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Filosofia - Forum filosofico sulla ricerca del senso dell’essere.
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Vecchio 06-08-2004, 22.58.19   #101
atisha
Ospite pianeta Terra
 
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Data registrazione: 17-03-2003
Messaggi: 3,020
Guerra tra...poveri?

Due pugili?...no quello che vuoi ma non i pugili...è proprio una categoria che non ho mai sopportato...
Che dirti... vedo che calano i toni e si è alla ricerca di un pacato incontro..
Per quanto alla mia giovane anima, te la sei cavata in modo egregio...hai giostrato molto bene ciò che comunque avevi intenzione di dirmi...
Non dirmi che è guerra tra poveri, beh, questo non lo riesco più a vedere...
Personalmente non vedo né guerre...né vinti o futuri vincitori...
ed ho smesso di essere in guerra prima di tutto con me stessa da un po' di tempo, figurati con il resto del mondo.
L'ingannevole irruenza? beh..una forza nuova...da leggere quale idea, immediatezza di un'azione ma vissuta in distacco..diciamo una piacevole fantasia assente da schemi e barriere...che libera va.. senza pensare a dover isolare quel pallido fantasma che era un dì immagine, utile ma immagine.. e pensiero... ora arrestato nel vuoto..dove non esiste mente..memoria e futuro.
Così è..

Ciao, ti ri-mando un . atisha
atisha is offline  
Vecchio 07-08-2004, 08.28.55   #102
Giancarlo_Deangelis
Utente bannato
 
Data registrazione: 26-06-2004
Messaggi: 183
Re. atisha. incomincio a divertirmi.

Sì amica mia.

Continuiamo pure il gioco missivo, purché resti leale.
Tu sai che la guerra ha le sue regole d'onore, e per impietosire il nemico non vi è cosa più vile che parlargli di categorie che non sopporti (nemmeno io), di guerre inesistenti, o che non vedi né vinti e né vincitori.
Nella pratica le tue parole questo hanno ottenuto: farmi deporre le armi e gli elmi che, a dichiarare la verità, la loro vista m'incitava al combattimento.
Essendo Ateniese, allenato alla guerra fin dalle doglie, da madre abituata a piangere i figli prima ancora d'avergli dato l'alito della vita, costretta a miscelare nel loro sangue il ferro della battaglia, t'aspettavo al varco con l'armatura pesante, da combattimento duro, pronto a difendermi dalle tue sottigliezze velenose, mascherate da pensieri filosofici o Karmici . Tranelli circolari, cui pian piano facevo l'abitudine, incominciando a comprenderne la profondità traditrice e pericolosa. Ma cosa vuoi che ti dica: se è la pace che vuoi, che sia! Non disdegno questo corso che hai voluto imprimere alla battaglia, perché anche noi amiamo la pace, quando è foraggio di cultura.
In ogni modo, mi piace la definizione che hai dato alla tua irruenza, descritta come una forza nuova, da leggere come un'idea libera da schemi e barriere; mentre condivido di meno il fatto di viverla con distacco, arrestata nel vuoto, dove non esiste mente, memoria e futuro.....E poi hai il coraggio d'affermare che di cicuta ne hai bevuta meno di me. Mah!
Giancarlo, tuo filosofo irriducibile.
Giancarlo_Deangelis is offline  
Vecchio 07-08-2004, 08.46.56   #103
Giuliano
Ospite abituale
 
Data registrazione: 14-12-2003
Messaggi: 270
Re: L'inganno dell'illuminazione

Citazione:
Messaggio originale inviato da VanLag
La società umana e la sua cultura sono state strutturate per creare i disagio dentro di noi al fine di venderci i rimedi. Per fare questo la società ha posto davanti all’uomo un traguardo irraggiungibile che si è espresso in un modello di perfezione, quale il santo, il messia, l’avatar etc…. o in altre culture si è espresso come uno stato dell’essere, illuminazione, autorealizzazione etc.

