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Vecchio 20-04-2004, 15.35.43   #51
nemamiah
Utente bannato
 
Data registrazione: 03-11-2002
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Citazione:
Messaggio originale inviato da Angel of the night
Risposta per Nemamiah.

Il problema secondo me, non riguarda la figura di Lucifero in senso biblico, ma la concezione di male. Attenendoci al cristianesimo dio creò i suoi angeli, compreso Lucifero, nella sua gloria celeste. Lì creò quali creature a lui inferiori, in quanto da lui create, e a lui simili, in quanto piene di dio. All’inizio si presume che Lucifero fosse un buon angelo, tant’è che era considerato il migliore di tutti e banalmente si fa coincidere la nascita del male con la ribellione di Lucifero, ma il male esisteva già prima, altrimenti Lucifero non avrebbe potuto corrompersi e non sarebbe diventato Satan.
Dio è onnisciente, conosce ogni cosa, e con tutta probabilità conosceva ogni cosa fin da principio. Lui sapeva che Lucifero si sarebbe ribellato, che Adamo ed Eva avrebbero disubbidito e che un giorno avrebbe dovuto sacrificare suo Figlio per salvarci, e che noi attraverso il Cristo lo avremmo conosciuto.
Allora tutto è partito da quella ribellione. Se Lucifero non si fosse ribellato, Adamo ed Eva non sarebbero stati indotti al peccato e non essendoci peccato, Cristo non si sarebbe sacrificato per noi e il destino avrebbe preso decisamente un’altra piega. Ma l’unica strada possibile era questa e nessun altra. Se dio ha creato Lucifero, pur sapendo che un giorno si sarebbe ribellato, ci sarà una ragione che noi comuni mortali non riusciremo mai a capire per quanto ci sforziamo.
Nel tuo post dici “Se ci attenessimo a ciò che ci tramanda la tradizione Cristiana-cattolica,si arriva facilmente alla conclusione che Dio non esiste”.
Ma posso chiederti su che base affermi che Dio che non esiste?



Non si può proibire a nessuno di credere in babbo natale o alla versione che i cristiani-cattolici danno su Dio.
Chiudere un discroso,evitare ogni approfondimento,continuare a prendere in giro la gente consapevoli di farlo,non sono delle risposte.La gente oggi è meno stupida e credulona del medioeve,c'è più informazione e a saper leggere non sono solo i preti.Pertanto è persino banale,nascondersi dietro la teoria santagostinania "che certe cose non possiamo capirle",le regole sono fatte per essere comprese.

Mi pare che ai tempi del signor Gesù,l'umanità era meno malvagia,non esitevano le armi di distruzione di massa di oggi,se Dio a quell'epoca ha sacrificato suo figlio per salvarci,se vorrà salvarci ancora dovrà sacrificare una intera prole!
Poi sapresti spiegarmi da cosa ci ha salvati 2000 anni fà? E perchè questo salvamento riguarderebbe solo la religione cristiana-cattolica ?
Cosa stava accadento di così grave 2000 anni fà,per essere l'umanità salvata da Dio con l'invio di suo figlio?

Ad esempio,chi si dedica alle piante in veranda,lo fa con passione e cerca di tirarle su nel migliore dei modi,le protegge dal freddo,gli mette il miglior terriccio,le cura e le ama. Solo Dio è una eccezione? Crea l'uomo imperfetto,lo fa assassiono,pedofilo,ladro,stup ratore ecc,perchè? Se noi siamo a sua immagine e somiglianza vuol dire che Dio è assassino,pedofilo,ladro,stupr atore e con tutti i difetti che abbiamo?

No,caro mio,non ha senso,a Dio non è stato il medico a suggerirgli di creare l'uomo,allora se gli è venuto il prurito di creare l'uomo a che pro l'ha fatto così malvagio?

Se il male esisteva da prima,vuol dire che Dio non ha creato Tutto,se non ha creato Tutto lui,significa che c'è una entità superiore a Dio,pertanto questa entità è il vero Dio,ciò che l'umanità chiama Dio è un impostore o è fantasia dei cristiani?

Se poi il male è una creazione di Dio,allora Dio è sadico,perchè non aveva nessun motivo e necessità di creare il male.


