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Vecchio 26-05-2005, 13.49.50   #11
VanLag
Ospite abituale
 
L'avatar di VanLag
 
Data registrazione: 08-04-2002
Messaggi: 2,959
Re: Concordo.

Citazione:
Messaggio originale inviato da FalcoAntonio
Non mi pare confligga con quanto detto altrove.
Non confligge….. anzi rafforza la tesi relativista che è l’unico sistema per fare coesistere “gerarchie di insiemi” con valori diversi, cosa che nella tesi assolutistica porterebbe alla contrapposizione ed allo scontro.

Sul conservatorismo clericale io non ci spenderei più di tanto…. Basta vederlo per quello che è cioè un tentativo, che non avrà successo, per non perdere il controllo sulle menti delle persone. Dico – che non avrà successo – non perché lo voglia io, ma perché le religioni NON hanno “sistemi di valori" adeguati ne “sistemi di pensiero" adeguati, per gestire il mondo moderno, cioè quello globalizzato, uscito dalla rivoluzione industriale e tecnologica, che è profondamente diverso da tutte le configurazioni sociali che si erano viste dall’origine della storia dell’uomo.

Come amo dire abbiamo creato un hardware nuovo e potentissimo (e non ne siamo ancora consapevoli), e lo stiamo gestendo con i software, (religioni, culture e filosofie), vecchi di migliaia di anni. E’ solo questione di tempo ma presto inizieremo a sviluppare i sistemi di pensiero adatti al nuovo mondo, anzi forse stiamo già facendolo.

VanLag is offline  
Vecchio 26-05-2005, 14.40.30   #12
r.rubin
può anche essere...
 
Data registrazione: 11-09-2002
Messaggi: 2,053
concordo con la rappresentazione della piramide rovesciata di vanlag, che concilia perfettamente relativismo e democratico assolutismo: esclusivamente i valori della categoria più ampia, comprendente tutte le altre che gerarchicamente seguono, sono condivisibili dalla piramide rovesciata nella sua globalità, senza necessità di imposizione violenta alcuna, in quanto si tratta del "minimo comun denominatore valoriale", nucleo essenziale attorno a cui si articolano le variabili relative.

ma non è per niente aproblematica questa rappresentazione, perchè ci mette nella necessità di definire quali siano i valori della categoria più ampia che andiamo a considerare, e prima ancora, la definizione di questa categoria più ampia: è l'"umanità", gli "esseri viventi", il "cosmo" nel suo complesso? qual'è?
r.rubin is offline  
Vecchio 27-05-2005, 09.18.49   #13
FalcoAntonio
Ospite abituale
 
Data registrazione: 14-08-2002
Messaggi: 128
semplificando e sintetizzando molto...

Il problema dei "valori" e delle regole è strettamente connesso (tra l'altro) alle necessità e alla natura sociale e relazionale degli umani.

Il "principio-valore" base (primario) elementare per il buon funzionamento di una comunità è semplicemente uno:

il rispetto degli altri (la non intrusività ne è una primaria importantissima implicazione)

E' chiaro che le complicazioni nascono nel rendere operativo tale principio, ma ancor più nascono perché l'istinto egoistico, egemonico e prevaricorio, che è intrinseco in ciascuno di noi in misure variabili tra gli individui e nel tempo, tende alla continua violazione, sia adottando forme esplicite e violente, sia subdolamente manipolatorie.

Saluti
FalcoAntonio is offline  
Vecchio 27-05-2005, 09.59.16   #14
r.rubin
può anche essere...
 
Data registrazione: 11-09-2002
Messaggi: 2,053
Re: semplificando e sintetizzando molto...

Citazione:
Messaggio originale inviato da FalcoAntonio
il rispetto degli altri (la non intrusività ne è una primaria importantissima implicazione)

a me è sembrato di capire, falcoantonio, che per quanto riguarda il referendum sulla fecondazione assistita, tu sia dalla parte dei liberali, di quelli che affermano il non-diritto dello stato di interferire nelle scelte private degli individui, la non intrusività nelle scelte private che comprenderebbero quelle sulla genitorialità.

beh, se è così, vedo una bella contraddizione.

tua e di tutti i fautori della deregolamentazione del "privato", in nome del -rispetto per gli altri-, che comprenderebbe la libertà di uccidere: embrioni, e strettamente collegato a questi, feti.

Citazione:
E' chiaro che le complicazioni nascono nel rendere operativo tale principio, ma ancor più nascono perché l'istinto egoistico, egemonico e prevaricorio, che è intrinseco in ciascuno di noi in misure variabili tra gli individui e nel tempo, tende alla continua violazione, sia adottando forme esplicite e violente, sia subdolamente manipolatorie.
r.rubin is offline  
Vecchio 27-05-2005, 11.20.23   #15
FalcoAntonio
Ospite abituale
 
Data registrazione: 14-08-2002
Messaggi: 128
la concezione del valore graduale...

Citazione:
...comprenderebbe la libertà [u]di uccidere: embrioni,[u] e strettamente collegato a questi, feti. ]

Ovviamente, la tua affermazione (uccidere embrioni) ha radici dogmatiche e, o assolutistiche.
Se si attribuisce un significato divino-religioso all'embrione non ci sono margini di discussione.
E personalmente rispetto (non condividendolo) tale concezione.
Ma qui nessuno vuole costringere chi ha quella convinzione a violarla.
E' vero l'inverso.