Un secondo dopo la formulazione di queste idee, tutta l’umanità che non incarnava quei modelli. si è trovata nella posizione di essere sbagliata, inadeguata ed ha iniziato a struggersi per diventare qualche cosa che non avrebbe mai potuto diventare, per il semplice motivo che la natura, cioè l’architetto della vita, non è interessata alle imitazioni e fatto un Budda non aveva nessun interesse a farne un altro.

A migliaia di anni, cioè oggi, quell’insoddisfazione è diventata il motore della società dei consumi in quanto, non potendo raggiungere quell’obbiettivo impossibile, l’uomo si è buttato su surrogati e palliativi raggiungibili, cioè i beni materiali.

In sintesi, l’uomo infelice è una manna per questa società e questa società deve mantenerci infelici, infatti, un uomo pienamente soddisfatto non si strugge per avere più di ciò che ha, e per essere più di ciò che è, (cosa per altro impossibile).



D'accordissimo
questa societa' deve mantenerci eternamente insoddisfatti e infelici

« È felice quell'uomo che non conosce altro bene più grande di quello che egli stesso è in grado di procurarsi ». Seneca Lucius Annaeus

le societa' antiche non ancora dominate dal Dio Mercato erano consapevoli che la vita e' soprattutto impegno e fatica , tutto il resto e' grasso che cola
e lo esprimevano con la loro filosofia e le loro religioni

poi e' arrivato l'ultimo l'Occidente con la sua promessa di felicita' perenne e facilmente raggiungibile a cui tutti avremmo come un diritto naturale,
mentre e' proprio la natura a ricordarci continuamente di essere matrigna, Leopardi docet

ma il mercato ha bisogno di un uomo in preda in perenne coazione a ripetere nel consumare , nel tentativo patetico di sfuggire agli anni , nell'incapacita' di affrontare il dolore
gia' perche' si soffre se siamo "destinati" alla felicita' , come ci ricordano tutti i belli , giovani e felici vip delle televisioni?
Giuliano is offline  
Vecchio 07-08-2004, 10.05.52   #104
atisha
Ospite pianeta Terra
 
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Data registrazione: 17-03-2003
Messaggi: 3,020
come l'acqua dell'oceano... (x Giancarlo)

È come l'acqua dell'oceano:
anche senza vento ci sono onde dappertutto.
Rendersi conto all'improvviso delle onde tutt'intorno
è il grossolano all'interno del sottile;
lasciar andare la conoscenza in mezzo al conoscere
è come il sottile all'interno del sottile.
Questa è la sfera del risvegliato.
(Pai-chang)

Lasciamo il termine "guerra"..ma anche quello "pace", intrinsecamente legate a doppio nodo...viaggiamo nel centro, nell'equilibrio e nel presente, ma senza lasciare nulla in disparte.
Certo è che non avevi una bellavista di questa donzella che si barcamena nel suo oceano, a proiezione di un sapere che nulla sa, avendo lasciato cadere meccanismi legati all'umana speranza...

Il libero distacco è passo lungo e non breve amico mio filosofo..
Viviamo forse in dimensioni diverse io e te? non credo..
La speranza e la sua struttura avvolta nella mente, mai potrà portare ad alba e mai lasceranno te incontrare un Dio..con il tuo io.. E' un circolo vizioso che dovrà essere profanato.
E giungerai a Grazia dove velo cadrà dai tuoi sensi e dove un mondo incredibilmente luminoso, fresco e giovane apparirà...
ma tu non sarai, pur essendo..e muterai d'occhio, che coperto nel tempo e nei ricordi di polvere psichedelica non permetteva tale Visione...