Per finire,sono credente e devotissimo a Dio,mi hanno fatto cattolico senza la mia volontà,da adulto trovando una marea di scemenze nel cristianesimo e cattolicesimo,ho cercato una via diversa per stabilire un contatto con Dio,che è magnifico,ho un eccellete raporto con lui e coi suoi emissari,se volete chiamateli Angeli.
nemamiah is offline  
Vecchio 20-04-2004, 15.47.32   #52
nemamiah
Utente bannato
 
Data registrazione: 03-11-2002
Messaggi: 601
Citazione:
Messaggio originale inviato da CHIARA
No Angel, anche qui non mi trovo d'accordo: anche l'uomo ha scelto, si tratta di una scelta radicale: rifiutare Dio.
In seguito al peccato originale, ogni peccato sarà una disobbedienza a Dio e una mancanza di fiducia nella sua bontà.

Chiara*


solo la folle ferocia cristiana,poteva concepire l'assurdità del cosidetto "pecato originale".

Normalmente un bambino nasce da un atto di amore,è nasce con l'assoluta innocenza,il medioevo che alberga nella Chiesa lo fa peccatore appena nasce,in perfetta contraddizione con quanto la Chiesa stessa afferma,ovvero che i peccati dei padri non devono ricadere sui figli.
Ebbene, se l'accoppiamento è un peccato,chi và battezzato o esorcizzato sono i genitori e non il bambino! Allora perchè conteplare un peccato al bambino se la colpa è dei genitori? Ma a chi vogliono prendere per i fondelli i preti?

Ma di fronte a queste illogicità,il miglior prete da me consultato ha come risposta: dobbiamo attenerci alla parola di Dio.
Ma quanto Dio ha fatto un comizio in tal senso?Quando ha parlato e proclamato cio?
nemamiah is offline  
Vecchio 20-04-2004, 16.29.47   #53
life
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Talking Vivere il presente

Citazione:
Messaggio originale inviato da nicola185
Si effettivamente è più facile parlare della propria tristezza che della propria gioia. Chissà perche poi! Nicola

Io credo che quando il discorso si avvinghia attorno alla tristezza ci siano due buoni motivi che hanno un unico comune denominatore: la difficoltà a vivere pienamente il presente.
Infatti, a ben analizzarli, i discorsi venati di tristezza fanno riferimento o al passato o al futuro, ma di entrambe queste dimensioni è del tutto inutile dolersi perchè niente possiamo fare, per quanto addolorati, per il passato e niente possiamo fare, per quanto in ansia per il futuro. Dal passato possiamo solo imparare per non ripetere gli stessi errori e il futuro lo possiamo solo progettare per cercare le nostre aspirazioni.
Il fatto grave è, però, che impegnati nel passato e nel futuro dimentichiamo di vivere il presente
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Vecchio 20-04-2004, 16.41.16   #54
Marco_532
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... paradosso matematico ...

... che lasso di tempo racchiudi nel termine "presente" ? ... ...
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Vecchio 20-04-2004, 16.59.49   #55
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analizziamo il paradosso

Citazione:
Messaggio originale inviato da Marco_532
... paradosso matematico ...

... che lasso di tempo racchiudi nel termine "presente" ? ... ...
Il problema si può risolvere in due modi:
1) quale concetto di tempo usi? se usi il tempo matematico il presente ha un valore puntuale (=senza dimensioni come il punto), se usi il tempo relativo la sua dimensione dipende dalla persona che si trova a vivere nel tempo presente.
2) da quale livello parli? il paradosso emerge solo perchè ti poni da un metalivello, cioè parli ponendoti fuori dal presente che vuoi capire, ma se ti poni al livello 0 o di base il problema non ha senso perchè lo stai vivendo.
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Vecchio 20-04-2004, 17.57.58   #56
nicola185
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Re: Vivere il presente

Citazione:
Messaggio originale inviato da life

Io credo che quando il discorso si avvinghia attorno alla tristezza ci siano due buoni motivi che hanno un unico comune denominatore: la difficoltà a vivere pienamente il presente.
Infatti, a ben analizzarli, i discorsi venati di tristezza fanno riferimento o al passato o al futuro, ma di entrambe queste dimensioni è del tutto inutile dolersi perchè niente possiamo fare, per quanto addolorati, per il passato e niente possiamo fare, per quanto in ansia per il futuro. Dal passato possiamo solo imparare per non ripetere gli stessi errori e il futuro lo possiamo solo progettare per cercare le nostre aspirazioni.
Il fatto grave è, però, che impegnati nel passato e nel futuro dimentichiamo di vivere il presente

