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Filosofia - Forum filosofico sulla ricerca del senso dell’essere.
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Vecchio 24-04-2010, 00.56.48   #151
Soren
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Riferimento: Esiste il destino?

onestamente non mi ritrovo a credere in un destino nel tempo, le decisioni che ognuno prende penso che in quel momento sia lui a prenderle. tuttavia ( credo l'avessi gia scritto da qualche altra parte, ora non ricordo ) se usciamo dal nostro eterno presente, se dall'esterno potessimo contemplare il nostro mondo, universo o qualsiasi sistema si possa definire chiuso all'interno di cui viviamo, e potessimo considerarlo non più come presente ma come somma di tutto il tempo, allora potremo elaborare un concetto di destino e si, se lo rapportassimo al nostro presente, allora le nostre azioni risulterebbe chiare e "destinate"; tuttavia credo che questa idea di destino non può costringere nulla; se infatti si considerasse veramente il destino come somma di tutti i tempi, come finalismo, le nostre azioni, le scelte stesse ne sarebbero una parte intrinseca, e questo finalismo non sarebbe qualcosa dell'individuo ( che può o meno esserne in disaccordo ) ma una semplice analogia osservabile; chiaramente ciò dipende anche molto dal concetto che uno ha di "realtà"; per quanto mi riguarda, considerare una sovrastruttura astratta come "a priori" non ha nessun senso in chiave reale in quanto porta solo a un'interpretazione dei fatti e non alla comprensione di essi. d'altronde, trovo che se l'interpretazione del mondo ( di cui ognuno credo sia in fondo portatore ) non esistesse, allora veramente non ci sarebbe più alcun finalismo ma solo meccanica logica coerente, e allora il mondo si che avrebbe un destino predeterminato. e come si può quindi parlare di destino fuori da quest'ottica ?

la mia opinione è che lo sbaglio di molti è fare derivare la realtà dal destino, mentre credo fermamente sia l'incontrario, è la realtà che ci porta a formare il concetto di destino; se la realtà supera questa "meccanica coerente" ( intesa anche come possibilità di comunicazione perfetta ), allora il concetto di destino ne è alterato, facendosi portatore anche dell'interpretazione personale e quindi, inevitabilmente, delle nostre scelte.

quindi, deduzione di fondo, noi stessi siamo una parte del destino che crediamo ci governi; e pure se è un concetto che può dominarci se lo riguardiamo e se lo vediamo come insieme dei tempi ( passato, presente, futuro ) è qualcosa che noi stessi in realtà forgiamo nel presente, perchè, a livello della struttura reale, non conoscendo tutto, possiamo soltanto andare per chanches, per intuizioni, per volontà; per questo credo che il destino sia qualcosa di cui non ci si dovrebbe preoccupare.
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Vecchio 26-09-2010, 20.29.11   #152
femmefatale
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Riferimento: Esiste il destino?

io credo al determinismo di tipo calvinista ( ma non sono religiosa, ho uno strano miscuglio di idee prese da varie dottrine,gnosi ecc.)
è già tutto scritto o pensato nella mente di un dio onnisciente.
non esiste libertà.nè libero arbitrio.
io non mi sento libera, mi sento già condannata al male, al dolore...e ai miei sbagli.
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Vecchio 28-09-2010, 19.48.43   #153
ulysse
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Riferimento: Esiste il destino?

Citazione:
Originalmente inviato da femmefatale
io credo al determinismo di tipo calvinista ( ma non sono religiosa, ho uno strano miscuglio di idee prese da varie dottrine,gnosi ecc.)
è già tutto scritto o pensato nella mente di un dio onnisciente.
non esiste libertà.nè libero arbitrio.
io non mi sento libera, mi sento già condannata al male, al dolore...e ai miei sbagli.