Che dire poi...la cicuta è ..omeopatica ed è soggettiva caro Gian..bisogna distribuirla per il peso corporeo..forse, essendo donzella a me è bastata meno...o forse come già detto, vite e vite velenose ho già vissuto

atisha...tra il sacro e profano
atisha is offline  
Vecchio 07-08-2004, 10.10.01   #105
neman1
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Data registrazione: 24-04-2004
Messaggi: 839
ciao a tutti

Voglio solo aggiungere la mia: concordo con il partecipante di questo forum che aveva proposto di rivedere un'attimo il titolo iniziale. Lo vedrei bene cosi: l'inganno-furbizia-mente come ultima (???) tappa verso l'illuminazione.
Un ottimo modo per conoscerlo/a e' appunto ribellarsi contro la societa'-mente, si escogitano tante di quelle furbizie pur di raggirarla dandole anche adosso, ma nella mia esperienza e' solo a scopo formativo, si viene a conoscere la parte non-costruttiva ( non significa neccessariamente distruttiva) di se stessi, in parole povere: la resistenza mentale . Finisce quando ci si rende conto di dare adosso solo a se stessi, limitando cosi la realizazzione del proprio potenziale. L'insoddisfazione puo nascere dalla scissione: emozioni-colpa---intelletto-societa'-regole, sostituito con la sensazione di essere forti perche ribelli, ma forti solo perche duri come un sasso...... Detto in grossi linee.....
Ora, le cause menzionate da Van Lag mi danno un'ulteriore conferma che la gente vive affamata per la mancanza di riconoscenze da fuori con i tanti effetti conseguenti tra cui l'invidia; per il compito arduo nella sfera materiale da un lato, sostituito poi con le filosofie varie cui comprensione o pratica sembra che prometta la capacita' di autogratificazione, addirittura il non averne piu bisogno, dall'altro. Comunque, la gratificazione sembra in entrambi i casi avvenire quando si sta nel centro dell'attenzione focalizzata...messi da dentro o da fuori, ma attenzione!!! Per cose belle e anche per cose brutte. Da come ho capito Van Lag, la sua disillusione sta li', nonostante abbia escogitato un sistema di associazioni abbastanza compatti tra loro creando cosi un ottica, struttura morale propria attraverso cui agire sull mondo-desideri--- societa-mente(???). Il meccanismo descritto e' valido ma non abbastanza profondo. Secondo me Van Lag, ci si blocca sul gioco degli opposti: Amico-nemico, anche esso prodotto dalla mente. Cordiali saluti a tutti

ps: L'inganno e' l'ultimo diffensore della fede
neman1 is offline  
Vecchio 07-08-2004, 18.02.54   #106
epicurus
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Data registrazione: 18-05-2004
Messaggi: 2,725
Re: L'inganno dell'illuminazione

ritornando al discorso originale, ormai dimenticato...

tendere ansiosamente all'Illuminazione (qualunque cosa sia) porta ad allontanarsi da questa; forse sarebbe stato meglio che non fossero venuti maestri ad insegnarci tale concetto, perchè ora (volenti o nolenti) siamo stati (forse) un po' condizionati: se avessimo vissuto senza avere idea di cosa fosse l'Illuminazione (forse) l'avremmo raggiunta più facilmente.

comunque, da profano, mi sembra di aver capito che l'Illuminazione è qualcosa come un'armonia con l'Universo, e se è così non ho nulla da aggiungere, ma vorrei chiarire due cose:

1) armonia universale ok, ma non eliminiamo le identità individuali, altrimenti perdiamo tutto...

2) non parliamo di reincarnazione, non è assolutamente necessaria in tale contesto.

epicurus is offline  
Vecchio 07-08-2004, 18.35.07   #107
Giancarlo_Deangelis
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Data registrazione: 26-06-2004
Messaggi: 183
(Per atisha).

