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Vecchio 12-02-2005, 22.00.12   #1
VanLag
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La caduta del valore.

La società moderna sembra seguire sempre più valori indirizzati a colmare i bisogni materiali dell’uomo. E’ importante avere, avere sempre più soldi, quindi possedimenti, case, auto, barche, vestiti, gioielli, quadri, cioè ogni sorta di bene che sia “possedibile”.…..
Nessuna considerazione viene data ai valori della sfera emotiva e affettiva dell’uomo, come simpatia, tenerezza, calma, etc....etc.... che anzi spesso vengono visti come debolezze, come nessuna considerazione viene data più ai così detti valori etici/morali come ad esempio onestà, correttezza, lealtà etc...etc..... che spesso vengono visti come pesanti retaggi di un passato bigotto.

Secondo me questa è la posizione di una società che abbia un concetto distorto dell’intelletto o dell’intellettualità tipica della fede cieca nella scienza. La scienza infatti, nel suo approccio pragmatico, finisce per negare l’esistenza stessa a ciò che non è pesabile ne misurabile ne deriva che non essendo tenerezza, ne onestà pesabili ne misurabili, queste vengono ignorate dell’intellettualità

Potremmo ravvisare in questo approccio l’influenza della cultura che oggi è leader dell’occidente e cioè la cultura americana. L’America ha raggiunto la sua attuale potenza grazie alla sua capacità di sfruttare i migliori cervelli. La fuga dei cervelli in America non è casuale. Là un’idea “che paga” non cade nel vuoto, perché ci sarà sempre qualcuno che sarà pronto ad investire su quell’idea.
Ma l’idea che paga è legata alla materia….Perché la scoperta è legata alla materia, mentre la controparte della materia non è scopribile, in quanto, è già qui con noi presente nelle nostre vite e non può essere usata ne per speculare, ne per scoprire, ne per guadagnare.

Dalla deduzione vera che emotività, affettività, etica e morale non sono vendibili è nato l’assurdo assunto che il “valore” sia solo nel bene materiale e questo ha generato e sta generando quella caduta di valori che ci circonda in ogni dove delle nostre esistenze.

Se qualcuno concorda con la mia analisi mi piacerebbe sapere se, (questo qualcuno), vede una via di uscita da questo empasse.
Per altro sono aperto anche a pareri discordi in merito a questa analisi.

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Vecchio 12-02-2005, 23.09.42   #2
dana
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Messaggio originale inviato da VanLag
La società moderna sembra seguire sempre più valori indirizzati a colmare i bisogni materiali dell’uomo.

Dalla deduzione vera che emotività, affettività, etica e morale non sono vendibili è nato l’assurdo assunto che il “valore” sia solo nel bene materiale e questo ha generato e sta generando quella caduta di valori che ci circonda in ogni dove delle nostre esistenze.

Condivido perfettamente la tua riflessione, vorrei anzi sottolineare che la società moderna non solo cerca di colmare i bisogni materiali dell'uomo, ma ne crea continuamente di nuovi: non si produce per consumare, ma bisogna consumare per poter continuare a produrre e quindi a guadagnare.

Oltre alla caduta di valori che ci circonda, noto anche un crescente disagio e malessere generale nelle persone: abbiamo molte cose materiali, ma non siamo più felici, anzi. Il nostro benessere non riesce a far tacere l'inquietudine, l'insicurezza, la precarietà, la mancanza di fiducia e speranza nel futuro.
E i nostri momenti di felicità non li troviamo certo negli oggetti materiali, ma più facilmente nella sfera emotiva e affettiva.

Una via d'uscita forse può essere creare dei legami affettivi e di solidarietà, dare spazio alle passioni gioiose contrapposte alle passioni tristi, ricercare l'utilità dell'inutile, fare qualcosa perchè piace e per noi è importante: non tutto è in vendita, non tutto ha un prezzo.

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Vecchio 12-02-2005, 23.19.04   #3
VanLag
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Una via d'uscita forse può essere creare dei legami affettivi e di solidarietà, dare spazio alle passioni gioiose contrapposte alle passioni tristi, ricercare l'utilità dell'inutile, fare qualcosa perchè piace e per noi è importante: non tutto è in vendita, non tutto ha un prezzo.
Grazie dana è già un bel consiglio.....

