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Filosofia - Forum filosofico sulla ricerca del senso dell’essere.
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Vecchio 06-10-2004, 07.50.36   #21
Agora
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Messaggi: 278
***

Caro Giancarlo,
per ora non ho altre notizie (tra l'altro ho parecchio lavoro da svolgere), leggo con interesse gli interventi soffermandomi su ciò che per me sono novità da apprendere, per il resto non ho nuovi argomenti.
Ciao.
Agorà.
Agora is offline  
Vecchio 06-10-2004, 13.58.12   #22
leibnicht
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Messaggi: 486
L'elefante

pesa circa 4 tonnellate, per cui la proporzione è all'incirca confermata.
Le differenze genetiche tra sapiens sapiens e neanderthaliensis sono effettivamente molto cospicue, stando alle analisi sui frammenti di DNA che si sono conservati: per questo la maggior parte degli autori tendono a considerare quest'ultimo una specie a parte.
Un antenato comune deve esserci, ma si tratta di un progenitore, probabilmente, piuttosto remoto.
L'evoluzione tendeva, evidentemente, all'intelligenza umana, percorrendo anche direzioni diverse.
Del resto pare che anche i grandi rettili stessero evolvendo nello stesso verso a ridosso della loro scomparsa.
leibnicht is offline  
Vecchio 06-10-2004, 14.05.48   #23
iris_1
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Citazione:
Messaggio originale inviato da Giancarlo_Deangelis

Per concludere, a mio modo di vedere, affermo che l'intelligenza dell'uomo non è cambiata in questi milioni di anni: si è solo adeguata al contesto che lo circondava; quelle che sono cambiate, come ripeto, sono le informazioni provenienti dall'esterno e, di conseguenza, dall'interno.

Quindi....

l'intelligenza si concretizza con la capacità di adattamento di un individuo all'ambiente che lo circonda per poterne assicurare la sopravvivenza!

iris_1 is offline  
Vecchio 06-10-2004, 16.43.26   #24
Fool:
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Data registrazione: 27-06-2004
Messaggi: 146
Riferimento:
------------------------------------------
"Per concludere, a mio modo di vedere, affermo che l'intelligenza dell'uomo non è cambiata in questi milioni di anni: si è solo adeguata al contesto che lo circondava; quelle che sono cambiate, come ripeto, sono le informazioni provenienti dall'esterno e, di conseguenza, dall'interno."
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anche io la vedo così: l'intelligenza umana non è cambiata dalla preistoria, o almeno non in modo rilevante...

quello che è cambiato è il patrimonio di informazioni, mi spiego:

io potrei dire che sono più intelligente dell'uomo di neandertal perche io so usare il computer e lui no, oppure se fossi uno scienziato moderno potrei dire io sò manipolare il dna mentre i preistorici non arrivavano a qesto, ma a questo punto potrei anche dire di essere più intelligente di leonardo da vinci, che non sapeva ne manipolare il dna, ne aveva la benche minima idea di cosa fosse un computer, ma non per questo era meno intelligente di noi, anzi..

noi siamo soltanto più informati di loro:
abbiamo i computer perche abbiamo le istruzioni su come crearli, facciamo le automobili perchè abbiamo le catene di montaggio, ma in realta non conosciamo i principi su cui si basa il loro, e se qualcuno li conosce non è perche è intelligente, ma perche ha a disposizione un patrimonio di informazioni maggiore, insomma a più memoria, non più intelligenza.

cmq quello che volevo dire a gianfranco è che il cervello è fatto cosi:

immagina che questa sia una sezione del cervello


-------------- = corteccia
/////////////
/////////////
/////////////
///////////// = massa del cervello

bene, la corteccia è lintelligenza, la massa è la memoria

come vedi la corteccia è solo una pellicola, insignificante in quanto a peso..

Ultima modifica di Fool: : 06-10-2004 alle ore 16.47.00.
Fool: is offline  
Vecchio 06-10-2004, 21.59.17   #25
giovanni
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Data registrazione: 29-08-2004
Messaggi: 464
volumi

Salute a tutti, per caso mi è capitato sotto mano l'ultima uscita della rivista DARWIN, e non ho potuto fare a meno di segnalarvela, perché si fa il punto degli studi sulla correlazione tra dimensioni e capacità del cervello. Spero possa esservi utile nella vostra discussione. Buona continuazione.
Giovanni.
giovanni is offline  
Vecchio 06-10-2004, 22.15.05   #26
Giancarlo_Deangelis
Utente bannato
 
Data registrazione: 26-06-2004
Messaggi: 183
X leibnicht, Iris_1 & Fool

riferimento pag. 3
----------------------

Ti ringrazio leibnicht

per le ulteriori informazioni, ma credo che per quanto riguarda il peso cerebrale degli elefanti, come avrò un minuto di tempo, mi divertirò a trovare la rivista scientifica in cui lessi la notizia, si trattava di Scienze American, se non altro avrò la soddisfazione di prenderli con le mani nel barattolo della marmellata.

