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Filosofia - Forum filosofico sulla ricerca del senso dell’essere.
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Vecchio 26-05-2005, 14.55.47   #91
FalcoAntonio
Ospite abituale
 
Data registrazione: 14-08-2002
Messaggi: 128
proviamo a esemplificare...

Proviamo ad esemplificare.

Poniamo che un individuo si trovi a dover scegliere, decidere tra due, o più opzioni.

Cerchiamo di analizzare quali sono gli elementi che concorrono nella sua "scelta"/decisione e i legami che questi hanno col pregresso, col contesto, con le sue funzionalità mentali comuni agli altri esseri a lui simili e sue specifiche.

Alla fine valutiamo quanto di tutto ciò può veramente essere ritenuto oggettivamente dipendente da lui, visto che tutte le cause originarie, ovvero le fonti causali primarie, sono a monte ed esterne a lui che sostanzialmente è un "tramite".

Spero di essere riuscito a spiegarmi un po' meglio.

Ti saluto.


Citazione:
Messaggio originale inviato da Granamir
:-) ho letto la tua risposta FalcoAntonio(...)
FalcoAntonio is offline  
Vecchio 26-05-2005, 17.08.35   #92
Granamir
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Data registrazione: 25-11-2004
Messaggi: 54
Si chiarissimo, evidentemente sono io che non lo sono stato. :-(

Le sue esperienze passate lo indirizzeranno verso una scelta, ma sono convinto che ognuno di noi si ain grado di andare oltre i "condizionamenti" e decidere liberamente.
Così una persona abituata a uccidere tranquillamente altre persone, essendo vissuto in un ambiente in cui era normale, ben visto e magari necessario, è sempre libero di decidere un giorno, ovviamente dopo essersi "risvegliato" (concedimi il temrine un po' religioso) di decidere di non uccidere, e questo non a causa di eventuali "cause di forza maggiore" ma solo grazie a se stesso.

Questo è un caso limite ovviamente, per casi meno estremi la libertà è maggiore. Per esempio, un automobilista è sempre libero di scegliere se seguire le regole stradali o fare il "furbo" come tutti gli altri (almeno parlo di Roma e penso anche di tutta l'Italia, in cui gli automobilisti sono "tutti furbi")

Nel caso non sia stato ancora chiaro, la libertà dell'individuo sta nella decisione finale, dopo aver valutato tutte le sue esperienze precedenti (non necessariamente condizionamenti) e i suoi pensieri (generalmente liberi, almeno spero), e nel caso serva dopo aver ascoltato il proprio cuore.

Ciriciao
:-)
Granamir is offline  
Vecchio 26-05-2005, 23.17.28   #93
z4nz4r0
weird dreams
 
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Data registrazione: 22-05-2005
Messaggi: 483
Salve a tutti, sono nuovo

... non ho letto tutti i post, ma spero di non essere inopportuno nel proporre:

La libertà è solo un punto di vsta (e assai ambiguo).
E aggiungo che la sensazione di libertà è strettamente legata al livello di conoscenza sul quale noi si sguazza: dunque legata al controllo delle situazioni.

E' curioso osservare come nei momenti di grande consapevolezza si percepisca la necessità nello svolgersi degli eventi e ci si senta ben determinati; a paragone di momenti meno lucidi nei quali ci si sente immersi nel caso e liberi di non sapere cosa fare o di fare senza riconoscere un benchè vago motivo(condizionati dalla legge dei grandi numeri(se questa è libertà)).
z4nz4r0 is offline  
Vecchio 27-05-2005, 14.25.10   #94
FalcoAntonio
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Data registrazione: 14-08-2002
Messaggi: 128
Citazione:
...è sempre libero di decidere un giorno, ovviamente dopo essersi "risvegliato" (concedimi il temrine un po' religioso) di decidere di non uccidere, e questo non a causa di eventuali "cause di forza maggiore" ma solo grazie a se stesso.

Ecco (per capirci) mi spieghi che cos'è per te quel "sé stesso"?

Cioè cosa quell'individuo ha veramente scelto liberamente e può perciò ritenersi "sé stesso" e cosa, invece, quel "sé stesso" si è ritrovato ad essere, senza alcuna possibilità di scelta (a priori, ovviamente).
Grazie

Questa domanda, non solo non intende essere retorica, ma allude ad una questione filosofico-religiosa CENTRALE.
Se diventa dimostrabile che le responsabilità individuali sono relative, quali sono le implicazioni religiose e su tanto altro?...