Concordo solo in parte rispetto a quello che dici. Se è vero, da una parte che impegnati nel passato e nel futuro rischiamo di dimenticare di vivere il presente, è anche vero, almeno nel mio caso, che lo scioglimento di alcuni nodi del mio passato mi sta permettendo di vivere il presente intensamente. Oggi come oggi ci sono momenti che resto abbagliato dal miracolo della vita. A volte mi chiedo come per tanti anni non mi sia accorto che attorno a me esiste della materia che si muove comunica e pensa. Ho passato 3 decenni a cercare una prova scientifica dell'esitenza di Dio quando intorno a me c'é cosi come me della materia in movimento consapevole della sua esistenza. Quello che dico l'ho sempre considerato come un dato di fatto scontato qunado invece è il MIRACOLO per antonomasia: la VITA. Ma se oggi sento lo scorrere di questo "fiume" in piena è perche ho cominciato a fare i conti con il mio passato, a dare un volto ai fantasmi che per anni mi hanno perseguitato, e solo dando loro un volto mi sono accorto che loro pure erano umani come me. Ora posso cominciare a lasciare da parte la tristezza e ad assaporare le gioie grandi e piccole di tutti i giorni. Nicola

Ultima modifica di nicola185 : 20-04-2004 alle ore 18.00.32.
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Vecchio 20-04-2004, 18.30.19   #57
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Re: Re: Vivere il presente

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Messaggio originale inviato da nicola185
Concordo solo in parte rispetto a quello che dici. Se è vero, da una parte che impegnati nel passato e nel futuro rischiamo di dimenticare di vivere il presente, è anche vero, almeno nel mio caso, che lo scioglimento di alcuni nodi del mio passato mi sta permettendo di vivere il presente intensamente. Oggi come oggi ci sono momenti che resto abbagliato dal miracolo della vita. A volte mi chiedo come per tanti anni non mi sia accorto che attorno a me esiste della materia che si muove comunica e pensa. Ho passato 3 decenni a cercare una prova scientifica dell'esitenza di Dio quando intorno a me c'é cosi come me della materia in movimento consapevole della sua esistenza. Quello che dico l'ho sempre considerato come un dato di fatto scontato qunado invece è il MIRACOLO per antonomasia: la VITA. Ma se oggi sento lo scorrere di questo "fiume" in piena è perche ho cominciato a fare i conti con il mio passato, a dare un volto ai fantasmi che per anni mi hanno perseguitato, e solo dando loro un volto mi sono accorto che loro pure erano umani come me. Ora posso cominciare a lasciare da parte la tristezza e ad assaporare le gioie grandi e piccole di tutti i giorni. Nicola
Quello che tu chiami "lo scioglimento di alcuni nodi del mio passato...", a me, non pare altro che il meccanismo dell'imparare dal passato, e la dimensione che vivi, la gioia esistenziale di fronte alla vita, al suo esplodere, alla sua bellezza, mi pare che sia la prova tangibile che imparare dal passato, ma anche progettare il futuro, aiuta a vivere il presente in pienezza.
Ma c'è un'altra questione che ritengo importante: con quale modalità esistenziale viviamo il presente?
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Vecchio 20-04-2004, 18.35.07   #58
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Cosa intendi per modalità esitenziale?
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Vecchio 20-04-2004, 18.42.37   #59
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Forse ci sono. Se fai riferimento alle modalità dell'Essere e Avere tanto care a Fromm ti posso rispondere che l'una, non può prescindere dall'altra. Ma è certamente meglio vivere in questi termini: " Io ho, perchè Sono." E non: Io sono perchè Ho. Un pò contorto ma spero di aver reso l'idea. Nicola
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Vecchio 20-04-2004, 18.55.05   #60
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Forse ci sono. Se fai riferimento alle modalità dell'Essere e Avere tanto care a Fromm ti posso rispondere che l'una, non può prescindere dall'altra. Ma è certamente meglio vivere in questi termini: " Io ho, perchè Sono." E non: Io sono perchè Ho. Un pò contorto ma spero di aver reso l'idea. Nicola
Bene. Mi è chiaro il concetto di "Io sono perchè ho", ma, secondo me, queste due modalità, tanto per rimanere a queste, in un primo tempo dell'esperienza vanno scisse e sperimentate singolarmente, solo successivamente si possono riunire e ciò perchè bisogna percepire e sperimentare nettamente i confini e le conseguenze di ognuna.
Faccio un esempio, tanto per rimanere in tema, di tipo religioso: l'esperienza del deserto sperimentata dal popolo mosaico, da Giovanni il battezzatore, da Gesù quale senso ha se non quello di spogliarsi da ogni espressione dell'"avere" per conquistare l'essere?
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