettere, dove cerca di dirimere alcune domande fondamentali, del tipo : "perchè i cristiani che muoiono non risorgono"?
S.Paolo è il vero precursore della chiesa cristiana e da lui inizia ad esserci l'incontro fra la filosofia greca e il messaggio di Gesù. Proseguirà in tutta la patristica, cioè in tutti i pensatori cristiani, ma con differenze a volte sostanziali sulle interpretazioni.

Questa comunità cristiana diventa potente,nonostante sia perseguitata fisicamente. Si dice che già nei capi militari romani ci fosse il culto del zoroastrismo di origine persiana e anch'essa facente capo alle influenze degli antichi Ary. In effetti le prime fonte battesimali protocristiane hanno effigie, trovate anche nelle catacombe cristiane di tipo zoroastriano. D'altra parte sono nell'essenza simili nel messaggio, tant'è che Ciro di Persia quando conquistò Gerusalemme lasciò molto autonomia agli Ebrei a differenza delle deportazioni babilonesi.

Quello che farà Costantino è un atto di furbizia del potere romano.Si era reso conto che non poteva essere il perseguitare i cristiani una soluzione, perché perdeva consensi , tributi e terreni di proprietà cristiana e il messaggio cristiano era arrivato anche ai patrizi, ai luoghi di potere.
Quindi ne fece di fatto una istituzione religiosa da movimento perseguitato e diventa Chiesa.
Se una spiritualità , un messaggio che oltrepassa la materialità si cristallizza in una religione, diventa una forma logica asservita ad una istituzione che ha un suo linguaggio. Da quel momento il messaggi della Parola di Gesù si perderà , perché i Concili interverranno nelle dispute, nelle apologie dei diversi pensatori cristiani e delle loro interpretazioni nel linguaggio della logica che perde necessariamente il messaggio potente della passione e del sentimento, per diventare teo-logia.

Tutti e ridico tutti coloro che attaccarono e attaccano come Galimberti(che fra l'altro stimo) e altri il cristianesimo se non scindono le due cose sono loro stessi messaggeri dell’attuale fase dove prevale la tecnica e questo Severino che è “cieco”, ma è intelligente, lo ha capito.
Perché l’”ama gli altri come te stesso” e “proletari di tutto i mondo unitevi” sono le due forze potenti che unirono popoli trasversalmente: cristianesimo e socialismo/comunismo. Finiti i due movimenti uno oltre la materia e l’altro materialista, rimane la tecnica che non ha messaggio è pura logica e l’”algoritmodi matrix”.
Siamo nel tempo in cui la tecnica sorretta dalle scienze fisiche e matematiche con la potenza evolutiva della tecnologia, non avendo una anima priva di sentimento e passione, ma solo di fredda logica può giustificare qualunque crimine in nome di una più potente logica di efficacia ed efficienza.
Se una bomba atomica fa morire due milioni di persone, ma i l risultato è la fine di una guerra, “e allora che sia”. Certo: ma dov’è i valore della vita umana? Si può sacrificare anche una sola vita in funzione di una giustificazione di una vittoria di un contendente su un altro? Il potere umano sacrifica la vita per esercitare l’asservimento stesso.

E allora per me Gesù Cristo e il suo messaggio rimangono ancora un atto rivoluzionario soprattutto in questo tempo.

Gli unici due filosofi post nichilismo che hanno capito che il linguaggio ha potenza ,ma non può fermarsi alla logica sono Heidegger e Wittgenstein.
L’uno finirà nella poesia, e come il poeta Rimbaud non riuscirà più a compiere l’atto , mancano le parole ,la scrittura , il segno per descrivere i significati profondi reconditi in noi. Wittgenstein nella sua seconda fase tratterà del parlar comune, uscendo dalla linguistica scientifica e specialistica e tornando nella mondanità

Ultima modifica di paul11 : 13-01-2013 alle ore 01.10.51.
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Vecchio 12-01-2013, 20.13.36   #12
ulysse
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Riferimento: Il cristianesimo

