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Filosofia - Forum filosofico sulla ricerca del senso dell’essere.
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Vecchio 27-08-2013, 19.56.14   #31
Eretiko
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A parte che siamo andati nettamente fuori tema, e come al solito la discussione è scivolata in una melma paludosa, tanto più pericolosa quando si parla di "scienza" e di leggi naturali (o presunte tali).
Personalmente non credo alle coincidenze e ai colpi di fortuna cosmica: si, perché per sfruttare tutte le meraviglie tecnologiche del mondo odierno non sarà sicuramente necessario conoscere le "leggi di natura", non sarà nemmeno indispensabili ritenerle "necessarie", ma gli uomini di buon senso non possono ritenere che tutto funziona per una formidabile serie di fortuite coincidenze. Forse il nostro modo di rappresentare il mondo si avvicina poco alla realtà, forse è solo una grossolana approssimazione, ma almeno ci proviamo, e mi sembra che i risultati, malgrado i detrattori, stanno sotto gli occhi di tutti.
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Vecchio 28-08-2013, 10.18.04   #32
maral
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Le teorie ce le inventiamo noi, ma il mondo reale no... e' l'aderenza della teoria al mondo che ne giustifica l'appellativo di "legge di natura".
Altrimenti una teoria sarebbe solo una descrizione di un fenomeno (o di un ristretto gruppo di fenomeni) in opportune e controllate condizioni (legge accidentale). E' proprio la generalizzazione ad altri casi (e al limite a tutto l'universo) che rende la teoria universale.
Solo superficialmente (o magari secondo un antico autoilludersi) la teoria ha come fine l'aderenza al mondo, in realtà il fine delle sue generalizzazioni quantitative universali è la potenziale aderenza del mondo alla volontà che lo vuole definire, controllare e rifondare nel suo significare ed è proprio per la realizzazione di tale volontà che si dice che la teoria funziona e si pretende che il suo funzionare sia dimostrazione di verità.
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Vecchio 28-08-2013, 15.32.49   #33
Eretiko
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Originalmente inviato da maral
Solo superficialmente (o magari secondo un antico autoilludersi) la teoria ha come fine l'aderenza al mondo, in realtà il fine delle sue generalizzazioni quantitative universali è la potenziale aderenza del mondo alla volontà che lo vuole definire, controllare e rifondare nel suo significare ed è proprio per la realizzazione di tale volontà che si dice che la teoria funziona e si pretende che il suo funzionare sia dimostrazione di verità.

Non ho capito cosa vuoi dire, letteralmente. O meglio, capisco che ribadisci con parole complesse un concetto che trovo assurdo: il mondo funzionerebbe secondo la nostra volontà.
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Vecchio 28-08-2013, 17.19.05   #34
donquixote
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Non ho capito cosa vuoi dire, letteralmente. O meglio, capisco che ribadisci con parole complesse un concetto che trovo assurdo: il mondo funzionerebbe secondo la nostra volontà.

Il mondo funziona ovviamente per conto suo, ma la nostra volontà gli "impone" un certo modo di comportarsi che a noi può fare particolarmente comodo o può risultarci utile per qualche ragione; non nel senso che esso dipende dalla nostra volontà, che fa quel che vogliamo noi, ma nel senso che è la volontà umana che legge i fenomeni del mondo e poi vi costruisce intorno ai fenomeni degli schemi logici cui diamo il nome di "leggi di natura". Come diceva Nietzsche non esistono fatti, ma solo interpretazioni; ogni schema teorico che viene definito "legge di natura" non è dunque effettivamente (e oggettivamente) tale, ma è solo un atto interpretativo della volontà umana. Un significativo esempio è la teoria evoluzionistica di Darwin, che se si limita a registrare il costante cambiamento in atto in tutti gli esseri è una tautologia di assoluta evidenza e di nessun particolare interesse o novità, mentre se invece si fornisce una interpretazione a questo cambiamento e si ipotizza una direzione verso cui finalizzarlo allora le cose cambiano. Ma la costante lotta di tutte le specie per la sopravvivenza, e l'adattamento all'ambiente attuata anche attraverso le modificazioni e le variazioni morfologiche non è affatto una legge di natura (questa è solo il cambiamento, il "divenire"), ma una interpretazione arbitraria (e molto probabilmente errata) di questo cambiamento.
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Vecchio 28-08-2013, 18.50.39   #35
ulysse
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A parte che siamo andati nettamente fuori tema, e come al solito la discussione è scivolata in una melma paludosa, tanto più pericolosa quando si parla di "scienza" e di leggi naturali (o presunte tali).
Credo che in genere, pur volendone tutti parlare e dire la propria non sappiamo cosa sia questa scienza...ed io stesso, che pure tento di approfondire...m'accorgo di riuscirci assai poco...ma peggio ancora, credo sia frequente ciò cui alludi nelle righe finali di questo post.
-.....................
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Forse il nostro modo di rappresentare il mondo si avvicina poco alla realtà, forse è solo una grossolana approssimazione, ma almeno ci proviamo, e mi sembra che i risultati, malgrado i detrattori, stanno sotto gli occhi di tutti.
Infatti è vero...l'essenza profonda della materia è forse ancora lontana...per quanto... quando diciamo che ogni particella è un campo (campo di Hilbert?..o qualcosa del genere ) non saprei cos'altro!...eppure nemmeno credo che sia finita la ricerca...con possibilità di ulteriore approssimazione alla realtà della materia/energia/campo!