Che qualcuno creda o non creda a qualcosa che mi pare fasullo, privo di fondamento logico o esperienziale…magari per conformismo o per fortuite coincidenze, non fa gran differenza, nè gran male.
La cosa denuncia solo la tendenza, piuttosto diffusa, a credere a ciò che affascina nella superficialità delle più diverse ipotesi o a ciò che darebbe un qualche conforto deresponsabilizzante circa i nostri errori,

Sarebbe comunque preferibile esplicare tendenza e impegno nel cercare gli indizi di una probabile verità nell’approfondimento culturale e nel raziocinio.
Si potrebbe così tentare di direzionare, in libertà cosciente, la nostra “vision” e la nostra vita verso una probabilistica autorealizzazione.

Ma se effettivamente e profondamente, un grande numero di umani pensasse che veramente tutto è già scritto cosa ne conseguirebbe?
Temo che prevarrebbe la rassegnazione: perché darsi da fare se tutto è già scritto? Sarebbe tutto inutile…. se nulla potessi mutare col mio agire e arrabattarmi…esso stesso predeterminato. E sarebbe un gran guaio... a livello planetario...persino...se l'idea fosse diffusa.
A meno che il già predisposto e previsto ci ponesse in uno stato perfetto e felice in continuo… ma anche in tal caso…non sarebbe noioso?

Fortuna che la nostra situazione psicofisica e sensoriale non è quasi mai perfetta e che sempre molto resta da fare a scanso di noia…e non solo.
Magari anche chi dice di credere nel destino poi, in pratica, fa tutto il possibile perchè le cose gli vadano bene…o che il destino cambi in meglio…sfuggendo ad ogni predeterminazione…che se c’è, è solo di ordine sociale....di capacità o di raccomandazione…pur’essa magari predeterminata e prevista dall’Onnisciente?

Al di là della raccomandazione,comunque, che l’Onnisciente non raccomanderebbe…si può sempre pregare, tastare amuleti o giocare al superenalotto… o spendere fortune in giochetti meccanici …sperando nell’evento favorevole… che più che destino chiamerei fortuna…o caso…sebbene assai improbabile…per me, specialmente.

Per il resto, è persino probabile mutare il destino iscrivendosi al CEPU…e allora che destino è?…oppure era destino dall’origine dei tempi iscriversi al CEPU?…. e certo l’Onnisciente già sapeva del CEPU!
I grandi condottieri della storia poi il destino se lo scrivevano
da soli e poi andavano a realizzarlo: Alessandro Magno s'invento' il destino di conquistare l'asia ...e ce la fece quasi...che finì per crederci ...salvo che non aveva previsto il destino casuale di morire a 34 anni in una lontana città dell'Asia.
lo stesso fu per Cesare che s'era scritto il destino di conquistare le Gallie e Cleopatra insieme...fino a farsi un impero, ma nessuno gli disse della congiura delle idi di marzo ed il destino si interruppe.

Piu recentemente abbiamo avuto anche uno invasato coi sacri destini della patria che s'era inventato stando a Predappio o al mare di Riccione: tutti gli credettero e andarono in africa, ma dopo alcuni anni finì in una carneficina per tutto il mondo.

Nonostante gli scarsi esempi citati, i piu' eclatanti, la storia insegna che bisogba andarci piano col destino ...sopratutto non scriverselo sa sè: qualcuno potrebbe aversela a male....forse l'Onnisciente? ...e tutto andrebbe a taralluicci e vino: espressione leggera per dire che tutto finisce in tragedia.

Al di fuori dalle facezie credo che ancora troppo siamo inconciamente impregnati di una antica cultura che, contrastando con la moderna…in specie della scienza, ancora ci riporta agli aruspici e indovini che scrutavano il futuro nelle viscere degli animali..o nel favorevole/sfavoevole disporsi delle stelle o volo degli uccelli.
Forse troppe filosofie o teologie orientali, ed occidentali persino, parlano ancora di determinismo confondendo le idee.

