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Vecchio 29-07-2004, 16.09.17   #1
caspar
Ospite
 
Data registrazione: 07-06-2004
Messaggi: 10
cos'è il subuomo

Mi piacerebbe che qualcuno mi dicesse cosa lui personalmente intende per "subuomo".
Letteralmente "al di sotto dell'uomo".
Sottouomini vengono talora definiti quei disperati che approdano alle nostre coste in cerca di lavoro, ma io mi riferisco ad un (eventuale) valenza esistenziale-filosofica del termine; così traccio alcuni spunti:
il subuomo è quella parodia di Stirner, fatta da Dostoevskij, che è Raskol'nikov;
il subuomo è il superuomo nietzschiano nell'ottica del continuo rovesciamento delle prospettive a lui esistenti;
il subuomo è un uomo che ha provato in se (come un antitesi) l'animalità, e da questa condizione ne è uscito più che animale e meno che uomo.
Non ridete troppo e aiutatemi.
caspar is offline  
Vecchio 30-07-2004, 00.43.09   #2
caspar
Ospite
 
Data registrazione: 07-06-2004
Messaggi: 10
Forse per sintetizzare non sono stato chiaro: vorrei che mi legge mi desse la sua definizione di subuomo, in riferimento ma non solo, è ovvio, all'uomo del sottosuolo dostoevskiano, all'unico stirneriano, all'ubermensch nicciano.
Comunque io rientro al computer lunedì per eventuali risposte.

Ciao
caspar is offline  
Vecchio 30-07-2004, 00.50.09   #3
sisrahtac
iscrizione annullata
 
Data registrazione: 04-11-2002
Messaggi: 2,110
Per me, e solo per me, il subuomo è colui che, dopo la morte di Dio, non è riuscito a diventare divinità di se stesso e si è perso...perso nel nulla cosmico... cadendo nell'ombra, nel morboso, senza che, una volta privato del super-io, fosse capace con spontaneità di reinderizzare le sue pulsioni in maniera corretta e sfociando nell'anarchia e nel disordine...
Tutta colpa di secoli di inutilizzo cerebrale a causa dei pretini che dicevano tutto loro cos'era giusto o sbagliato..
Ma un giorno l'umanità diventerà consapevole e matura, e riuscirà ad esprime le sue potenzialità senza il bisogno di regole fisse. Saprà già da lei cosa fare,con la massima semplicità e spontaneità...
sisrahtac is offline  
Vecchio 01-08-2004, 13.06.32   #4
Dunadan
Ospite abituale
 
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Data registrazione: 19-11-2003
Messaggi: 978
Subuomo sarà l'incontrario del SuperUomo/oltreuomo.
Fino ad ora avevo sentito parlare solo di Superuomini e non di sotto uomini. Comunque, se il punto di riferimento è "l'uomo medio", il subuomo sarà anche inferiore all'uomo medio.

Poi, dipende tutto dalle varie teorie superomistiche. Diverse fra loro.
Il Subuomo nell'ottica di "delitto e castigo" sarà un uomo inutile, che agisce senza lasciare nessun segno nella storia, l'incontrario di un Napoleone. Un uomo che non agisce mai al di là del bene o del male.

Un subuomo nell'ottica nietzscheana sarà un uomo che non è capace di abbandonare le "favole religiose", che vive in un mondo di sogni e non sa vivere nella terra, odia la terra, è un disadattato nel mondo "vero", così immagina un mondo falso.


X CATHARSIS:
Non credo che il subuomo sia in grado di credere alla morte di Dio, anzi, rimarrà allo stadio precedente. Dio sarà morto ma lui ancora non lo sa.
Sicuramente è colpa dei secoli oscuri dove comandava il pregiudizio.

Alla fine del tuo messaggio vedo che credi nella venuta del Superuomo, dei Superuomini. Ne sei così sicuro?
Secondo me l'uomo è proprio incapace di essere superuomo perchè ha anche dei limiti biologici. Anche solo il fatto di "essere propenso alla creduloneria" è una caratteristica umana, un bisogno di appigliarsi a qualcosa in un universo infinito.
L'evoluzione biologica andrà nel verso giusto? Esiste ancora evoluzione nella società di oggi o sopravvivono anche i "peggiori"? I Subuomini?
E allora come fa ad avvenire l'evoluzione biologica senza la selezione?

Intanto, cominciamo pure a improvvisarci Oltreuomini.

Ultima modifica di Dunadan : 01-08-2004 alle ore 13.08.35.
Dunadan is offline  
Vecchio 01-08-2004, 13.30.05   #5
sisrahtac
iscrizione annullata
 
Data registrazione: 04-11-2002
Messaggi: 2,110
Quando l'uomo si renderà conto che gli dei et similia sono dentro la sua testa e non fuori, frutto della rielaborazione inconscia di concetti forse troppo grandi per la razionalità,allora potra conoscersi meglio,cercare di capire i messaggi che la sua psiche gli invia. Io sono molto fiducioso nella psicoanalisi, nell'ipnosi, ed in tutte quelle neoscienze...
Il processo è gia iniziato.Il fatto è che questo è un periodo molto instabile, dopo la dipartita del grande giudice molti si sono sentiti spaesati, facili prede di pastori che li volevano subito riportare all'ovile. Sperando che la nuova controriforma non abbia la meglio io prevedo un futuro, una nuova era un po' new age se vogliamo, in cui l'umanità sarà più consapevole e matura...questo accadrà quando sensi di colpa e gratitudine torneranno sulle spalle dell'uomo...
sisrahtac is offline  
Vecchio 01-08-2004, 17.33.14   #6
Giancarlo_Deangelis
Utente bannato
 
Data registrazione: 26-06-2004
Messaggi: 183
Io amo quindi sono. Scusate il ritardo.