E' quindi anche vero che risultati eclatanti stanno sotto gli occhi di tutti...nel micro e nel macro!
Ecco, dici appunto, che tutti hanno gli occhi, ma, purtroppo, credo che non tutti guardino e vedano!
... Continuano solo a elucubrare, ciechi, secondo loro strani ineffabili pregiudizi...o inimmaginabili teorie filosofiche.
Qualche caso, mi pare, si nota anche su questo forum!
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Vecchio 28-08-2013, 19.25.00   #36
Eretiko
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Originalmente inviato da donquixote
Il mondo funziona ovviamente per conto suo, ma la nostra volontà gli "impone" un certo modo di comportarsi che a noi può fare particolarmente comodo o può risultarci utile per qualche ragione; non nel senso che esso dipende dalla nostra volontà, che fa quel che vogliamo noi, ma nel senso che è la volontà umana che legge i fenomeni del mondo e poi vi costruisce intorno ai fenomeni degli schemi logici cui diamo il nome di "leggi di natura".

Fin qui nulla da obiettare, eccetto per la dicitura "schemi logici": le teorie non sono schemi logici. Sono teorie fisiche, è diverso.

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Originalmente inviato da donquixote
Come diceva Nietzsche non esistono fatti, ma solo interpretazioni; ogni schema teorico che viene definito "legge di natura" non è dunque effettivamente (e oggettivamente) tale, ma è solo un atto interpretativo della volontà umana.

Appunto, lo diceva Nietzsche, che era un filosofo e non un fisico...


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Originalmente inviato da donquixote
Un significativo esempio è la teoria evoluzionistica di Darwin, che se si limita a registrare il costante cambiamento in atto in tutti gli esseri è una tautologia di assoluta evidenza e di nessun particolare interesse o novità, mentre se invece si fornisce una interpretazione a questo cambiamento e si ipotizza una direzione verso cui finalizzarlo allora le cose cambiano. Ma la costante lotta di tutte le specie per la sopravvivenza, e l'adattamento all'ambiente attuata anche attraverso le modificazioni e le variazioni morfologiche non è affatto una legge di natura (questa è solo il cambiamento, il "divenire"), ma una interpretazione arbitraria (e molto probabilmente errata) di questo cambiamento.

Hai scelto proprio l'esempio più sbagliato (per la tua tesi), e il più convincente (per la tesi contraria). Infatti i geni della prole si formano mischiando in proporzioni matematiche esatte i geni dei genitori, e non in modo casuale. La vedo dura sostenere che un tale fenomeno è descritto "secondo una nostra volontà". Sono le variazioni nei geni della prole (gli errori di riproduzione) ad essere casuali (altrimenti chi li determina? una qualche volontà che agisce sotto?), con l'ambiente che funge da "filtro" (questo deterministico, non casuale). Sei proprio convinto che è una "interpretazione"?
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Vecchio 28-08-2013, 22.46.20   #37
maral
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Originalmente inviato da Eretiko
Non ho capito cosa vuoi dire, letteralmente. O meglio, capisco che ribadisci con parole complesse un concetto che trovo assurdo: il mondo funzionerebbe secondo la nostra volontà.
No, non intendevo questo, anzi concordo con te nel dire che è assurdo pensare che il mondo funzioni secondo volontà, ma che questa assurdità è proprio ciò a cui mira quella scienza che ormai da un secolo si è costituita con finalità del tutto tecniche, finalità che mirano a ricostruire un mondo secondo modelli astratti rigorosamente controllabili dal calcolo matematico e non a leggerlo per come si manifesta. Per questo dico che il fine tecnico scientifico non è l'adeguamento della teoria al mondo, ma l'adeguamento del mondo alla teoria che passa attraverso una ricostruzione prima mentale e poi fattiva del mondo stesso e quando questo adeguamento si produce si dice che il modello funziona e che gli output del modello sono leggi di natura (come dice anche qui sopra donquixote).
La pretesa tuttavia non è della nostra volontà, infatti la tecnica scientifica esclude ogni volontà soggettiva che è sempre contraddicibile e quindi debole, ma è la volontà tecnica stessa che esige la riduzione del mondo a materia prima disponibile per il suo continuo produrre.
In questo senso la verifica che si attua sperimentalmente non serve a stabilire l'adeguatezza del modello teorico alla realtà (cosa che ormai la scienza stessa nega di poter conoscere), ma a valutare la potenza del modello sulla manipolazione prima concettuale semantica e poi fattiva concreta della materia-natura. In tal modo una legge di natura è una legge presente nel modello (e non nella natura) che dà ragione della capacità del modello nel dettare i suoi significati alla natura.
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Vecchio 29-08-2013, 09.32.39   #38
donquixote
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Hai scelto proprio l'esempio più sbagliato (per la tua tesi), e il più convincente (per la tesi contraria). Infatti i geni della prole si formano mischiando in proporzioni matematiche esatte i geni dei genitori, e non in modo casuale. La vedo dura sostenere che un tale fenomeno è descritto "secondo una nostra volontà". Sono le variazioni nei geni della prole (gli errori di riproduzione) ad essere casuali (altrimenti chi li determina? una qualche volontà che agisce sotto?), con l'ambiente che funge da "filtro" (questo deterministico, non casuale). Sei proprio convinto che è una "interpretazione"?