Magari un compito della moderna filosofia, del filosofo e scienziato di oggi, potrebbe,essere proprio quello di spezzare una lancia contro… contro l’idea di destino!
...fatica improba?
…O sono io, completamente fuori, e magari la moderna filosofa lo sostiene...il determinismo?...anche nonostante l'indeterminismo del gatto quantistico?
Prego avvertirmi!

Ultima modifica di ulysse : 29-09-2010 alle ore 10.57.04.
ulysse is offline  
Vecchio 29-09-2010, 09.18.42   #154
emmeci
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Riferimento: Esiste il destino?

“E’ impossibile – dice Eschilo nell’Agamennone – che ciò che è stato fatto non sia stato fatto”: e questo sembra negare la libertà dell’uomo, ma solo dopo che egli l’ha usata. Forse la libertà sta solo in quel piccolo, infinitesimo iato che separa il pensare dal fare, cioè il futuro da un presente che non c’è più…..Sembra cioè possibile applicare il termine destino agli eventi che prescindono da ciò che noi veramente siamo e riguardare eventualmente solo il nostro passato – possiamo dire la nostra fisicità? – quasi invitando a confortarci con l’idea di quello che si diceva lo spirito o l’anima. Ma no, questa idea del destino sembra piuttosto nel contempo persuadere e dissuadere dal credere che possa applicarsi anche a noi. Del resto credo che nessuno, nel momento che opera in questo forum, pensa a sé come a un robot, cioè un essere soggetto a forze fisiche estranee, ma pensa e agisce in qualche modo nonostante e oltre di esse. No, non siamo formiche, e poi anche le formiche sono veramente solo robot?
C’è qualcosa qui che sembra mettere in crisi l’intera concezione evoluzionistica darwiniana. Proviamo a chiudere gli occhi: possiamo credere che i pensieri che nascono nella nostra mente aspettino lo stimolo di un neurone per esistere? E che cosa stimola il neurone – un altro neurone o alla fine un io attivo e cosciente? Noi, cioè, siamo liberi proprio perché nessuno sembra condizionare il nostro pensiero – perché siamo sempre oltre, fossimo pure incarcerati e sottoposti a tortura, fossimo anche vicini alla morte: il pensiero è libero, solo se non esiste diventa servo.
Però una riserva c’è: e cioè l’impossibilità di chiudere in noi la storia del mondo: quella plasticità del destino, quel passare dalla causa fisica alla libertà non riguarda solo l’uomo e qualche formica ma l’intero universo, che dalla materia arriva alla vita, oltrepassata nel pensare ed agire. Così il destino, al di là delle inebrianti metafore dei poeti romantici, sembra riguardare veramente solo ciò che è passato.
emmeci is offline  
Vecchio 05-12-2010, 16.33.29   #155
ALHADRAKSTANIN
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Talking Riferimento: Esiste il destino?

Il destino è una cosa molto complessa...ma adesso ti spiegherò il fatto che esso esiste.
Ogni cosa di questo universo è dominata da una regola:ad ogni azione corrisponde una reazione.Lo puoi capire anche semplicemente battendo il pugno sul tavolo,ne sentirai la reazione come forza che respinge il tuo pugno con una forza uguale e contraria(meno la dispersione della forza attraverso la materia e la densità della stessa).Questo è uno dei più semplici sistemi di azione-reazione.Ma espandendo il sistema ad un ente infinitamente grande come l'universo(lo so che non è ancora dimostrato il fatto che l'universo sia illimitato,ma lo faranno presto),il sistema diventa infinitamente grande e quindi,caotico.Che cosa vuol dire?Che ad un'azione corrisponde una reazione uguale e contraria ma dalla quale potrebbe scaturire una reazione a catena molto superiore alla reazione semplice(l'effetto farfalla[causato da una fluttuazione logico-quantistica]).
Quello che volevo esprimere con le suddette considerazioni è che,quello che tu consideri come destino non è altro che un sistema caotico limitato nel tempo(della tua vita)e nello spazio,ma che si basa comunque su un concetto di azione-reazione.Quindi qualunque cosa tu faccia adesso,anche se a te sembra basato su un sistema di variabili,nel quale tu hai una "scelta" il sistema azione-reazione condiziona queste tue scelte riducendole ad una scelta sola:quella che tu farai. Quindi se tu adesso decideresti di alzarti dalla tua sedia prendere una mazza da baseball e andare in strada a bastonare un palo della luce,sappi che non è altro che il prodotto di un sistema azione-reazione ed è tutto già stato deciso in un lontano passato dall'universo mentre calcolava sé stesso grazie ad un sistema di qubit.
ALHADRAKSTANIN is offline  
Vecchio 14-12-2010, 17.21.52   #156
jador
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Riferimento: Esiste il destino?