Il principio regolatore della responsabilità relativa (appunto) rimane tuttavia sufficiente a regolare i rapporti sociali tra gli umani.
Saluti

Ultima modifica di FalcoAntonio : 27-05-2005 alle ore 14.36.16.
FalcoAntonio is offline  
Vecchio 28-05-2005, 15.40.15   #95
Gianfry
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Messaggi: 401
Citazione:
Le sue esperienze passate lo indirizzeranno verso una scelta, ma sono convinto che ognuno di noi si ain grado di andare oltre i "condizionamenti" e decidere liberamente.
Così una persona abituata a uccidere tranquillamente altre persone, essendo vissuto in un ambiente in cui era normale, ben visto e magari necessario, è sempre libero di decidere un giorno, ovviamente dopo essersi "risvegliato" (concedimi il temrine un po' religioso) di decidere di non uccidere, e questo non a causa di eventuali "cause di forza maggiore" ma solo grazie a se stesso.

Questo è un caso limite ovviamente, per casi meno estremi la libertà è maggiore. Per esempio, un automobilista è sempre libero di scegliere se seguire le regole stradali o fare il "furbo" come tutti gli altri (almeno parlo di Roma e penso anche di tutta l'Italia, in cui gli automobilisti sono "tutti furbi")

Sono d’accordo con quanto detto.
Noi siamo comunque sempre responsabili delle nostre azioni, poiché i pensieri da cui derivano le azioni, siano essi consci o inconsci, li abbiamo accolti noi e fatti nostri. Anche i cosiddetti condizionamenti, dovuti alle innumerevoli manipolazioni esterne (fisiche o eteriche), non potrebbero avere alcuna conseguenza se noi usassimo la nostra testa e fossimo sempre coscienti di quello che pensiamo e facciamo. Uno per esempio che uccide sotto l’effetto dell’alcool o della droga è sempre responsabile delle sue azioni in quanto ha accettato di ubriacarsi o di drogarsi ben conoscendo i rischi che correva. Ovviamente qui non si tratta di colpe o di peccati, che sono invenzioni dell’uomo, bensì di esperienze che il nostro karma negativo ci attira (spesso in modo inconscio) affinché, vivendole, possiamo comprendere chi e cosa siamo. Del resto se non facessimo esperienze non potremmo mai imparare dalla vita. E queste esperienze non sono “errori”; semmai l’errore è quello di fallire l’obiettivo e cioè non capire la lezione che l’esperienza di vita ci voleva dare. Quanto più ci evolviamo, tanto più siamo coscienti dei nostri pensieri, cioè siamo “svegli”, ossia viviamo il qui ed ora. E meno siamo manipolabili…
Gianfry is offline  
Vecchio 29-05-2005, 13.54.12   #96
Granamir
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Come ho già detto, mi pare, in un post precedente in realtà stabilire se il vero libero arbitrio esiste non non è possibile per noi finchè rimaniamo all'interno del "sistema".

Con quel "se stesso" intendo la facoltà di ogni essere umano di poter scegliere tra cosa è giusto (via difficile da prendere) e cosa invece è sbaglaito (via più comoda). I pensieri di ognuno di noi sono liberi, certo le esperienze ci condizionano ma la capacità che ci rende umani, diversi dagli altri animali, è proprio quella di andare oltre i condizionamenti, ovviamente se ne abbiamo la volontà.

Beh, per come la vedo io, se diventa dimostrabile che le responsabilità di ognuno di noi non sono individuali ma possono essere attribuite in toto o in parte a cause di forza maggiore le religioni vanno ... a farsi benedire.

Invece non ho capito cosa intendi dire con: "Il principio regolatore della responsabilità relativa (appunto) rimane tuttavia sufficiente a regolare i rapporti sociali tra gli umani."

Ciriciao a tutti
Granamir is offline  
Vecchio 30-05-2005, 08.24.54   #97
FalcoAntonio
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Messaggi: 128
Citazione:
Messaggio originale inviato da Granamir
Come ho già detto, mi pare, in un post precedente in realtà stabilire se il vero libero arbitrio esiste non non è possibile per noi finchè rimaniamo all'interno del "sistema".

Perfetto!
Siamo parte e prodotto del TUTTO; siamo burattin-attor-spettatori; quella che ci appare come una libera possibilità di scelta è anch'essa strettamente conseguenziale, legata e dipendente al/dal Tutto, in ogni suo minimo dettaglio percepito, conoscibile e NON.
Saremmo veramente "liberi" solo se fossimo esterni alla Realtà...
Se, invece, la scelta dipende dal "se stesso", e il sé stesso è il prodotto non scelto e volontario è un po' paradossale, o superficiale, dal punto di vista logico, credere ad un "libero arbitrio" ASSOLUTO...
E se il libero arbitrio è relativo...
Lascio a chi ne ha voglia le banali conclusioni.