Non riesco a capire perchè ciò dovrebbe smentire la mia tesi. Il fatto che i geni della prole si formino mischiando in proporzioni uguali i geni dei genitori di per sè non dice nulla, poichè è più importante magari verificare "quali" geni dei genitori formano quelli della prole, se sono sempre gli stessi e perchè sono quelli e non altri, quindi non tanto la "quantità" dei geni trasmessi bensì la loro "qualità". Ma la mia tesi verte sulla visione della teoria evoluzionistica in termini di "lotta per la sopravvivenza" e di "sopravvivenza del più adatto", che è appunto una "interpretazione" del cambiamento desunta da una aspirazione umana che si è indebitamente attribuita anche a tutte le altre specie, e che io contesto.
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Vecchio 29-08-2013, 13.10.27   #39
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forse la cosa piu difficile in assoluto e' staccarsi da se stessi..
da questo attaccamento scaturirebbero tutte le interpretazioni (proiezioni in questo caso)
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Vecchio 31-08-2013, 16.53.17   #40
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Originalmente inviato da epicurus
Come possiamo distinguere generalizzazioni accidentalmente vere da leggi di natura?

"Sulla Terra non vi e` una superficie di 2.000 Km interamente fatta di platino" o "Nessuna camera da letto delle famiglie veronesi ha al suo interno un elefante adulto vivo".

Queste 2 non sono certo leggi di natura, ma quali criteri (sintattici e/o semantici e/o altro...) possiamo adoperare per distinguere queste generalizzazioni accidentalmente vere da (ad esempio) una equazione di Maxwell o altre leggi di natura note?

Come ho voluto mostra (con l'esempio del platino e quello dell'elefante) una legge fisica non e` una semplice proposizione con uno (o piu`) quantificatori universali.


epicurus

Sono appena rientrato dalle ferie e non ho ancora letto gli ultimi interventi su questo vecchio ma sempre interessante argomento.

Per ora mi limito a dire brevemente la mia:

La differenza fra le affermazioni generali di fatto vere (presumibilmente) come quella circa l' assenza di elefanti adulti vivi nelle camere da letto dei veronesi e le leggi scientifiche é che queste ultime non si limitano a descrivere semplicemente dati di fatto "qualsiasi", per quanto generalizzati ed astratti, ma fanno affermazioni generali astratte ed universali e costanti circa il divenire della realtà naturale materiale (affermazioni che é possibile falsificare eventualmente con l' osservazione empirica di fatti particolari concreti ma che non può essere dimostrata essere vera bensì solo assunta a priori, infondatamente, "fideisticamente" in senso letterale, in conseguenza dell' indimostrabilità dell' esistenza di nessi causali fra gli eventi genialmente evidenziata da David Hume).
Che non vi siano elefanti adulti vivi nelle camere da letto dei veronesi ora é verosimilmente vero ma non si può escludere in assoluto lo sia sempre e comunque (potrebbe anche capitare prima o poi che qualche pazzo veronese porti un tale pachiderma nella sua camera da letto o in quella di u concittadino per fargli uno scherzo alquanto "pesante"; letteralmente).
Che le trasformazioni materiali (di determinata materia massiva in diversa determinata materia massiva, di determinata energia o lavoro in diversa determinata energia o lavoro, di determinata materia massiva in determinata energia o lavoro e di determinata energia o lavoro in determinata materia massiva) non avvengano secondo determinate proporzioni costanti (se si amette l' indimostrabile divenire secondo modalità o leggi universali e costanti della realtà naturale, e dunque la possibiltà di conoscenza scientifica; e inoltre se le leggi fisiche attualmente note sono vere) non potrà mai accadere per nessuno "scherzo di natura", per quanto pesante (letteralmente o metaforicamente) sia.
sgiombo is offline  

 



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