Ma se io attreverso la strada, la stessa strada tutti i giorni, e un giorno passa un pazzo che mi investe con l'auto, dove sta' l'azione-reazione?
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Vecchio 18-12-2010, 20.43.27   #157
ulysse
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Riferimento: Esiste il destino?

Citazione:
Originalmente inviato da jador
Ma se io attreverso la strada, la stessa strada tutti i giorni, e un giorno passa un pazzo che mi investe con l'auto, dove sta' l'azione-reazione?
Eh già…dove sta l’azione/reazione?
Occorre, qui, spiegare come il guidatore pazzo e jador giungano, nello stesso istante zero, in quel punto su quella strada.
Sembra semplice, ma è difficile da spiegare soprattutto se mettiamo in campo solo il fenomeno di azione/reazione che si sprigiona fra i corpi quando l’energia potenziale si trasforma in lavoro e calore.
Dobbiamo, cioè, attribuire all’azione/reazione un significato assai più vasto e generalizzato di quello che gli attribuiamo normalmente nel nostro comune pensiero meccanicistico: dobbiamo inserirlo in un più vasto sistema di consequenzialità percorrente la freccia dello spazio/tempo.

Diciamo, partendo dal caso specifico, che si ha azione/reazione meccanica nell'ambito del sistema ternario delle tre entità (auto, jador, strada) che convergono, all’istante zero, in un contatto…magari anche violento.
Si ha,infatti, una trasformazione dell’energia potenziale in essere un attimo prima del contatto: una parte dell’energia andrà in lavoro di deformazione/rottura del corpo di jador da un lato, e delle lamiere/parti meccaniche dall'altro...forse anche in lavoro di deformazione dello stesso guidatore pazzo. Altra parte di energia (la frenata o altro per attrito strada/ gomma/freni) si trasformerà in calore e dispersa a incremento dell'entropia dell'universo.

Ma non è tutto qui: quello considerato è solo il "micro sistema" del contatto all’istante zero in cui il “processo azione/ reazione” sembra prevalere.
Altre azioni ed eventi provocati e conseguenti (per linee diramantesi e intersecantesi con altre infinite linee) accadranno negli infiniti istanti successivi, con azioni/reazioni, fino alla fine del tempo/spazio.
In analogia accade per gli stati prodromici verificatisi negli infiniti istanti precedenti risalenti fino all’origine dei tempi da cui, appunto, a ridiscendere, convergono per diverse linee spazio/temporali sul luogo e istante zero dell’accadimento considerato.

Ora io non credo che il tutto possa o debba essere avvenuto e avvenire in base ed in analogia al processo di prevalente azione/reazione del microsistema considerato.
Attenendomi per semplicità alla fisica classica, il microsistema triale proposto da jador, è a sua volta contenuto in sistemi spazio/temporali via via più vasti e risalenti la freccia del tempo, fino a comprendere, lo stato del sistema universo nell’istante della sua origine…se origine c’è stata.