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Originalmente inviato da La_viandante
Che discussione impegnativa hai riesumato, Paul
Mi sono interessata di storicità ed ermeneutica veterotestamentaria e del nuovo testamento, e devo dire che ho idee abbastanza diversificate, sia sul messaggio che se in alcuni cristianesimi cambia per altri ricalca il messaggio ebraico antico sia per le ripercussioni sulla società .. anche su quelle, per alcuni aspetti, - intendo per tenere sempre viva l'attenzione su valori, anche quando con le forti provocazini del Papa teologo Ratzinger, dà luogo a forti reazioni, anche quando pur nel terreno sempre più risicato delle religioni, il cristianesimo trova ancora adepti, gente che trova conforto nei suoi dettami, a dispetto di quanto Galimberti sostiene nel suo libro ( Cristianesimo, la religione dal cielo vuoto) - mi pare possa avere un suo ruolo anche positivo, per altri ha aspetti del tutto negativi, come contrastare la conoscenza scientifica, il superamento dei vecchi pregiudizi, il riconoscere diritti alle persone, e potrei aggiungere ancora altre considerazioni contraddittorie.
Amica Viandante, credo che le considerazioni odierne siano contraddittorie perchè non sono storicizzate.

Certo io non ho la tua competenza in materia, e in realtà non ho molto interesse per la questione religiosa...però mi pare di poter cogliere un fatto...una evoluzione...che è comune a tutte le rivoluzioni.
La differenza della rivoluzione cristiana, rispetto alle altre rivoluzioni, sta nel fatto che questa è stata una rivoluzione millenaria...estesa su secoli e millenni in continua rielaborazione e ripetizione delle stesse fasi.

Al suo insorgere la rivoluzione solleva le speranze e l'entusismo dei paria...di chi è fuori o ai margini della società.

Il Cristianesimo, infatti, è partito da una condizione fortemente svantaggiata ...forse ha interssato, nei primi anni, poche migliaia di persone povere e per lo più di scarsa cultura a fronte di decine di milioni di greci e romani che credevano negli dei allora in auge e che erano nello stesso tempo fortemente acculturati e smaliziati.

Furono conquistati!

In effeti il messaggio ed il comportamento dei primi santi crisiani aveva certamente un forte appeal sul popolo ...favorito anche dalla enorme quantità di schiavi che si trovavano in quella società cosiddetta pagana.

Schiavi che trovavano nel cristianesimo una speranza di riscatto.

Infatti, in qualche secolo, il cristianesimo conquistò l'impero rovesciandonme la cultura ed anche aprendo le porte ai barbari: Editto di milano 313 d.c. che pose fine alle persecuzioni religiose e poi Editto di Tessalonica che, nel 380 d.c., dichiarò il cristinasimo unica religione dell'Impero.

Da quel momento il cristianesimo da rivoluzionario divenne conservatore, da perseguitato divenne persecutore....anzi di più...allargò il suo imprintig ai corpi ed alle menti di chiunque si avvicinasse alla civiltà greco-romana
inglobando via via le varie tribù barbare fino ai Franchi ed a Carlo Magno: fu come una sorta di marcia trionfale!
Tutti aspiravano ad essere protettori del Papa promuovendone l'evengelizzazione che, nello stesso tempo, dopo averlo distrutto, divenne il cemento del nuovo Sacro Romano Impero.

La decadenza, fino ad oggi inarrestabile, iniziò con la riforma di Lutero e con la conseguente controriforma ed i delitti efferati del Sant'Uffizio con cui la chiesa si rinserrò in difesa...combattendo il nuovo che avanzava (la scienza) e puntando sul potere e l'arricchimento piuttosto che sul messaggio di Gesù oramai abbandonato ai bassi livelli sia della società che della gerarchia ecclesiastica.

Oggi ancora, nonostante certi spunti virtuosi di parroci e di preti isolati...persino di qualche Papa venuto dall'est... quella della chiesa è una forza retriva impegnata in battaglie di retrovia e nel mantenimento delle utime fortezze nei paesi sottosviluppati.

Ritengo il messaggio ancora affascinante, ma l'attrazione del potere, dei fasti e dei riti, supera, nella gerarachia ecclesiatica, la semplicità umana del messaggio.