X Iris_1

E' vero, la funzione dell'intelligenza è anche quella di far adattare l'uomo al mondo che lo circonda....ma non solo quello, altrimenti affermerei che le meduse, che sono organi unicellulari, pur non avendo la nostra intelligenza (come l'intendiamo noi), si sono adattate magnificamente all'ambiente che le circonda; e così migliaia e migliaia di animali e piante vegetali aggiungo io.

Nel Forum che domandava: che cosa era l'intelligenza, abbiamo parlato di questo, ed alcuni di noi, tra cui il sottoscritto, eravamo arrivati ad affermare, che tutto quello che ci circonda è parimenti "intelligente", anche se le virgolette si sono ritenute indispensabili, per il differente modo di esternare questa intelligenza.

X Fool.

Caro Fool.

Se ben ricordo quello che stiamo affermado in questi post già l'abbiamo affermato sul forum dedicato all'intelligenza; ricordo che in uno degli ultimi, da me scritto, parlavo del gap tecnologico che poteva esistere tra un'uomo del terzo millennio e ed uno scienziato suo contemporaneo.

Infatti, il paragone riguardava il tempo che un comune mortale impiegherebbe, se dicidesse, da un momento all'altro, di andare sulla luna.

Noi viviamo la nostra era come se fossimo tutti protagonisti di quello che avviene, mentre la stragrande maggioranza dell'umanità è semplicemente spettatrice dei grandi avvenimenti.

Questo per confermare quello che è stato detto e ripetuto, che alla fin fine sono le informazioni ed esperienze esterne che pongono gli individui nella condizione di adoperare l'intelligenza, in un modo o nell'altro, oppure: non adoperarla affatto; fermo restando i patrimoni che ci portiamo dentro.

Per forza di cose, quando parliamo di questi argomenti, dobbiamo semplificare al massimo, per cercare la via più semplice a comunicare; ma, in effetti, l'intelligenza riguarda miriadi di altre sfumature, che servono per formare l'immaginario, come le intuizioni, la fantasia, l'estro ecc. ecc. è dall'insieme di tutte queste peculiarità umane che esce l'uomo.

Per comprendere meglio la difficoltà degli argomenti trattati, e rincuorare i miei amici del post, trascrivo quello affermato dal fratello e sorella Melchiorri, due Astrofisici Italiani, in un loro servizio su di una rivista scientifica del 1975 (se qualcuno lo chiede saprò essere più preciso), essi affermarono:

è possibile che il salto agile di una gazzella, il passo legiadro di una fanciulla o le ire dei potenti, tutto, sia stato scritto in quella infinitesima frazione del Big Ben?

Tanto per dire, che se i dubbi ce li hanno loro li possimo avere anche noi....o no?

Insistiamo ragazzi che, alla fine, il premio Nobel per la cocciutaggine non ce lo toglie nessuno.

Saluti da Giancarlo e non Gianfranco. ciao.

Ultima modifica di Giancarlo_Deangelis : 06-10-2004 alle ore 22.17.11.
Giancarlo_Deangelis is offline  
Vecchio 07-10-2004, 03.21.45   #27
neman1
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x Giancarlo

Solo una cosa..che m'hai dato lo spunto. Da un punto di vista animistico l'intelligenza non si esterna ( come hai scritto ad Iris) bensi' sie' il suo tramite. No? Se ne sono occupati per milleni teorici e filosofi vari...tra cielo e terra, harmoniosi con il universo per esempio....visto che concordiamo su: cio che ci circonda e' "parimetri" intelligente. Allora, secondo questa veduta la capacita' di "esternarsi" e' relativa alle resistenze a farla o non farla scorrere attraverso il proprio organismo...un organismo, parte di un'entita' piu grande, tipo: individuo-famiglia, individuo-societa', individuo-corrente politica, scientifica, filosofica, religiosa ecc. ecc. fino ad arrivare, ritornare ad elencare le correnti di natura. Te vedi quanti meteopatici che ce ne sono in giro in questa epoca. Curioso? Gente sensibile ai cicli e fenomeni naturali....di madre Gaia, organismo intelligente.
Ora, questo lo dico come esempio, visto da un'altra ottica, che l'intelligenza "migliore" non puo corrispondere alla massa celebrale perche basterebbe un solo neurone che centra il punto al momento "giusto" per causare la genialita', e la quale posso vedere solo come dono di una predisposizione genetica sviluppatasi senza interferenze/resistenze ovvero in modo naturale. ( il neurone illuminante? L'ho detto ironicamente, atomo dai) facendo anche un'ultima sintesi di quanto ho detto nel forum sull'intelligenza: e' la situazione che causa un determinato impatto con il mondo. Quindi ne massa, ne cultura, ne intelleto. Cosi secondo me. Saluti
neman1 is offline  
Vecchio 07-10-2004, 14.29.54   #28
epicurus
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immaginiamo

che un giancarlo e un ominide (una cavalletta ....) siano presi dai loro tempi e vengano proiettati in un altro universo, con altre leggi etc...