Nell’ipotesi dello spazio/tempo, evolventesi nel senso di una freccia lanciata dal passato al futuro, ogni stato dell’universo è prodromico al successivo ed epigono del precedente,ma non nel modo deterministico e biunivoco che a volte si crede.

Inoltre non sono in gioco solo sistemi basati su trasformazioni meccano/energetiche: siamo in prevalenza interessati ai sistemi decisionali, coscienti o incoscienti che siano, per lo più originati, quanto ad azioni/reazioni, nel nostro sistema di viventi.
In questo sistema, infatti, azioni/reazioni energetico/meccaniche conseguono, in genere, ad attività intellettive/culturali/emotive con retroazioni sulle attività medesime.

Ma c’è di più: il sistema dei viventi è compreso e interagente nel più vasto universo ove innumeri micro-macro sistemi, a partire dal livello subatomico e atomico fino ai livelli planetari e galattici, funzionano e interagiscono in base ad una logica intrinseca all’universo cui si adeguano corpi, campi di forza, onde, radiazioni, ecc.. interagenti ed evolventi.
Nessuno ha deciso o decide, ma và così…in continuo…armonicamente o incidentalmente…magari caoticamente, in evoluzione continua o per catastrofi consequenziali o casuali, ma comprese in una logica…la logica dell’universo. appunto.. (Rif. articolo di Luciano Peccarisi: La storia dello spirito.)

Il sistema di azione/reazione, quindi è solo un elemento, il nocciolo centrale, del sistema che fa girare il mondo.
Vi è un più vasto sistema causale e reattivo per cui la gran parte degli eventi sono in qualche modo la conseguenza di altri eventi o la causa di eventi successivi…ma non in modo deterministico.
Infatti non si può pensare che tutto avvenga per rigida causalità: ogni evento non è causale di un solo inevitabile successivo evento, ma sfocia in una rosa di possibilità fra cui scegliere: la stessa logica universale del sistema fisico determina ed effettua le sue scelte di volta in volta… per quanto, quando non colga nel segno o si affidi al caso, possa conseguire, per un battito d’ali a Parigi, una tromba d’aria a Pechino, uno tsunami in Oceania, una Nova che esplode…un disastro di proporzioni cosmiche insomma, ecc….

Soprattutto non è vero, a scorno e delusione di chi si affida al destino o alla preveggenza, che tutto sia predeterminato dalle origini: non mi pare possibile e nemmeno logico siano autocalcolati e previsti tutti i successivi stati dell’universo, dal Big-Bang ai successivi miliardi di anni di sua vita: sarebbe stata operazione troppo onerosa e complessa…anche per tenerne il conto.
La logica sceglie sempre le soluzioni più semplici!


Comunque anche il caso e la probabilità potrebbero essere coinvolti in tutto il bailamme: spesso si prospettano, in conseguenza di un certo evento, vari eventi di possibile scelta, ma non abbiamo noi, o non li ha il sistema fisico, i dati e le equazioni necessarie per sopperire alle incognite del sistema che porterebbe matematicamente alla scelta più proficua.
Ne consegue che ottimizziamo con un conscio o inconscio calcolo delle probabilità…ove la casualità è evitata…“ma solo in parte”.

La stessa evoluzione biologica non ottimizza le soluzioni ai vari problemi di adattamento del vivente, ma sceglie la prima che capita purchè in qualche modo funzioni…e poi cosa fatta capo ha!
Magari in altra occasione risolve il problema diversamente lasciando ai sopravissuti il compito di ottimizzare ulteriormente…in modo sempre più adattativo e funzionale .
E’un qualcosa, un metodo euristico, che noi umani, nelle nostre azioni quotidiane, utilizziamo di frequente, anche se spesso non ce ne rendiamo conto.