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Vecchio 13-02-2005, 16.37.40   #4
epicurus
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Re: La caduta del valore.

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Per altro sono aperto anche a pareri discordi in merito a questa analisi.
E allora eccomi qui

Pensiamo, per esempio, al MedioEvo. Non penso che allora le persone non avessero voglia smodata di possedere. Penso che questo desiderio sia sempre stato forte nell'uomo, in ogni epoca.
Penso inoltre che probabilmente attualmente questo desiderio sia meno forte (ma comunque forte) del passato. Infatti l'arte, la lettura e l'interesse passionale verso varie branche dal sapere e` un canale di sfogo di questa voglia di possedere.

Non so quanto nel Medio Evo fossero felici. Le donne non avevano pressoche` nessuna liberta`. Poi per gli uomini non cambiava molto (se non erano agiati, ma la maggior parte ovviamente non lo erano).
Azzardiamo, in piu`, l'osservazione che l'amore e` una conquista relativamente recente. Tra matrimoni programmati e un rapporto basato su uomo padrone e donna schiava, non era possibile l'amore.

La scienza e` scoperta. L'utilizzo di queta scopeta e` la tecnica, o tecnologia, quindi e` a questa che devi rivolgere la tua accusa.
Ma non sono contento ugualmente , infatti la tecnica, come ogni altra cosa, e` uno strumento nelle mani dell'uomo e come tale sta a l'uomo la responsabilita` si usarla bene.

Ultima battuta. Io non sono cosi` pessimista, anzi sono ottimista riguardo questo periodo storico: non e` la prefezione, certo, ma e` il migliore finora.
Non dico che e` il migliore per le comodita`, bensi` dico che e` il migliore per le conquiste nel campo dei diritti dell'uomo. E basta questo per addombrare tutto gli altri nei


epicurus

Ultima modifica di epicurus : 13-02-2005 alle ore 16.41.51.
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Vecchio 13-02-2005, 17.20.59   #5
dana
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infatti la tecnica, come ogni altra cosa, e` uno strumento nelle mani dell'uomo e come tale sta a l'uomo la responsabilita` si usarla bene.

Siamo sicuri che l'uomo sia ancora il soggetto e la tecnica uno strumento nelle mani dell'uomo?
La tecnica crea un mondo con determinate caratteristiche che non possiamo evitare di abitare, e al quale dobbiamo adeguarci.
La tecnica forse non è più oggetto di una nostra scelta, non è più strumento nelle mani dell'uomo per dominare la natura, ma crea essa stessa le regole del mondo in cui viviamo, basate sull'efficienza, sulla funzionalità.
Soggetto non è più l'uomo, ma la tecnica, e l'uomo si deve adeguare. Nell'età della tecnica l'etica celebra la sua impotenza, la sua incapacità di impedire alla tecnica, che può, di fare ciò che può.

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Vecchio 13-02-2005, 17.29.50   #6
epicurus
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ciao dana, se pensi (ad esempio) al potere del feudatario forse ti rendi conto della differenza di questo con il potere della tecnica

Poi non capisco perche` i vari progressi tecnologici mi dovrebbero far essere piu` cattivo.

Io penso alla mia giornata tipo e non vedo il controllo della tecnica su di me (e` molto comodo per me avere la macchina e andare nelle colline vicino a casa mia, e` molto comodo con il pc e internet chiaccherare con parecchie persone...) e non vedo questa che mi impone uno stile di vita meschino.

Prendiamo le cose con piu` leggerezza e serenita`

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Vecchio 13-02-2005, 17.54.54   #7
dana
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ciao dana, se pensi (ad esempio) al potere del feudatario forse ti rendi conto della differenza di questo con il potere della tecnica

Poi non capisco perche` i vari progressi tecnologici mi dovrebbero far essere piu` cattivo.

