... credo di aver frainteso o non compreso del tutto ... potresti essere più chiaro riguardo "interrogare l'essere attraverso la consapevolezza dell'esserci"? ... per come la vedo io questa "qualità" non è esclusiva dell'essere umano ...

Intendo il disporsi in modo problematico rispetto al proprio essere consapevoli dello star vivendo.
Cogliersi con un sentimento di indeterminazione rispetto al senso che gli altri e le cose hanno per ciascuno di noi.
Il percepire se stessi e gli altri con un atteggiamento indistinto eppure lucidamente attento.
Comprendere di essere oggetti di un'altra possibile consapevolezza, che ci può mettere a nudo smascherando i nostri clichè e le nostre debolezze.

Praticamente parli del Sè? ... o meglio dell'illusione del Sè?

già,

sembrerebbe che la capacità di aver autocoscienza

(possiamo chiamarla così credo.
-autocoscienza- :
la capacità di pensare a sè e cogliersi come un identità, e di coneguenza cogliere gli altri come diversi da sè, inferendo in loro una capacità autoriflessiva simile alla nostra)

che è proprio la base del
-sè- :
-io- cosciente di essere in relazione con
-altri diversi da sè-)

sia propria degli esseri umani.

non so quanto si possa dire, se è questo che si vuol dire,
che gli animali non sono coscienti di sè.

Spiego il motivo.

gli animali rispondono agli stimoli esterni.

le possibilità sono due:

a) o sono reazioni puramente meccaniche (input-organismo-output) (come nei vegetali);

b) oppure devono accorgersi che quegli stimoli sono esterni a sè, processo che presuppone il riconoscimento di un sè.


(cosa intendi Marco per "illusione del sè?")

... anche alcuni gli aniamli hanno livelli di autocoscienza - seppur diversi - ... però è vero che nell'uomo è più spiccata ...