Anche la scienza procede ed evolve perchè sappiamo o confidiamo che ogni problema abbia una qualche soluzione al momento, ma sappiamo anche che nessuna soluzione è perfetta o definitiva, per cui accettiamo il “trovato” al momento, sapendo bene che possiamo sempre riprendere e perfezionare… se ne vale la pena… o buttare e sostituire…se altre soluzioni si prestano più valide e più vastamente funzionali.

In definitiva, quindi, neppure si può pensare che un destino cinico e baro abbia predeterminato la vita di ciascuno di noi: nessuno è perduto definitivamente, una possibilità c’è sempre.
D’altra parte, come ebbe ad esclamare Einstein, innervosito per lo scompaginamento della teoria quantistica…“Dio non gioca a dadi!… Ma è anche vero, come affermavano i sostenitori della teoria, che, non solo Dio gioca a dadi, ma bara pure..facendo dell'universo una specie di bisca!
Sembra ora che questi ultimi avessero ragione…sotto certi aspetti.

Concluderei, tuttavia, questa riflessione proponendo di non considerare che sia il puro caso a reggere l’Universo e che, di conseguenza, determini a caso ogni nostro accadimento.
Ma diciamo che nemmeno prevalga un determinismo sfrenato: infatti non è vero che tutto è predeterminato dall’origine dei tempi…anzi quasi niente lo è… oltre gli elementi fisici fondamentali.
Esistono invece cause e concause straordinariamente estese e diramantesi che determinano gli accadimenti fisici e psicofisici nostri e dell’universo, momento per momento, secondo logica.

Al momento del big-bang, se di big-bang si è trattato, non si è creata, infatti, solo la materia, lo spazio, la luce, i campi di energia, ecc…, ma si è creata la Logica: la logica dell’universo. che altrove ho chiamato “Spirito”.

La più grande scoperta della scienza, per cui Galileo è grande, al di là dei singoli trovati e funzionamenti, è, infatti, la “Logica dell’Universo” (magari in parte ancora oscura) cui l’universo e tutti noi ci adeguiamo ”e secondo cui l’universo stesso, (in emulazione ai nostri computer),”calcola…istante per istante, avendo come input gli stati degli istanti precedenti…e in output gli stati dei successivi istanti”.

Il processo di azione/reazione è, ovviamente, congeniale in questa logica, ma è solo uno statement o macroistruzione del grande software universale…come potrebbero esserlo le orbite dei pianeti o le interazioni fra stelle e galassie…fino al costituirsi famelico dei buchi neri.
Lo è, “congeniale alla logica”, anche la mia decisione di scrivere questo pezzo…nata lì per lì, ma immessa come input nel “Grande Calcolatore”…. di cui i miei neuroni, sinapsi, dendriti, ecc…emulano un specie di chip…una stringa, e ne costituiscono terminale.

Infatti l’anomalia di questa surreale visione dell’Universo siamo proprio noi che immettiamo noi stessi, i nostri pensieri, idee e abilità, i nostri bisogni, speranze e pulsioni, le nostre soddisfazioni/insoddisfazioni, come input nel processo del “Grande Calcolatore”… di cui l’output “pur processato” siamo ancora noi stessi …istante per istante…creando un possibile futuro…peggiore o migliore in funzione di ciò che immettiamo nel processo.

C’è qualcosa però che non ho capito…che mi pare nuovo, ma anche vecchio di millenni: questa logica o Spirito dell’Universo, che tutto muove e a tutto sovrintende, che tutti noi comprende e di noi si avvale come fossimo tanti chip…di dove viene?
È autocreato o qualcuno lo ha creato secondo esigenza?
Ma non è che ricominciamo tutto da capo…e ci vuole una fede e dobbiamo crederci!?
Che allora tanto varrebbe disfare tutto e riaffidarci alla Bibbia ed ai Vangeli…almeno lì non siamo chip!

Ultima modifica di ulysse : 19-12-2010 alle ore 13.53.45.
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Vecchio 19-12-2010, 11.42.53   #158
Giorgiosan
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Messaggi: 2,009
Riferimento: Esiste il destino?

