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Vecchio 26-10-2005, 16.58.09   #21
epicurus
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Io credo che tale irriducibilità sia per principio, dovuta proprio ad una natura intrinseca del nostro linguaggio. Comunque tale discussione ci porterebbe troppo lontano dal mio intento qui. Se vuoi se ne potrebbe parlare in un topic apposito, o riinnalzare il topic 'Riduzionismo o dualismo?'.
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Vecchio 26-10-2005, 17.03.01   #22
nexus6
like nonsoche in rain...
 
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Ma... le nostre idee sono comunque simili, in fondo... forse lo si potrebbe aprire in Spiritualità...
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Vecchio 26-10-2005, 17.09.23   #23
epicurus
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Vecchio 03-11-2005, 10.43.29   #24
epicurus
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mi sbilancio

io credo che anche l'esternalismo determini l'irriduzionalità del mentale al fisico, ma non capisco come alcuni (davidson, ad esempio) possano ritenere il contrario. se in questi giorni avrò un po' di tempo quoterò alcuni discorsi di davidson riguardo a ciò.
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Vecchio 05-11-2005, 16.25.16   #25
epicurus
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la domanda centrale:

In altre parole, la domanda di questo forum è:

l'esternalismo semantico implica l'esternalismo dei contenuti mentali?
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Vecchio 21-11-2005, 17.47.27   #26
z4nz4r0
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si chiedono se, data la conoscenza di concetti applicati alla matematica, fisica, chimica e biologia del cervello, sia possibile descrivere la mente
..però non si chiedono a che scopo e in che modo i 'significati' sono utili a ordinare in'formazioni per descrivere procedimenti e formule.

Io semplificherebbe ponendo la domanda a questo modo:
tra mente e cervello c'è un isomorfismo (o biezione o applicazione biunivoca)?

E poi risponderebbe: "ne sono certo"


egli non crede che abbia senso parlare di riduzionismo in un contesto dimensionale.
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Vecchio 21-11-2005, 17.54.27   #27
epicurus
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caro z4nz4r0, pensavo proprio che questo topic fosse ormai morto, ma sono felice di scoprire che mi sbagliavo

Comunque ci sono vari tipi (e sottotipi) di isomorfismi tra mente e cervello:

1) C'è l'isomorfismo classico. Esso si divede in:
a) isomorfismo tipo-tipo
b) isomorfismo occorrenza-occorrenza

2) C'è isomorfismo funzionale.



La (1) rapprensenta la teoria dell'identità (con le due relative versioni) e la (2) rappresenta il funzionalismo.

Comunque io credo che l'esternalismo dimostri che questi isomorfismi non ci possono essere, mantenendo comunque un approccio fisicalista al problema.


epicurus

P.S. a dire il vero di solito si usa 'correlazione' invece di 'isomorfismo', ma ai nostri scopi attuali possiamo considerare i due termini come sinonimi.

Ultima modifica di epicurus : 21-11-2005 alle ore 17.55.32.
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Vecchio 21-11-2005, 20.02.09   #28
z4nz4r0
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si, lui parlò a sproposito di cervello anzichè di corpo general'mente inteso.

vuolsi indicare col termine 'mente' una struttura, per grado dimensionale, superiore a quella di 'corpo del cervello o di qualsiasi altra cosa particolare'?

Quest'ipotesi implica che non esiste differenza tra 2 menti uguali (sembra banale e scontato, ma lo è. Intendesi che già la distanza spaziale (o differenza esterna) è motivo di distinzione interna (non si creda versatile (nel verso di sensato (hehe)) il considerare parallelismi assoluti)).
Ovvero non esistono 2 menti uguali.
Ma non vale l'implicazione inversa: due cervelli uguali (posto che esistano (anche se il dottor intuito lo pregiudica assurdo)), non è detto che abbiano la stessa mente.


dunque si pensi ad una forma geometrica qualsiasi o meglio poliedrica, per semplicità.
Quindi pensiamo che ogni suo vertice sia un individuo, distinguibile e riconoscibile da tutti gli altri solo per fattori a lui esterni (egli è un punto) e cioè da"l'insieme di proporzioni dimensionali" (configurazione) comunque interne alla forma.
L'individualità dei vertici implica l'irregolarità del poliedro.
Pensasi alla mente di un vertice come all'immagine bidimensionale da esso proiettata.
Se si pensa ad un tetraedro, l'esempio risulta, di molto, schiarito.
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Vecchio 21-11-2005, 23.56.36   #29
epicurus
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z4nz4r0, devo dire che sei veramente criptico

vediamo se ho capito bene, il tuo esempio di una figura poliedrica vuole essere una metafora per l'esternalismo in questo senso: i vertici di per se (gurdando solo un determinato vertice) non ha una propria identità perchè è solo un punto, ma assume la sua identità di essere vertice in relazione alla posizione che occopa nella figura. Così la mente diventa mente grazie alla posizione che occupa nel mondo. Se è così penso che l'esempio potrebbe calzare

Vorrei farti una piccola precisazione. Tu hai scritto "Intendesi che già la distanza spaziale (o differenza esterna) è motivo di distinzione interna". Ma non è proprio così, infatti se due cervelli sono identici e v'è differenza nell'ambiente esterno allora non è vero che vi è una distinzione interna tra i due cervelli (questo è banalmente vero per ipotesi); però è vero che le due menti sono distinte (anche se non possiamo dire che sono diversi internamente nel senso mentale, infatti la mente non è una cosa interna, a rigore non è ne interna ne una cosa).

Lo so, è difficile, ma dobbiamo pensare che la mente non è qualcosa di solamente interno.
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Vecchio 23-11-2005, 16.05.22   #30
z4nz4r0
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Io pensa.. colei ch'è mente possa forma'l'mente intendersi come unione di differenze (o intervalli limitati) su n dimensioni (per ogni n>=1), tutte puntualmente intersecanti l'insieme vuoto che, se gli fosse concesso, chiamerebbe esistenza.

A lui gli piace rappresentare geomentricamente tutte le differenze per così poter sempre ricondurre l'oggetto esaminato nel versatile concetto di forma.

Per dirla con l'autore del libro Godel Escher Bach, egli pensa al concetto di mente come a quello di strano anello a n componenti (con n€N).

Plural'mente pensando, egli trov'anche sensato includer' ed escludererle insiemistica'mente.

esternalistica'mente:
espressione=dispersione=perver sione=esaurimento.
La verità è: ovunque e pertanto inesprimibile.

Io è un superman fatto di criptonite (hehehe).
z4nz4r0 is offline  

 



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