Ritengo anche che il nuovo cittadino laico di oggi...sulla strada che l'illuminismo ha indicato...debba e possa assumere la responsabilità di essere, con forza d'animo ed elevatezza etica e culturale, l'artefice di se stesso e della propria società e non suddito dell'ipotetico volere del cielo...o del potere...oramai decaduto invero... delle gerarchie ecclesiatiche.
Cosa che vale per tutte le religioni.
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Vecchio 14-01-2013, 11.08.10   #13
La_viandante
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"Una parola ha detto l'eterno, due ne ho udite: il potere appartiene a Lui"
con questa citazione del Salmo 62 Gustavo Zagrebelsky apre la premessa al suo Contro l'etica della verità.
Oggi, non diversamente da duemila anni fa l'ebraismo non è una dottrina monolitica, ai tempi di Gesù non esisteva il rabbinismo e il canone si forma nei secoli I e II d.c.; esistevano diversi gruppi ( Giuseppe Flavio ne cita i quattro principali: Esseni, Farisei, Sadducei, seguaci di Giuda il Galileo o Zeloti) è dunque difficile dire che Gesù fosse in conflitto con l'ebraismo dell'epoca, perché appunto non ne esisteva uno solo. E' più logico dedurre dalle sue parole che fosse un ebreo che predicava ad ebrei, le pecorelle smarrite d'Israele, che si allontanavano da quella che per lui era la vera fede. Mai ha pensato di creare una nuova religione ma semmai riavvicinare alla purezza di quella più antica, da cui probabilmente l'ellenismo allontanava, seguiva anche le feste ebraiche, come attestano i vangeli. Mai poi si è autoproclamato Dio, e su Figlio di Dio si potrebbe aprire un dibattito talmente lungo che ... evito. Sulla croce chiede ad Elohim perché lo avesse abbandonato, e non sembra nemmeno molto convinto del suo ruolo messianico o della sua autorità quando durante la trasfigurazione si lasciava istruire da Mosè ed Elia (Lc 9:29-31).Infine, la parabola, quando gli venne chiesto il perché parlasse in parabole rispose affinché ascoltino ma non comprendano, non si convertano e non abbiano salva la vita. La sua predicazione non era rivolta a tutti.
Aggiungo che ad ognuna di queste mie affermazioni, alcune delle quali sostenute da autorevoli esegeti e storici del Cristianesimo si possono opporre altrettante ragionevoli obiezioni sostenute da altrettanti autorevoli studiosi ed esegeti, perciò le lascio come opinabili opinioni personali alle quali si può obiettare quel che si vuole.
tu Paul dici
Citazione:
E allora per me Gesù Cristo e il suo messaggio rimangono ancora un atto rivoluzionario soprattutto in questo tempo.
Per me Gesù Cristo non vuol dire nulla, trovo molta più saggezza e amore in chi lo ha intepretato dopo tralasciando il fatto che il suo vero messaggio ( e chissà quale fosse perché ce lo ha tramandato attraverso parabole che non possiamo comrpendere) fosse rivolto esclusivamente ai suoi. Gesù non è solo un oggetto che si può guardare attraverso la lente impersonale dello storico, lui è soprattutto l’uomo, in ogni uomo, che ne restituisce l’immagine fatta a sua immagine e così l’uomo buono che guarda alle scritture restituisce il suo amore. Questi Gesù mi piacciono, come si può restare indifferenti davanti al Gesù che leggiamo nel Grande Inquisitore da Dostoevskij o (grazie a Oxdeadbeaf che me lo ha fatto conoscere) l’amore che emana dalla Confessione di Tolstoj, o da tanti teologi, come quello che sto leggendo al momento, Hans Kung, con l’onestà intellettuale che lo contraddistingue passa tra i giganti del pensiero per rispondere alla domanda Dio esiste? E con coraggio afferma, sì Dio esiste. E non il Dio dei filosofi, ma quello di Gesù Cristo.
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Vecchio 14-01-2013, 11.35.24   #14
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Ciao Ulysse
ti dirò che nemmeno a me appassiona più tantissimo la questione, e non so se ho proprio quella competenza che mi attribuisci, ma molto di quanto mi ero appassionata in passato è anche finito nel dimenticatoio, per riprendere la discussione dovrei riprendere tanti di quei libri per rinfrescare la memoria e.. non so se ne ho voglia, mi interessa molto di più quanto nella vita attuale possa o non possa fare una voce forte come quella della chiesa e della moltitudine dei credenti che poi credono ognuno in modo diverso, spronandoci a focalizzare l'attenzione sui valori, che vediamo sempre più sgretolarsi davanti ai nostri occhi. Ma come dicevo appunto non ho un parere univoco su tutto il cristianesimo. Se da un lato posso anche vedere in questo la causa della perdita dei valori, facciamo un esempio, con la pratica della confessione e la remissione dei peccati nella chiesa cattolica ( non così per quella protestante per la quale il peccatore deve fare i conti con la sua coscienza fino alla fine dei suoi giorni) potremmo vedere proprio la causa dell'assenza di coscienza che ci troviamo a vivere oggi.
Citazione:
Ritengo il messaggio ancora affascinante, ma l'attrazione del potere, dei fasti e dei riti, supera, nella gerarachia ecclesiatica, la semplicità umana del messaggio.