Una certa quota di destino è iscritta nel DNA, un'altra quota è iscritta nel determinismo del cosmo, l'unica realtà che sfugge, in parte, al determinismo è quella degli esseri viventi. Dotati di volontà, in vario grado, corrispondente allo stadio evolutivo in cui si trovano, possono non essere determinati del tutto dalla materia.
Essendo delle realtà psicosomatiche, per così dire, possono determinare eventi che sfuggono al determinismo. Ogni atto di volontà, dal più semplice al più complesso, è infatti un atto creativo e originale: creativo in quanto libero ed originale in quanto correlato alla unicità di ogni essere vivente.

Non ha senso parlare di volontà se non associata a libertà. In questo senso volontà e libertà sono sinonimi.
E' ovvio che un essere vivente è tanto meno soggetto al determinismo quanto più è accresciuta la sua complessità biologica, vale a dire tanto più è evoluto.

Auguri di buon Natale a tutti e ad ognuno .

Ultima modifica di Giorgiosan : 19-12-2010 alle ore 19.33.21.
Giorgiosan is offline  
Vecchio 19-12-2010, 18.10.17   #159
Sirviu
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Riferimento: Esiste il destino?

Esiste un determinismo scientifico a cui si contrappone un libero arbitrio di cui viene responsabilizzato il singolo nella dottrina cattolica.
Apparentemente ognuno dispone di una propria volontà che è comunque e perlomeno molto limitata dalla necessità fisica.
Diversamente si potrebbe immaginare una volontà "divina" che è stata l'innesco di un big-bang da cui ha tratto origine questo mondo nel quale però è difficile stabilire se c'è spazio per una libertà/volontà individuale, o se invece anche l'individualità è figlia di quella volontà iniziale.
Un'altra ipotesi potrebbe essere che non esiste una volontà iniziale, ma che questa realtà sia il frutto del caso o di un progetto iniziale che non si è realizzato come era programmato ...
Sirviu is offline  
Vecchio 20-12-2010, 20.00.25   #160
ulysse
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Riferimento: Esiste il destino?

Citazione:
Originalmente inviato da Giorgiosan
Una certa quota di destino è iscritta nel DNA,

Non avevo pensato che, per certa parte, l’esplicazione del DNA potesse essere definita come “DESTINO”, ma potrebbe anche essere…se pensiamo che i parametri ereditari influenzano la nostra vita…. Come, per esempio, il colore della pelle o la propensione a certe patologie…magari anche il carattere, l’intelligenza e la creatività, o la forma del naso e la stazza corporea, ecc…

Sembra però che il Dna non descriva in modo deterministico lo svolgersi della vita di un individuo, ne determina solo le tendenze. Anche i DNA patologici, o non conformi, non sono pienamente determinanti nella vita di un particolare vivente: l’anamnesi famigliare o degli ascendenti è solo probabilistica e presenta a volte salti di generazioni. Quasi sempre, poi, l’effetto si esplica nel’ambito di un certo range oppure vi si può porre rimedio.
Certe situazioni che un tempo parevano irrevocabilmente definite oggi possono essere modificate, totalmente o almeno in parte, con sofisticazioni terapeutiche o persino con l’ingegneria genetica.

La stessa pratica dell’aborto ha spesso lo scopo di prevenire e annullare gli effetti di un DNA non correttamente duplicato o codificato…comunque inadatto, per causa ereditaria o accidentale, a programmare la vita.

Nel concetto usuale di “destino” è invece implicita una concatenazione deterministica di eventi, di cui non conosciamo il come e il perchè, che porterebbe inevitabilmente ad una finalità predeterminata da cui non possiamo sfuggire…magari per volere di entità estranea a noi ed alla nostra conoscenza… anche oltre l’ipotesi di Dio.