Per esperienza diretta, sia nel sacro sia nel profano, ho compreso che quando si è seguito un percorso che ha portato a dei risultati, oppure, quando su questi due impostori si applica la fede, perchè magari abbiamo visto in loro la soluzione di certe nostre aspettative, per questi "fortunati" è molto difficile spiegare agli altri il percorso fatto, proprio perché gli altri non hanno seguito lo stesso sentiero.
Intendiamoci: non che, non si comprenda il significato letterale delle spiegazioni, non si riesce, semplicemente, ad intravedere le ragioni che alla fine hanno portato alla meta.
Nella pratica, come se il raggiungimento di quel qualcosa abbia cancellato dalla memoria il tragitto percorso.
Affermo ciò, perché molte volte mi è capitato di parlare con persone che avevano raggiunto quel certo quid, e nessuna di loro ha saputo spiegarmi il tragitto.
Un pò come quando tu, atisha, hai affermato che se uno diventa illuminato sarebbe più facile per tutti diventarlo.
Questa tua affermazione mi aveva affascinato, perché mi era venuta alla mente un'altra affermazione simile, riguardante la semplicità del cocetto, scritta nel suo libro: "Dai buchi neri al Big Bang", da Stefhen Hawking, il famoso scienzato, laddove affermava: "Se mai scopriremo una teoria completa, col tempo essa dovrà essere comprensibile a chiunque, e non solo a pochi scienziati. E allora tutti, filosofi, scienziati e gente comune, saranno in grado di partecipare alla discussione sul perché, noi e l'universo esistiamo.
Se riusciremo a trovare la risposta a questa domanda, avremo decretato il trionfo definitivo della ragione umana, giacché allora conosceremo la mente di Dio".
In ogni modo non mi dispiacerebbe farmi cullare dalle onde dell'oceno, nell'attesa di trovare un maestro/a, che abbia la pazienza di introdurmi nella dottrina da te studiata. Chissà, con il tempo, che la vita non mi sorprenda con quest'altra esperienza che, mi è sembrato di capire....Piacevole.
Giancarlo_Deangelis is offline  
Vecchio 08-08-2004, 13.05.03   #108
atisha
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quel certo quid........

X Giancarlo

Ciao e buona domenica..
tu dici che è molto difficile spiegare agli altri quel qualcosa che ha scaturito un percorso alla ricerca di quel quid...non è quello il problema, anzi..potrei raccontarti per filo e per segno gli ultimi dieci anni che mi hanno fatto accedere e conoscere sentieri, mete...ecc...non è difficile farlo,...anche perchè è ciò che mi è rimasto più impresso nella memoria, il resto sembra quasi spazzato via..ricordi cancellati..o limitati....
Ma a poco servirebbe raccontare se non a confondere chi ancora sta attraversando quel sentiero..perchè si parla sempre attraverso la mente, il quid accade ben oltre...nel silenzio. Ecco la difficoltà a raccontare...
Dottrine?? no grazie... non ho mai detto di aver studiato o adottato dottrine....solo comparato, tanto per comprendere ciò che mi serviva comprendere.
Lo studio serve..ma è sempre l'intuizione che porta progresso...
La vita ti darà ciò che "tu" permetterai che accada..in arresa..e se già ti è sembrato di capire, beh...sicuramente incontrerai chi avrà pazienza di accompagnarti...cerca...cerca e troverai!Buon Ferragosto....amico


"Ho vagato per millenni
sulle ali dell’attesa
bussando ogni porta.
Mai nessuno aveva aperto.
Resa solitudine
aspettavo Te
che già vittorioso
dalle oniriche battaglie
m’incoronavi
di luce e fiori
accompagnandomi
nel pomeriggio in Sole.
Non più mendicante
posso offrirti il mio Amore
libero dall’essere ragione.
Sotto lo stesso cielo
senza sabbia di deserto
prende forma il nuovo gioco.
Discesa ricchezza
ora alla mia porta..."
a.

atisha is offline  
Vecchio 08-08-2004, 15.54.21   #109
Giancarlo_Deangelis
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Sulle ali di un oceano
Per atisha.

Ciao atisha e auguri di buone ferie. Io per il momento resto a casa, ma è come se già stessi tra le onde di un oceano di cristallo.