Metre una volta si affermava: Io penso quindi sono. Significando che le idee possono cambiare, anche se lentissimamente. Al contrario, purtroppo, quella che da millenni non cambia è la condizione umana, che è rimasta incastonata nelle posizioni di partenza.

Malraux affermava:
----------
vista l'assenza di dio dalle cose del mondo, bisogna pensare che la vita è un affare da uomini (cito a memoria).

Nietzsche proclamava (sempre a memoria).
------------
Stiamo assistendo all'iminente morte di dio ed alla nascita del super uomo.

Allora: anche gli uomini del terzo millennio vogliono lasciare,
ai posteri, solo delle inutili citazioni, o dobbiamo avere il coraggio di comprende e cambiare quei massimi sistemi, che non ci permettono di sbloccare le negatività della vita, rimasta anchilosata un secondo dopo l'enunciazione di tali sistemi?
Possibile che uomini nati millenni prima di noi, siano stati in grado di teorizzare la loro e la nostra vita, formulando delle teorie capaci di forare i millenni per arrivare fino a noi?
Ovvero: se dovessimo scoprire che noi non sappiamo fare quello che loro hanno fatto, che cosa dovremmo dedurre? Che l'uomo è partito da un grande patrimonio che si sta esaurendo strada facendo?
Ed in ultimo: aprire un forum per discutere sull'illuminazione e come discutere sulla febbre senza ricercare i motivi che l'hanno causata; anche se, come afferma il filosofo: la strada del sapere è formata da tanti piccoli gradini. Allora: grazie comunque.
Giancarlo_Deangelis is offline  
Vecchio 01-08-2004, 19.42.19   #7
Dunadan
Ospite abituale
 
L'avatar di Dunadan
 
Data registrazione: 19-11-2003
Messaggi: 978
X Chatarsis

Mha, forse un giorno...
il progresso sta aiutando l'uomo a liberarsi dai pregiudizi, però continuo a vedere uomini troppo deboli, troppo insicuri, troppo bisognosi dell'appoggio religioso.

Ripeto, per me il superuomo è possibile non soltanto con una evoluzione culturale, ma anche con una evoluzione biologica che richiede ancora più tempo. L'uomo come è oggi, è troppo "difettoso".
Potranno si nascere gruppi più illuminati, potranno essere tutte le facoltà di filosofia piene di atei o agnostici, ma i popoli sono ben altra cosa, in un popolo è troppo il pregiudizio della maggior parte delle classi, di chi non ama "ricercare le verità".

Diciamo che, ho meno fiducia di te nell'uomo di oggi.

ciao
Dunadan is offline  
Vecchio 01-08-2004, 20.23.19   #8
caspar
Ospite
 
Data registrazione: 07-06-2004
Messaggi: 10
Trovo convincente Catharsis, non la replica successiva;
il termine "subuomo" è citato nell'introduzione a Delitto e Castigo del'Einaudi.
Il superuomo di N. si rovescia nel suo opposto, nel momento in cui l'ubermensch proprio in quanto tale nel continuo gioco della transfigurazione di tutti i valori rovescia la sua prospettiva abbracciando quela anche del suo opposto, del suberuomo: subuomo non è propriamente il contrario di superuomo, ma la cosa entusiasmante è che le due figure finiscono per identificarsi; chi non ricorda il funambolo di Zarathustra, non è egli l'ultimo uomo? Ma l'uomo non è la corda tesa, il ponte, tra l'animale e il superuomo? Dunque uomo, superuomo, subuomo sono figure che in N. tendono ad alternarsi e rispecchiano lo stato di depressione-maniacale del suo autore, ora teutonico disprezzatore di ogni pietismo ora uomo che sta veramente male e ha bisogno di aiuto. Questo è il fascino di N. altrimenti lasciamolo alla destra e buonanotte.
Mi riferivo poi a quella particolare condizione psicopatologica che è il "provare la scimmia", che secondo me è da intendersi nel senso di provare l'animalità, come se la natura di ognuno corresse a ritroso nel tempo, sino ad assaggiare quella condizione di animalità originaria dalla quale proveniamo: le cause di questo star male sono ovvie: astinenza da droga, alcool, sesso ma anche schizofrenia: chi ne esce sarà sempre un po' più che animale, ma un po' meno che uomo. Il super-io è ormai svanito, non ci si identifica più, si prova un costante senso di vuoto e di estraneità, non si fa più nulla qualcosa in quanto si è qualcosa, manca quel principio direttivo che ci fa volere quello che vogliamo, mentre siamo quello siamo, per noi stessi e per gli altri.
Allora un ulteriore superamento è il ritornare ad avere una identità direttrice.
caspar is offline  
Vecchio 28-08-2004, 17.45.47   #9
AngelaPaola
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Io la risoposta ce l'ho, ma la tengo per me..... dicendola offenderei troppe persone
AngelaPaola is offline  
Vecchio 29-08-2004, 23.45.23   #10
epicurus
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Messaggio originale inviato da AngelaPaola
Io la risoposta ce l'ho, ma la tengo per me..... dicendola offenderei troppe persone

dai, spara...
epicurus is offline  

 



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