C'è, infatti, chi ha un punto di vista diverso che ha pari dignità.
Innanzitutto ricordiamoci i confini (numericamente ristretti e di necessità) entro cui si pone la questione: la procreazione terapeutica!

Il problema (la "necessità") di cui si tratta riguarda solo quelle coppie, cioè, che hanno un prolema a procreare!

Non riguarda coloro che tale problema non l'hanno, che sono la stragrande maggioranza!

Evocare lo spettro dell'eugenetica mi pare quantomeno eccessivo e, spesso, è anche strumentale: ogni oggetto, ogni nuova meta del progresso umano possono essere usati per fini propri o impropri.
(Non è vietando di produrre coltelli che si impedisce di uccidere...)

L'embrione è lo stadio iniziale di un processo vitale continuo che approda ad un individuo; anche i due "elementi di partenza" (ovocita e sperma) sono elementi vitali di base.
Il "valore intrinseco" di tali entità (secondo una visione non dogmatica) non è nullo, ma non è paragonabile a quello dell'individuo formato.
Immaginando di poterlo misurare, questo valore parte da un "minimo" e cresce proporzionalmente all'avanzare del processo.
Anche quando è "al minimo" merita "rispetto".
Il culmine lo raggiunge, quando l'individuo è consapevole.
Infatti a certe persone traumatizzate in coma irreversibile (morte cerebrale) vengono espiantati gli organi...

Questa, piaccia o no, è una concezione NON religiosa e dogmatica che ha pari dignità e con essa devono fare i conti coloro che credono nel valore divino dell'embrione: a loro non viene vietato di comportarsi coerentemente, pur se uno stragrande numero di "cattolici" NON è coerente con le norme dottrinali.
E' a costoro che il clero deve sollecitare comportamenti conseguenti e coerenti, non certamente imponendolo per legge a chi credente non è.
Nello specifico nessuno intende lasciare a chiunque la libertà di fare ciò che gli piace e gli conviene: tutt'altro!
Si vuole una regolamentazione, che non sia dettata però da principi ideologico-dogmatici, si è d'accordo ad attribuire un valore umano potenziale all'embrione, quindi non nullo, ma non certamente un valore paragonabile a quello di un individuo formato o già nato.
Saluti

Citazione:
Messaggio originale inviato da r.rubin
a me è sembrato di capire, falcoantonio, che per quanto riguarda il referendum sulla fecondazione assistita, tu sia dalla parte dei liberali, di quelli che affermano il non-diritto dello stato di interferire nelle scelte private degli individui, la non intrusività nelle scelte private che comprenderebbero quelle sulla genitorialità.

beh, se è così, vedo una bella contraddizione.

tua e di tutti i fautori della deregolamentazione del "privato", in nome del -rispetto per gli altri-, che comprenderebbe la libertà di uccidere: embrioni, e strettamente collegato a questi, feti.

Ultima modifica di FalcoAntonio : 27-05-2005 alle ore 11.34.06.
FalcoAntonio is offline  
Vecchio 27-05-2005, 21.02.36   #16
SebastianoTV83
Utente bannato
 
Data registrazione: 11-05-2005
Messaggi: 639
M'è piaciuta molto l'esposizione di VanLag sull'imposizione dei valori. Purtroppo, ci troviamo in una società all'interno della quale convivono moltissimi culti che hanno l'idea di diffondere il proprio credo a tutti (Geova e Hare Krishna porta a porta e Cristiani per televisioni e in tutte le propagande politiche, Musulmani puntando spade alla gola e mitra alla testa etc.).. come facciamo? Imponiamo per legge il culto privato? Sarebbe da fare un atto di imposizione tanto forte per riuscire a mantenere pace? Cavoli, è veramente difficile! Sarebbe l'ora di cominciare a diffondere idee e suggerire alle persone una nuova mentalità fondata sull'informazione autonoma anche se in un paese come l'Italia dove il quotidiano non ha grande successo..

In merito agli embrioni dico solo una cosa: il rispetto per la donna che subisce trapianti, aborti, inseminazioni etc. dov'é? L'embrione non ha capacità di pensiero fino a quando il sistema nervoso non è formato: è inutile, il cervello serve per tramite all'a"anima", per collegarla alla realtà terrena (secondo me). Se non è formato il corpo non è portatore di "anima" ed è meglio usare le cellule staminali per aiutare chi proprio non può guarire altrimenti. L'importante rimane esercitare la sovranità tramite il voto e regolamentare lle cose.
SebastianoTV83 is offline  
Vecchio 14-06-2005, 15.29.48   #17
epicurus
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Data registrazione: 18-05-2004
Messaggi: 2,725
Re: E’ l’assolutismo il male assoluto!

Citazione:
Messaggio originale inviato da FalcoAntonio
chi ha una concezione assolutistica è indotto intrinsecamente alla prevaricazione.

molto tempo fa scrissi un breve dialogo bizzarro tra Dio e Belzebù che - principalmente - voleva presentarsi come forte critica all'assolutismo morale religioso.

chi fosse interessato l'indirizzo è: www.bizzarro.tk --> Racconti --> Processo ad un'Illusione


ciao ciao
epicurus
epicurus is offline  

 



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