Citazione:

Con quel "se stesso" intendo la facoltà di ogni essere umano di poter scegliere tra cosa è giusto (via difficile da prendere) e cosa invece è sbaglaito (via più comoda). I pensieri di ognuno di noi sono liberi, certo le esperienze ci condizionano ma la capacità che ci rende umani, diversi dagli altri animali, è proprio quella di andare oltre i condizionamenti, ovviamente se ne abbiamo la volontà.

Beh, per come la vedo io, se diventa dimostrabile che le responsabilità di ognuno di noi non sono individuali ma possono essere attribuite in toto o in parte a cause di forza maggiore le religioni vanno ... a farsi benedire.

Invece non ho capito cosa intendi dire con: "Il principio regolatore della responsabilità relativa (appunto) rimane tuttavia sufficiente a regolare i rapporti sociali tra gli umani."
Ciriciao a tutti
Responsabilità relativa
Molto semplicemente intendo che mentre un presunto Dio (infinitamente giusto e buono) non si sognerebbe neanche lontanamente di condannare e, o premiare individui soggetti a prove assulutamente diverse e inique, la pena e le condanne umane servono come principio regolatore dei rapporti sociali delle comunità.
Saluti.
FalcoAntonio is offline  
Vecchio 31-05-2005, 09.03.22   #98
siriottola
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credo che il libero arbitrio sia relativo a questioni temporali ,voglio dire che di per sè non c'è e questo lo confermi anche tu dicendo che siamo il frutto di eventi,collocazioni e via dicendo,esiste solo nell'attimo esatto in cui hai scelto una cosa piuttosto che un'altra.è solo in quell'attimo che puoi definirlo libero arbitrio.non riesco a spiegarmi,maledizione...
siriottola is offline  
Vecchio 31-05-2005, 12.02.15   #99
FalcoAntonio
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Messaggi: 128
Sì, credo di capire che tu pensi all'attimo della decisione, della scelta.
E che a te appare certo che in quell'attimo sia una scelta libera...
E' corretto?
Se sì, è mia opinione che quella scelta è comunque conseguenziale a tutto il pregresso: che se (estremizzando) un microevento precedente fosse accaduto in un momento o con modalità diverse, quella scelta poteva essere diversa o non esserci affatto...
Saluti


Citazione:
Messaggio originale inviato da siriottola
credo che il libero arbitrio sia relativo a questioni temporali ,voglio dire che di per sè non c'è e questo lo confermi anche tu dicendo che siamo il frutto di eventi,collocazioni e via dicendo,esiste solo nell'attimo esatto in cui hai scelto una cosa piuttosto che un'altra.è solo in quell'attimo che puoi definirlo libero arbitrio.non riesco a spiegarmi,maledizione...
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Vecchio 31-05-2005, 16.24.31   #100
Jack Sparrow
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Messaggi: 363
sarò molto diretto:
il libero arbitrio non trova più posto nel mondo che la scienza ci spiega oggi;

il discuterne sembra un paradosso, eppure più ci rifletto e più mi accorgo che è davvero così...

con la genetica e le neuroscienze, poi, le argomentazioni a favore del "non libero" arbitrio diventano schiaccianti:

- una persona nasce con un corredo genetico, che è un po' il libro su cui sono scritte le sue caratteristiche;

- riceve poi nel corso della vita una serie di stimoli (ottici, acustici, olfattivi e tattili) a cui il nostro sistema nervoso (il cui progetto sta sempre nel DNA) risponde in maniera vantaggiosa per il sistema stesso

- giunti all'uomo infatti il nostro sistema operativo (il cervello) ha raggiunto una tale potenza di elaborazione che... è in grado di elaborare se stesso! e si illude di governare le proprie azioni...

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cito einstein:
"anche la luna, se avesse una coscienza, penserebbe di stare girando attorno alla terra perché così ha deciso e non certamente a causa della legge di gravitazione"


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questa (quando verrà accettata) sarà la più grande "detronizzazione" dell'uomo, dopo quelle operate da galileo e da darwin, e dimostrerà che negli esseri umani c'è soltanto una cosa di divino:

l'appartenenza alla meravigliosa e stupefacente realtà che comunemente definiamo "Natura"...

Jack Sparrow is offline  

 



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