come pensiamo che reagiranno un giancarlo e un ominide (cavalletta etc...)?

entrambi hanno pari informazioni sull'ambiente (cioe` nulla), ma se entrambi (poniamo) si prefiggono arbitrariamente un obbiettivo X chi lo raggiungera` per primo e/o in maniera piu` economica?

oltre alla memoria non e` importante anche: 1)con che metodi selezioniamo le informazioni da memorizzare 2)come utilizziamo tale informazioni?


epicurus
epicurus is offline  
Vecchio 07-10-2004, 22.36.51   #29
Giancarlo_Deangelis
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X epicurus & Neman 1

X epicurus: riferimento completo a pag. 3.
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" Entrambi hanno pari informazioni sull'ambiente (cioè nulla), ma se entrambi (poniamo), si prefiggono arbitrariamente un obbiettivo X chi lo raggiungerà per primo e/o in maniera più economica?

Oltre alla memoria, non è importante 1) Con che metodi selezioniamo le informazioni da memorizzare. 2) Come utilizziamo tali informazioni?
------------------------------------------------------------------------

Non ho compreso bene se insieme a giancarlo e all'ominide vi fosse anche una cavalletta.

In ogni modo, facciamo finta che vi sia, e allora, credo che le tre entità metteranno in pratica le loro differenti esperienze, che per ognuno di esse dovrebbero essere le migliori, per la salvaguardia di se stessi.

Per esempio: Giancarlo adopererà i sistemi e le metodologie che ha appreso fino a quel momento, ma non è detto che queste siano migliori di quelle che metterà in atto l'ominide o la cavalletta....anzi.

Magari in condizioni estreme potrebbero risultare più efficienti le metodologie messe in atto dalla cavalletta e dall'ominide, con tutto il rispetto per Giancarlo, ma non per questo essere più intelligenti.

Quando ho affermato che abbiamo una intelligenza paritaria con il mondo che ci circonda, volevo significare che ogni essere vive, o dovrebbe vivere, in armonia con il proprio ambiente...Cavallette, pidocchi, Giancarlo e ominidi compresi.

Non mi sembra che questo ragionamento sia poi tanto astruso, se il mondo che ci circonda riesce a vivere senza alzarsi alle sei del mattino per andare ad avvelenarsi in fabrica o in città.

Se il mondo che ci circonda non mangia spropositatamente per poi andare in palestra per smaltire i peso in eccesso.

Se il mondo che ci circonda non si avvelena con il fumo per prendersi il tumore e andare sotto i ferri del chirurgo ecc. ecc. ecc.

Guarda la realtà che ci circonda in un modo differente da quello convenzionale, e vedrai le forti contraddizioni in cui vive quest'uomo, da noi stessi ritenuto: molto intelligente.

X Neman 1

Caro Neman, non ho compreso bene i tuoi concetti, spero di avere più tempo per leggerli ed analizzarli meglio; per il momento vedi di scusarmi per la fretta ed il sonno che incombe.

Un saluto da Giancarlo
Giancarlo_Deangelis is offline  
Vecchio 08-10-2004, 10.17.02   #30
Giancarlo_Deangelis
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Messaggi: 183
X Neman_1

riferimento completo a pag. 3.
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Quindi, né massa, né cultura, né intelletto.
Così è, secondo me. (per quanto riguarda l'intelligenza. ndr).
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Ad una tale affermazione, non è che si possa rispondere: né con due parole né con duecentomila; diventa quasi una questione di fede.

Ma questo non sminuisce la conclusione del pensiero...anzi, caso mai ci dovremmo domandare: da dove provengono queste interpretazioni? E perché proprio queste e non altre?

Io credo che, al dunque, converrebbe aprire un forum su cosa siano e da dove provengano le intuizioni.

Emanuel Kant affermava che le intuizioni sono un qualcosa a parte, un qualcosa a priori, dai nostri abituali pensieri o ragionamenti.

Anche lui in quel momento aveva intuito qualcosa che poi, nella realtà, non ha saputo dimostrare.

Come a significare che le intuizioni arrivano con grande anticipo su quelle che, in effetti, sono le nostre reali capacità interpretative.

Cosa ne pensi Neman? Giancarlo.
Giancarlo_Deangelis is offline  

 



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