Hai spiegato molto bene, anche se in altri termini, le difficoltà che intravedo in chi ha raggiunto una meta, dovendone spiegare il tragitto agli altri. In ogni modo, avevo aggiunto che la difficoltà non risiedeva tanto, nel comprendere il senso letterale del tragitto, quanto spiegare i percorsi interiori. Mi sembra che abbiamo detto la stessa cosa, no?
Riguardo all'iniziazione, lascerò che sia il fiume in piena dell'ineluttabilità a compiere il suo percorso; non perché sia pigro o non mi piace combattere, ma sono convinto che non sempre la vita ti dà quello che vuoi che accada, nemmeno se gli abitanti della galassia fossero soltanto due: tù ed io. Ascolta.

******

Aspettami.
Anche se le contraddizioni che sono in me
hanno coufuso il mio sogno,
io ti troverò.
Non ho terminato di giocare le mie carte
pur avendo smarrito nel tempo le coordinate dell'amore.

Conosco i miei desideri,
ma come un esule li vivo da lontano.
Conosco le mie emozioni,
ma esse non trovano più bersagli da colpire.
Aspettami, dunque, dammi ancora tempo
io ti troverò.

Il mio cuore è capace ancora di pulsare
e i miei occhi non si sono stancati di cercare,
anche se le mie braccia stringono il nulla
e i miei baci ti sfiorano senza produrre rumore.
Aspettami! Dammi ancora tempo,
io ti troverò.

E' vero, combatto ancora contro il tempo,
ma sono stanco di dialogare con il vento
o elemosinare interminabili proroghe;
non voglio più essere il Clown di sogni proibiti
o l'esploratore di spazi infiniti:
voglio vivere la mia vita per quello che sono e che sento;
e se è vero tutto quello che mi è stato narrato,
se in minima parte sono in te
le meraviglie che mi hanno descritto,
a costo di vincere l'inarrestabile scorrere del tempo,
aspettami, perché io....Ti troverò.
"g"
Ciao amica mia.

Ultima modifica di Giancarlo_Deangelis : 08-08-2004 alle ore 15.59.19.
Giancarlo_Deangelis is offline  
Vecchio 08-08-2004, 17.24.33   #110
atisha
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Quando la scarpa calza..il piede viene dimenticato...Chuang-Tzu

......non sempre la vita ti dà quello che vuoi che accada... fino a che c'è un "io" che crede di volere e crede di ottenere....
Molti hanno dedicato lungo tempo e "lavorando" hanno accumulato argomenti a sostegno della ragione in questa o quella dottrina, ma semplicemente in via filosofica o "metafisica"..Sono sforzi che vanno bene per alcuni individui che hanno bisogno prima di "convincersi" di qualche realtà..ma la stessa ha bisogno di essere innanzitutto "sentita" all'interno della propria coscienza..solo così realmente potrà accadere una resa...un "mah" arrendevole, silenzioso..meditativo e permettere che qualcosa inizi ad accadere....

Dismetto il pensiero invadente.
Libero il muovermi
senza fardelli mentali
sentendo ormai l'ombra
in resa finita.
Ignoranza dissolve
ed ego svanisce?
Indietro non torno.
Fuggo la situazione,
mi nascondo...deviando..
la morte ormai sento vicina.
Decido se fare
quel passo nel buio.
Ci provo e non posso
..qualcosa accadrà..
Appena ritorno
senza rincorsa e tormento
..intuisco!
Mi vedo e Ti osservo..
e adesso?
Rido in assenza
...e bevo di Te..
a.

ciao amico G.... è proprio vero, è bello cullarsi nel proprio mare..da casa, senza la necessità di dover per forza cambiare "litorale"..sarà pure la fortuna di abitare vicino alla spiaggia, sarà perchè ovunque si è va sempre bene (beh..più o meno, le onde alte sempre si percepiscono e scuotono...a volte bisogna nuotare con più vigore..ma il tranquillo fondale è sempre pronto ad accoglierci.. )

Ultima modifica di atisha : 08-08-2004 alle ore 17.28.20.
atisha is offline  

 



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