Anche qui, ci sono i vertici della gerarchia e poi il prete di strada, linguaggi diversi, credo differenti, stili di vita diversi, da un lato lo sfarzo, dall'altro il prete del paesino che salva un giovane sfortunato dalla tossicodipendenza.
Insomma quello che voglio dire è .. ci sono tante cose da dire.
Citazione:
Ritengo anche che il nuovo cittadino laico di oggi...sulla strada che l'illuminismo ha indicato...debba e possa assumere la responsabilità di essere, con forza d'animo ed elevatezza etica e culturale, l'artefice di se stesso e della propria società e non suddito dell'ipotetico volere del cielo...o del potere...oramai decaduto invero... delle gerarchie ecclesiatiche.
Cosa che vale per tutte le religioni.
Di questo sono persuasa anche io, nell'eccessivo relativismo delle credenze religiose si inserisce molto bene anche il laico che non ha nulla in meno del religioso per poter distinguere il bene dal male, almeno nella sfera pubblica, quella privata invece lasciamo che sia solo la proprio sensibilità, intendo dire che un credente possa sempre poter confidare nella sua fede e non gli sia mai vietata, ma che i diritti umani rispettino anche il valore, per me non negoziabile dell'autodeterminazione.
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Vecchio 17-01-2013, 23.25.41   #15
Giorgiosan
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Originalmente inviato da La_viandante
"Una parola ha detto l'eterno, due ne ho udite: il potere appartiene a Lui"
con questa citazione del Salmo 62 Gustavo Zagrebelsky apre la premessa al suo Contro l'etica della verità.
Oggi, non diversamente da duemila anni fa l'ebraismo non è una dottrina monolitica, ai tempi di Gesù non esisteva il rabbinismo e il canone si forma nei secoli I e II d.c.; esistevano diversi gruppi ( Giuseppe Flavio ne cita i quattro principali: Esseni, Farisei, Sadducei, seguaci di Giuda il Galileo o Zeloti) è dunque difficile dire che Gesù fosse in conflitto con l'ebraismo dell'epoca, perché appunto non ne esisteva uno solo. E' più logico dedurre dalle sue parole che fosse un ebreo che predicava ad ebrei, le pecorelle smarrite d'Israele, che si allontanavano da quella che per lui era la vera fede. Mai ha pensato di creare una nuova religione ma semmai riavvicinare alla purezza di quella più antica, da cui probabilmente l'ellenismo allontanava, seguiva anche le feste ebraiche, come attestano i vangeli. Mai poi si è autoproclamato Dio, e su Figlio di Dio si potrebbe aprire un dibattito talmente lungo che ... evito. Sulla croce chiede ad Elohim perché lo avesse abbandonato, e non sembra nemmeno molto convinto del suo ruolo messianico o della sua autorità quando durante la trasfigurazione si lasciava istruire da Mosè ed Elia (Lc 9:29-31).Infine, la parabola, quando gli venne chiesto il perché parlasse in parabole rispose affinché ascoltino ma non comprendano, non si convertano e non abbiano salva la vita. La sua predicazione non era rivolta a tutti.


Sta nevicando e così ho più tempo. Avevo trascurato questo 3d ed il poco tempo l’avevo dedicato a quello su Nietzsche. Mi piace la tua firma, quella citazione (Gv 8,32) si addice molto anche ad un forum di filosofia. Ho anche letto con piacere che ti interessi di ermeneutica e di critica storica, indispensabile per l’esegesi.
Vorrei fare alcune notazioni che poi ovviamente tu terrai nel conto che vorrai. Mi rendo conto che in un post non hai potuto dispiegare il tuo pensiero, nei forum è buona norma per farsi leggere essere sintetici.
Il conflitto fra Gesù e l’ebraismo del suo tempo che si connota come giudaismo non è un conflitto contro tutti perché in questo caso sarebbe un conflitto contro la sua stessa religione. Gesù è un ebreo a tutti gli effetti e non solo formalmente. La sua lotta è invece contro ciò che vi è degenerato nel giudaismo, ciò che c’è di effimero nella tradizione e ciò che vi è di incompiuto.