Prendiamo le cose con piu` leggerezza e serenita`

Su questo sono perfettamente daccordo ,anche sul prendere le cose con più leggerezza e serenità e anche sulla conquista dei diritti umani.
I progressi tecnologici non ci fanno essere più cattivi, ma forse ci condizionano più di quanto vorremmo. La tecnica funziona, e può scavalcare tranquillamente l'etica, e anche l'uomo se occorre.
Ma forse sto esagerando

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Vecchio 13-02-2005, 17.58.32   #8
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conigli per gli acquisti

sai dana dovresti provare a leggere qualcosa di Asimov, molti suoi racconti sono davvero intriganti e sono ambientati in futuri in cui la tecnica e` veramente progredita.

scusatemi per questo off topic, ma in alcuni suoi racconti Asimov parla appunto del rapporto tra uomo e supertecnica


epicurus
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Vecchio 13-02-2005, 18.13.35   #9
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uomo e supertecnica

Grazie per il consiglio, Epicurus, qualcosa ho letto tempo fa, e forse se ricordo bene una possibile soluzione è sempre quella di conservare e dare spazio agli aspetti affettivi ed emotivi della sfera umana, ai valori etici e morali.
Io riesco a vedere solo questo come via d'uscita all'analisi di Van Lag (ma so di avere una visione un po' pessimista su questo argomento).

dana is offline  
Vecchio 13-02-2005, 20.32.12   #10
VanLag
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Re: Re: La caduta del valore.

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Ultima battuta. Io non sono cosi` pessimista, anzi sono ottimista riguardo questo periodo storico: non e` la prefezione, certo, ma e` il migliore finora.
Vorrei anche io essere ottimista sullo sviluppo dell’attuale società. Vorrei esserlo ma non lo sono…… forse non vedo quelle conquiste nel campo dei diritti umani che invece vedi tu…. Comunque aggiungo qualche altro pensiero……….

No, decisamente non basta la tecnica, (riassumendo in questo termine tutti i progressi della rivoluzione industriale e tecnologica degli ultimi 200 anni) a renderci più cattivi, però sicuramente questa rivoluzione porta con se effetti secondari da non sottovalutare.
Pensiamo all’uomo del villaggio quando ancora era legato alla terra, cioè vicino ai mezzi di sussistenza minimi, e pensiamo al manager del 3° millennio chiuso in un grattacielo di qualche grande metropoli occidentale.
L’uomo del villaggio poteva sopravvivere da solo, mentre il manager nella torre d’avorio è dipendente da tutto e da tutti. Se l’acquedotto comunale non gli da l’acqua la mattina non può nemmeno lavarsi, per non dire altro.
La tecnica che ci da la macchina per andare a spasso ci rende più liberi, si certo, ma allo stesso tempo ci schiavizza. Ma questo è marginale rispetto alla caduta del valore.
L’enfasi nel 3d era data proprio al sacrificio di valori più vicini alla mente ed al cuore dell’uomo in favore del valore proiettato sul bene materiale.
Questo non rende automaticamente il valore materiale sbagliato, le scoperte scientifiche sono un patrimonio dell’umanità, ma appunto devono rimanere al servizio dell’uomo, devono aiutarlo a stare bene a vivere bene e questo è possibile solo se non si perdono di vista anche altri valori più umani.

La struttura citata sopra dove tutti dipendiamo da tutti e tutti siamo indentati ed interdipendenti gli uni con gli altri e una società diversa da quella in cui l’uomo ha sempre dovuto vivere. E’ una specie di super organismo che fagocita le nostre individualità, per questo ritengo importantissimo ribadire che non si può decentralizzare l’uomo, anzi oggi più cha mai è necessario focalizzare i valori che non siano la semplice materia pesabile e misurabile.
Non voglio dire che c’è un’anima, (non lo so se c’è), ma sicuramente c’è anche una psiche nell’uomo, che porta con se una sfera emozionale con i suoi valori, inoltre quella società così complessa ed indentata ha bisogno proprio di valori etici, (tralascio i morali), per poter funzionare bene.
Sono due fasce di valori che la scienza non può gestire perché non ha gli strumenti per farlo. Lo faceva, in parte, la religione ma oggi la religione ha perso grande parte del suo credito presso le persone ed allora come si fa?
Forse sono troppo contorto, ma io non me la sento di essere ottimista………. Non faccio neanche previsioni catastrofiche, ma un qualche cosa deve cambiare….. Come amo dire spesso stiamo usando un hardware super tecnologico con un software indietro di due secoli.

VanLag is offline  

 



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