Tuttavia, mi pare che, nelle filosofie moderne, con rifermento agli umani, l'idea di destino sembri più corrispondere, psicologicamente, al nostro personale modo d'essere. Destino, quindi, determinato dalle scelte che facciamo, dettate dal carattere nostro; dalle scelte che altri da noi fanno per noi. Tali concomitanze di cose possono quindi, in qualche modo, ma non deterministicamente, condizionare il nostro vivere e il nostro futuro, nell’ambito della nostra fisionomia caratteriale.


Quindi l’antico destino (fato) deterministico appare oggi alleggerito verso il tendenziale compartecipativo della nostra volontà e carattere: all’ipotetico destino si può sfuggire!

In relazione a tutti i viventi è anche vero che, quanto più la specie di appartenenza è psicobiologicamente evoluta, tanto più sfugge al determinismo, o, preferirei dire, agli effetti dei caratteri ereditari (“istinto”). Tanto che, per gli umani, piuttosto che di “istinto” si parla di “pulsioni” verso comportamenti e situazioni che la volontà raziocinante può tenere sotto controllo. (In proposito cito il testo di Daniel C.Denett: “L’evoluzione della liberta”.)
Citazione:
un'altra quota e iscritta nel determinismo del cosmo,
A dir la verità mi pare che la filosofia e la fisica recente tendano a prendere le distanze da quel certo determinismo armonico che forse era implicito nella visione newtoniana dell’Universo. Si parla piuttosto di indeterminismo o di logica evolutiva: anche nel cosmo non tutto avverrebbe in modo predeterminato e costante, ma in continua evoluzione: la fuga delle galassie!

Gli eventi infatti non avrebbero conseguenze univoche e predeterminate, ma contingenti alle situazioni che via via si creano nell’ ambito della logica del cosmo pur con una certa aleatorietà
Citazione:
L’unica realtà che sfugge in parte al determinismo è quella degli esseri viventi. Dotati, in vario grado, corrispondente allo stadio evolutivo in cui si trovano, di volontà, possono non essere determinati del tutto dalla materia…….

Ma non mi pare che la vile materia inerte possa determinare qualcosa quando è essa stessa sottoposta alla logica universale...o forse intendevi qualcos'altro?

Già ho accennato sopra al supposto DNA deterministico.
In generale poi, oltre a quanto detto, non definirei l’evoluzione biologica (scelta della mutazione propizia del DNA) come deterministica: essa, infatti, non persegue alcuno scopo, se non quello adattativo nel contingente.
Citazione:
Ogni atto di volontà, dal più semplice al più complesso, è un atto creativo originale: creativo in quanto libero ed originale in quanto correlato alla unicità di ogni essere vivente
Non ha senso parlare di volontà se non associata a libertà. In questo senso volontà e libertà sono sinonimi. .
Forse così dovrebbe essere. Ma se pretendiamo l’originalità e la libertà nell’esplicarsi degli umani, temo che gli atti di volontà si riducano di molto.

Non è questione di unicità dell’essere vivente, è piuttosto questione della naturale nostra adattività o adattabilità… indotta anche dal conformismo cui spingono i media…questi sì…determinanti…in relazione ad un pensiero (atto di volontà) che vorrebbe essere originale..ma più spesso è solo l’ennesima copia!

Anche se siamo unici come DNA, è proprio perché il DNA non è deterministico per il nostro pensare e vivere, che l’originalità e la libertà non vengono da sole...non cadono dal cielo! Occorre conquistarsele…con lacrime e sangue!
Citazione:
E' ovvio che un essere vivente è tanto meno soggetto al determinismo quanto più è accresciuta la sua complessità biologica, vale a dire tanto più è evoluto.
Finalmente questo potrebbe essere: la libertà evolutiva, infatti, è una continua conquista!

Saluti e buone feste…anche agli eventuali lettori…ma ci sentiremo ancora …spero!
ulysse is offline  

 



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