Gli zeloti: se attribuiamo a zeloti il significato che Flavio Giuseppe gli attribuisce, cioè di un gruppo armato organizzato di rivoluzionari ribelli al potere di Roma e se poi ci si chiede quali siano stati i rapporti fra Gesù e gli zeloti, allora la domanda si rivela completamente anacronistica.
Gli zeloti, quelli connotati da Flavio Giuseppe, non emersero come gruppo distinto che al tempo della prima rivolta giudaica, 66-70. E’ assolutamente anacronistico dire che Gesù fu uno zelota, come dicono alcuni produttori di scoop interessati alla vendita di libri e non alla verità storica, o un simpatizzante, riferendoci a gli zeloti di cui parla Giuseppe Flavio.
Se invece consideriamo gli zeloti nel senso più antico e più ampio, in quel senso che aveva al tempo di Gesù, lo zelota era un ebreo zelante, appunto, nella pratica della legge mosaica che pretendeva che i suoi correligionari la osservassero con eguale rigore ritenendolo l’unico mezzo per separare Israele dagli popoli pagani.
E per ottenere questo taluni ricorrevano anche alla violenza. Paolo stesso come zelota. In Atti 21,20 Giacomo e gli anziani informano Paolo che molti ebrei cristiani a Gerusalemme sono zelotai tou nomu. Il discorso su Giuda il Galileo è un discorso che va fatto a parte.

Dico tutto questo per smentire eventualmente la riproposizione della storiella che Gesù, fosse uno zelota.


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Sulla croce Gesù morente prega recitando il salmo 22 di cui l’inizio è appunto «Eloì, Eloì lamà sabactàni?» che, tradotto, vuol dire: «Dio mio, Dio mio, perché mi hai abbandonato?» secondo il Vangelo di Marco.
Questo salmo è la preghiera di un ebreo pieno di fede che espone al suo Dio lo stato di prostrazione in cui si trova, ne invoca l’aiuto per trionfare su tutti i suoi nemici. Non è un grido di disperazione ma la estrema richiesta di un fedele che confida solo in Dio.

Ora sembra che questo grido di Gesù assieme ad altre interpretazione come l’impossibile esegesi di essersi fatto istruire da Mosè e da Elia durante la trasfigurazione mettano in dubbio la coscienza messianica di Gesù.

E’ sicuramente un tema interessante quello della coscienza messianica di Gesù ma mi piacerebbe ascoltare qualcosa di più “circostanziato” e sentire come fondi questa convinzione o questo dubbio.

Poi se non ti dispiace commenterò il resto del tuo post ... in cauda venenum ... scherzo.

Ultima modifica di Giorgiosan : 18-01-2013 alle ore 11.21.15.
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Vecchio 19-01-2013, 19.57.17   #16
femmefatale
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Riferimento: Il cristianesimo

Direi che se la donna vive quello che vive, lo deve proprio al Cristianesimo.
Quindi, salvando un manipolo di pensatori come Hans Kung, Michela Murgia, Luce Irigaray, Sergio Quinzio, e pochi altri simili, di stampo esistenzialista che leggo sempre con piacere, neanche molto amati dagli stessi cristiani e/o classe clericale, direi che con l'avvento del Cristianesimo (o se preferite assolvere Gesù, San Paolo) sono iniziate le "meravigliose" disquisizione su femmine viste come maschi malriusciti (San Tommaso), ianua diaboli, le gentilezze di Tertulliano o Odon de Cluny, Gerolamo, San Giovanni Crisostomo, Lutero e moltissimi altri che hanno caricato la donna della croce.
La donna, la nemica di tutto, la concubina di Satana, e via dicendo.

Non credo che le celte o le pagane se la passassero peggio. Anzi, erano società che tenevano in gran considerazione la donna.

Quindi, alla domanda del topic, io direi che il Cristianesimo ha dato man forte alla misoginia, ed è il principale contributo ideologico che vedo.
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